Capitolo 10 - Protezione
Tobias's pov
«Cos'è successo?». La ragazza si mise seduta, e si toccò la testa, facendo una smorfia di dolore non appena ci poggiò la mano. «Tu co-osa ricordi?» domandai. Prima di dire qualcosa su Slender dovevo essere sicuro che si ricordasse di lui. Talvolta il capo cancella la memoria alle persone. (T/N) sembrava avesse molto da raccontare, ma frenata da qualcosa. E io capii cosa. «B-bambolina, faresti meglio a pa-arlare. Lo so che sta-avi scappando da q-qua. Se mi dici t-tutto quel che ricordi, n-non ti torcerò nemmeno un ca-apello».
Non è da me dire cose del genere, ma devo sapere cosa ha fatto Slenderman. Il resto si vedrà dopo.
«Perché vuoi saperlo così tanto?» domandò perplessa, lanciando qualche sguardo impaurito e sfuggente alla finestra.
Si, lui se lo ricorda benissimo.
«Pensa a r-raccontare prima che perda la pazi-ienza e ti faccia uscir le p-parole di bocca a suon alternato delle mie a-accette» dissi tranquillamente. (T/N) chiuse gli occhi facendo un sospiro profondo, per poi iniziare a raccontare. «Avevo pensato da tempo un piano per la fuga. Così preparai l'occorrente e mi preparai al meglio per affrontare tutto. Poco dopo che andasti via, scappai. Proprio a pochi passi dall'entrata del bosco, non ricordo cosa accadde, ma non vidi più nulla. Poi mi son svegliata e il resto lo sai già. Prometto di non scappare più, non farmi del male...» supplicò infine, guardandomi col terrore negli occhi e piangendo. Un terrore così enorme e profondo che solo Slenderman poteva incutere. «Bambolina, sicura d-di aver raccontato tutto al ve-ecchio Toby? O stiamo na-ascondendo dettagli i-importanti?» chiesi sedendomi di fronte a lei. Mi alzai gli occhialini e la fissai dritta nelle pupille. (T/N) distolse lo sguardo, non voleva mantenere un contatto visivo con me. Iniziò a toccarsi i capelli arricciandoseli con le dita, chiaro comportamento di chi si sente agitato e sotto pressione. «Sto aspettando» le presi il mento con le dita per alzarle il volto. Di sicuro non mi dirà nulla se continua a guardare un punto confortevole.
«Mh...» mugolò. «(T/N) ti conviene pa-arlare, se non vuoi c-che questa» presi l'accetta e la lanciai verso il muro dove si conficcò, sfiorandole la testa «ti divida il ce-ervello a metà». dissi mentre un tic mi fece muovere il braccio. Ma la ragazza iniziò ad avere un respiro affannato, volgendo lo sguardo a momenti alternati tra me è la finestra. Faticava a parlare, le parole non le uscivano di bocca. «Ca-almati» dissi poggiandole le mani sulle spalle. Stava tremando di paura. «Respira e g-guardami».
(T/N) fece come dissi e riacquistò un po' di calma. «Ho capito cosa t-ti è preso e non ti obbligherò pi-iù a parlare. Ascoltami e fammi ce-enno di approvazione o d-disapprovazione» dissi e lei annuì, ancora turbata. «Mentre correvi, ti s-sei sentita male?» domandai e (T/N) mosse la testa su e giù. Chiesi se si fosse sentita osservata, se qualcuno di anormale e innaturale la stesse seguendo, e se avesse visto chi fosse. Annuì su tutto. «Q-quel che ho vi-visto non è reale, g-giusto..? Sai c-cos'e-era?» balbettò fissandomi.
In questo caso sarebbe opportuno spiegarle chi è Slenderman e cosa è capace di fare. È rischioso, ma tenerle nascosta la verità è al quanto inutile. Avrà anche un motivo in più per non scappare.
«No, è r-reale. Prendi, ti racco-onterò tutto quel che devi sapere» dissi porgendole una bottiglietta d'acqua. (T/N), dopo aver bevuto, riacquisì la tranquillità e iniziai a spiegarle.
«Slenderman. Questo è il n-nome di quell'uomo alto e s-snello che hai visto. Non ha un volto, so-olo una pallida e biancastra pelle. Indossa s-sempre uno smoking ne-ero. In realtà, noi proxy non sappi-iamo ancora oggi cosa sia di p-preciso. Sappiamo che è un'entità sovrannaturale e m-misteriosa, a cui, purtroppo, dobbiamo sotto-ostare. Ma, al tempo stesso, gli dobbiamo la vi-ita: se non fosse per lui, saremmo stati p-piegati da chi, ai tempi, era più forte e potente di noi. Io g-gli sono grato di avermi sa-alvato dal mio passato. Faccio t-tutto ciò che mi chiede anche se, talvo-olta, mi priva di alcune libertà. Il suo scopo è quello di u-usare noi proxy, non gli importa realmente di come sti-iamo o di cosa abbiamo bisogno. Il lavoro viene prima di tutto il r-resto».
Finì la mia spiegazione, con un tic che mi portò a piegare lateralmente il collo. (T/N) aveva rivolto molta attenzione verso ogni mia singola parola. Mi guardava preoccupata e spaventata. Come darle torto. «Non dici nu-ulla bambolina?» «Non riesco ancora a credere che qualcosa di così innaturale sia reale» rispose rivoltando lo sguardo alla finestra, allertata probabilmente dal fatto che Slenderman potesse osservarla in qualunque momento. «È reale, fattelo e-entrare in testa. E, so-oprattutto, faresti meglio a capire che d-devi ascoltarmi senza ribellioni. Se no-on fossi scappata, lui ora non s-saprebbe della tua esistenza.» le feci notare con tono autoritario. Più mi innervosivo, più i tic prendevano il sopravvento. «C-cosa mi f-farà?» domandò balbettando ancora, ansiosa di una mia risposta. «Non l-lo so. Potrebbe ucciderti... potrebbe sce-egliere di farti diventare un suo servitore... potrebbe non f-farti nulla. Chi lo sa» ridacchiai.
Sono il primo a non volere che Slenderman uccida (T/N), ma per evitare altre possibili fughe devo continuare a spaventarla.
«Quando mi ha visto cosa mi ha fatto? Avevo una sensazione stranissima...» chiese guardandomi tremante. «Intendi q-quando ti sei sentita ma-ale? Ti avrà fatto venire un se-enso di nausea per via d-delle interferenze che ti ha causato. Queste ti fanno s-sentir debole, non ti permettono di ave-ere una vista nitida e, come in q-questo caso, ti hanno portato allo s-svenimento».
«Allora come ho fatto a sfuggirgli? Cos'è successo?» domandò stranita. «Per tua fortuna mi son rico-ordato di non aver chiuso la porta di casa a chiave, così sono t-tornato indietro. Sono arrivato in t-tempo, prima che Slender ti facesse mo-orire investita da un'auto controllata telepaticamente d-da lui stesso.» risposi.
«Oh...». La ragazza fissò un punto causale del pavimento: di sicuro avrà sentito i brividi di paura strisciarle sulla schiena. «N-non temere bambolina» mi sedetti vicino a lei, spostandole via una ciocca di capelli che le copriva l'occhio destro. «Ci sono i-io a pro-oteggerti da Slenderman. Non g-gli permetterò più ne-eanche di sfiorarti» le dissi. Mi guardò stupita. «Davvero?» chiese sorpresa e con la speranza negli occhi (c/o). «Ovvio. Non deve n-neanche provare ad uc-ciderti. Ti pro-otsggerò da lui e d-da chiunque altro voglia fa-arti del male. Ma ricorda che non c-ci sarà nessu-uno a proteggerti d-da me.» ghignai. (T/N), da un sorriso, passò ad un'espressione delusa. «Se vuoi farmi fuori, perché non permetti agli altri di uccidermi o semplicemente mi ammazzi tu... ogni volta che sono ad un passo dalla morte, mi salvi.» disse con timore ma con evidente perplessità. «Sei m-mia, solo io po-osso permettermi di farlo. La tua c-compagnia non mi dispiace. Oltre a dive-ertirmi violentando la tua psiche, non s-sono costretto ad ascoltare le voci nella testa che mi to-ormentano. N-non ho mai te-enuto ostaggio, è così divertente!» parlai ridendo «Sai c-che c'è? Parliamo. Dimmi qualcosa di te» finì la frase. «Perchè ti interessi alla vita di un'inutile vittima come me? Si nota la tua pazzia...» le ultime parole (T/N) le sussurrò così basse che capì cosa volesse dire solo dal labiale. «Grazie del co-omplimento bambolina, piuttosto r-ringrazia che sono di buon umo-ore per aver convinto Slender a lasciarti qua con m-me. E a proposito di questo, se ti fai ribe-eccare da lui, sei morta» avvertì.
(T/N)'s pov
Oh, perfetto. Rischio di morire in qualunque momento...
«Ancora un pò ci tengo alla mia vita, farò quel che mi dici...» risposi.
«Allora, vivi- oh, scusa» s'interruppe il castano ridendo «vivevi c-con la tua fa-amiglia?». «Si, con mia madre e mio padre» risposi. «Quindi sei figlia u-unica. Quanti ami-ici avevi?» continuò a domandare, interessato dalle mie risposte.
Non mi convince... sarò limitata nelle spiegazioni, non devo dargli informazioni troppo utili.
«Due. Non ti azzardare a toccarli» risposi tenendo un tono di voce moderato, senza sfidarlo. «Tranquilla, ucci-ido solo chi Slender voglia che uccida. A m-meno che non ci siano bulli, le mie vittime pre-eferite» rise voltando lo sguardo fuori dalla finestra. Mi voltai anche io: il paesaggio autunnale è davvero bello in questo periodo, gli alberi con le foglie gialle e arancioni sono uno spettacolo della natura.
«A proposito di b-bulli... quel Randy, bullizzava spesso le persone? Ucciderlo è s-stato molto soddisfacente» disse accennando un sorriso. «Non proprio. È arrivato nella mia classe qualche giorno prima della sua morte. Ha bullizzato solo me per quanto ne sappia» spiegai guardandolo.
Chissà per quale motivo i bulli sono le sue vittime preferite... Sarà stato bullizzato innumerevoli volte in passato, proprio come mi ha detto al nostro primo incontro.
«Come mai ti ha p-preso di mira?» mi chiese incrociando il mio sguardo. «Non credo abbia avuto un motivo preciso. Durante l'intervallo stavo disegnando, mi ha preso via il foglio e mi ha deriso davanti tutta la classe» spiegai, non distaccandomi dal contatto visivo.
«Ormai conosco questo g-genere di persone come le mie ta-asche. Ha fatto così per diventare popolare e farsi il b-bello» disse Tobias. Si alzò e si diresse verso quelli che dovevano essere mobili da cucina. Prese due piccoli pacchi di patatine porgendomene uno. «Oh, grazie...» presi il pacchetto dubitante. Tobias iniziò a mangiare e feci lo stesso. «Sei stato bullizzato anche te se ricordo bene» dissi. «Si, ma non per le mie pa-assioni o aspetto» rispose dopo aver inghiottito un boccone. Balbettò più del solito. «E per cosa allora?» «S-sei pro-oprio curiosa, eh. P-per le m-mie balbu-uzie e i mi-iei tic nervo-osi». Mentre spiegava, i tic era come se volessero impossessarsi di lui.
Non dev'essere facile vivere con questi movimenti e attacchi improvvisi.
«I bu-ulli dovrebbero solo m-meritare la mo-orte istantanea» continuò ridendo e facendosi scappare qualche sguardo sadico. «Non concordo totalmente sulla morte, ma ti posso dare ragione... questi soggetti ti rendono la vita sociale impossibile» osservai, mentre Tobias accartocciò la busta di patatine lanciandola verso l'angolo in cui teneva i rifiuti. «Per me, i-il periodo sco-olastico è stato i-il peggiore. Ad essere s-sincero no-on ricordo un g-granchè, ma so c-che era i-impossibile vive-ere» disse. «Oltre R-Randy, ti ha-anno bullizzata in pa-assato?» domandò. «Non comprendo la tua curiosità sul volerlo sapere. Comunque si, sin dalle scuole elementari. Mi prendevano di mira per il mio carattere ribelle e da persona gentile» risposi.
Forse se mantengo un clima amichevole, in caso mi volesse fare del male, non ci andrà pesante.
E se non creo ulteriori casini, non rivedrò più quel terrore di Slenderman.
«No-on nego il fatto che effettivamente t-te sia più ri-ibelle che gentile» ghignò «ma no-on sono b-buoni motivi per bullizzare» concluse, tornando a guardare fuori dalla finestra. Guardai anche io e mi si gelò il sangue.
Slenderman. Cazzo. Ho pensato troppo presto...
Anche lo sguardo di Tobias da quello di un giocherellone passò ad uno serio e alquanto incazzato quanto sbruffante.
«C-che cazzo vu-uole adesso» sospirò. Il ragazzo mise le sue due accette alla cintura. Fissò il paraventi sulla bocca e si abbassò gli occhialini giallastri. «Ricorda: n-non ti muo-overe. Un sospiro d-di più e s-sei morta.»
Tobias uscì e chiuse la porta, dopo avermi ridato un'occhiataccia d'avvertimento. Mi rivoltai nuovamente verso la finestra per osservare la scena. Tobias gesticolava di tanto in tanto, con i suoi soliti tic alle spalle e al collo. Stavano parlando.
Vedere Slenderman mi terrorizza ancora. Non riesco a distaccarmi dal fissargli il volto. È come se bastasse un'istante a guardare altrove per ritrovarselo davanti.
Non riesco ancora a crederci che esista. E non so da dove stia trovando il coraggio di mantenere la calma. Forse è la presenza di Tobias a rassicurarmi. Quando c'è lui presente, non corro il rischio che Slenderman possa attaccarmi. Sperò sia sempre così.
Dopo poco, Tobias tornò indietro mentre Slenderman, avvolto da delle brevi e leste interferenze, svanì.
Angolo autrice
E rieccoci gente :D
A sto giro vi risparmio la solita storiella scolastica che sapete già.
Aggiungo solo che il tempo per scrivere mi si è dimezzato ulteriormente poiché dal lunedì al venerdì ho due ore di scuola guida (iniziata a gennaio tra l'altro, la gente normale dopo un mese e mezzo supera i quiz mentre io sto qua a marcire tipo spongebob ma dettagli).
Quindi se leviamo sto tempo "libero", da quello dello studio se ne leva un'ulteriore e di conseguenza ho meno tempo per scrivere.
Per quanto riguarda il prossimo aggiornamento, non ho idea di quando sarà. Aprile maggio e giugno saranno mesi di inferno sia per il caldo che per gli esami. Se non vedete aggiornamenti nella settimana delle vacanze di pasqua, significa che i prof mi stanno ammazzando di studio e che la scuola guida si è presa la mia anima mentre Slendy aspetta il suo turno per farmi impazzire.
Quindi aspettatevi di più un'aggiornamento da metà giugno in poi anziché prima.
Perché vi riferisco tutte ste cose di cui non ve ne può importare una ceppa? Preferisco dirvi le cose come stanno piuttosto che sparire mesi senza lasciare tracce a fine capitolo, come fanno certe persone su wattpad (non ho nulla contro di loro, però credo che, se si sa di sparire per tanto, sia giusto avvertire per non perdere la fiducia dei lettori)
E per non sparire alla cazzo, ecco la bozza di un disegno fatto a fine 2020 sulla reader e Toby:
Inizialmente avevo pensato: "ehi, sarebbe fighissimo fare disegni con la reader e Toby per le scene più belle dei capitoli :D"
Ma giustamente la scuola ha detto: "aooo cogliona devi studiare, non perdere tempo"
E quindi niente, ho solo questo.
Se volete vedere altri disegni che ho fatto su Toby e le creepypasta passate dal mio libro di disegni ^^
Se vi va di supportarmi, oltre a votare e commentare (p.s: adoro quando commentate qwq) potreste consigliare il libro a gente che ama Toby. Un supporto così mi aiuterebbe a crescere ^^
Detto ciò mi son dilungata anche troppo, alla prossimaa (^∇^)
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