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Cap 36

Quando mi sveglio, sono avvolta da coperte pesanti, nel mio letto. Marie mi sta mettendo una pezza di stoffa bagnata sulla fronte.

«Oh, tesoro, finalmente ti sei svegliata», dice «sono ore che blateri nel sonno. Un po' chiami Andres, un po' Mirko, un po' Eleonora. Ma non ti ho mai sentito chiamare tua madre»

Non mi stupisce per niente, penso.

«Ho dormito tanto?», rispondo.

«Tutta la notte», dice Marie. «E' stato qui anche un medico. Non ti ricordi nulla? Quando Mirko ti ha portato a casa eravamo tutti spaventati»

«Che cosa stanno facendo gli altri?»

Marie si morde il labbro.

«Fervono i preparativi per stasera... Capodanno...»

«Capisco», mormoro.

Entra Mirko e ha l'aria stravolta.

«Come stai tesoro? Mi hai fatto preoccupare»

Maya lo segue a ruota.

Ha le dite sporche di farina.

«Sto preparando delle pizzette. Ho chiamato mia nonna e mi ha dato la ricetta per una tisana che fa miracoli. Stasera ti voglio con me a tutti i costi, hai capito?»

Le sorrido. Mi sento uno straccio. Ho il naso chiuso, una gran tosse e un febbrone da cavallo. La tisana miracolosa della nonna di Andres è l'ultima cosa che avrei voglia di ingerire, ma non lo dico a Maya.

«Stiamo organizzando dei giochini simpatici», mi spiega Mirko «devi esserci per forza»

Lo guardo e mi vengono le lacrime agli occhi.

«Ma se non te la senti, io sarò qui con te», si affretta ad aggiungere e mi tiene la mano.

Verso mezzogiorno mi portano una minestrina. Mi sforzo di mangiarla. Maya entra con la tisana miracolosa.

Ogni volta che aprono la porta della stanza, sbircio in corridoio, per vedere se Andres è nei paraggi.

Maya se ne accorge.

«Era sconvolto», mi informa «e ha litigato furiosamente con Marie. Voleva andarsene, ma Ludovica l'ha convinto a restare»

«Sempre lei», mi lascio scappare.

«Tu hai Mirko», mi consola Maya.

E' vero, io ho Mirko. E' lui che mi ha salvato. Però non posso dimenticare quello che c'è stato con Andres. Non mi va e non ci riesco.

Mi addormento di nuovo e quando mi sveglio le ossa fanno meno male. Che la tisana della nonna di Andres abbia fatto effetto? Sorrido e mi tiro a sedere. Maya è accanto al mio letto. Dal salotto arriva una musica.

«Tra poco si cena», dice Maya «io vorrei tanto che tu...»

«Mi sento meglio», la informo «credo che la febbre sia un po' scesa. Ci posso provare»

Maya si illumina.

«Ti aiuto a prepararti».

Faccio una doccia veloce e mi sistemo davanti allo specchio. Maya mi arriccia i capelli, dopo avermeli asciugati. Tiro fuori dall'armadio il vestito rosso con il pizzo che avevo portato per l'occasione. Lo indosso, insieme ai tacchi neri.

«Sei bellissima», approva Maya.

Mi guardo allo specchio e osservo schifata la mia faccia bianca cadaverica.

Maya mi aiuta a truccarmi.

Mirko entra nella stanza mentre mi sento quasi pronta.

Lo guardo e faccio una giravolta.

«Che te ne pare?»

«Che fine ha fatto la mezza morta di un'oretta fa?», scherza.

Mi porge il braccio.

«Vogliamo andare, fatina?»

Quando raggiungiamo la sala, mi accorgo che tutti hanno già bevuto molto.

«Oh, ecco la nostra Amanda», dice Marie.

Ci sediamo a tavola e la musica aiuta a confondere le tensioni. Guardo più volte Andres, ma lui continua a tenere gli occhi bassi e parla solo con Ludovica. Lei ha un vestito rosso molto appariscente, che le strizza i seni.

«Non vedo l'ora di uscire a vedere i fuochi», esclama a un certo punto.

Maya mi guarda. L'ha fatto apposta. Sa che non posso ancora uscire a prendere freddo.

«Io e te li guardiamo dalla finestra», mi sussurra Mirko in un orecchio.

Annuisco.

Finita la cena, ci sistemiamo sui divani e sulle poltroncine.

«Abbiamo fatto un gioco», spiega Marie «c'è un biglietto in più perché Amanda non è riuscita a scriverlo»

«Ognuno di noi ha scritto un'intenzione per l'anno che sta arrivando», mi spiega Mirko «e ora dobbiamo pescarla»

Quando è il mio turno, tutti hanno già pescato. Rimane un ultimo biglietto.

«Amore, hai scritto tu questa bellissima frase?», chiede Ludovica rivolta ad Andres.

Lui scuote la testa e legge la sua, senza dire una parola. Poi mi guarda.

Io apro il biglietto. Riconosco subito la calligrafia di Andres.

Trova una persona che ti faccia stare bene e cerca di tenertela stretta. Costi quel che costi.

Trattengo il respiro. Poi Ines, che è mezza sbronza, urla: «Ragazzi, manca poco alla mezzanotte!»

Iniziamo tutti il conto alla rovescia.

Meno dieci, meno nove...

Il mio primo Capodanno senza di te, Eleonora. Sono sedici anni che faccio il conto alla rovescia con te. Perché non sei qui a tenermi la mano come al solito?

Meno otto, meno sette...

Gli occhi azzurri di Mirko. Non sarò mai pronta a dirgli addio.

Meno sei, meno cinque.

Maya. Una nuova amica. Non ha rimpiazzato Carol, ma si è aggiunta con discrezione. E presto avrò una specie di nipotina... O nipotino...

Meno quattro, meno tre...

Marie. La sua espressione radiosa mentre ci guarda. La sua forza nell'affrontare mia madre.

Meno due, meno uno...

Andres, dove sei? Voglio iniziare questo anno con te...

Ludovica infila la lingua nella bocca di Andres.

Buon anno, Amanda. Mi sento svenire.

«Mirko, devo andare in camera a sdraiarmi», gli dico.

Lui si volta e mi mette una mano sulla fronte.

«Hai ragione, scotti», esclama, preoccupato.

«Tutti a vedere i fuochi!», urla Ludovica.

Barcollo verso la stanza, mentre Andres si gira verso di me e mi sembra di leggere una frase nei suoi occhi.

Non andartene, Amanda.

Mi sdraio sul letto, aiutata da Mirko, mentre i fuochi d'artificio esplodono fuori dalla finestra. Mi sfilo il braccialetto di corda, mentre le lacrime mi rigano la guancia.

«Ti porto subito una tachipirina per far scendere la febbre», dice Mirko.

«Prima devi farmi un favore», gli dico.

«Tutto quello che vuoi», risponde.

«Getta questo bracciale, ti prego»

«Perché?»

«E' un nuovo anno e bisogna disfarsi delle cose che non si vogliono più»

Poi giro la faccia verso la parete e spero che questa notte passi veloce.

Forse a volte bisogna solo lasciar andare...
A domani. 

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