Cap 14
Le prove non sono andate per niente male, perché abbiamo assistito ad alcune scene dove non dovevamo fare altro che essere presenti.
Io e Andres non ci siamo guardati in faccia nemmeno una volta. Ludovica appena poteva gli si avvinghiava contro e io cercavo di non farci caso. Poi abbiamo assistito a una prova di ballo, con una docente che non mi sembrava molto preparata. Marie continuava a lanciarmi occhiate eloquenti, ma ho preferito non immischiarmi.
Stiamo camminando per la via principale di Morbegno, noi quattro. E' strano trovarmi insieme ad Andres sulla stessa strada. E' strano vederlo mano nella mano con un'altra e tenere Mirko per un braccio, come fossimo insieme.
«Cerchiamo i nostri vestiti per lo spettacolo», propone Ludovica e ci spinge dentro a un negozio che somiglia a un bazar. C'è di tutto: dalle parrucche, ai trucchi, alle scarpe più strambe che abbia mai visto. Il commesso ci saluta con un cenno della testa e poi torna a occuparsi dello schermo del telefono.
«Andres, tu sei un ragazzo molto particolare. Devi trovare qualcosa che faccia al caso tuo», dice Ludovica e lo spinge in un angolo dove ci sono cinture di pelle e capi borchiati. Io e Mirko ci guardiamo e basta quella semplice occhiata per intenderci su quello che pensiamo della ragazza di Andres.
E' appiccicosa e sopra le righe. Ma forse penso così perché sono gelosa di lei. Andres ha tutto, con lei. Ludovica ha dei capelli fantastici e un fisico strepitoso. Di certo non fa fatica a perdonarle un po' di ocaggine.
Io e Mirko giriamo imbarazzati per il negozio. E' da qualche giorno che non ci troviamo da soli e a scuola non abbiamo avuto modo di parlare.
«E tu, come si veste una donna lupo?», mi chiede dopo un po', per rompere il silenzio.
Mi stringo nelle spalle.
«Non ne ho la più pallida idea»
«Marie è molto decisa a riguardo», mi avverte Mirko «ognuno deve costruirsi da sé il proprio costume»
«Allora sono in difficoltà», rispondo, e mi guardo intorno.
Accarezzo una giacca di pelo.
«Potrei coprirmi di pelliccia finta», esclamo, divertita.
Mirko mi mette un cappello nero in testa.
«Potresti cucirti delle orecchie qui sopra»
Mi guardo allo specchio e faccio un'espressione così buffa che Mirko scoppia a ridere.
Quando ride, i suoi occhi diventano piccole fessure felici. Mi fa sentire così bene.
«Mi manca stare da solo con te», sussurra lui al mio orecchio «è un po' che non posso...»
Non finisce la frase, perché mi volto di scatto e gli stampo un bacio sulla bocca. Rimane stupito a guardarmi. Gli occhi gli brillano di felicità. Anche io sono felice.
Ludovica compare all'improvviso dietro di noi. Non so che fine abbia fatto Andres.
«Così voi due state insieme», commenta, acida. Sembra infastidita. Sta con il ragazzo più figo del mondo e ha anche qualcosa da ridire?
«Qualche problema?», chiede Mirko, con aria di sfida.
Sento una certa tensione tra loro. E' come se non avessero risolto qualcosa che è successo prima che io entrassi nelle loro vite.
«Se sta bene a te», risponde Ludovica.
«Scusa?», ribatto, sulle difensive «posso sapere cosa intendi?»
Ludovica non fa a tempo a rispondere, perché Andres ci raggiunge e interrompe la conversazione.
«Ludo, mi conci in questo modo e poi non guardi neanche come sto?»
Indossa una giacca di pelle e dei pantaloni neri. Sotto la giacca una maglia nera, aderente. Ha tirato indietro i capelli e i suoi occhi neri splendono ancora di più.
«Non mi convince», dice Ludovica, facendo una smorfia.
«E tu cosa ne pensi?», chiede Andres. Non c'è malizia nella sua richiesta.
Stai benissimo, Andres. Ti salterei addosso e ti toglierei quella maglietta e ti accarezzerei le ferite. Visto che sono un lupo, potrei anche leccarti il petto. Vorrei sentire l'odore del tuo collo adesso. Se non la smetti di fissarmi in quel modo non rispondo più di me.
«Non è male», mormoro e abbasso gli occhi.
Ludovica si mette a ridere.
«Ma cosa ti interessa di quello che pensa lei? Non vedi che non capisce niente di moda?»
Andres fa per ribattere, ma Ludovica lo trascina via, nel camerino. Non chiude bene la tenda, così noto che gli ha infilato un dito in bocca e si è stretta a lui. Andres ha fatto scivolare una mano sul suo sedere e...
«Amanda?»
«Eh?»
Mirko mi riporta alla realtà.
«Cosa ci facciamo con questi due stronzi? Andiamo a casa.?»
Annuisco e usciamo senza salutare. Chissà cosa penseranno quando non ci vedrannoo più. Forse niente. Forse adesso stanno facendo sesso in camerino. Amanda, smettila.
Rimaniamo un po' sotto casa mia a chiacchierare, poi Mirko inforca la sua bicicletta e se ne va. Mi saluta mandandomi un bacio da lontano. Fingo di afferrarlo, poi sorridendo rientro in casa.
La mamma è già tornata. Questa settimana fa il turno di mattina. Entro in cucina e la trovo seduta al tavolo, i capelli ancora avvolti nella crocchia che usa quando va al lavoro. Sembra a pezzi.
«Tutto bene, mamma?»
«Dimmelo tu, Amanda», risponde. Il suo tono è tagliente, quasi cattivo.
«Ho fatto qualcosa di male?»
Mi avvicino a lei e vedo che sta stringendo qualcosa tra le mani. Trattengo il fiato. Sono le mie scarpette da ballo.
«Mamma, non è come pensi...», sussurro, cercando i suoi occhi.
Quando li posa sui miei, mi fa quasi paura.
«Abbiamo fatto una promessa», dice «e quella promessa è l'unica cosa che mi rimane. Ho rinunciato al mio lavoro, per quella promessa. Ho rinunciato alla mia vita»
«Lo so, mamma, lo so», la rassicuro. Ma le lacrime mi stanno già sgorgando dagli occhi.
«E' solo un corso di teatro, non devo ballare. Sono brava, mamma...»
«Allora non hai capito niente!», sbraita lei, battendo il pugno sul tavolo.
Mi metto le mani tra i capelli. Non so più cosa dire.
«Qualsiasi cosa tu stia facendo», ringhia e indica le scarpette «se ti porta a questo, smettila subito»
Rimango zitta.
«Amanda, mi hai capito?»
Riesco solo a far cenno di sì con la testa, ma la stanza sembra girare e sento il bisogno di allontanarmi. Mi butto sul letto e piango.
Lei non capirà mai. Ma ha ragione. Tutti dobbiamo rinunciare a qualcosa. Eleonora ha lasciato la sua vita. Mia mamma il suo lavoro. Io devo abbandonare la danza. E con lei, tutti i miei sogni.
A volte le persone che ci vogliono bene ci trattano da perfetti sconosciuti. Voi cosa ne pensate? Amanda fa bene a rinunciare a tutto? Baci. Grazie alle mie stupende lettrici :)
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