Capitolo 5
Never judge a book by its cover. We judge people, but people judge us. What's their first opinion about us? How far from reality is it? But, most of all, should we really care about it or not at all?
- The girl of the plane, Sofia, right?-
È lui. Il ragazzo dallo sguardo magnetico, che scattava foto al panorama dopo aver occupato il mio posto in mia assenza.
- Yes, that's me. What a pleasure to see you again!-
"Certo che potevi essere un po' meno banale, eh!" La mia coscienza ha dannatamente ragione, ma mi ha trafitto con quegli occhi verdi e mi sono imbambolata. Penserà che sia una scema che non sa nemmeno parlare.
- I'm happy to see that you already know each other, so that it would be easier to work together. Now I have to go. Matthew why don't you take our italian girl to a tour of the building? It would be nice, so that she can get to know this place- si intromette il "grande capo", costringendoci a volgere il nostro sguardo a lui. D'ora in poi sarà il suo nome in codice. Tra le altre cose, adoro anche inventare soprannomi per le persone. Come se non fossi già abbastanza strana.
- Yes, it would be a pleasure- gli risponde Matthew, che non appena il capo si gira, fa il verso di mettersi sull'attenti, come se fosse un soldato che obbedisce agli ordini del comandante, strappandomi una risata.
Mi fa cenno di seguirlo e così iniziamo il "giro turistico".
- I'd never thought you would do such a job- mi dice con sorpresa mentre ci avviamo verso l'ascensore.
- Why? What did you think about me?- domando.
- First of all, I thought you were just a tourist. In second place you seemed to be involved with something humanistic, like philosophy, or art.-
- Definitely not. I like art, but I would never study it.-
- And what did you think about me?- mi chiede scrutando i miei occhi in cerca di qualcosa, a me in realtà sconosciuto.
- I don't know exactly. A volleyball or basketball athlete. But I guess I was totally wrong- affermo accennando un sorriso, per non sembrare troppo imbarazzata.
- Never judge a book by its cover, don't you think so? -
- I agree. But we all do it always, or at least often. I think it's an usage.-
Mentre parliamo osservo i corridoi che mi sta facendo percorrere, so già che me li dimenticherò non appena sarò uscita da qui. In questo momento, la mia attenzione non è sul percorso che stiamo facendo.
- And this is going to be our work place- dice con soddisfazione, indicandomi la stanza in cui siamo appena entrati. Guardandomi, però, si rende conto del mio volto perplesso.
- You don't remember how to get here, do you? - continua il giovane moro accanto a me.
Annuisco imbarazzata con lo sguardo basso. La mia faccia sarà rossa quanto un peperone.
- Sixteenth floor, turn right, then left, it's the eighth door on the right side. You can't get wrong- dice mentre l'ascensore ci riporta al piano zero, cioè all'uscita.
-Thanks, for everything. I feel like I've already found a friend. But it's getting late and I've so many things to do before getting back to the hotel.-
- I can imagine. I can't wait to see you on Monday, little italian girl- Dice lui, prima di voltarsi.
-Wait! Maybe we can have a coffee one of these days- provo ad azzardare timidamente.
- Great idea. I'd love to.-
- So here's my number. Call me if you want- dico porgendogli un bigliettino.
- I will. Promise.-
-Bye american boy. See you.- Faccio un cenno con la mano prima di voltarmi e uscire.
Gli ho lasciato il numero. Penserà che sia una pazza disperata. Pazza la sono sicuramente. Sono stata un po' impulsiva, lo ammetto. Ma io sono un fiume in piena: spesso agisco senza pensare, pentendomene un secondo dopo. Questa volta non sono pentita però: in lui ho visto qualcuno di cui mi posso fidare. Potremmo diventare amici. O forse lo siamo già. Torno in albergo con in mano un giornale pieno di annunci di case. Ecco quale sarà il mio programma della serata: analizzare questi annunci per vedere se qualcosa può fare al caso mio.
Priorità? Videochiamare mamma e papà e quei due fuori di testa dei miei migliori amici.
- Mamma, io ti vedo bene, tu?-
- Ti sento ma non ti vedo amore!-
- Hai attivato la funzione della fotocamera?-
- Ok, ora si, ti vedo!-
- Come stai? Ti trovi bene? Hai conosciuto qualcuno? Hai già trovato una casa? Hai visto dove lavori?- Ed ecco il suo terzo grado. Mi era mancato in effetti, anche se sono qui da soli due giorni.
- Tesoro non soffocarla, dalle il tempo di rispondere.- si intromette papà.
- Tutto bene. La città è fantastica. Oggi ho visto dove lavoro, ho conosciuto il capo e il collega che mi hanno affiancato per iniziare. Sto prendendo confidenza con le strade e con lo stile di vita. Però la buona pasta italiana mi manca. E mi mancate anche voi. La casa sto iniziando a guardarmi intorno. Voi come va? Novità?-
-Qui la solita routine. Non è cambiato niente. Manchi solo tu.-
- Non fatemi piangere dai! Sapete che sono sensibile io.- I miei occhi sono diventati lucidi. Odio farmi vedere fragile, perchè mi sembra che le persone mi trattino come una bambina, quando mi vedono così, come se fossi sull'orlo di un pianto isterico, perchè la mamma mi ha tolto il giocattolo.
-Sei andata a vedere i campi in cemento di Flushing Meadows, dove giocano gli US open?- domanda mio padre, un invasato seguace del tennis, Rafael Nadal su tutti.
- No papà, non ancora. Però quando vieni ti ci porto, così li vedi coi tuoi occhi, invece che dalle foto che scatto col cellulare.-
- Va bene, ma prima di quel giorno voglio una foto.-
- Sì, papà. Comunque devo andare. Sono davvero esausta e ho ancora da fare tante cose prima di andare a dormire. Ci sentiamo nei prossimi giorni. Vi voglio bene!- chiudo la telefonata, ancora con gli occhi lucidi. Mi mancano e anche se sto realizzando il mio sogno ho paura. Paura di non farcela da sola. Perciò chiamo subito Paola e Roberto, che di sicuro sapranno strapparmi un sorriso.
- Allora non ti sei scordata di noi!- dicono all'unisono.
- Come potrei?-
- A parte le solite domande... parliamo di cose serie: qualche bel fusto americano lo hai trovato, miss romanticismo smielato?- Domanda Paola.
- Non mi aspettavo domanda diversa. Beh.. il mio capo devo dire che è molto affascinante, ma soprattutto giovane, per essere il capo. Poi ho visto un barista bellissimo: domani torno nel suo bar solo per rivederlo: due occhi verdi, sembra Alex Pettyfer, l'attore di 'Beastly', hai presente? E poi ho conosciuto un tipo sull'aereo che non ci crederai ma...-
Biiiip! Mi arriva una notifica sul cellulare, che interrompe il mio racconto.
- Hey italian girl! What's up?- firmato Matthew. Parli del diavolo e spuntano le corna.
- Sofi? Ci sei?- urla Roberto dall'altra parte del computer.
- Si eccomi- dico, mettendo da parte il telefono. Termino di raccontare la storia con Paola che praticamente sta già inventando il nome della ship.
- Calma e sangue freddo pazza! Siamo a malapena conoscenti. Non pensi sia un po' troppo presto? Magari poi si rivelerà uno stronzo come Andrea! Voi invece avete novità?-
- Io ho inviato un po' di curriculum in giro, spero che qualcuno mi chiami- afferma Paola, con tono un po' triste. Si è laureata in Scienze Motorie nei miei stessi giorni, ma non ha ancora trovato nulla di inerente a ciò per cui ha speso tante energie.
- Io invece lunedì ricomincio le lezioni, ma non è una notizia, è soltanto routine- dice Roberto. Il mio migliore amico è il tipico secchione, un po' nerd. Sta iniziando il sesto anno della facoltà di medicina, in pari con gli esami, con una media a dir poco stellare, con la speranza di poter entrare a pneumologia per la specializzazione.
- Dobbiamo andare adesso. Qui è pur sempre ora di andare a dormire. Ciao piccola grande donna- dice Roberto.
- Chiama più spesso, eh! Altrimenti penseremo che questi americani ti abbiano rapita, poi dobbiamo venire a salvarti! - Conclude Paola, con la sua solita ironia, che mi fa ridere.
- L'idea non mi dispiace affatto... Ciao amici! - li saluto chiudendo la chiamata.
Avevo un messaggio a cui rispondere, giusto?
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Buonasera a tutti!
Che mi dite di questo nuovo capitolo?
Chi è questo Andrea accennato dalla bella Sofia?
Di certo non è una semplice comparsa, questo ve lo posso anticipare. Ma per ora non vi dirò altro.
A presto,
Giulia
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