Capitolo 35
When you have to build a house, cement is the base. It's what makes the building strong. The cement of a relationship between two friends, or two lovers, is trust. Without it, there's nothing.
E il tuo nome è stato scritto a matita, per poterti cancellare una volta finita. (Fedez, Cigno nero)
Luci soffuse e qualche petalo di rosa sul pavimento. Così si presenta ai miei occhi l'ingresso della casa di Matthew. Il padrone di casa subito mi stringe in un caldo abbraccio, inebriandomi del mio profumo da uomo preferito, One Million. Io ricambio con il gelo del mio cuore, mischiato alla cocente rabbia e delusione che sto covando da ore, ormai.
Se non fossimo in questa situazione mi godrei questo momento, in cui è tutto perfetto, romantico, quasi da film. Molto da me, no? Sembra conoscermi così bene, eppure ha fatto l'unica cosa che sa che io non sono capace di perdonare: mi ha mentito. Probabilmente lui la definisce "omissione di un dettaglio irrilevante" ma, su questo, non siamo di certo allineati sulla stessa lunghezza d'onda.
Però devo dire che è assolutamente in linea con il tipico comportamento dei maschi pieni di sensi di colpa: prima fanno la stronzata, poi ti riempiono di sorprese, organizzandoti quello che sanno essere esattamente ciò che vorresti. Evidentemente deve sentirsi parecchio colpevole, perchè non è proprio da lui essere così esageratamente romantico, come il principe azzurro delle favole. In realtà un po' sì, ma mai in modo troppo vistoso.
Ci accomodiamo sul divano beige. Non dico niente, ma continuo a sfregare nervosamente le mani lungo le mie cosce, con lo sguardo basso.
- So, do you like it? I've made this all for you. I wanted to say welcome back in my own way.-
Non rispondo, mi limito ad annuire, con poca convinzione.
- Sof, will you tell me what's going on? You've been acting weird all day.-
Finalmente trovo le forze per alzare gli occhi e guardarlo. - When the hell were you going to tell me?- domando, cercando di mantenere una vaga parvenza di calma e controllo.
- Telling you what?-
- Did you think I wouldn't find it out?-
Lo sguardo del ragazzo tradisce un po' di nervosismo, nonostante la sua voce emani la solita sicurezza e tranquillità.
- I don't have any secrets with you.-
- No? So... what's this?-
Gli mostro la foto presente sul mio cellulare, mentre la sua pelle diventa bianca come un lenzuolo.
- How did you have it?- Il suo timbro di voce si fa più tremolante.
- It's not important. Just tell me why you tried to hide the truth.-
- I, I, I can explain.-
- So, talk. I'm listening to you.-
- It was a mistake. I have drank too much, then I lost control.-
- Did you remember that moment, or this is just the story someone told you?-
- I can perfectly remember it.-
- So, you were not so out of control, if you have clear memories.-
- Clear memories or not, it didn't mean anything to me. You have to believe me.-
Sento in me la rabbia crescere prepotentemente. Volevo trattenerla, per avere una conversazione civile, ma non credo di potercela fare. Non si tratta solo del tradimento, su quello avrei potuto passarci sopra, se solo non me lo avesse tenuto nascosto. Ma da buon codardo, è stato zitto, credendo che così non lo avrei saputo. Ha preferito mentire, per essere poi costretto a mantenere una rete di bugie intorno al nostro rapporto, sfaldando la mia fiducia in lui.
- How can I believe you? If it had no relevance for you, why didn't you tell me as soon as I landed? We could talk about it. But you lied to me- esclamo alzando la voce, mentre sento le guance diventare più rosse e la vena sul collo iniziare a pulsare.
- I thought it was not necessary.-
Ho forse parlato di conversazione civile, con toni non troppo elevati? Beh, addio ai miei buoni propositi, ora non rispondo più di me.
- Not necessary? You kissed another girl and maybe even something else, while I'm your girlfriend. If this is not important, then what do you consider as relevant?-
- I have feelings just for you. I love you. That's the only thing that matters.-
Come può anche solo pensare che l'amore possa bastare? Un rapporto si basa sull'onestà, sulla sincerità. Lui mente, poi dice di amarmi. Mi sembra di rivivere l'incontro in albergo con Andrea, pochi mesi fa. A questo punto le opzioni sono due: o io ho una calamita per gli stronzi, oppure l'essere dei bastardi è proprio nel DNA maschile, così come lo è un minor numero di collegamenti tra gli emisferi del cervello, che li rende decisamente meno svegli di noi.
- It's not enough, if there's not trust.-
L'americano mi prende la mano, portandola sul suo cuore. - You have to trust me. She's nothing else than a night's mistake.-
Ecco. Bene. Il colpo di grazia è arrivato e fa tremendamente male. Ritraggo velocemente la mano, che stringo in un pugno, come se cercassi di incanalare la frustrazione e la delusione in quel punto.
- So are you confessing it was more than a kiss?-
Non so nemmeno cosa sperare di sentire come risposta. In questo momento vorrei solo poter riavvolgere tutti gli ultimi mesi per ricominciare. Avete presente Raoul Bova in "Torno indietro e cambio vita"? Ecco. Vorrei tanto avere questa possibilità. La vita non è un film, quel che è fatto è fatto, non si può tornare indietro, gli errori servono per diventare più forti. Queste frasi rimbombano in testa come un disco rotto, mentre davanti a me dagli occhi di Matthew fuoriesce qualche lacrima che gli solca il viso.
- I can't deny it. But please, I just...-
Non gli permetto nemmeno di terminare la frase. Non ci riesco. - No. You've said and done too much. I don't think I have something else to hear. I don't even want to imagine what you could say. I just wanna go away from here and from you.-
Prendo rapidamente la mia giacca e mi alzo, quando la sua mano sul mio braccio mi blocca. - Are you breaking up with me?-
Mi volto per guardarlo negli occhi. - I... I don't know. I need some time to process all this. Right now I just don't want to see your face, until tomorrow. Now, please, just let me go.-
- I love you. Don't forget it.-
Esco dall'appartamento, lasciando finalmente libere le mie lacrime, trattenute fin troppo a lungo. Il tempo fuori è assolutamente adatto al momento. Le nuvole, che erano già presenti questo pomeriggio, ora stanno scaricando incessamente acqua, che si schianta rumorosamente sull'asfalto, coprendo i singhiozzi del mio pianto. Per fortuna ho sempre un ombrello nella mia borsa, anche se, quasi quasi, una bella doccia con questo freddo non mi dispiacerebbe: potrei prendermi un malanno e avere quindi una scusa per non dover andare a lavoro.
Comportati da persona matura.
La mia vocina ha ragione. Devo fare l'adulta.
Apro l'ombrello e cammino fino alla fermata della metro e poi fino a casa. Ad ogni minuto sento il cuore frantumarsi un pezzetto in più. Come quando una bottiglia di vetro cade per terra e si rompe: i cocci rimasti sono fragili e tendono a sfaldarsi ulteriormente con grande facilità.
Una volta raggiunto il mio palazzo, con gli occhi ancora pieni di lacrime, decido di provare a suonare a Devin, perchè non ce la faccio a restare sola a piangere tutta la notte. So che andrebbe così, ma Matthew non merita che versi ancora lacrime per lui, ora.
- Who is it?- sento rispondere dall'interno.
- It's me, Sofia.-
Il bel biondo tenebroso mi apre la porta, con sguardo sorpreso.
- Sofia, what are you doing here this late?-
- Can I come in?-
- Of course. Wait a second, your eyes are so swollen. Why did you cry?- domanda lui, mentre si sposta per permettermi di entrare.
- Can we talk about something else? I'm not here to start crying again- replico io, dopo essermi andata a sedere sul divano.
- Ok. What do you want to talk about?-
- How were your holidays? Did you meet anyone? Did you do anything incredible?-
Non spiccano per originalità le mie domande, ma è la prima cosa che i pochi neuroni ancora sani hanno partorito.
- Well, basically I worked and spent some time with my family. I've also been back to Douglas to stay with mum for few days.-
- Oh, that's wonderful.-
Douglas, la città d'origine dei fratelli Johnson, si trova nel sud est degli Stati Uniti, nello stato della Georgia. Il clima è piuttosto mite, molto afoso durante i mesi estivi. Non sono molti i periodi di pioggia e poi, beh, chi non adora prendere un poco di sole anche durante l'inverno?
- I love her. She's the only person who has accepted me from the beginning, without judging.-
Temo di essermi persa qualcosa. Cioè, avevo capito tutto? Allora era quello il motivo del litigio con Matthew?
- Wait. I'm not following you. What do you mean?-
- Matt didn't tell you? I finally found the courage to tell him what's going on.-
- He never told me, actually.-
- Yeah, but I think you've already understand. Am I wrong?-
Entrambi sorridiamo. Ora finalmente i miei dubbi hanno trovato una risposta.
- I guess you're right.-
- Thanks.- Devin si avvicina, abbracciandomi.
- For what? I should be the one to say it.-
- Thanks because you didn't judge me.-
- Why would I?-
- That's what people do- replica il biondo, rassegnato.
- Everyone is free to love anyone. Who pretends to judge feelings is only envious because he's not able to feel emotions. We are humans, no matter what is the colour of our skin or our sexual preference. We have the same rights.-
Accidenti. Siamo nel secondo millennio, ma la nostra mentalità è ancora ferma al Medioevo. Ci manca solo che ricominciamo a credere nelle streghe. Viviamo in un mondo dove ormai è tutto tecnologico, tutto così moderno ed avanzato, meno la nostra stupida ed ottusa mentalità, che ancora discrimina qualcuno solo perchè è gay o ha la pelle di colore diverso. Ed è assurdo che chi cerca di non soffermarsi su queste cose sia considerato un'eccezione.
- You're incredible. Now I understand why my brother tried to reconnect with me. Thank you, again.-
- I didn't do anything special. I just wanted you to talk. It's unbelievable that two siblings don't speak at all, when there's no reason.-
- So, you now know why I did what I did.-
Sono nuovamente confusa. Va bene che ho la testa sopraffatta di pensieri, ma temo di essermi persa qualcosa, ancora.
- Actually, I know nothing.-
- When mum and dad got divorced, we stayed here in New York, while she came back to Douglas. Everyone was so focused on Matthew that they almost forgot me. Matt's career, beauty, girlfriend, intelligence. He had everything and I couldn't accept it. I was so jealous. I wanted to take something away from him, so that he could stop living in his golden world.-
- That's why you had sex with Amber- concludo io.
- Precisely. I definitely prefer men, but I needed my revenge.-
- That's sad. It's bad to feel like no one is considering you, but I hope you now have made things clear.-
- Yes, we had. But why don't you know anything about it? I thought Matt would have told you.-
- Mmh, yes, I mean, I guess he wanted but...-
Stava andando tutto bene. Bene per quanto possibile. Se solo non avesse citato il nome del fratello. Non ci sono riuscita, le lacrime escono fuori senza che le riesca a controllare.
- Shh, keep calm. Come here.- Devin mi fa appoggiare la testa nell'incavo del collo, mentre cerca di calmarmi, accarezzandomi la schiena.
Mentre ancora singhiozzo, mi stacco dal suo tenero abbraccio. Lui mi incita a sputare fuori il rospo ed io, tra una lacrima e l'altra, gli racconto tutto quanto accaduto negli ultimi giorni.
- I'm a stupid. I trusted the wrong person, again.-
- I didn't see anything because I was out to smoke, but I'm sure about one thing. Maybe you now need some time to think about it, but then you should talk to him- afferma Devin.
In cuor mio so che ha anche ragione, che devo affrontarlo, ma vorrei solo scappare, come i bambini che scappano dal prendersi le proprie responsabilità, nascondendosi dietro ai genitori, o incolpando qualcun altro. Non voglio incolpare nessuno qui, vorrei solo ci fosse un altro modo.
- I don't want to talk to him. I don't even want to see him, but I have to do it, at work.-
- It's gonna be hard, ok. You're strong, remember. I know you two can find a way to fix this. You just need time. I'm sure about it.-
- Thanks.-
- What's this? A thanks' night?-
- Sounds funny- replico, lasciandomi scappare un sorriso.
- A bit, but that's original. Hey, you smiled. That's a win!-
- Yeah, definitely a big win, today. But now, Devin, it's better for me to go home.-
- Are you sure? You can stay here, if you want. You can lie down in my bed and I stay here on the sofa.-
- No, thanks. I'm better now.-
- Ok, if you need anything, just ring the bell, alright?-
- I know. You're a good friend, Devin.-
- You too, Sofi.-
- Goodnight.-
- Goodnight. Things will get alright.-
Saluto il mio vicino, dandogli un bacio sulla guancia, prima di rientrare nel mio piccolo regno.
Nonostante l'ora, mi concedo una doccia calda, per provare a lasciar correre via qualche pensiero. Sento che la testa potrebbe scoppiare da un momento all'altro. Qualche goccia di Novalgina o un Moment potrebbero aiutarmi.
Devo affrontare me stessa e Matthew. Ma prima, devo ancora chiarire un pezzo del puzzle.
<< Dobbiamo parlare. Domani alla fine del turno.>>
<< Non vedo l'ora.>>
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Ehilà! Come state? Ultima domenica di maggio, giugno alle porte. Nel mio caso anche... sessione estiva alle porte. Non so se ne uscirò viva da questi due mesi, ve lo posso garantire. Ma per ora... nuovo capitolo succulento tutto per voi.
Questa settimana ho preparato in laboratorio le mie prime supposte. Lo so, non ve ne fregherà niente, ma io sono super gasata!
Ok. Lasciamo perdere i miei scleri da ctfina disperata, e veniamo al capitolo.
Matthew sembra davvero non avere scusanti, mentre per Devin le carte in tavola sono appena state stravolte. Ve lo aspettavate? Come finirà questa storia?
Scrivetemi nei commenti il vostro pensiero, ma ricordate... Mancano solo l'ultimo capitolo e l'epilogo!
A presto,
Giulia
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