NOZZE*
" Nozze "
ONIBUS CASA DI NATSU
POV'S JUVIA
Erano quasi le undici e mezza quando raggiungemmo Onibus. Ad un certo punto, stiracchiandomi cercai di sistemare meglio Storm tra le mie braccia indolenzite e lui in risposta si fece sfuggire un piccolo suono di protesta e si accoccolò ancora meglio contro al mio petto continuando lo stesso a dormire – Accidenti beato lui! - Si lamentò Natsu lanciandogli un'occhiata di invidia – Sarei disposto a sborsare oro pur di essere al suo posto, senza offesa eh! - Aggiunse scherzoso – E' solo che sto morendo di sonno e questo maledettissimo sedile mi sta facendo venire le vesciche al sedere! - Sbuffò stiracchiando a sua volta la schiena e riportando poi lo sguardo davanti a se – Non preoccuparti, Juvia lo sa che Natsu non lo ha detto con malizia! - Ridacchiai divertita – I bambini hanno vantaggi che noi grandi non possiamo far altro che invidiare, primo tra tutti la loro piccola taglia e di conseguenza il fatto di essere adattabili a qualsiasi spazio ristretto – Già, ricordo che quando ero all'orfanotrofio una volta per sfuggire alla furia della direttrice mi nascosi nella lavanderia in una delle ceste dei panni sporchi. Avevo più o meno l'età di tuo figlio e cazzo quanto era comoda quella cesta, perfino più del mio letto che inevitabilmente ero sempre costretto a dividere con qualcun altro che magari si agitava nel sonno o russava da fare schifo e così mi ci addormentai. La mattina dopo una delle inservienti entrò e la sollevò per svuotarla nella tinozza e io per poco non finii a mollo nell'acqua saponata bollente – Scoppiò a ridere di gusto contagiando inevitabilmente anche me – Svegliandomi all'improvviso balzai fuori come un ossesso da quel mucchio di biancheria puzzolente facendo prendere un infarto a quella povera donna che scappò via urlando come una matta. Dopo quella volta ci tonai ancora li, portando con me anche Gray e stando attento naturalmente a svegliarmi prima degli altri. Si stava troppo bene li dentro – Scosse la testa sospirando e ritornando improvvisamente serio – A quel tempo bastava davvero poco per sentirsi in paradiso - Nastu ha perfettamente ragione, quando si è piccoli serve davvero un no nulla per essere felici – Sospirai anch'io. A volte dimenticavo che sia lui che Gray erano cresciuti in un posto orribile, senza avere l'affetto di una vera famiglia e automaticamente strinsi più forte a me il corpicino caldo di mio figlio.
Le strade della tranquilla cittadina erano pressoché deserte mentre ne attraversavamo a velocità sostenuta il corso principale e poi la piazza silenziosa con la stazione ferroviaria illuminata dai lampioni anch'essa solitaria, se non per qualche sonnolenta guardia notturna appostata ai tre ingressi dell'imponente edificio. Natsu era stato di parola, aveva mantenuto un'andatura moderata per tutto il viaggio, anche se si intuiva dalla sua stretta nervosa sul volante e dalla sua mascella contratta che avrebbe voluto premere sull'acceleratore per arrivare quanto prima da Lucy. Lungo la strada, avevamo parlato di tante cose e lui mi aveva raccontato anche di come Cana gli avesse letto le carte preannunciandogli l'avvenuta nascita di suo figlio o figlia e io speravo di cuore che almeno per quella volta si fosse sbagliata o quantomeno che fosse andato tutto bene – Ci siamo quasi! - Mi informò ad un tratto, e girando a destra si inerpicò lungo una stradina in salita che ben presto ci portò in una zona all'apparenza boscosa. La carreggiata allargandosi proseguiva sotto quella che a prima vista sembrava una galleria formata da alti alberi di ogni tipo, dei quali i maestosi rami si intrecciavano al vertice a formare una folta cupola naturale che permetteva a mala pena ai raggi lunari di passarvi attraverso. Incurante della fredda aria Marzolina che subito penetrò nell'abitacolo, abbassai di poco il finestrino per essere investita dal suono alquanto minaccioso dei gufi notturni. A quell'ora sembrava abbastanza inquietante, ma durante il giorno doveva offrire davvero uno spettacolo notevole e di sicuro durante l'estate era un posto freschissimo dove passeggiare. Ogni tanto vari imponenti cancelli di ferro battuto apparivano dal nulla a destra o a sinistra illuminati da enormi lampioni posti ai lati a delimitare l'ingresso di ogni proprietà privata. Quel luogo aveva tutta l'aria di essere una costosa zona residenziale dove ogni villa visibile gareggiava con la precedente in quanto a imponenza e lusso – Eccoci finalmente! - Esordì ad un tratto il rosato fermandosi di fronte a un'elaborata inferriata dipinta di bianco. Poi svelto smontò dal furgone e si precipitò ad aprire il cancello. Ma mentre si rimetteva al posto di guida, dalla scalinata di pietra grigia posta sul davanti dell'abitazione scese un ometto vestito con una lunga camicia da notte blu elettrico che reggeva una lanterna nella mano e come se avesse le ali ai piedi si affrettò ad andare a richiudere il portone. Poi con altrettanta velocità ci raggiunse e con mia grande sorpresa strinse il rosato in un caloroso abbraccio – Oh grazie a Dio Sir Natsu siete tornato! – Piagnucolò quasi prossimo alle lacrime – Sta buono Felix! - Lo scostò bruscamente lui – E' successo un casino! - Iniziò a gesticolare e a balbettare subito dopo portandosi le mani nei capelli – Miss Lucy verso mezzogiorno ha cominciato ad avere le contrazioni, ma io non mi sono fatto spaventare, ho agito alla svelta e sono andato di corsa a chiamare la levatrice e poi a cercarvi, ma voi Sir dal barbiere non c'eravate allora ho telefonato al signor Gray, ma anche lui era introvabile e così mi sono permesso di contattare i vostri soci e il signor Eucliffe mi ha detto che avevate pranzato con loro ad Hargeon ma che eravate già andati via. Alla notizia la signora ha dato di matto peggiorando la situazione e rompendo le acque – Lucy allora ha Partorito per davvero e come sta adesso!!! - Gli urlò a quel punto contro il rosato afferrandolo brutalmente per il bavero, mentre lo scuoteva come un albero di noci con una nota di panico nella voce – Aye Sir! Vi faccio le mie congratulazioni, il parto è avvenuto con successo alle cinque e mezza dello scorso pomeriggio – Scattò sull'attenti l'ometto leggermente scombussolato, portandosi subito dopo la mano di taglio alla fronte per esibirsi in un rigido saluto militare – E vi avviso che adesso miss Heartfilia non solo si è ripresa abbastanza bene, ma è anche incazzata come una biscia, infatti mi aveva ordinato di non farvi entrare nel caso foste tornato a casa, ma io le ho disobbedito poiché sono il vostro fedele servitore Sir! - Il bizzarro individuo continuava a blaterare senza sosta ignorando completamente che ormai Natsu non poteva più sentirlo, dato che si era già fiondato come un pazzo all'interno della villa. A quel punto scesi dal furgone e mi avvicinai a lui – E tu chi cavolo sei? - Mi chiese ad un tratto squadrandomi da capo a piedi e soffermando gli occhi sulla figuretta addormentata di mio figlio stretta tra le mie braccia – Il mio nome è Juvia e questo è suo figlio Storm – Feci cenno con la testa indicandolo – Lei è una vecchia amica di Lucy. E Natsu ci ha invitati a soggiornare per qualche tempo a casa sua – Gli spiegai semplicemente – Oh bene! Allora seguitemi – Scrollò le spalle facendomi strada.
La casa di Lucy e Natsu era davvero bella. Posizionata su più livelli seguiva il naturale declino della collinetta dove era situata e il giardino che la circondava era semplicemente magnifico, muretti aiuole e scale di pietra salivano e scendevano tutt'intorno alla villa. Era dipinta di bianco con un tetto a spiovente di ardesia grigia e ampi finestroni di legno a quadroni ne alleggerivano la struttura. Nel grande ingresso venimmo accolti da una giovane domestica assolutamente deliziosa con dei morbidi boccoli rosa coperti da una candida cuffietta – Benvenuta nella dimora del signor Dragneel e della signora Heartfilia – Si inchinò graziosamente in avanti – Aries! La signora e suo figlio saranno nostri ospiti – La informò con aria solenne il piccolo maggiordomo vestito di blu – Per favore conducili in una delle camere e prenditi cura di loro - Mi scuso per il brutto momento in cui è capitata qui – Si inchinò di nuovo a me la giovane cameriera – Ma la prego mi segua, le mostrerò subito la vostra stanza – Appena raggiunta la camera adagiai Storm sul grande letto e mi rivolsi alla ragazza - Per piacere Aries Juvia ti sarebbe grata se ti occupassi momentaneamente di suo figlio, lei vorrebbe porgere i suoi saluti alla vostra padrona e accertarsi che stia bene – Ma sicuro mia signora fate pure mi occuperò io del piccolo – Mi rassicurò gentile.
Era da circa un quarto d'ora che me ne stavo seduta su di un divanetto nel corridoio adiacente alla stanza dei padroni di casa, dove un'altra giovane domestica mi aveva fatto accomodare. Anche lei molto carina e anche lei con i capelli rosa, solo lisci e scalati sulle spalle. Si era presentata con il nome di Virgo e doveva essere imparentata in qualche modo con l'altra ragazza vista la somiglianza, solo che lei a dispetto della dolce Aries aveva dipinta sul viso serio un'espressione di rimprovero e ogni tanto la sentivo mugugnare qualcosa – La signora Lucy dovrebbe punirlo a dovere, se fossi io lo farei ma dato che sono solo una domestica non posso farlo – L'avevo udita borbottare un paio di volte. Da dietro alla porta sbarrata intanto continuavano ad arrivare tonfi di roba lanciata a sbattere chissà dove e parolacce urlate ad alta voce, quella storia andava avanti da dieci minuti buoni circa e a giudicare dalla voce alterata di Lucy sarebbe proseguita ancora per parecchio anzi, forse a quel punto sarebbe stato meglio rimandare i saluti a domani. Stavo proprio per andare via quando il padrone di casa invece mi richiamò dalla porta della stanza ora aperta.
POV'S NATSU
Eccoti finalmente bastardo perdigiorno! Dove eri finito? - Mi urlò contro mia moglie dal letto dove era sdraiata con tutto il fiato che aveva in gola non appena oltrepassai la porta della nostra stanza - Lucy calmati dai! - Cercai subito di rabbonirla mettendo le mani avanti - Lasciami spiegare, ho avuto un incidente tornando da Hargeon! - So benissimo che ti trovavi ad Hargeon a bere e a gozzovigliare con i tuoi compari di merende, mentre io ero qui da sola a patire le pene dell'inferno per colpa tua! - Lo so perdonami ma ti assicuro che posso spiegarti tutto! - NO! Voglio che tu te ne vada! - Gridò più forte rossa in viso mentre di riflesso afferrava un vaso con i fiori posto sul suo comodino - Lucy il vaso NO! - Ebbi appena il tempo di dire prima che me lo lanciasse contro - SBAMMM!!! - Passò poco sopra la mia testa andando a schiantarsi sulla parete alle mie spalle - Cazzo per un pelo – Sospirai sollevato - Ora che ti sei sfogata posso vedere mio figlio? - Le chiesi cercando di essere gentile - Scordatelo STRONZO! - CRASCH! - Questa volta toccò ad un bicchiere pieno d'acqua che si disintegrò contro la specchiera - E poi è una femmina! Ora sta dormendo non può mica aspettare i porci comodi di suo padre la vedrai quando si sveglia... se mi va! - Precisò alla fine piccata - UNA FEMMINA? Cristo Lucy hai appena rotto uno specchio, ci aspettano sette anni di disgrazie! - Bene! Spero che siano tutti per te carogna! - Luceee! Ti prego calmati, agitarti così a poche ore dal parto non ti fa affatto bene! - Adesso ti viene in mente eh? - Mi lanciò uno sguardo accusatorio mentre i suoi occhi color cioccolato circondati da lievi segni violacei di stanchezza si riempivano di lacrime – Hai idea della paura che mi hai fatto prendere? - Snif! - Le scappò un singhiozzo – Sei uno stupido irresponsabile, pensavo ti fosse successo qualcosa – Scoppiò a piangere subito dopo coprendosi il viso con le mani – Accidenti Lucy scusami davvero non volevo farlo. Ti giuro che per niente al mondo avrei voluto perdermi la nascita di mia figlia – La raggiunsi in un attimo per sedermi sul letto e stringerla finalmente tra le braccia - Ma ti assicuro che sono successe delle cose incredibili a cui non crederai mai - Infatti non ti credo, stai solo cercando di inventare un mucchio di palle per tirarti fuori dai guai – Singhiozzò contro la mia spalla – Non sto mentendo e posso provartelo, ma tu ora calmati per piacere o ti sentirai male – Le sollevai il viso con due dita per guardarla meglio – Fuori la porta della nostra stanza c'è Juvia che aspetta per salutarti – Le dissi – E stiamo facendo davvero una pessima figura con lei sai? - Juvia? - Spalancò gli occhi incredula – Quella Juvia... n-non... può essere, i giornali la davano per morta – Invece è viva ed è venuta qui con me e con lei c'è anche suo figlio - Le sorrisi comprensivo accarezzandole delicatamente la schiena – Lo so che può sembrarti pazzesco Lucy. Anche io stento ancora a credere a quello che è capitato a me e a Gray, ma è una lunga storia che sarà lei stessa a raccontarti – Allora falla entrare che aspetti? Non si trattano così gli ospiti speciali, cafone! - Sei un angelo mia Luce! – Mi chinai a baciarla. Ma lei di rimando mi girò la faccia - Non credere di cavartela così a buon mercato mi hai capito Dragneel? Quando mi alzerò da questo letto te la farò pagare – Sbuffò dal naso indignata - Si ho capito! – Sospirai facendo una smorfia delusa. Poi a malincuore la lasciai andare per avvisare la nostra ospite che poteva entrare.
POV'S JUVIA
Appena Natsu mi fece segno dalla porta di raggiungerli, corsi subito ad abbracciare Lucy – Oh Juvia non posso crederci, sono così felice di rivederti! - Ricambiò con affetto la mia stretta – Anche Juvia lo è – Mi staccai subito da lei per studiare la sua espressione - Lei si scusa per essere piombata in questo modo in casa sua, proprio in un momento così delicato – Non dire assurdità sei sempre la benvenuta, ma a proposito dov'è il piccolo Lore? Natsu mi ha detto che c'è anche tuo figlio con te – Si è così, ma ora sta dormendo, Juvia domattina te lo presenterà – Mi morsi il labbro a quel punto immaginando la sua sorpresa quando avrebbe appreso di chi fosse realmente figlio - Ci sono così tante cose che lei vorrebbe dirti, ma penso che sia meglio rimandarle a domani – Le sorrisi incerta - Ora Lucy deve assolutamente riposare ha il viso stravolto – Allungai timidamente una mano per accarezzarle la guancia pallida. Ma proprio in quel momento venimmo interrotti da Virgo, che stringendo tra le braccia un fagottino rosa avanzò verso di noi – Oh signora Lucy mi dispiace davvero tanto interrompervi ma purtroppo la piccola Layla si è svegliata e sembra avere molta fame... è proprio uguale al suo papà – Sorrise al nostro indirizzo.
A quel punto vidi Natsu scattare come una molla a pararsi davanti alla domestica e con aria impaurita tendere tremante una mano - P-posso toccarla? - Chiese con voce esitante e piena di emozione - Ma certo padron Natsu non è mica fatta di vetro prendetela avanti! - Detto ciò Virgo piazzò con delicatezza la piccola in braccio al padre, che se ne stava fermo come una statua trattenendo perfino il respiro per paura di fare qualcosa di sbagliato, poi piano piano si fece coraggio e scostò un lembo della copertina per scoprire un'adorabile ciuffetto di capelli rosa sakura – Piacere di conoscerti Layla Dragneel - Mormorò con la voce arrochita dall'emozione.
Toccata dalle sue parole e ansiosa di vederla a mia volta, mi avvicinai di più. Mio Dio era davvero bella. Aveva un nasino inesistente tanto era piccolo e i suoi grandi occhioni spalancati sembravano avere decisamente una sfumatura tendente al verde. Era proprio una bambolina ed era la fotocopia sputata di Natsu, ma aveva tanto anche di Lucy. Istintivamente con un dito le sfiorai la guanciotta paffuta e lei per riflesso gorgogliò e si girò verso di esso cercando di afferrarlo con la bocca probabilmente per succhiarlo. Ridacchiando mi girai ad osservare Natsu che come stregato da quella visione aveva un sorriso ebete che andava da un orecchio all'altro e i suoi occhi erano lucidi dalla commozione. Poi guardandomi intensamente mi passò la bimba con quanta più cura possibile e in un batter d'occhio corse ad abbracciare sua moglie affondandogli la faccia tra la spalla e il collo – E' bellissima Luce! Non ci sono parole per esprimere quanto io ti ami e quanto sia fiero di te in questo momento! - Poi stringendola forte la baciò con trasporto.
Quella scena mi fece salire le lacrime agli occhi, ero felice per loro ma non potei fare a meno con una punta di amarezza di paragonare quel lieto momento alla nascita di mio figlio invece. Non c'era nessuno con noi quando era venuto alla luce, nemmeno il suo padre putativo. Sentendomi decisamente di troppo mi avvicinai a Virgo per consegnarle la piccolina, ma la voce di Lucy mi fermò – Dove vai Juvia? - Mi chiese con una punta ansiosa nella voce – Beh! Juvia voleva lasciarvi godere in santa pace la vostra bambina – Per favore non andare! – Mi pregò – In verità vorrei che tu mi insegnassi qualcosa sul come tenerla al petto – Mi chiese arrossendo – Oggi quando ci ho provato non sono riuscita a farlo bene, lei piangeva e avevo come l'impressione che non riuscisse ad attaccarsi come si deve. Tu di sicuro hai già esperienza e vorrei chiederti di mostrarmi il modo corretto di farlo – Ma certo! - Le sorrisi lieta di esserle d'aiuto – Juvia sarà felicissima di mostrartelo – A quel punto Natsu si fece un po' più in la lasciandomi lo spazio per sedermi di fianco a Lucy e io adagiandole la neonata in grembo le mostrai la posizione corretta per tenerla – Ecco! Lucy riesce a vedere che la sua bocca ora si è attaccata come una ventosa anche all'aureola che circonda il capezzolo? - Si lo vedo! - Sorrise emozionata con le lacrime agli occhi – Guarda Natsu, guarda come succhia! - Si rivolse commossa a suo marito - Cristo santo se aveva fame! - Esclamò il rosato avvicinandosi di più con una chiara nota d'orgoglio impressa nella voce – Natsu! Modera i termini di fronte a nostra figlia – Lo riprese lei senza smettere però di sorridere.
Dopo qualche minuto dove io e Natsu ci perdemmo in silenzio ad osservare la piccola, mentre si nutriva a dovere, qualcuno bussò alla porta – Avanti! – Disse il padrone di casa e il buffo ometto di prima entrò nella stanza trascinando a fatica dietro di se una bellissima culla di legno scuro trapuntata con del prezioso raso di un tenue verde pastello – Questa l'ho trovata dietro al furgone Sir! - Si rivolse a Natsu orgogliosamente – E ho pensato subito che fosse un regalo per la signora da parte vostra – Ben fatto Felix! – Gli sorrise il rosato alzando un pollice – Oh Natsu! - Esclamò invece Lucy con gli occhi brillanti di gioia – Questa è... questa è? - Si mia Luce è la culla che desideravi comprare - La interruppe lui – Questa è il motivo per cui sono andato ad Hargeon senza dirti niente – Le sorrise – Volevo che fosse una sorpresa, non immaginavo che avresti partorito proprio mentre ero via – D-davvero sei andato apposta li per accontentarmi? - Gli chiese la bionda piacevolmente sorpresa – Certo! - Rispose lui ghignando – Per le mie due principesse questo ed altro! - Lucy a quel punto arrossendo allungò un braccio per afferrare suo marito per la manica della giacca e lo tirò a se per dargli un tenero bacio a stampo – Grazie amore mio! - Gli sussurrò a fior di labbra - Vuol dire che sono perdonato? - Le chiese il rosato maliziosamente – Forse! – Rispose Lucy in maniera fintamente sostenuta mentre riportava amorevolmente lo sguardo su sua figlia, che intanto si era addormentata con il capezzolo ancora tra le piccole labbra dischiuse.
- Bene! - Scattai in piedi a quel punto – Juvia pensa che per lei sia arrivato il momento di darvi la buonanotte, è bene che entrambi riposiate – Mi rivolsi ai due neo genitori che continuavano a lanciarsi dolci sguardi di complicità – Hai ragione Juvia! – Concordò il rosato riportando la sua attenzione su di me – Anzi anche tu Felix e tu Virgo. Occupatevi di lei – Mi indicò con un cenno della testa - E dopo ritiratevi pure, mi prenderò cura personalmente di mia moglie e di mia figlia. Se avrò bisogno di qualcosa vi chiamerò... buonanotte a tutti! – Ci congedò quasi con urgenza, probabilmente ansioso di godersi la sua famiglia allargata in completa privacy.
***
- Wow che bel giardino! - Aprendo a fatica gli occhi ancora assonnati, ci misi un po' prima di focalizzare il mio sguardo verso la portafinestra spalancata da dove proveniva la voce eccitata di mio figlio. Infatti subito dopo lo vidi fare capolino da dietro l'imposta spalancata sullo spazioso balcone – Sei sveglia finalmente! – Disse a voce alta per poi precipitarsi sul letto e lasciarmi un rapido bacio sulla guancia – Sai mamma questa casa è proprio bella! Voglio subito scendere ad esplorarla! C'erano dei gatti sai! - Per favore Storm Juvia è ancora tutta intontita – Sbadigliai stiracchiandomi – Ma sono appena le otto! - Costatai inorridita subito dopo aver dato un'occhiata all'orologio posto sul comodino - Andiamo alzati pigrona! - Iniziò a tirarmi per il braccio cercando di trascinarmi giù dal letto – Va bene va bene! Ora la mamma si alza!!! - Sospirai rassegnata. Lui aveva dormito più di dieci ore e adesso era bello carico, mentre io tra i saluti a Lucy e la testa invasa dagli inevitabili pensieri riguardanti le accuse e le parole cariche di astio che Gray mi aveva rivolto contro, avevo faticato a prendere sonno fino a notte inoltrata. Ma tanto ormai non ci sarebbe stato verso di tornare a dormire – Prima però Storm deve fare colazione e salutare come si deve i padroni di casa senza farle fare brutta figura. Poi potrà andare a giocare intesi? - Va bene mamma farò il bravo! Ma spicciati a vestirti – Iniziò a saltellare impaziente sul materasso strappandomi un gemito di frustrazione.
Mezz'ora più tardi anche Natsu ci raggiunse al piano terra per la colazione e subito dopo aver racimolato in un vassoio una quantità di cibo tale da sfamare quattro persone ci invitò a seguirlo nella loro camera da letto – Andiamo piccoletto! – Si rivolse a Storm ghignando – Ti porto a conoscere la tua zietta! - Gli fece l'occhiolino e mio figlio in risposta si accigliò lanciandomi uno sguardo dubbioso.
Quando entrammo Lucy stava appoggiando con cura Layla di fianco a lei, probabilmente dopo averla allattata. Appena ci avvistò, con grazia si sollevò a sedere e si girò di lato per posare i piedi a terra – Sono stufa di stare a letto! - Si lamentò stiracchiandosi, poi il suo sguardo curioso saettò alle mie spalle dove mio figlio preso da un'improvvisa ritrosia mi stava usando come scudo – Vieni avanti piccolino, fatti vedere? - Esclamò allegra inclinando il capo – Buongiorno Lucy, questo è Storm - Lo presentai a quel punto io scostandomi di lato e spingendolo lievemente dietro la schiena per incitarlo a farsi avanti – Lui è il figlio di Juvia! - Precisai anche se non c'è n'era bisogno – E' un piacere conoscervi Miss Heartfilia – Mormorò mio figlio con voce timida guardandola di sottecchi, mentre si inchinava a lei cercando di ricordare le lezioni di buone maniere apprese dal suo maestro privato a Crocus. Lucy rimase qualche secondo ad osservarlo in silenzio, poi le sue sopracciglia si sollevarono stupite quando arrivò probabilmente alla stessa conclusione di tutti quelli che conoscevano bene Gray. Il suo sguardo a quel punto scivolò verso al marito in una muta domanda e quando la testa del rosato annuì impercettibilmente, la bionda spalancò ancora di più gli occhi, anche se subito dopo con molto tatto fece finta di nulla realizzando intuitivamente che era meglio rimandare le domande a dopo - Oh Dio Juvia è troppo carino! Vieni qua bello di zia!!! - Allargò a quel punto le braccia invitando mio figlio ad andare da lei. Ma in risposta a quella dimostrazione d'affetto da parte di un'altra donna che non fossi io la faccia di Storm divenne imbronciata e rossa come un pomodoro maturo e di riflesso fece per arretrare nuovamente, ma Natsu anticipando le sue intenzioni gli diede una vigorosa spinta che lo fece finire dritto addosso a Lucy che non esitò a stritolarlo in un abbraccio amorevole – Hey moccioso guarda che è da maleducati rifiutare le attenzioni di una bella signora – Lo prese in giro il rosato piazzandosi le mani sui fianchi – Sembra proprio che io e te si debba fare una bella chiacchierata su come ci si comporta con le donne e vedrai che dopo mi ringrazierai quando capirai tutti i benefici che comporta essere gentili con loro – Ammiccò maliziosamente mentre sia mio figlio che Lucy gli lanciavano uno sguardo omicida – Non osare Dragneel è un bambino!!! - Sibilò la bionda assottigliando gli occhi. Ma intanto Storm già non li ascoltava più, in quanto venne distratto da alcuni gorgoglii provenienti dalla copertina rosa e incuriosito si arrampicò svelto sul letto per andare a dare un'occhiata. Alla vista della bimba i suoi occhi si spalancarono dallo stupore – E' il tuo cucciolo questo? - Chiese innocentemente poi rivolgendosi a Lucy – Si più o meno! - Ridacchiò lei passando una mano ad accarezzare la chioma ormai già tutta disordinata di mio figlio. Poi cercando di non farsi sentire da lui si rivolse nuovamente a me - Lui è...è... gli assomiglia troppo... com'è possibile? - Bisbigliò - Si Luce è il figlio di Gray! Te l'ho detto che era una lunga sto... - Si ritrovò invece a dire con noncuranza Natsu a voce alta – Shhh!!! - Cercò di zittirlo subito Lucy, ma ormai Storm lo aveva già sentito e disorientato si voltò a fissarmi con le sopracciglia aggrottate – Gray è quel signore di ieri vero Mamma? Quindi è lui mio padre? - Chiese diretto. Gli occhi marroni della bionda a quel punto si velarono di panico – Lucy non deve temere! – La rassicurai subito – Storm era già al corrente che Rufus non fosse il suo vero padre. Solo che... fino ad adesso ancora non sapeva si trattasse proprio di Gray – Guardai Natsu sospirando rassegnata – Juvia voleva dirglielo con calma ma ormai... - Beh! Prima o poi doveva venirlo a sapere comunque no? – Scrollò le spalle il rosato – E direi che a questo punto sia il caso di spiegarglielo come si deve, anzi sai che c'è? – Si avvicinò a mio figlio che intanto lo squadrava diffidente - Glielo spiego io del come e del perché il ghiacciolo è suo padre. Vieni qui mostriciattolo che dobbiamo parlare da uomo a uomo. Vedrai, io e te si andrà d'amore e d'accordo da oggi in poi, basta solo che tieni le mani lontane da mia figlia! - Lo avvisò puntandogli contro il dito indice - Neanche per sogno!!! - Intervenne inorridita Lucy - Conoscendoti finiresti inevitabilmente per rovinare a vita la morale immacolata di questa povera anima innocente. Saremo io e Juvia a spiegargli la situazione, tu intanto riponi Laila nella sua culla e ricorda che devo ancora fartela pagare! - Ho capito-ho capito – Alzò gli occhi al soffitto sbuffando - Ma quanto la fate difficile voi donne porca troi... - NATSUUU!!!
***
Incredibilmente la rivelazione che Gray fosse il suo vero padre, assieme al resoconto il meno dettagliato possibile di come era successo, non turbò più di tanto mio figlio anzi, lo soddisfò abbastanza da non porre troppe domande. Storm con mio grande sollievo si limitò semplicemente ad accettare la cosa come una novità tutta da scoprire e dopo quel primo giorno un po' strano per tutti noi, gli altri passarono sempre più spediti. Lucy grazie alle mie dritte da "mamma veterana" come mi definiva scherzosamente lei, acquistò sempre maggiore dimestichezza con la piccola Layla e Storm per merito del carattere solare di Natsu iniziò a diventare sempre più disinvolto e meno sostenuto nei suoi confronti. Un pomeriggio con il contributo del fedele Felix si ingegnarono tutti e tre insieme a costruire persino una traballante casa su di un albero. Il rosato ormai aveva preso l'abitudine di trascinarselo dietro ovunque, anche contro la sua volontà – State tranquille, ci penso io a lui! Il moccioso deve pur iniziare a farsi un'idea di come sia il mondo al di fuori delle quattro mura di una casa – Disse un giorno ad una Lucy in piena crisi d'ansia. Ma in verità a dispetto delle nostre preoccupazioni Natsu se la stava cavando alla grande e una mattina lo accompagnò a salutare prima Erza e Jerard e poi addirittura se lo portò fino ad Hargeon dove fece conoscenza con Sting Eucliffe e Rogue Cheney soci in affari suoi e di Gray, che appena appresa la notizia della nascita di Layla vennero in visita a loro volta accompagnati da Minerva Orland moglie di Rogue e della loro figlioletta di quattro anni, la piccola Shade, per omaggiare la nuova arrivata in casa Dragneel. In tal modo anch'io ebbi il piacere di fare la loro conoscenza e per l'occasione venni presentata da Lucy stessa, non senza una buona dose di imbarazzo da parte mia, come fidanzata di Gray e futura signora Fullbuster.
Trascorsero così altre due settimane al di fuori di quella già passata, ma di Gray neanche l'ombra. Natsu era l'unico ad aver ricevuto sue notizie, ma non aveva saputo dirci di preciso quando sarebbe tornato. Fin quando una mattina all'improvviso ce lo trovammo addosso.
Era quasi mezzo giorno e io stavo aiutando Lucy a cambiare Layla. L'avevo appena sollevata dal fasciatoio permettendo così alla bionda di riordinare, quando lui e Natsu senza essere annunciati da nessuno, entrarono nella stanza. Gray appena vide Layla tra le mie braccia si avvicinò subito a me per osservarla meglio e sorrise accarezzandole con tenerezza una guancia rosea. Il suo fu un gesto del tutto spontaneo, ma in me quel sorriso sincero provocò nell'immediato l'aumento del battito cardiaco accompagnato da un'improvviso calore al viso. Probabilmente lui non ci fece neanche caso, visto che i suoi occhi, nemmeno una sola volta sia pure per sbaglio si erano soffermati a guardarmi. Era abbastanza semplice dedurre che c'è l'aveva ancora a morte con me e di conseguenza mi stava ignorando di proposito - Beh Fiammella! I colori sono indubbiamente i tuoi... ma tutto il resto lo ha preso da Lucy, fortunatamente! - Si rivolse poi all'amico dandogli una giocosa pacca sulla spalla e subito dopo andò diretto ad abbracciare Lucy lasciandole un bacio affettuoso sulla guancia – Dov'è Storm? – Chiese poi a nessuno in particolare - Penso sia con Felix – Gli spiegò il rosato che con un sorrisetto sornione intanto si stava dirigendo verso la finestra che dava sul retro dell'abitazione – Hey Felix!!! - Urlò a gran voce una volta che l'ebbe spalancata - Se lo stronzetto permaloso è li con te digli di salire c'è suo padre che lo vuole! - Chi sarebbe lo stronzetto permaloso? – Lo Interrogò Gray incrociando le braccia sul petto mentre gli lanciava un'occhiataccia – Tuo figlio, chi se nò? - Ghignò beffardo il rosato - Quel piccolo moccioso a differenza della mia incantevole principessa, non solo ha i tuoi colori, ma sembra aver ereditato anche buona parte del tuo carattere di merda – Lo ripagò così per l'apprezzamento di poco prima. Gray fece per ribattere, ma venne interrotto dalla comparsa di Storm che si era inchiodato sotto lo stipite della porta a non dava segno di volersi muovere da li. A quel punto allora Gray lo raggiunse e gli si inginocchiò di fronte – Ciao Storm... come stai? – Si rivolse a lui lievemente impacciato – Bene grazie! - Rispose il bambino guardingo abbassando gli occhi a terra. Poi ci fu un breve attimo di silenzio dove tutti, io per prima, sembrava stessimo trattenendo il fiato – Ti sei trovato bene qui? - Lo interrogò di nuovo - Si molto! - Accompagnò la sua risposta annuendo con il capo - Allora ti farà piacere sapere che da oggi in poi abiterai a poca distanza da qui! Vieni ti faccio vedere – Alzandosi di scatto gli tese la mano. Storm per qualche attimo la osservò esitante, ma poi l'afferrò e lo seguì fino alla grande vetrata che dava su un terrazzino dove con un'agile mossa Gray lo prese da sotto le ascelle e se lo issò contro la spalla sostenendolo con un solo braccio, poi con l'indice dell'altra mano indicò un punto alla loro sinistra.
- Riesci a vedere su quella collina il tetto bianco di una casa che spicca in mezzo agli alberi? – Gli domandò girandosi a guardarlo. Il bambino dopo un attimo di sorpresa per la velocità con cui era stato sollevato da terra, lanciò prima uno sguardo incerto nella mia direzione e quando io lo rassicurai con un cenno della testa voltò il capo dove gli era stato indicato e poco dopo annuì più volte in silenzio – Bene Storm, quella è casa tua e passando per il boschetto potrai tornare qui tutte le volte che vorrai senza dover usare la strada. Non è così fiamma moscia? - Si voltò verso il rosato che li stava fissando con un sorriso divertito stampato sulle labbra – Ma certo moccioso, ogni qual volta ti scoccerai di quel barboso ghiacciolo di tuo padre – Gli assicurò Natsu facendogli l'occhiolino – Quindi è vero che sei mio padre... il mio vero padre intendo? - Domandò a bruciapelo il bambino fissando Gray seriamente – Così sembrerebbe – Rispose semplicemente lui con una strana emozione nella voce – Ti piace l'idea? – Aggiunse poi – Non lo so, vedremo! – Rispose mio figlio candidamente strappandogli una bassa e breve risata – Ho anche portato un regalo per te da Crocus – Lo informò successivamente posandolo al suolo – Ma dovrai pazientare fino a domani mattina per vederlo, prima ci sono altre cose da fare e ho bisogno che tu ti renda velocemente presentabile per uscire, d'accordo? - Gli scompigliò affettuosamente la chioma ribelle – Si Papà! – Rispose lui inaspettatamente provocando lo stupore generale di tutti e spiazzando Gray fino al punto che mentre mio figlio spariva di corsa dalla stanza, lui rimase qualche altro secondo fuori al terrazzo con il viso rivolto al paesaggio le spalle rigide e le mani arpionate fermamente alla balaustra. Poi con un sospiro non meglio identificato si voltò nella nostra direzione e solo allora per la prima volta da quando era arrivato si rivolse finalmente a me.
- Dobbiamo andare! Dai la bambina a Lucy il prete ci sta già aspettando in chiesa – Mi informò gelido. La notizia mi lasciò assolutamente sbalordita, sapevo che quando sarebbe tornato avremmo dovuto sposarci. Ma così, senza neanche un avvertimento – P-proprio ora? - Balbettai quasi boccheggiando - Si ora! Per avviare la pratica di affidamento mi serve assolutamente la licenza di matrimonio. Quindi spicciamoci a sbrigare quest'incombenza il prima possibile - Mi rispose secco indurendo il tono di voce – Che c'è? - Aggiunse poi sarcastico vedendomi esitare - La mia dolce sposina, non è impaziente di convogliare a giuste nozze dopo tutto questo tempo? - Non-non è quello. E' che Juvia non era preparata – Gli spiegai abbassando automaticamente gli occhi sull'anonimo vestito che indossavo – Se il tuo problema è l'abito ti assicuro che va benissimo quello che indossi! - Commentò freddamente guardandolo a malapena - Va bene, Juvia è pronta allora! - Decisi di fare buon viso al suo insopportabile atteggiamento per non dare adito a ulteriori e sicuramente spiacevoli discussioni - Ma Gray! Juvia mi stava aiutando con la bambina... il suo vestito è tutto macchi... - Provò a protestare Lucy, ma subito fu bloccata dal suo tono severo - Non adesso Lucy... per favore sono esausto! - Solo allora azzardandomi a guardarlo feci caso al suo reale stato. Effettivamente aveva la faccia stanca e gli occhi cerchiati, i vestiti che indossava poi erano parecchio stropicciati e impolverati – Anzi, avrei bisogno anche della vostra presenza, mi servono due testimoni se non vi è di disturbo - Aggiunse guardando sia lei che Natsu e i due amici a quella richiesta subito annuirono prontamente.
Mezz'ora dopo, nella piccola chiesa in periferia eravamo solo in sei. Io, Gray, i testimoni, Storm che in piedi di fianco all'altare reggeva con espressione seria e concentrata il cuscino con le fedi e per finire il prete, che in quel momento stava passando in rassegna con un sopracciglio inarcato il nostro insolito gruppetto - Ci troviamo qui riuniti nella casa del Signore e davanti al ministro della chiesa per sancire quest'unione davanti a Dio. Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale, perché vi amiate l'un l'altro con amore e fedeltà - Iniziò subito con voce solenne - Ora prima di continuare vi chiedo. Siete venuti a celebrare il matrimonio senza alcuna costrizione, in piena libertà e consapevoli della vostra decisione? - Si lo siamo! - Rispondemmo entrambi e poco più tardi... - Nella chiesa e nel mondo siate testimoni del dono della vita e dell'amore che avete celebrato. Andate in pace - La cerimonia fu incredibilmente rapida e neanche un quarto d'ora dopo eravamo già sposati - Adesso può baciare la sposa - Si rivolse alla fine del breve rito il sacerdote a Gray che invece non si mosse di un millimetro ma continuava a tenere gli occhi fissi su di lui – Non è necessario! – Sibilò poi tra i denti a bassa voce per non farsi sentire dal resto della combriccola mio figlio compreso – Ma è per suggellare le promesse – Spiegò insistente l'uomo di chiesa guardandolo stupito – Sono valide comunque giusto? - Fece notare caparbiamente il mio sposo – Beh si! - Dovette concordare per forza di cose l'altro – Seguitemi in sacrestia allora – Fece cenno anche a Natsu e Lucy mentre Storm si era messo a curiosare in giro accompagnato da una perpetua volenterosa – Dovete firmare i documenti specificò una volta giunto nell'ufficio sacro - Gray dopo aver siglato il certificato fece per afferrarlo dal tavolo, ma il prete glielo impedì appoggiandoci sopra la mano aperta – Hum! Hum! - Si schiarì la voce rumorosamente – Non ho voluto farlo di fronte all'altarre, ma mi duole dover insistere sulla questione signor Fullbuster, le ho già concesso di svolgere la funzione in maniera al quanto celere e con pochissimo preavviso tra l'altro, ora il minimo che può fare per ricambiare il mio favore, accontentarmi e baciare la sposa altrimenti – Lasciò la frase in sospeso. Gray per tutta risposta prima lo fissò incredulo e subito dopo lo perforò con uno sguardo omicida - Ho già detto che non è necessario! - Beh allora mi dispiace – Rispose cocciutamente l'altro portandosi il foglio dietro la schiena. A quel punto Gray capendo che non l'avrebbe spuntata facilmente a meno di non usare le maniere forti, cosa impensabile in quel luogo sacro, sbuffando esasperato mi afferrò con malagrazia dietro la nuca piantandomi un veloce bacio a stampo sulla fronte - Contento adesso? - Ringhiò quasi all'indirizzo del ministro di Dio allungando subito dopo una mano di piatto nella sua direzione – Si, ora posso ritenermi soddisfatto – Concesse il religioso con aria sostenuta porgendogli finalmente quello che lui voleva.
Appena fuori la chiesa, il mio novello sposo si trattenne giusto il tempo per scambiare qualche parola con Storm, poi quasi subito fece per dileguarsi dicendo che avrebbe fatto un salto a casa per fare un bagno veloce, prelevare qualche vestito pulito e informare la servitù ancora ignara del nuovo stato delle cose che per la mattina successiva avrebbero dovuto preparare tutto in vista dell'arrivo dei due nuovi membri della famiglia. Io non vidi niente di eccessivamente strano nelle sue parole, ma sia Natsu che Lucy invece si voltarono a fissarlo in modo alquanto preoccupato, poi il rosato lo tirò da parte. I due ebbero una breve conversazione e quando poco dopo Natsu tornò da noi la sua espressione era decisamente più rilassata – Per il resto della giornata e per la notte resterete ospiti a casa nostra, così potremo festeggiare tutti assieme il matrimonio – Informò me e Storm mentre ci invitava a salire sui sedili posteriori dell'auto – Scommetto che Gray vuole che sia tutto perfetto per il vostro arrivo nella nuova casa! - Esclamò Lucy dal sedile del passeggero esibendosi in un sorriso un tantino forzato a mio avviso, dovuto probabilmente all'inqualificabile comportamento tenuto da Gray in chiesa – Appena arrivati a casa, tu Juvia andrai a lavarti e a rinfrescarti. Io nel frattempo incaricherò Virgo ed Aries di organizzare un banchetto speciale per questa sera e tu Natsu ti recherai in pasticceria per comprare una torta nuziale d'accordo! - Si rivolse entusiasta al marito – Non credo che ne abbiano già una pronta – Si lamentò il rosato sbuffando – In tal caso gliela farai preparare al momento, dato che anche questa volta tu e quell'altro stupido avete fatto a modo vostro senza darci un minimo di avvertimento su quello che vi passava per la testa! - Non volle sentire più ragioni la bionda.
POV'S GRAY
Sceso alla stazione di Onibus verso le nove di mattina, avevo chiamato Natsu per farmi venire a prendere. Prima di ritornare a casa sua però, avevamo fatto una sosta in un'agenzia immobiliare per l'affitto di un appartamento, poi in gioielleria per acquistare due fedi e successivamente ci eravamo dati da fare per trovare un prete disponibile che celebrasse alla svelta il matrimonio. Tutto sembrava essere andato nel migliore dei modi fino a quel momento, mancava solo una cosa adesso. Cioè convincere Briar a sloggiare da casa mia. Purtroppo ero stato costretto a ridurmi all'ultimo momento, ma era una cosa che dovevo fare personalmente. Dirglielo telefonicamente non era stato possibile in quanto sarebbe stata capace di andare da Natsu a piantare un casino alla presenza di Juvia e di mio figlio, e a quel punto la reazione di quella testa calda di Natsu sarebbe stata imprevedibile.
- Anna dov'è Briar? – Chiesi alla mia governante appena l'avvistai nell'ingresso – Bentornato a casa signor Fullbuster! - Mi ignorò lei sfacciatamente mentre faceva finta ispezionare con un dito un'inesistente strato di polvere da sopra a un tavolino a mio avviso perfettamente lucido – Chiacchiere solo chiacchiere e perdita di tempo! - Borbottò arricciando le labbra in una smorfia di eccessivo disgusto - Speravo che il sollecito fatto da lei una settimana fa sul fatto che dovessimo preparare la casa da cima a fondo in vista di ospiti significasse aria di novità, ma a quanto pare nulla è cambiato. Voi siete tornato da solo, e quella – Indicò piccata il piano superiore con l'indice - E' ancora qua! E io che speravo tanto che in vostra assenza si scocciasse e si decidesse a pescare in altri mari Tsk! - Sbuffò sprezzante e io non dubitai neanche un'istante che c'è l'avesse messa tutta per farla "scocciare" come diceva lei – Risparmiami il tuo sarcasmo e i tuoi doppi sensi Anna sono in casa mia è faccio quello che voglio! Se non ti sta bene puoi anche andartene nessuno ti trattiene e ora rispondi alla mia domanda piuttosto! - Dove vuole che stia se non in camera da letto – Insinuò mordace guardandomi di traverso - E comunque le assicuro che le sue minacce non mi scalfiscono minimamente. Se un giorno volessi lasciare questa casa lo farò e basta senza neanche avvisarla, zuccone prepotente! – Aggiunse in fine a bassa voce - Grazie! - Le risposi ignorando di proposito il suo commento finale mentre mi dirigevo verso la scala - Ancora una cosa Signor Fullbuster – Mi richiamò strappandomi una smorfia di disappunto – Che altro c'è? - Mi voltai e rimasi in attesa pazientemente – Che cosa dobbiamo farci con quella cosa mostruosa che stamattina all'alba ci è stata recapitata in un furgone e che Max ha rinchiuso nel capanno degli attrezzi? - Quella è una sorpresa per i nostri ospiti – La informai misteriosamente – Quindi preparati perché domani mattina arriveranno mia moglie e mio figlio e tu avrai parecchio da fare e poco tempo per lamentarti – Rimasi li fermo qualche altro secondo a gustarmi divertito la sua espressione esterrefatta - Come vedi le mie non erano solo chiacchiere e per piacere Anna fa preparare un cambio pulito nella camera degli ospiti ho bisogno di un bagno, e avvisa Max che più tardi dovrà dare un passaggio a Briar in centro e aiutarla con i suoi bagagli – Ghignai mentre salivo al piano di sopra, soddisfatto di essere riuscito finalmente a zittirla una volta per tutte.
Non era un mistero che i miei dipendenti al pari di Natsu e Lucy sopportassero a mala pena la presenza di Briar in casa mia. Perfino io stesso col senno di poi mi ero pentito mille volte di avercela portata dopo la morte di Ultear, solo che in quel periodo ero stato molto più incline all'autolesionismo piuttosto che a ragionare con la testa. Ma neanche morto lo avrei ammesso di fronte a quell'insopportabile pettegola bisbetica della mia governante.
- Gray tesoro, finalmente! - Mi accolse la mia amante coperta solo da una scollatissima vestaglia di sottile pizzo viola e nero degna dei più rinomati bordelli d'alta classe e dietro di lei con la coda dell'occhio non potei fare a meno di notare sul tavolino da toilette una bottiglia di liquore già mezza vuota, con un bicchiere ancora pieno di liquido ambrato di fianco – Mi sei mancato così tanto non puoi nemmeno immaginare quello che ho passato chiusa in questa enorme casa in compagnia di quell'arpia della tua governante – Si premette contro di me schiacciando i suoi grandi seni contro al mio petto, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrimoni indubbiamente fittizi e una zaffata di alcol puro mi arrivava alle narici - Da quello che mi è stato riferito invece so per certo che sei uscita spesso e anche fino a notte tarda. D'altronde i soldi per divertirti non ti mancavano non è così? – Risposi spiccio facendole subito intendere che non me la bevevo – E' stata Anna a spifferartelo non è così? - Mise su un broncio infantile - Mi odia e farebbe di tutto per rovinare il nostro rapporto. Ma che cosa pretendevi facessi, qui tutta sola circondata da nemici? - Si raddrizzò portandosi le mani sui fianchi e mettendo in bella mostra tutto l'armamentario di cui indubbiamente madre natura l'aveva dotata – Quella donna è un mostro, tutte le sere ero terrorizzata dall'ansia che rientrando trovassi il cancello sbarrato con il lucchetto, più di una volta quella strega ha minacciato di farlo e pensa che quando una sera le ho chiesto di farmi portare una tisana rilassante poiché non mi sentivo bene ha risposto che lei e gli altri erano dovuti ad eseguire solamente i tuoi ordini e che quindi potevo andare a farmela da sola la tisana! - Ascolta Briar – Tentai di zittirla senza successo - Ma ti rendi conto che sfacciataggine? Dovresti licenziarla. A mio avviso quella donna è assolutamente inadatta a ricoprire il ruolo di governante – A quel punto mi portai una mano alla fronte frustrato dato che solo due minuti passati in sua compagnia, senza tra l'altro aver bevuto niente che mi stordisse il cervello dalle sue chiacchiere, mi stavano già provocando una fastidiosa emicrania – Briar!!! - La stoppai bruscamente - Anna sta bene dov'è, sei tu che devi andartene! - Le dissi a quel punto senza più giri di parole – C-Cosa??? - Spalancò stupita gli occhi – Oh è stata lei lo so! Chissà quali malignità ti ha raccontato sul mio conto ma giuro che ti sono stata fedele, io amo solo te - Tornò a strusciarsi sapientemente contro di me – Non mi interessa minimamente se ti sei fatta un altro amante in mia assenza, così come non mi interessa quello che fai nel tuo tempo libero. Il nostro impegno non ha mai comportato l'obbligo di fedeltà da parte di uno o dell'altro – Chiarii subito - E allora perché vuoi che me ne vada? - Mi sono sposato Briar e domani mia moglie e suo figlio verranno a stabilirsi qui! - Oh! Allora sono vere le voci che da un po' girano in città, sulla presenza in casa di quel becero cafone del tuo amico e di quella gatta morta di sua moglie di una ricca vedova e del suo moccioso? – Incrociò rabbiosa le braccia sul petto assottigliando gli occhi – Attenta a come parli Briar. Non mi piace che si offendano i miei amici – Non ti piace che io offenda i tuoi cari amici, ma non esiti a buttare chi ti vuole davvero bene in mezzo ad una strada! Sei crudele! – Singhiozzò rumorosamente portandosi platealmente una mano a coprire la bocca e dandomi le spalle per non far sgamare da subito la sua pessima recitazione di attrice da quattro soldi – Piantala di fare la commedia – Sbuffai alzando gli occhi al soffitto - Non ti sto buttando in mezzo ad una strada. Ho affittato un appartamento in centro lasciando al padrone di casa tre mesi di affitto anticipato così avrai tutto il tempo di cercarti un'altra sistemazione! - Oh! - A quelle mie parole tutta la sua tristezza evaporò in un nanosecondo e ancheggiando provocante tornò ad avvicinarsi a me con un sorrisino malevolo stampato su quelle labbra eccessivamente rosse, ma d'altronde tutto in lei era eccessivo – Quindi la nostra non è una rottura definitiva... e dimmi... conti di cornificarla già da subito o vuoi che facciamo passare prima un po di tempo? – Disse improvvisamente maliziosa facendo scorrere l'indice lungo il mio petto fino al cavallo dei miei pantaloni – No Briar non ci siamo capiti! - Le bloccai la mano afferrandole il polso per allontanarla – E' finita! La mia è soltanto una gentilezza – La fissai serio – Hai tempo fino a stasera per raccattare le tue cose e lasciare questa casa – Per un po' rimase a fissarmi a sua volta per vedere se nel mio sguardo ci fosse anche un minimo di esitazione, ma quando capì che parlavo sul serio sospirò sconfitta e assunse un'espressione indifferente – Va bene come vuoi, come il padrone comanda! - Fece schioccare la lingua sul palato – Ma ricorda. Quando ti scoccerai di recitare la parte del marito fedele sai dove trovarmi! - Ridacchiò dandomi le spalle mentre si denudava completamente facendo scivolare la vestaglia a terra. Poi sfacciatamente fece un passo indietro e si chinò esageratamente in avanti per raccoglierla, mostrandomi così senza pudore alcuno, una visione completa della sua intimità – Vado a darmi una rinfrescata e poi mi occuperò di fare le valigie addio allora! - Mi fissò da sopra la spalla mentre sculettando raggiungeva il bagno. Non mi illudevo di averla spuntata così facilmente, liberarmi di lei era stato fin troppo semplice. Briar apparteneva a quella categoria di donne sfacciate e disinibite che passavano da un uomo all'altro con la stessa facilità con cui si spogliavano facendone quasi un'arte e cercando di trarne sempre il massimo profitto. C'era da dire anche che da quando ci eravamo conosciuti non mi ero trattenuto dal riempirla generosamente di soldi e regali, trattandola a volte come qualcosa in più di una semplice scopata e lei di conseguenza mi aveva ripagato donandomi senza riserve il suo corpo che io naturalmente mi ero goduto al massimo. D'altronde a letto era una vera tigre e faceva sesso come tale. Sapeva come soddisfare un uomo e le piaceva inventare sempre nuovi giochi per rendersi gradita e per mantenere il posto che credeva di essersi guadagnata in una continua sfida contro se stessa. Ne ricordavo parecchie di notti ardenti, piene di sfrenata lussuria ed eccessi di ogni genere passate assieme a Briar, dove la mattina dopo mi risvegliavo esausto e completamente sfatto ma stranamente sempre inappagato, come se in quegli amplessi così come in quelli avuti con altre donne prima di lei mancasse irrimediabilmente qualcosa. Qualcosa che solo una volta avevo provato nei miei trent'anni.
§ la tana di Lestoargento §
Ciao cari ne è passato di tempo vero? Che ve né parso di questo matrimonio da favola?... Certo che se è per sposare Gray, io lo farei anche in pigiama ma questa naturalmente e solo la mia opinione. Dovete credermi avrei voluto aggiungere molto altro di più a questo capitolo, ma se continuavo così avrei finito per pubblicare tra un'altra settimana, già è passato un mese dall'ultimo e quindi ho deciso di spostare il banchetto e la prima notte di nozze al prossimo capitolo. In questo ho voluto presentare meglio l'ambiente dove si svolgerà la parte finale di questa storia ( Tranquilli manca ancora un bel po' ) e ho voluto presentare gli altri personaggi che spero vi siano più o meno piaciuti ( Tanto so già chi detesterete ). Spero solo come al solito di non essere stata troppo prolissa nella descrizioni purtroppo è un mio difetto di fondo, come lo è dubitare sempre di quello che scrivo quindi non ne abbiate a male. P.S : In caso qualcuno non lo avesse notato, per la bambina, le ho fatto dare da Natsu il nome della mamma defunta. 😉
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