Capitolo 25. Adesso e per sempre
Sua nonna diceva sempre che quando trovi la persona giusta, quella con cui sai che passerai tutta la vita senza stancarti mai, lo sai.
Non hai bisogno di grandi dimostrazioni per capirlo, è un attimo e lo senti.
Leanne, dopo aver visto Danielle e Logan giurarsi amore eterno davanti a tutti, seppe che le parole di sua nonna nascondevano una grande verità.
Era bastato un sorriso di Logan, uno sguardo di Danielle, un "lo voglio" detto con la voce tremante e nessuno aveva avuto più dubbi.
Lo sai, aveva detto il ragazzo davanti a tutti, che i pinguini stanno insieme per tutta la vita?
E Leanne lo aveva ammirato perché lei non ce l'avrebbe mai fatta a parlare dei suoi sentimenti davanti a tutti. Al momento, in realtà, faticava anche a parlare anche solo con il diretto interessato.
Aveva poi continuato: Si dice che si scelgano per tutta la vita, una volta che hanno trovato il vero amore. Nelly, io sono sicuro di quello che provo per te e del fatto che sarà uguale fino alla notte dei tempi. Ti scelgo oggi e prometto di sceglierti ogni giorno della nostra vita insieme, nei giorni sí ma soprattutto in quelli no. Per che sarà lì che, credo, dovrò fare uno sforzo in più ma io sono sicuro che ce la faremo, perché tu mi dai la forza di essere diverso. Di essere migliore per arrivare alla tua altezza.
Nessuno, a quelle parole, era riuscito a trattenere la commozione.
"Sai," fece Annabeth al suo fianco, guardando i due sposi ballare insieme al centro della pista. "Credo di essermi innamorata di Logan."
Leanne rise, scuotendo la testa. "Anche io. Però si è sposato proprio oggi, non possiamo farci nulla."
"Di che ti lamenti tu?" fece Annabeth, rimbeccandola. "Ethan non ti ha tolto gli occhi di dosso neanche per un momento, ancora un po' e gli si scavano gli occhi."
Leanne abbassò la testa, gongolando segretamente. "Annie, ho deciso di tornare con lui."
"Alleluja," rispose l'amica, guardando James intento a far fare una giravolta a Rebecca prima che arrivasse il perfetto Charles per un ballo. "Era ora che lo capissi."
"Cosa?"
"Che siete pazzi l'uno dell'altro," le sorrise. "Ha sbagliato, lo so, però chi è che non commette un errore ogni tanto? Era ora che tornaste insieme, non ne potevo più di sopportarvi."
"Sei la migliore, lo sai?" Leanne si appoggiò a lei. "E se vuoi, metto una buona parola con Marcus."
"Rimanda questa decisione di qualche anno, il tempo che divento maggiorenne."
"Giusta scelta," rimasero abbracciate per un po', a guardare gli altri ballare e scherzare.
"Robert è proprio un pazzo," commentò Annabeth, all'indirizzo del ragazzo che si scatenava in mezzo alla pista con Allison. "Sai, Len, credo dovresti proprio andare da Ethan. Non ha senso aspettare più."
"Tu dici?"
"Dico," convenne. "Siete un po' strani tutti e due, però insieme eravate così... non lo so, così voi. A volte me lo dimentico che prima lo odiavi, mi sembra così naturale quello che siete ora. Siete belli da guardare e, a costo di risultare poco scaramantica, io credo che voi potete essere di quelli che ce la fanno."
"Ti stai facendo prendere di nuovo dal romanticismo, vero? Lo sapevo che questo matrimonio ti avrebbe fatto male."
"Forse sì, però dico sul serio. Non perdere altro tempo, quel ragazzo farebbe qualsiasi cosa per farsi perdonare da te. Va da lui, non è una cosa così scontata. Non perdere tempo."
"E tu?" chiese Leanne, indecisa. Guardò velocemente dall'altra parte della sala, dove sedeva Ethan intento a finire il suo bicchiere di champagne.
"Io vado a cercare Josh, magari lo convinco a ballare con me," Annabeth si alzò e la lascio lì, da sola. "E magari trovo qualcuno con cui appartarmi, mi è venuta voglia di avere un fidanzato anche io. Possibilmente però vorrei che queste due ricerche non confluissero entrambe in tuo cugino, sai."
Scosse la testa sorridendo e si lisciò il vestito, decidendo di ascoltare il consiglio dell'amica. Al centro della sala, più laterale per non essere travolto dai balli trovò Noah diretto verso il suo stesso tavolo e lo fermò con un braccio.
"Ti spiace?" gli chiese, indicando Ethan con un cenno della testa.
Noah scosse la testa. "Affatto," le diede un buffetto. "Anzi, mi fai un favore. Non ne posso più di vederlo con quella faccia appesa."
"Grazie, Noah," gli sorrise. "Come sto? Bene? Devo sistemare i capelli?"
Il fratello alzò gli occhi al cielo. "Stai come sempre, ora muoviti," la guardo attentamente e sospirò. "Stai bene, sei bella. Come sempre, scema."
Gli scoccò un veloce bacio sulla guancia e raggiunse Ethan, inspirando un ultima volta per darsi coraggio. Sedeva sulla sedia con i gomiti poggiati sulle ginocchia e lo sguardo assorto verso la pista, i muscoli erano rilassati e le labbra arricciato.
Ma quanto.
Era.
Dannatamente.
Carino.
Leanne si odiava un po' per quei pensieri così stucchevoli, ma ormai ci aveva fatto l'abitudine.
"Ehi tu," lo salutò sedendosi al suo fianco. "Aspetti qualcuno?"
"Ora non più," Ethan si voltó di scatto verso di lei e sorrise.
"Che frase a effetto," scherzò. "Te l'eri preparata, dí la verità."
"Un po'," ammise. "L'ho vista in un film, sembrava buona. Ha funzionato?"
"Forse sí," gli concesse. "Ti stai divertendo?"
Ethan annuí e le passò un bicchiere per brindare. "Agli sposi."
"Agli sposi," ripetè Leanne, bagnandosi le labbra. "Ti va di ballare?"
"Solo se non mi pesti i piedi," scherzò lui, alzandosi in piedi e porgendole una mano. "Giusto in tempo per un lento," commentò leggero mentre la voce di Ed Sheeran si diffondeva per la sala.
"Chissà, una coincidenza?"
"Con te mai," rispose lui e le passò un braccio intorno alla vita. "Ti sembro meno uomo se ti dico che muoio di imbarazzo all'idea che tuo padre possa vederci?"
"Chi ti dice che ti vedo come un uomo?"
"Ah ah ah, molto divertente."
Gli posò la testa sua spalla, lasciandosi cullare dal battito del suo cuore. Andava velocissimo, constatò Leanne, e con un po' di fortuna la causa era lei.
Si lasciò abbracciare da Ethan nonostante la presenza di tutta la sua famiglia e non, perché se Logan era riuscito a dichiara il suo amore a Danielle senza vergogna, allora lei poteva ballare senza problemi.
Al massimo, un pugno a Robert non lo avrebbe tolto nessuno. Da parte di Annabeth, ovvio.
"Leanne," mormorò Ethan, attirando la sua attenzione. "Ho parlato con Jane."
Si alzò per guardarlo. "Quando?"
"Stamattina, prima del matrimonio. È per questo che non sono venuto prima a casa vostra."
"Ah," rispose. Ecco dov'era. Una parte di sé, quella più insicura e non sempre razionale, cominciò a temere il peggio. "E com'è andata?"
Ethan alzò le spalle. "Normale, te l'ho detto che è presa da qualcun altro. Mi ha detto che se lo aspettava e di..." si fermò, indeciso.
"Di?" incalzò Leanne, curiosa.
"Di salutarti e che tanto lo aveva capito già da tempo."
Abbozzò un sorriso, inclinando la testa, da un lato. Quasi le dispiaceva aver perso un'estate a odiarla. "Quindi ora è tutto risolto?"
"Assolutamente. Non sono mai stato più libero di così, a meno che tu..." Ethan venne interrotto dalle voci di James e Robert amplificate da un microfono.
La musica si fermò e tutti i presenti si voltarono verso il palco su cui erano saliti i due ragazzi.
Leanne vide distrattamente sue madre passarsi una mano sulla fronte con preoccupazione, prima di voltarsi con un'espressione confusa verso Ethan.
"Salve a tutti," disse Robert, "Se vi state chiedendo chi siamo e perché siamo qui, le rispose sono semplici."
"Siamo i fantastici..." prese la parola James.
"E bellissimi..."
"E simpatici cugini di Danielle."
"Da oggi," Robert avvicinò il microfono, "Ovviamente siamo anche i cugini anche di Logan. Giusto amico?"
Il ragazzo alzò un bicchiere in loro direzione mentre Danielle al suo fianco li osservava con un misto di curiosità e preoccupazione.
Dopotutto quei due avevano la nomea di aver fatto perdere almeno dieci anni alla nonna per colpa delle loro bravate, Leanne non si stupiva che fossero tutti sull'attenti.
Sperava solo non decidessero di leggere un ipotetico diario di Daniele davanti a tutti.
Ovviamente, lo diceva per un'amica, non che le fosse mai successo.
"Ma, James, che facciamo qui sopra?"
"Semplice, noi..." suo fratello venne interrotto da Marcus, corso sul palco.
Mormorò qualcosa nell'orecchio di Robert, prima di correre di nuovo fuori.
"Ma che diavolo..." mormorò lei, cercando con lo sguardo Noah.
"È tutto pronto," sentirono dire da James.
"Perfetto. Allora," Robert si rivolse nuovamente verso di loro, "Sono mesi che ci chiediamo cosa poter regalare ai due sposi."
"Noi," fece James, "Insieme a George e Marcus ci abbiamo pensato davvero a lungo, solo che poi ce ne siamo dimenticati."
"Com'è stato possibile, Jim?" chiese Robert, intrattenendo perfettamente il pubblico.
"Non so, Robs. Alla fine siamo quattro giovani adulti nel pieno della loro vita, non so te ma ho avuto un'estate piena di impegni."
"Sono d'accordo, ben ventuno tornei alla PlayStation ti tengono impegnato," disse facendo ridere gli invitati.
"Puoi dirlo forte," rispose James.
"Ma tu nei sai qualcosa?" le chiese Ethan, passandole un braccio intorno alle spalle, e Leanne scosse la testa.
"Ne so quanto te."
"Ci tenevamo a fare un regalo speciale agli sposi. Un regalo geniale..."
"Proprio come noi."
"Esatto, Jim, geniale come noi. L'idea è venuta a George ma direi che c'è un po' di tutti noi dentro, no?"
"Sono d'accordo," James si appoggiò alla spalla del cugino. "Sì, arriviamo," disse spazientito sempre col microfono in mano. "Marcus si fa sempre prendere dal panico, scusatelo."
"Insomma, Nelly," Robert si rivolse alla cugina, che lo guardava sorridente. "Sei sempre stata la cugina che ci difendeva quando combinavamo qualcosa, e a volte ti sei anche presa la colpa per noi."
"E tu, Logan," James prese la parole, "Che dire? Sei arrivato nella nostra famiglia quando eravamo dei bambini e hai sempre dimostrato una pazienza infinita con noi. Oltre che darci i nostri primi preservativi.
Robert si finse sorpreso." Dici che non l'avremmo dovuto dire questo?" tutta la sala scoppiò a ridere.
Marcus li raggiunse, rubando loro il microfono. "Il regalo è pronto, muovetevi o ci penserà George a voi due esibizionisti," si girò verso gli invitati con un sorriso. "Nelly, Jason... quello che questo due idioti volevano dire è che siamo davvero felici di poter considerare Logan ufficialmente parte della nostra famiglia, e questo è il nostro regalo."
Da fuori partirono una serie di boati e il cielo si illuminò di colori. Gli invitati corsero fuori per vedere mentre Robert e James si battevano il cinque.
"Ma sono..."
"Fuochi d'artificio," la interruppe Ethan.
"Ma è legale?" chiese Leanne, portandosi una mano alla bocca meravigliata.
"Adoro la tua famiglia," commentò Ethan, evitando di essere travolto dalla folla.
Leanne vide Danielle essere raggiunta dai ragazzi e abbracciarli commossa. Sentí la mano di Ethan coprire la sua e cominciarono a dirigersi anche loro verso lo spettacolo.
"Sono stati geniali," commentò Leanne. "Ovviamente negheró fino alla morte di averlo detto e se esiste qualcosa dopo, proseguirò anche lì."
Ethan annuí e si posizionò dietro di lei, alzando anche lui la testa verso l'alto. "Leanne," chiamò dopo alcuni secondi. "Sei davvero bella oggi."
Lei sorrise appoggiandosi al suo petto e lo ringraziò.
"Vieni con me," Ethan la prese per mano, trascinandola dall'altra parte del ristorante. "Ti devo parlare."
"È successo qualcosa?" chiese mentre il ragazzo si appoggiava al muro e chiudeva la porta vetrata che dava al cortile.
"Non posso più aspettare," confessò lui. "Ho voglia di baciarti e per farlo devo dirti una cosa."
"Ti ascolto," disse Leanne, incerta.
Ethan si passò una mano tra i capelli, scombinandoseli. "Sono stufo di dovermi chiedere se stiamo insieme o no. Tu, un po' di tempo fa, mi hai detto che avevi bisogno di tempo perché avevi paura di non riuscire più a fidarti più di me," le prese una mano, stringendola e prendere un respiro. "E questa cosa mi ha veramente fatto pensare perché vuol dire che ti ho ferita davvero tanto e, Len, io ti giuro che non farei mai nulla di intenzionale per farti del male."
"Io lo so," mormorò lentamente. "Mi hai già spiegato cosa è successo."
"Sì, è vero ma sono stato uno stronzo e, forse non me lo merito, ma ho bisogno di sapere se puoi fidarti ancora di me perché questa storia mi sta uccidendo."
Leanne deglutì sorpresa e lo guardò. Quello che aveva davanti era lo stesso Ethan di qualche mese prima e, come aveva detto Annabeth, era ora di smetterla con tutto quel tiro e molla.
Il ragazzo, però, interpretò male quel suo silenzio e, anticipando la sua risposta, fece un passo verso di lei.
"Sai," si massaggiò il collo con una mano, "Si dice sempre che le storie che nascono quando si è piccoli non sono destinate a durare. Un mese, tre, magari un anno ma poi finisce sempre. Io non so se noi dureremo, se magari tra una settimana deciderai di farla finita o tra quattro mesi, però so che a volte vorrei non averti incontrata ora."
Leanne si sistemò i capelli con una mano." Ah".
"No, lascia. Fammi spiegare. Vorrei averti conosciuto tra qualche anno, quando le statistiche sono con noi e la vita è più facile o forse no. A volte sono terrorizzato all'idea di perderti ma poi mi rendo conto che, quando sono con te, la mia vita è già facile. Non esistono statistiche con te, nessun calcolo della probabilità. Ci sei solo tu e io che sono talmente pazzo di te da essermi immaginato persino il nome del nostro quarto figlio."
*Quattro?" deglutì, spiazzata da quelle parole. "Non sono un po' tanti?"
"Sono disposto a trattare su questo, ma non ora. Perché il punto del mio discorso, sebbene un po' confuso, e che mi fai venire voglia di vivere in una casetta a schiera, con un gatto, un cane e tanti bambini urlanti. Con Annabeth che ci viene a trovare e i ragazzi che rimarranno a dormire da noi," si bloccò, fece una pausa e prese un lungo respiro." Forse è vero e tra un anno non staremo più insieme, tra cinque non ricorderemo neanche perché stavamo insieme e tra dieci non sapremo più nulla dell'altro... Ma a me piace pensare che non sarà così perché, a essere onesto, vorrei passare ogni giorno sapendo che sono parte della tua vita."
Ah.
"Oh, sono... Beh, parole belle forti. Te... Ti eri preparato un discorso o è stato l'input del momento?"
Ethan schiuse le labbra e, dopo un iniziale momento di sorpresa, si lascio sfuggire una risata. "Stellina, ti prego di non farti prendere dal panico. Non ho intenzione di sposarti né ora né nei prossimi... Cinque anni? Quello che voglio dire è che sei diventato il mio chiodo fisso, qualsiasi cosa io faccia o veda ti penso perché so che sarebbe tutto diverso se fossi al mio fianco."
"Anche tu," mormorò Leanne, mangiandosi qualche lettera per l'agitazione.
"Io cosa? Non ti sento, scusa."
Lo guardò male perché lo stronzo lo stava facendo apposta per farla parlare e gli pestò un piede. "Tutta quella storia del crescere, invecchiare, fare figli... Magari loro un po' di meno ma anche tu mi fai venir voglia di superare le probabilità."
Si avvicinò per baciarlo ma venne fermata dal ragazzo che le mise le mani sulle spalle gentilmente. Alzò gli occhi e sbuffò, sembrava farlo quasi apposta ogni volta che dovevano mettersi insieme.
"Non ho finito, è che il discorso non doveva andare così e ora arriviamo alla parte che invece mi ero preparato," le diede una pacca sulla spalla, assolutamente fuori luogo e inappropriata dato il momento. "L'altro giorno mi hai detto cosa è io non ti ho risposto, per cui voglio farlo ora."
Leanne lo guardò negli occhi, ansiosa e desiderosa di baciarlo.
"Io ti amo, Leanne. E questa cosa mi paralizza dalla paura, ma ti amo e vorrei urlarlo al mondo intero... Bene, è tutto," appiattì le labbra e annuì. "È stato un piacere."
Leanne si aprì in un grande sorriso, trattenendo le risate per il suo imbarazzo palpabile nonostante poco prima le avesse detto cose ben più significative di un tiamo, e Ethan, alla sua vista si rilassò finalmente.
L'amava. E lei amava lui.
"Io però non ho mai detto di amarti," fece lei, passandogli le braccia intorno alle spalle.
"Come no," stette al gioco il ragazzo. "Hai detto di essere innamorata di me."
"Sono due cose diverse. Sei saltato a conclusioni affrettate."
"Ma smettila, scema," rise e la baciò.
Era felice, realizzò stringendosi a lui e ricambiando con entusiasmo.
Felice e innamorata.
Non le importava più farsi domande e cercare risposte, la loro storia sarebbe potuta durare per sempre, per qualche anno o anche solo per un'ora.
Ma sarebbe comunque stata la decisione più bella della sua vita.
"Dillo ancora," gli mormorò sulle labbra.
"Ti amo."
E si baciarono.
"Ethan," Leanne si staccò da lui, divertita, "La tua mano è sul mio sedere."
"Che ci posso fare, Stellina. Te l'avevo detto che questo vestito mi piaceva."
*
Io non ce la fo'.
Questa è la situazione attuale: ieri ho dato un esame, mercoledì ne ho un'altro e una settimana dopo un'altro ancora... e l'unica cosa a cui riesco a pensare (oltre alle date di mer*a che ha dato la mia università, ma magari non è questo il luogo per lamentarmi) è che i Lethan hanno raggiunti un vissero felici e contenti.
Per sempre? Lo scopriremo.
Invecchieranno insieme? Ho deciso di mostrarvi la loro vita tra otto anni, attraverso i vari spin-off degli altri Adams.
Mi basta? Assolutamente no! Quando ho finito QMA ero triste ma felice, perchè avevo questa seconda parte da scrivere. Ora invece solo un grande e immenso vuoto.
Sono pronta? Non credo lo sarò mai.
Ethan e Leanne sono stati i miei primi personaggi, le mie prime creazioni. Sono state le prima parole tutte mie e lasciarli è estremamente difficile. Non ho intenzione di fare ora il discorso strappalacrime perché:
a. No, davvero, devo studiare.
b. Ho ancora tre extra da scrivere e pubblicare.
c. Ho proprio da studiare.
Quel che posso dirvi è che ho riscritto questo capitolo la bellezza di cinque volte perchè non mi sembrava mai abbastanza. Mai rappresentativo dell'immensa evoluzioni che questi due ragazzini hanno fatto fino a crescere e avviarsi alla maturità - anagrafica e non.
Spero vi sia piaciuto, spero sia stata all'altezza delle aspettative, spero che come me li porterete nel cuore almeno per un po'. Spero di avervi lasciato un sorriso ma anche la realtà, ovvero di due ragazzi che affrontano un rapporto contro i mille ostacoli della vita e dell'età.
Ma passiamo a cose meno struggenti che tanto prima o poi mi esprimerò a dovere circa le mie lacrime. E vediamo alcuni punti che voglio trattare *tira fuori la scaletta*:
1. Sabato non vi sarà nessun aggiornamento, dandomi così spero il tempo di scrivere i tre EXTRA. Contemporaneamente cercherò di concludere Purché finisca bene (di cui, nella mia pagina instagram, ho dato un grande e immenso spoiler), sebbene il tutto sarà rallentato dallo studio. Sarà solo fino a mercoledì e poi, volente o meno, non dovrò fare più questo full immersion.
2. Gli extra saranno tutti dal POV di Ethan, ho visto che vi è piaciuto leggero di lui e quindi vi darò una sua piccola visuale della storia. Saranno ambientati in un passato lontanissimo, un passato più remoto e uno più prossimo, e riguarderanno tre tappe della loro relazione-non relazione.
3. Per quanto riguarda PFB, se a qualche anima interessa, in realtà la storia è già completa e questo fa ben pensare. Solo che negli ultimi quattro capitolo ho deciso, da brava, cretina di cambiare il POV e devo quindi riprendere in mano tutta la storia. Ciò aggiungendo, sfoltendo, migliorando parti e capitoli, perchè davvero voi non avete idea dell'ansia che ho per questa storia - forse anche più che per i Lethan.
4. Ciò detto qui, su instagra, via piccione... potete scrivermi eventuali domande, curiosità storia e i personaggi: su storie passate, presenti, future, intrecci... com'è nata, perchè, quando, come e con chi (?). Insomma ora che ho svelato persino chi sarà la controparte di James, credo di non avere più nessun segreto da tenere e mi piacerebbe concludere questo percorso (che poi manco lo finisco perchè mi si sta creando un mondo di storie intorno agli Adams) con un po' di curiosità.
Detto, un kiss a tutti. Xoxo Gossip Girl
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