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12. Nella piscina ti ci affogo

In questo capitolo vi invito a fare come Leanne e contare fino a 10, anzi no: 100! Ce ne sarà bisogno.
Detto ciò, ricordate che vi adoro.

🎈 🎈 🎈

Nei giorni successivi al suo bacio con Ethan, Leanne divenne esperta e campionessa di un nuovo sport olimpico: il salto dell'incontro.

Ogni qual volta si trovava nelle vicinanze del ragazzo era infatti abilissima nel riuscire a fuggire via. Non che avesse mai avuto problemi in merito, la fuga era sempre stata una sua specialità.

Avrebbe dovuto quasi metterla come informazione aggiuntiva nel curriculum.

Erano giorni che non si trovava a meno di tre metri da lui e non era per niente intenzionata a mettere fine a quei buoni propositivi. Fu per questo che quando Daniel le inviò un messaggio, invitando lei e tutti i suoi cugini a una festa in piscina, Leanne fu tentava di rifiutare.

Peccato solo che Josh e Annabeth non fossero dello stesso avviso. E pensare che lei voleva solo vivere la sua esistenza nella totale solitudine, chiedeva forse troppo?

"Questo ragazzo ha una casa... stratosferica," disse James, puntando il naso in su per ammirare l'abitazione davanti a loro. "Come hai detto che si chiama?"

"Non l'ho fatto," rispose Leanne. "Mi ha scritto Daniel, non so chi sia il proprietario di casa."

"Menomale che Daniel ha sempre un pensiero per te, allora," fu il commentò di Ethan che, subito dopo, la oltrepasso senza rivolgerle neanche uno sguardo.

Una voce dietro di lei tossicchiò rumorosamente. "Mi sono forse perso qualcosa?"

"Robert, ma tu non la perdi mai l'occasione di stare zitto?"

"Il mondo sarebbe sicuramente un posto diverso senza la mia saggezza."

"Un posto migliore, vorrai dire," s'intromise Annabeth e Leanne la vide tirare un pugno sulla spalla del cugino.

"Ho capito, non dobbiamo parlare di Ethan e Leanne. Bastava dirlo."

"Sei proprio cretino," disse James, tirando uno scappellotto al cugino. "Andiamo, dai. E' tutta l'estate che mi alleno, finalmente qualcuno con cui non condivido il cognome potrà goderne."

Leanne si voltò verso l'amica e fece spallucce. "A quanto pare sei diventata parte della famiglia."

"Non aspettavo altro," scherzò Annabeth e tese una mano verso Rebecca. "Il perfetto Charles?"

"A casa. Gli ho detto che oggi volevo stare un po' con la mia famiglia."

"E non ha fatto storie?" chiese Leanne, ricordandosi come invece quello fosse stato il problema principale con il suo primo ragazzo: il bellissimo e popolarissimo Jason Parker che aveva lasciato per Ethan.

Rientrava decisamente tra le decisioni più sbagliate dei suoi quindici anni.

Rebecca scosse la testa e ripose il telefono in tasca. "Anche se fosse, non gliene ho dato l'occasione. Tra poco tornerete a scuole e per la prima volta non vi vedrò tutti i giorni. Charles può aspettare."

"Oh, Rebs," Leanne si portò le mani al petto, "E' una cosa così dolce"

"Dì la verità," disse invece Annabeth, sistemandosi gli occhiali sul naso. "Sei terrorizzata all'idea di rimanere sola con James e Robert."

"Non hai idea quanto."

Lei boh.

Si era quasi commossa e poi Annabeth era intervenuta a infrangere quel momento idilliaco. Aveva un cuore troppo tenero per quella famiglia.

Continuarono a scherzare e Leanne aggiornò brevemente la cugina sulla situazione Ethan. Brevemente si fa per dire, tant'è che riuscirono a entrare in casa solo dopo un quarto d'ora.

Leanne, però, ci aveva tenuto a precisare che si era limitata ai dettagli più importanti, senza dilungarsi troppo.

"Da grande voglio anche io una casa con piscina," commentò Annabeth, aggrappandosi al suo braccio con espressione sognante.

"Hai visto?" fece una voce dietro di loro. "Dite che se chiedo ai genitori del ragazzo di adottarmi, accetteranno?"

Leanne alzò gli occhi e guardò suo fratello James con biasimo. "Credo che dovresti quanto meno conoscere il nome del figlio."

"Non ti preoccupare, Jim," disse Annabeth, "Lo troverò, lo farò innamorare di me e ci sposeremo. Proprio qui, in questa piscina fantastica. Ovviamente sarai mio ospite."

"Chissà perché ho sempre pensato che avresti finito per mantenere tutti noi," s'intromise lei.

"Te sicuramente, Len."

"E' per questo che sono tua amica."

Uscì nel cortile della casa, lì dove faceva mostra di sé una piscina enorme con tanto di trampolino e... vasca idromassaggio?

Chiunque fosse il proprietario di casa, o lei o Annabeth avrebbero dovuto sposarlo. Stava giusto per esternare i suoi pensieri alle due ragazze, quando un'immagine attirò la sua attenzione. Un'immagine a dir poco raccapricciante.

"E' forse la mano di Ethan quella sul sedere di Jane?"

Cara, vecchia Jane. Si era quasi scordata della sua esistenza ed erano stati giorni fantastici.

"Non è proprio il sedere," tentò Rebecca, "Direi più... non so, schiena molto in giù?"

"Non provare a difenderlo. Io lo ammazzo, e pensare che sono giorni che mi guarda con la faccia da cucciolo bastonato."

"Non pensiamoci," fece Annabeth con tono deciso. "Andiamoci a fare un bagno e a divertirci. E magari a conoscere qualche bel ragazzo," le tirò entrambe per un braccio, per riscuoterle. "Non ho mica messo questo costume a caso, lo so benissimo che mi fa delle tett..."

"Non mi importa delle tue tette," sbottò Leanne. "Anche se sì, sono fantastiche con questo costume. Ti odio," guardò male l'amica, pensando alla sua seconda scarsa.

Talmente scarsa che a volte aveva pensato di averle perse per strada. Ed era tutto dire.

"Coraggio, andiamo in piscina," diede man forte Rebecca, imitando Annabeth e togliendosi la maglietta.

"Col cavolo, ce lo affogherei in piscina, altro che!"

"Sarà una giornata molto lunga," Annabeth scosse la testa e si allontano, alzando una mano in direzione di Josh.

Ethan, nel frattempo, stava sussurrando qualcosa a Jane facendola ridere in modo carino.

Aspetta... carina? Sembra una scimmia atzeca. E tanti saluti alla possibile amicizia che poteva nascere tra loro.

Solo perchè lei era confusa non voleva dire che lui potesse fare quello che gli pareva. Un po' di rispetto per la sua indecisione cronica, insomma!

"Smetti di guardarli," la rimproverò Rebecca. "Così farai il suo gioco e sei più intelligente di questo."

"Io lo odio."

"Sì, l'hai detto svariate volte nel corso dell'ultimo anno."

"No, dico davvero... ma che bisogno ha quella di stargli così vicino? Ha forse paura che non si senta la sua voce gracchiante?"

"E con questo direi che sei ufficialmente caduta nella sua trappola. Andiamo, Len, gli altri ci aspettano."

Leanne sbuffò e incrociò le braccia al petto, lasciando che la cugina la trascinasse verso un punto imprecisate del cortile. Un punto molto lontano da Ethan.

"Len," la salutò Daniel, non appena si furono avvicinate agli altri. "Iniziamo a pensare mi volessi evitare."

"Non dire sciocchezze," rispose Leanne e, buttando un ultima occhiata alle sue spalle, si buttò ad abbracciare il ragazzo con slancio.

Oh, ma quanto si stava ridicolizzando per colpa di quell'idiota? Lei era meglio di così.

"Accidenti," borbottò Daniel, ricambiando divertito, "Devo essere mancato proprio tanto."

Ignorando l'occhiata di biasimo di Annabeth, Leanne scosse la testa e si sfilò la maglietta, rimanendo in costume. "Indovinato! E ora andiamo, ho voglia di provare quel trampolino."

Daniel annuì e passò la birra su un tavolino, incamminandosi verso la piscina. "Vado a chiamare James, abbiamo fatto una sfida su chi si tuffa meglio."

Leanne fece per seguirlo quando si sentì afferrare per un polso e tirare velocemente indietro. Ma che diamine!

Indispettita si voltò e trovò davanti a sé Annabeth, Rebecca e Josh.

Il club delle cause perso perse.

"Vedo che quanto ti ho suggerito di chiarire, hai deciso di ignorare il mio suggerimento," Josh incrociò le braccia al petto pallido. Ma l'avevo preso un po' di sole in quei giorni?

"Len, non fare così!" intervenne Annabeth. "Ethan lo sta facendo di proposito, è palese."

Peccato che a lei, di quello che lui facesse o meno, non potesse importare di meno. Anche se, andiamo, poteva anche evitare di palpare quella ragazza in pubblico.

Era oltraggio al pudore, un po' di decenza non sarebbe guastata.

"Non sono affari miei, lui è un'idiota e io sto per andare a fare un tuffo fantastico. Come vedete, non mi rovinerà il buon umore."

"Ma tu quando mai sei stata di buon umore oggi?"

"Rebecca ha ragione," fece una voce e Leanne incrociò lo sguardo di suo fratello Noah.

Ecco l'avvocato del diavolo, mancava solo lui all'appello.

"Io sono sempre felice," sottolineò Leanne, "E solare e ottimista e..."

"Bugiardia," completò Josh per lei.

Ma guarda tu!

"Len, senti, a Ethan non interessa Jane."

"E a me non interessa lui, Noah. Ora, se non vi dispiace, ho un trampolino dal quale lanciarmi."

"Leanne, ma tu soffri di vertigini," fece notare Annabeth, atona.

"Dettagli!"

🎈 🎈 🎈

Alla fine, con grande malincuore di Leanne, Annabeth aveva avuto ragione. Era stata così occupata a non pensare a Ethan e alle sue mani che sembrava essere su tutto il corpo di Jane, contemporaneamente, che aveva tralasciato il piccolo ma sostanziale dettaglio delle sue vertigini.

A niente erano valsi gli incentivi di Daniel e gli sbuffi di James che la invitava a scendere per far spazio a loro, Leanne di muoversi non ne aveva avuta la benché minima intenzione.

Era troppo paralizzata dalla paura.

A smuovere la situazione era stato Robert che, ormai stanco di aspettare, si era avvicinato a lui e, dimostrando di non avere il benché minimo tatto, l'aveva bruscamente spinta giù dal trampolino.

Inutile dire che il suo urlo era stato sentito anche a miglia di distanza, contribuendo a metterla al centro dell'attenzione. Ma, soprattutto, facendo sì che Ethan distogliesse l'attenzione da Jane e si voltasse verso di lei.

Con tutta la dignità che era riuscita a racimolare dal fondo della piscina, Leanne si era issata sul bordo e, ignorando la mano di Josh tesa in suo aiuto, era andata ad asciugarsi.

A testa alta, sempre!

"E' stato un gran bel tuffo, comunque," Josh le porse un bicchiere con della coca-cola. "Potresti avere un futuro."

"Peccato tu sia così fifona," fece Noah, beccandosi un'occhiataccia da parte sua.

"Robert può considerarsi morto," borbottò Leanne. "Mi ha fatto fare la figura della cretina davanti a tutti."

"Peccato non aver avuto il telefono a portata di mano," s'intristì Rebecca, "Saremmo sicuramente diventati famosi su internet col tuo video."

"Potremmo sempre ricrearlo. Leanne, ti andrebbe di salire di nuovo sul trampolino?"

"Josh, perché non vai a sbattere la testa da qualche parte?" ringhiò Leanne. "Annie, fa qualcosa!"

"Io te l'avevo detto di non salire," rispose Annabeth, in una perfetta imitazione di sua madre.

"Io vi odio. Tutti."

"Ehi, gente, avete visto che tuffo?" Leanne si voltò verso Robert, appena arrivato alle sue spalle, e digrignando i denti fece per buttarglisi addosso.

"Leanne, ferma!" Noah l'afferro per la vita, trattenendola a sé.

"Qualcosa mi dice che non ti sei divertita quando ti ho buttato giù."

"Che acuta osservazione," rispose lei, scalciando per riuscire a colpirlo nonostante le resistenze del fratello.

"Scusa, Len, è che ci stavi mettendo una vita," Robert si strinse nelle spalle, "E io e James avevamo una scommessa in atto. Però, ehi, ho vinto dieci euro: alla fine si è aggiunto anche George. Se vuoi ti offro qualcosa."

"Sparisci subito dalla mia vista o giuro che rimpiangerai di essere venuto."

Proprio in quel momento, James si stava avvicinando a loro con ancora delle goccioline che gli ricadevano lungo il petto. Leanne alzò gli occhi: era proprio necessario non asciugarsi solo per mettere in mostra un fisico che, a dirla tutta, era inesistente?

Dietro di lui, notò Leanne con raccapriccio, lo seguivano Ethan e Jane.

Le cose non facevano che migliorare, insomma.

"Amico, grandioso quel tuffo," disse Ethan dando una pacca sulla spalla a Robert. "Però dovevate dirmelo, avrei partecipato anche io."

Magari, con un po' di fortuna, avrebbe sbattuto la testa.

"Però è stato molto pericoloso spingere giù Leanne in quel modo," intervenne Jane, con tono di rimprovero.

Continua così, ragazza, e le cose potranno solo migliorare. Ora devi solo, cortesemente, smettere di essere un polipo attaccato al mio ragazzo.

Ex ragazzo, maledizione!

"Giusto," fece Ethan, "Anche il tuo è stato da dieci e lode, Stellina."

Noah aumentò la presa intorno alla sua vita, precedendo qualsiasi sua mossa. "Ethan, dai," disse a mezza voce, ammonendo l'amico.

"Ho capito," quell'idiota del suo ex (e lo sarebbe rimasto per molto, a quel punto) alzò le mani in segno di resa. "Ho capito, qui qualcuno è un po' suscettibile."

"Strano che tu sia riuscito a vedere la mia caduta, sembravi molto impegnato," intervenne Leanne, fulminandolo con gli occhi. Dietro di lei, Noah abbassò la testa afflitto e Annabeth emise un verso di disperazione.

"Tu non così tanto se mi hai osservato così bene."

"Impossibile non notarti, ti eri messo letteralmente al centro del cortile."

"Stellina, lo sai," Ethan sorrise furbo, "L'occhio vede solo ciò che vuole." Detto ciò, passò un bracciò intorno alle spalle di Jane, come se non fossero abbastanza vicini. "Comunque direi che la mia vita ti rende al quanto su di giri, meglio che vado. Non vorrei farti emozionare troppo."

"Vaffanculo, Ethan," gli urlò dietro, quando lui ormai già le aveva dato le spalle.

"Solo io ho percepito della tensione sessuale?" chiese Robert, dopo alcuni attimi di silenzio, alzando la mano.

"Sta zitto, cretino," rispose Rebecca e, simultaneamente, James gli diede uno scappellotto dietro la nuca.

Leanne ignorò il cugino e seguì i due ragazzi allontanarsi con lo sguardo.

Parlavano, l'uno vicino all'altro.

Si sorridevano, l'uno vicino all'altro.

Si toccavano, l'uno vicino all'altro.

E il suo cuore moriva sempre di più, vedendo così vicini.

Ethan si voltò un'ultima volta verso di lei e, non aspettandosi di incontrare il suo sguardo, lasciò che i suoi occhi indugiassero su di lui più del dovuto.

Le rivolse un'occhiata sorpresa, prima di diventare imperturbabile come sempre.

Cosa pensi, Ethan?

Si guardavano e tutto il resto intorno a lei sembrava essersi improvvisamente dissolto. C'erano solo loro e tutte le parole che non si erano detti. Loro e tante incomprensioni a separarli.

Occhi negli occhi.

Pensieri su pensieri.

Pelle su pelle. Non la sua.

Fu lei la prima a cedere e, con una fitta acuta al petto, distolse lo sguardo interrompendo quello scambio.

Perché mi fai questo, Ethan?

"Coraggio, andiamo," le sussurrò Noah, spettatore silenzioso. "Non pensarci, andiamo a divertirci."

E ci provò. Passò la giornata in compagnia dei cugini, obbligandosi a dare sempre le spalle a ciò che avveniva dietro di lei.

Se non li avesse visti, allora sarebbe riuscita a non pensarci. O almeno così credeva.

Sorrideva alle battute di James e Robert, parlava con Annabeth e scherzava con Rebecca e Josh. Ma il suo pensiero fisso era sempre lì, su lui e su quello che poteva star facendo lontano dai suoi occhi.

Così mi distruggi, Ethan.

Era stata brava, le aveva sussurrato Annabeth in un orecchio. Non aveva ceduto alla tentazione neanche una volta, neanche quando aveva sentito distintamente la voce alterata di Noah direttamente a lui.

"Che schifo di musica," si lamentò James. "Adesso basta, prendo in mano la situazione."

"James, fermo," Rebecca si allungò sulla sedia, cercando di raggiungere il cugino. "Non siamo a casa nostra e non conosciamo nessuno qui."

"Rebs, io non ho bisogno di conoscere qualcuno. Le feste sono il mio habitat naturale."

"Dieci a uno che litiga col proprietario di casa," intervenne Josh, guardando il cugino allontanarsi.

Leanne rise e accettò la sfida, voltandosi anche lei per seguire la scena. E fu in quel momento, con il sole ormai calato e solo delle luci lontane a illuminare i loro visi, che lo vide.

Dopo un'intera giornata passata a ignorare la sua stessa esistenza, i suoi occhi si posarono su Ethan e il cuore sembrò ricominciare a battere all'impazzata.

Era steso su una sdraio. Jane, al suo fianco, stava dicendo qualcosa.

E proprio in quel momento, mentre la musica scelta da James si diffondeva nel cortile, Ethan si chinò verso Jane e le lasciò un bacio sul collo.

While you're far away dreaming
I could spend my life
in this sweet surrender

Fu uno schiocco, niente di più che un battito di ciglia, ma riuscì lo stesso a farle mancare l'aria.

I could stay lost in
this moment forever

Improvvisamente non sapeva più come si respirava

🎈🎈🎈

Allora, volete uccidermi vero?
Ricordate che non sono ma loro, davvero! Tutto ciò non era previsto in modo così tragico e ingigantito, anzi! Ma come sempre Ethan e Leanne vivono di incomprensioni.

Devo ammettere che in questo capitolo non ho molto da dire, credo che loro parlino da se. Per cui vi lascerò sfogare proprio qui ->

Se invece avete voglia di insultarmi, o anche solo parlare con me/scoprire anticipazione/etc, potete farlo nel mio nuovo profilo Instagram dedicato a Wattpad (proprio ieri ho pubblicato un anticipazione del capitolo di oggi, per darvi un idea di cosa vi aspetterebbe): cliccate qui

https://instagram.com/_amiss_wattpad?igshid=l7lh4zdwot9y

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