Felicitá
Felicità. Una parola complessa. Un misto di sensazioni che nell'insieme ti facevano stare bene. Harry ormai conosceva il vero significato di questa parola e si lasciava trasportare da quella sensazione. Lui era molto più felice da quando aveva incontrato Hermione e Ron, ed altri Grifondoro con cui però aveva legato meno. Quest'estate si divertì molto: era stato dai Weasley e non doveva mai nascondersi per ciò che era cosa che invece era obbligato a fare dagli zii. Con loro si sentiva speciale, importante per qualcuno. Il primo settembre, come tutti gli anni, attraversò l'unica barriera che lo divideva dalla sua amata scuola di magia.Hogwarts gli era mancata davvero molto. Non vedeva l'ora di ritornare. La scuola aveva come sempre una bellezza incontenibile. Le alte torri, il vasto campo da Quiddich, l'acqua scura del Lago Nero,la capanna di Hagrid, la tetra e minacciosa Foresta Proibita, le serre dove si tenevano le lezioni di erbologia...era tutto come la prima volta che aveva superato quell'imponente portone in legno scuro, la magia che si percepiva nella Sala Grande, il penetrante odore di cera che si sentiva dal soffitto e il cuore che martellava all'impazzata. Tutto esattamente come la prima volta. Ad Harry era mancato davvero tutto:l'adrenalina nel volare sulla sua scopa, la soddisfazione di riuscire a trasfigurare un topo in una tazzina da the, la consapevolezza di sbagliare una pozione, la concentrazione nell'improvvisare un duello, la speranza nel non sentire l'urlo delle Mandragole...aveva la nostalgia di qualsiasi cosa appartenesse a quel mondo che lui aveva imparato ad amare. Come ogni anno, Silente tenne un solenne discorso per far integrare i nuovi maghi e le nuove streghe, Harry non lo seguì con attenzione perché era davvero troppo euforico, ma le ultime parole del preside lo fecero rimanere sorpreso. "Cari studenti di Hogwarts, ogni cinque anni, qui nella nostra scuola, si tiene il famoso Torneo Tremaghi; una competizione in cui 3 ragazzi di diverse scuole vengono scelti per partecipare a tre prove che testeranno la loro astuzia, il loro coraggio e le loro abilitá magiche. Ogni ragazzo o ragazza maggiore di 17 anni, interessato a partecipare, potrà scrivere su un bigliettino il proprio nome e cognome, gettarlo nel Calice e questo sceglierà i campioni. E ora vi lascio al banchetto!" Dopo il discorso del preside, i piatti dei ragazzi si riempirono magicamente di cibo. Le sue parole rimbombavano nella testa di Harry. Lui non aveva mai sentito parlare di quel torneo ed era davvero curioso di sapere chi sarebbero stati i fortunati e quali prove lo attendevano. Il prescelto non avrebbe potuto partecipare visto che non aveva ancora compiuto l'età stabilità e anche se da una parte era leggermente amareggiato, dall'altra era contento perché per lui già era difficile essere il bambino sopravvissuto, partecipare al torneo sarebbe stato davvero troppo. Harry, da quel giorno non faceva che pensare ad altro: il Torneo Tremaghi:argomento molto discusso da tutti gli studenti di Hogwarts.
Questo capitolo sarà diverso dagli altri, ci saranno scambi di battute, punti di vista di diversi personaggi e...rivelazioni. Buona lettura❣️
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