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4. Questa vita è tutta una menzogna!

Sapevo che sarebbe stata una pessima idea.

Io lo sapevo; e quando ho ragione, ho ragione!

— Si Hyoung, ti prego, dì qualcosa! — esclamo, rivolgendomi a quel corvo alto due metri sopra al cielo, nella vana speranza che almeno lui possa fermare il degrado che regnerà in questa stanza fra non meno di qualche minuto.

Il ragazzo sembra aver colto la disperazione nelle mie parole. — Va bene. Ragazzi, Yeo Jin ha ragione! -Oh, almeno uno che mi capisce!- Quindi non andateci giù pesante come l'ultima volta.

Mi sbatto inevitabilmente una mano sulla fronte.

No, evidentemente neanche lui ha un po' di sale in zucca!

— Yeo Jin, avanti! —, Kyung Il non perde tempo per tirarmi una pacca sulla spalla, con una lattina aperta già in mano. — Perché ti preoccupi tanto? Il massimo che può succedere e che Yi Jeong si spacci per figo. Cosa che non gli riesce neanche bene, quindi non ne vedo il motivo.

Lo guardo con un cipiglio di odio e isteria. — Ti ricordi, per caso, cosa è successo il mese scorso? -il ragazzo sembra non capire di cosa sto parlando, difatti scuote la testa e beve un altro sorso dalla sua lattina. Io mi limito a sorridere in modo inquietante, aggiungendo anche una risatina che sa tanto da psicopatica. Cosa che sono, quindi non posso nemmeno negarlo.- Jae Ho ed Eun Chan sono spariti nel nulla, dicendo di dover andare in bagno, tu e Ji An vi siete rintanati nel balcone, Jay ha quasi ucciso Yi Jeong e io e Si Hyoung... io e Si Hyoung abbiamo dovuto sopportare le vostre lamentele e mi sono anche presa una piedata in faccia da parte di questo nanetto! —, concludo tutto il mio discorso, indicando il piccolo Yi Jeong, quasi come se in realtà la colpa di tutto fosse stata solo e soltanto sua.

Ma come risposta, invece di delle più sincere scuse, ottengo solo una risata beffarda da parte del mio socio. — E che sarà mai?

Sospiro profondamente.

Fortunatamente ci pensa Eun Chan a rompere il silenzio, altrimenti avrei anche potuto commettere il mio primo omicidio davanti a tutti questi testimoni (che sarebbero comunque stati dalla mia parte) — Ma, Yeo Jin-ah, dato che la birra si trova già qui... non sarebbe uno spreco buttarla?

E, anche se a malincuore, non posso negare che il filo logico della constatazione della mia piccola amica abbia anche senso. Infatti mi ritrovo divisa a metà fra una Yeo Jin responsabile che non vuole permettere a questi pazzi psicopatici di distruggermi mezza casa, e una Yeo Jin un po' più permessiva. — Va bene, ma guai a voi se vi ubriacate troppo! —, è la mia constatazione finale. — C'è anche un bambino con noi, non per ricordarvelo...

— Non preoccuparti, Yeo Jin-ah! Questa volta ci comporteremo da persone mature! —, mi ''tranquillizza'' subito una Ji An spumeggiante.

Ma evidentemente Jay sembra fraintendere le mie parole, e l'unica cosa che fa è corrugare le sopracciglia e rivolgermi un'occhiata confusa. — Ma Yi Jeong è il primo a perdere la lucidità —, seguito il tutto da un sonoro ''Yah!'' da parte del ragazzo.

Mantengo la calma. — Intendevo Mark.

— Aah...

Cominciamo bene...

***

''Tranquilla, Yeo Jin-ah! Questa volta ci comporteremo da persone mature!''

Oh, sì! Maturissime!

Avete idea della scena a cui sto assistendo?!

— Secondo voi sono più bello io di Selena Gomez, vero? — è la domanda/constatazione molto intelligente di Jae Ho, che ha il potere di interrompere la lite fra la maggior parte dei presenti nella stanza.

La quale viene prontamente ignorata da tutti.

— Quindi secondo voi io ci proverei con tutte? —, sputa acido il mio caro socio. — Aish, ma non è vero!

Ma, andato per com'è, è poco credibile. — E invece sì! —, si intromette Ji An. — Altrimenti perché verresti ogni giorno al bar, eh?

Il ragazzo fa subito una faccia indignata. — Per vedere lavorare la mia sorellina, ovvio! —... ma anche così è poco credibile. — E poi tu che vuoi? Da quando pensi? Fa silenzio.

Il tutto viene incorniciato da una piccola Ji An che cerca di dare dei pugni sul braccio del bestione, che prontamente la lascia fare, avendoci ormai perso le speranze. — Prendi Yeo Jin, per esempio -continua poi Kyung Il, tirandomi nella questione- siamo ottini soci, ma non ci ho mai provato con lei, vero Yeo Jinnie?

Mi viene davvero ma davvero difficile dargli ragione. — Kyung Il, devo ricordarti la video chiamata dell'altra volta?

— Quale video chiamata? —, sembra proprio non ricordarsene.

Al che decido di lasciar perdere, scuotendo la testa, altrimenti sarei potuta finire nelle grinfie di una piccola Oh Ji An arrabbiata; e c'è da dire che io non sono grande e forte come mr. Song.

E mentre gli altri sono impegnati a fare commenti poco carini su di lui, io mi volto per un attimo verso destra, notando -non solo che Axel sta mordicchiando la scarpa del povero Yi Jeong- ma anche che un sorriso trentadue denti, super iper mozzafiato, sta monopolizzando non solo la mia mente, ma anche la mia sanità mentale.

Nonostante mi duole ammetterlo -visto il modo in cui mi ha trattata (ma su questo potrei anche sorvolare)- Do Kyun ha davvero un bel sorriso.

Sì, oserei dire ''davvero affascinante''.

— Davvero affascinante. —
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Avete presente quando percepite gli sguardi di tutti i presenti nella stanza puntati su di voi?

No?

Bene, è una sensazione che non vi auguro mai...

— Come, scusa? —, è l'unica cosa che il diretto interessato riesce a domandare, mentre io sgrano gli occhi, rendendomi conto di aver appena detto ad alta voce qualcosa che forse sarebbe stato meglio tenere per me; e di aver tenuto -per tutto questo tempo- lo sguardo fisso sulle labbra davvero affascinanti di Na Do Kyun.

Il quale adesso mi sta guardando non male... malissimo, sconcertato alla massima potenza.

— Cosa? —, è tutto ciò che mi viene in mente da dire, per riprendermi e uscire da questa situazione di silenzio imbarazzante.

Mi guardo intorno, e riesco solo a vedere: Eun Chan, Ji An e Yi Jeong completamente ad occhi aperti. Jay Min e Song giudicarmi dalla testa ai piedi. Si Hyoung intento a guardare altrove, forse perché sentitosi imbarazzato per me; e Jae Ho pronto a dire qualcosa, che però non fuoriesce dalle sue labbra.

— P-perché mi guardate tutti? —, fare in modo di non capire cosa di evidente è appena successo è l'unico modo per non essere incolpata di qualcosa che vorrei non aver fatto. Ovvero osservare Na Do Kyun come una maniaca e aver detto quella frase davvero, ma davvero, imbarazzante.

— Puoi ripetere esattamente quello che hai appena detto? —, fa allora Kyung Il, trattenendo a stento una risata.

Lo avrei strozzato.

— I-io non me lo ricordo, stavo pensando —, me ne esco con questa frase molto intelligente. Le mani cominciano a sudare e la tensione aumenta a vista d'occhio. — Ho offeso qualcuno?

— No, direi di no... —, sghignazza allora Jae Ho, venendo picchiato subito da Eun Chan e Si Hyoung contemporaneamente.

Ho bisogno di una scusa...

Ma quale?!

Aish, Yeo Jin, ti ci metti da sola in queste situazioni!

Do un'altra volta un'occhiata a tutti i presenti, finché non lo noto...

E, no, non sto parlando di Yi Jeong che cerca di fregare la coscia di pollo dal piatto di Jay Min, con scarsi risultati. Bensì, del piccolo Mark, il quale si è addormentato come un dolce uccellino sul divano. — Ah... -mi alzo tatticamente in piedi- vado a metterlo a letto, mm? — ed è così che, con una camminata stile passerella di una sfilata Louis Vuitton, porto Markito nella mia stanza (il quale mi ha inconsapevolmente salvato la faccia) e lo poggio delicatamente sul letto.

Ahh... quanto invidio i bambini: non hanno alcun tipo di problema e possono fare qualsiasi cosa senza essere giudicati.

Controllo istintivamente l'orario sul cellulare che tengo sempre in tasca e noto che sono già le undici. In realtà mancano venti minuti a mezza notte; i genitori del piccolo Mark avranno intenzione di tornare?

Lo scopriremo solo vivendo.

Per il momento lascio la luce del lumino accesa, così che -se il bambino dovesse svegliarsi- almeno non si mette a piangere; ed esco dalla stanza, chiudendo la porta.

Faccio così attenzione a non fare rumore nell'impatto con lo stipite, che non mi accorgo di una figura leggermente inquietante dietro di me, che sta solo aspettando che io mi giri e mi accasci a terra, urlando come una forsennata.

Tuttavia la parte finale non va proprio come mi sono immaginata, difatti mi prende solo un colpo e il mio cuore perde un battito. — D-Do Kyun?

Oh mamma... cosa vorrà?

Ma no, che domande.:vorrà delle spiegazioni, logico!

Sono fregata, fregata!

E questa volta neanche il piccolo Mark potrà farmi sviare la situazione!

E se... e se mi accusasse di essere una maniaca fissatrice? Come farò a guardarlo in faccia durante le sue accuratissime lezioni? Non potrò, semplice... sarò costretta a tornare a casa dai miei, dichiarando di essere una fallita e di aver perso l'occasione più importante della mia vita, per colpa di delle labbra letteralmente angeliche!

Faccio un respiro profondo.

Sono pronta...

— Scusa, Yeo Jin, puoi dirmi dov'è il bagno?

C-cosa?

Dopo questa domanda rimango un po' basita. Non perché abbia qualcosa di strano, anzi, tutt'altro... detta da lui suona come una poesia; però... insomma, sì, mi aspettavo una sfuriata coi fiocchi e controfiocchi. — I-il bagno?

Giustamente il ragazzo annuisce e si allontana di qualche passo, quasi voglia mantenere una buona distanza di sicurezza.

E ha anche ragione, che diamine!

Quando finalmente capisco che il ragazzo non vuole urlarmi contro di essere una pazza psicopatica scappata da un manicomio, mi ricompongo e sprizzo gioia da tutti i pori, avvicinandomi a lui di qualche passo con un sorriso letteralmente inquietante stampato sulle labbra. — Oh, il bagno! Certo, certo: è di là, in fondo al corridoio! e, dopo aver finito di indicargli la porta a qualche metro di distanza da noi, lo lascio ai suoi bisogni, avviandomi verso il salotto, saltellando come una pazza.

È davvero un ragazzo d'oro!

Felice e contenta, mi siedo di nuovo al mio posto: ovvero fra Eun Chan e Yi Jeong. — Yah, Yeo Jin-ah, che ti prende? —, domanda quest'ultimo, più stranito che mai. E, d'altronde, non ha neanche torto... dato che ho appena afferrato la lattina di birra del mio socio e, avendone versato il contenuto dentro un bicchiere, ho mandato giù il tutto, esibendomi in un sonoro -ma liberatorio- ''ahh...''.

Perché sì... avanti: un po' di alcol ci vuole!

D'altronde mi aspetta una settimana colma di lavoro e studio. Lavoro e studio, e ancora lavoro e studio! Per oggi posso permettere di lasciarmi un po' andare.

Afferro un'altra lattina e prendo altre zampe di gallina e pollo dal mio piatto, per poi cominciare ad ingozzarmi di tutto ciò che mi capita sotto tiro.

Venti minuti e già non mi riconosco più.

***

— Capisci, Eun Chan? Ci hanno prese in giro per tutto questo tempo! —, esclamo, con la voce da ubriaca peggiore che mi sia mai potuta uscire.

La ragazza, di tutta risposta, mi porta di nuovo con la schiena dritta, seduta per terra, domandando: — Yah, ma di che stai parlando?

La osservo con lo sguardo più passionevole del mio repertorio. — Nella sigla di Heidi... non dice ''il tuo nido è sui monti'', ma ''il suo nido è sui monti''!

La ragazza mi rivolge un'occhiata scioccata. — Cosa?!

Jay Min sembra essere l'unica ancora sobria... si fa per dire. — Aish, Eun Chan, anche tu! Smettila di darle corda!

E cosa può fare una piccola Park Eun Chan, contro Song Jay Min?

Nulla, mi ignora.

Al che lancio in aria il bicchiere ormai vuoto ed esclamo: — QUESTA VITA È TUTTA UNA MENZOGNAAA

Anche Ji An sembra ignorare i miei scleri e domanda: — Non dovremmo andare a dormire?

Difatti anche Yi Jeong sembra essere crollato fra le braccia di Morfeo, buttatosi a pesce sul divano.

Do Kyun è dello stesso parere. — Sì, Ji An ha ragione–

Ma viene subito interrotto da Kyung Il, che esclama: — Ji An? Ragione? E in quale vita? —, condendo il tutto con una risata da vecchio ahjussi che la sa lunga.

— YAH!

E, mentre i due sono intenti a litigare, io tasto il pavimento, alla ricerca del mio bicchiere. Ma la missione sembra rivelarsi più difficile del previsto dato che sono costretta a muovermi come una ritardata, senza però ottenere alcun risultato.

Ma proprio nel momento in cui sto per arrendermi e prenderne direttamente un altro, la mia mano si stringe attorno a qualcosa che sicuramente non è un bicchiere.

Ma allora che cos'è?

Inizialmente sono confusa; molto confusa... davvero confusa.

Poi decido di aprire -finalmente- gli occhi e il mio sguardo si incatena con quello di un aitante moro dall'espressione letteralmente confusa e contrariata, che mi sta fissando come se fossi un alieno.

Il ragazzo continua a guardarmi senza dire nulla, poi deglutisce e scosta un po' la testa di lato; reazione dovuta a causa dei nostri visi relativamente troppo vicini. — S-scusa, Yeo Jin, puoi lasciarmi il piede?

La mia reazione si disperde nel mio cervello, tanto che per un momento rimango a guardarlo come se non avessi sentito una parola di quello che mi ha appena detto.

Ma difatti ho sentito benissimo; e non posso fare a meno di scoppiare a ridere -neanche Si Hyoung avesse tirato fuori il suo repertorio di battute squallide- e mi accascio direttamente per terra.

— Sungyeol sarebbe fiero di me! —, è l'unica cosa che riesco a biascicare, fra una risata e l'altra.

Do Kyun rimane spiazzato e comincia a guardarsi intorno, probabilmente in cerca di un appoggio da parte di qualcuno, ma la verità è che gli altri sono combinati peggio di me e la situazione nella stanza sta degradando da più o meno due ore.

— Yah, Do Kyun-ah —, decido allora di prendermi tutta la confidenza di questo mondo con questo ragazzo che non conosco nemmeno, afferrandolo per una spalla e facendo leva sull'altro braccio per mettermi seduta, raggiungendo così la sua stessa altezza (si fa per dire). — Lasciati andare... mm?

Il ragazzo mi osserva quasi con compassione. — Ma non sei stata tu a dire di non dover esagerare? —, continua lui al posto mio. Per un attimo mi sembra che il suo sguardo ricada proprio sulle mie labbra, per poi tornare a guardarmi negli occhi, da bravo perfettino iohosempreragione.

Dissento col capo. — Aniya... —
Poi... io non so cosa diamine mi sia passato per la testa, fatto sta che -presa da un impeto di non so esattamente cosa- gli poggio un dito sulla bocca, sfoggiando il mio miglior sorriso da psicopatica con gli occhi semichiusi. — Dimentica quello che ho detto: la notte è giovane, e anche tu lo sei, quindi... -afferro al volo una lattina quasi vuota- ...per oggi fai uno strappo alla regola, va bene?

— In verità non potrei proprio superare due lattine... —, fa lui, mentre gli poso il medesimo oggetto sulla mano.

— Ne, ne! —, non lo ascolto neanche e brindo. — Jjang! Al mio prossimo esame!

Scolandomi inevitabilmente tutto il contenuto nel mio bicchiere, inclinando la testa indietro e finendo per cadere di schiena per terra.

Chiudo gli occhi.

— E che così sia... sappi però che quando alzo troppo il gomito non rispondo più delle mie azioni.

-

Hohoho, che finale!

EEEH MACARENA~

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