Wedding Bells
Eccovi il capitolo 29 :D
Attenzione: piccolissimo lemon a fine capitolo ^^
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«Non posso credere che mi hai nominato capitano per questo.» mormorò Nino, dando al suo migliore amico un'occhiataccia.
Adrien alzò un sopracciglio. «Vuoi che sia io ad essere il prete e lo sposo del mio stesso matrimonio?»
«Non mi stupirebbe. Sarebbe la cosa più sana che tu abbia mai fatto nella tua vita.»
Chat stava per dargli una risposta tagliente quando sentì dei passi in arrivo sul ponte; ora era davvero teso.
Organizzare un matrimonio segreto tra una sirena che non avrebbe dovuto avere le gambe non era compito facile e temeva l'idea di essere scoperto.
Non per se stesso, ma perché avrebbe messo Marinette e Nino in pericolo, ed era l'ultima cosa che voleva.
Le sue preoccupazioni svanirono quando vide apparire la figura di Marinette, e anche se non era più preoccupato di essere scoperto, il suo cuore batteva ancora più velocemente del normale, sembrandogli che stesse per saltare fuori dal petto a causa della ragazza davanti a lui.
Marinette non gli aveva permesso di vedere il vestito che aveva preso per il matrimonio; onestamente era stata colpa sua per averle ricordato la convinzione che, vedendo la sposa vestita del suo abito prima del matrimonio, portava sfortuna: così la corvina lo mandò fuori dalla cabina e gli disse che l'avrebbe visto al matrimonio.
Se lei aveva progettato di togliergli il fiato ci era riuscita.
Il vestito azzurro che aveva scelto era semplice, ma le stava divinamente: aveva una scollatura quadrata e delle maniche a sbuffo; stava benissimo con la sua carnagione pallida e le evidenziava gli occhi azzurri; i suoi lunghi capelli erano ancora sciolti, ma sembrava un po' più pettinati del solito, e tra le ciocche scure c'era un corona fatta di piccole conchiglie.
La brezza del mare soffiava contro i suoi capelli ed il vestito, e la luna piena che splendeva sopra di lei le donò un bagliore etereo.
Era una creatura di un altro mondo.
Ma fu quando alzò gli occhi e gli diede uno di quei suoi sorrisi, così pieno di amore, di bontà e onestà, a lasciarlo senza fiato.
Marinette cominciò a camminare verso i due pirati, ed il petto gli si riempì di una sensazione di calore.
Se c'era qualcos'altro, anche se ne sarebbe valsa la pena, non era in grado di vedere nulla a parte lei.
Il mare, la nave e tutto il resto scomparve da davanti agli occhi e tutto ciò quello che vide fu Marinette.
«Amico.» era la voce di Nino che ruppe il suo stato di trance. «Io non credo di averti mai visto così.»
Alzò una mano per asciugare le lacrime che non sapeva nemmeno di versare, Chat Noir sorrise e disse qualcosa tra il felice ed il triste. «Sono passati anni dall'ultima volta che ho pianto, devo ammetterlo.»
Marinette raggiunse il suo fianco e le tese mano perché gliela prendesse, facendole fare un sorriso brillante.
Nino si schiarì la gola ed entrambi si voltarono verso di lui.
«Carissimi.» iniziò il pirata con un tono molto cerimonioso. «Siamo qui riuniti oggi per legare i cuori di questi due nel sacro vincolo del matrimonio. E per "noi", voglio dire io.»
Un miagolio offeso ottenne le loro attenzioni e tre paia di occhi si abbassarono per notare un Plagg molto offeso che fissava Nino.
Egli rise. «Tutto apposto. Per "noi", intendo dire io ed il gatto.» si schiarì nuovamente la voce. «Capitano Chat Noir, vuoi tu prendere Marinette come tua sposa nel...»
«Aspetta.» lo interruppe il biondo.
Marinette sbatté le palpebre, confusa, a Nino.
«Ed i nostri voti?»
Il moto alzò gli occhi, la mano che si muoveva di riflesso verso la sua bottiglia di rum, prima di rendersi conto che l'aveva lasciata nella sua cabina.
Beh diamine.
Con un sospiro, Nino guardò la coppia di fronte a lui. «Sono dovuto rimanere con voi mentre ascoltavo le tue dichiarazioni febbrili, che io sia dannato se devo ascoltare anche i voti nuziali. Lasciate che vi dichiaro marito e moglie e poi potete dichiarare il vostro amore per tutta la notte.»
Marinette e Chat si scambiarono un'occhiata, poi scrollarono le spalle.
Il nostromo riprese: «Chat, prendi questa donna... sirena... tu-sai-cosa, come tua moglie, di amarla e onorarla, in salute ed in malattia, nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza ed in povertà, finché morte non vi separi?»
Non distogliendo lo sguardo da Marinette nemmeno per un secondo, Chat rispose: «Sì.»
Per quanto riguardava la ragazza, Nino le fece la stessa domanda: «Marinette, prendi questo pazzo idiota con un umorismo di merda -voglio dire, uomo- come marito, di amarlo e onorarlo, in salute ed in malattia, nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza ed in povertà, finché morte non vi separi?»
«Sì.» rispose lei senza esitazione, guardando profondamente negli occhi verdi di Chat.
«Attraverso il potere conferitomi appositamente per questa cosa, io vi dichiaro marito e moglie.» Nino batté le mani. «Potete baciarvi dopo che io sono uscito da qui. E aspettare di proclamare il vostro amore per l'altro ancora per un po': voglio dormire prima che iniziate la vostra prima notte di nozze.» disse Nino, mentre camminava davanti a loro e sparire sotto il ponte.
Marinette e Chat si scambiarono un'occhiata prima di scoppiare a ridere.
Il capitano scosse la testa. «Povero Nino. Sono fortunato che mi sopporta ancora dopo tutti questi anni. Onestamente, penso di essere io il motivo per cui è un alcolizzato.» Con un sospiro divertito, spostò la sua attenzione alla ragazza. «Principessa, io...»
«Non ho un anello per te.» disse lei in fretta, tenendogli ancora la mano.
Si morse le labbra con ansia, prima di alzare gli occhi verso di lui. «Hai detto che le persone su scambiano gli anelli, ma non ho nessun anello per darti e mi dispiace.»
Chat la strinse, pronto a rassicurarla, ma poi la corvina sollevò la mano sinistra; notò l'aveva tenuto a pugno da quando era arrivata, e non ci aveva dato peso, ma quando lei la aprì, vide una piccola scaglia.
Era come se un artista avesse testato delle tonalità rosa su di essa: delle bellissime sfumature da una rosa più forte per uno più chiaro.
«È la mia scaglia più bella.» spiegò, in tendendo il palmo aperto verso di lui. «Spero che sia sufficiente.»
«Marinette...» sussurrò Chat, avvicinandosi; sapeva quanto significassero le scaglie per sirene e quanto doloroso doveva essere stato prenderla.
Il pirata prese la collana da sotto la camicia.
Solitamente non la indossava: preferiva tenerla al sicuro nella sua cabina, piuttosto che rischiare di perderla.
Non poteva sopportare l'idea di perdere una delle ultime due cose che aveva di sua madre, ma questa volta, sentiva il bisogno di indossarla.
Era il suo matrimonio, dopo tutto.
Voleva averla il suo più vicino possibile.
Prendendo la scala dalla mano di Marinette, la mise con cura dentro il medaglione prima di premerlo contro il suo petto.
«Lo terrò sempre vicino al mio cuore.»
"Oh cavolo, ecco la quantità ridicola di formaggio molliccio." pensò Plagg mentre fissava la sposa e lo sposo.
Marinette sorrise, i suoi occhi pieni di gioia appena lei gli prese le sue mani. «Questo è il mio voto a te, Chat: ti do il mio cuore, al sorgere della luna e all'impostazione delle stelle. Per amarti e onorarti nel futuro. Attraverso tutta la nostra vita insieme, in tutte le nostre vite, possiamo rinascere, possiamo incontrarci, conoscerci ed amarci di nuovo e ricordare.»
Chat le strinse le mani prima di portarle alle labbra e baciare le nocche.
Le sue parole erano state così belle e così pieno di onestà, era vicina a fargli versare lacrime di gioia per la seconda volta quella notte.
Prendendo l'anello d'argento che aveva preparato in tasca, glielo mostrò. «Marinette, ti prometto il mio amore eterno e tutto ciò che possiedo. Prometto che il tuo nome sarà sempre il nome che griderò ad alta voce nel cuore della notte. Per farti guarire dai tuoi dolori e per illuminare il tuo percorso attraverso il buio. Io ti custodirò e ti onorerò in questa vita e nelle prossime. E con questo anello, ti chiedo di essere mia in questa vita e le prossime a venire.»
Marinette annuì, dandogli la risposta alla sua domanda silenziosa.
Chat le mise l'anello d'argento al dito.
Sua madre glielo aveva donato quand'era nato per quando fosse divenuto più grande, però lui divenne troppo grande per esso; ma era della misura perfetta del dito di Marinette.
Proprio come quello della madre.
Il capitano stava per dire che poteva baciare lo sposo, ma la corvina fu più veloce di lui; senza aspettare altro, lo tirò in un bacio.
Anche se aveva perso il conteggio del numero di baci che avevano condiviso, poteva facilmente dire che quello era il migliore.
Stavano prendendo tutto il tempo che gli serviva, lento e dolce.
Chat avvolse un braccio intorno alla vita, portandola più vicino nel mentre che Marinette fece scorrere le dita tra i capelli; e anche se era un bacio dolce, potevano ancora sentire la passione.
Una costante passione che durerà nel tempo.
Non c'era bisogno di correre visto che avevano tutto il tempo del mondo.
«E adesso?» chiese la corvina, con il fiato corto, una volta separati.
Il capitano non riusciva a fermare il sorriso che si è formò sulle labbra. «Ora, vedi, la tradizione dice che il marito e la moglie devono passare la notte insieme. Rendere tutto ufficiale.»
Soffermandosi sul significato delle parole, Marinette fece uno di quei sorrisi diabolici che spesso mettevano in discussione se la sua innocenza fosse stata solo frutto di una buona recitazione.
Prima che potesse fare o dire qualsiasi altra cosa, la ragazza gli afferrò la mano e lo trascinò sotto il ponte e nella sua cabina.
Chat non le lasciò aprire la porta, riuscendo a prenderla in braccio appena prima di passare la soglia.
«Perché lo hai fatto? Posso camminare da sola!» piagnucolò lei appena il biondo calciò la porta, chiudendola.
«Oh, lo so, ma anche questo fa parte della tradizione: lo sposo porta la sposa oltre la soglia.»
La sirena annuì, prima di guardarlo attraverso le ciglia. «Così dicono, marito mio, posso cavalcarti per tutta la notte?»
Chatta inalò bruscamente.
Qualsiasi altra notte avrebbe accettato l'offerta, senza un alcun battito di ciglia, ma per quella sera aveva in mente qualcos'altro.
«Non stasera. Ho altri progetti per te, mia dolce moglie.»
«Hai intenzione di cavalcare me allora?» chiese lei; Chat la rimise in piedi e cominciò a spogliarla delicatamente del suo vestito.
«No. Quello che sto per fare è una sorpresa.» sussurrò contro la sua pelle mentre le baciava il collo.
Voleva essere lento e dolce questa volta.
Prendere tutto il tempo a loro disposizione per quella notte speciale e godere di ogni momento, ma Marinette non era mai stata paziente, e più velocemente di quanto si rese conto, finì per essere nudo sul letto con Marinette in grembo.
«Tu sei un po' troppo impaziente, sai?» sottolineò mentre le succhiò la pelle della clavicola.
«Dovresti saperlo ormai, marito, io sono parecchio lontana dall'essere paziente.» sussurrò contro le sue labbra.
«Non lo sa... oh.»
Le sue parole si trasformarono in gemiti appena Marinette lo fece scivolare dentro di lei, inghiottendolo nel suo calore.
Lei ridacchiò contro il suo collo, prima di iniziare a succhiargli la pelle e muovere i fianchi in un ritmo familiare.
Oh, se questo era quello a cui voleva giocare, allora le avrebbe mostrato la sua piccola sorpresa prima di quanto sperasse.
Le mani di Chat le afferrarono i fianchi, aiutandola a mantenere il ritmo costante.
Quanto alla ragazza, era in paradiso.
Ogni volta che faceva l'amore con lui, sentiva che tutto era semplicemente perfetto, come le piccole onde di piacere trasportavano entrambi ed i loro corpi si muovevano insieme in armonia.
Marinette sentiva Chat appoggiato contro di lei, sussurrando in un orecchio:
«I don't need a map, my heart points me to you.» cantò a bassa voce, facendola sussultare. «Even if the road ahead is rough, I can't do this where I stand.»
La ragazza si aggrappò a lui con tutta se stessa, tutti i suoi sensi in fiamme.
Lui mantenne la sua lentezza mentre facevano l'amore, continuando a cantare in un orecchio.
Era un brano che non conosceva e le parole le erano sconosciute.
Significava che era una canzone che non era mai star cantata prima.
Lui le aveva scritto una canzone.
Stava cantando con la sua voce piena d'amore e di adorazione.
La corvina si lasciò sfuggire un singhiozzo di pura beatitudine mentre il suo corpo tremava.
Due tipi di piacere e un pasticcio di intense sensazioni scorrevano attraverso il suo cuore ed il suo corpo.
Sapeva che effetto avevano su di lei le canzoni e lo stava facendo apposta.
E Marinette poteva solo gemere, sospirare e tremare, lasciandosi cullare tra le onde di soddisfazione.
«Flower that bloomed in the dark, the moon above the sea, a place like a secret, my beautiful.»
Il capitano finì la canzone e lei venne, lasciandosi cullare tra le sue braccia mentre cantava una sinfonia di piacere.
Chat sorrise, felice, mentre la stringeva al petto, mentre lei si riprendeva dalle sensazioni che era riuscito a trasmetterle.
«Ti amo tanto, mia dolce Marinette.» sussurrò, baciandole la parte superiore della testa.
Anche se le parole erano difficili da elaborare per lei in quel momento –mentre stava ancora cercando di rimettere assieme correttamente tutti i sensi– riuscì a premere le labbra contro il suo petto, proprio sopra il suo cuore che batte veloce.
Questo era tutto ciò di cui aveva bisogno.
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*si soffia il naso*
Ma quanto sono teneri...
*si asciuga una lacrima*
Se Nino mi ha stesa, questi due mi hanno uccisa.
Chat che dedica una canzone a Marinette... I'm dead.
Volevo aggiornare giovedì, siccome aveva aggiornato domenica (se non ricordo male), ma... NON POTEVO ASPETTARE!
INCHINATEVI A ME PER QUESTO! Ù^Ú
La canzone, comunque, l'ho cercata ed è EXO - Black Pearl ;)
Al prossimo capitolo :D
FrancescaAbeni
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