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Kiss while your lips are still red

Nota della traduttrice: in questo capitolo ci sono presenti scene a continuo sessuale esplicite, se vi crea fastidio non leggete :)

Anche se ormai vi conosco e non attendavate altro xD

Buona lettura🌚
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Marinette non ebbe mai chiesto cos'era l'enorme strumento nero dall'altra parte della stanza del capitano.

Era strano e non si ricordava nemmeno di averne visto uno simile nei relitti sui fondali marini.

Ma il capitano Noir non si sentiva di sprecare altri giorni a letto, quali i due passati per riprendersi.

Ora diceva che si sentiva bene e Marinette non voleva impedirgli di suonare il suo strumento; nei giorni scorsi riuscì a tenerlo a letto soltanto cantando per lui e coccolandolo, ma ora era in piedi.

Se il capitano voleva fare qualcos'altro oltre che riposarsi era libero di farlo.

Non voleva litigare come lui, Nino e Max perché i due sottoposti gli avevano sconsigliato di fare il bagno nelle sue condizioni, ma Chat si era impuntato, dicendo che si sentiva come "qualcosa che si era arrampicato sui suoi vestiti ed era morto".

Così, ora, Marinette si trovò seduta su una panca accanto a Chat, davanti a quello che lui chiamò pianoforte.

Le promise che le sarebbe piaciuto, ma quello che aveva fatto fino a quel momento era fissarla; poi, un lampo di genio attraversò gli occhi del ragazzo e si voltò completamente verso la corvina.

«Credo che tu voglia sapere cosa sia la lussuria, giusto?» mise in discussione, sfiorando delicatamente i tasti bianchi e neri del piano.
«Sì, mi farebbe piacere saperlo.» rispose la ragazza con curiosità, mentre posò il mento sulla mano.

Sorridendo, Chat iniziò a suonare al pianoforte e Marinette sentì qualcosa fremere dentro di lei.

Era una delle canzoni più belle che avesse mai sentito, non solo per la melodia ma anche come la stava suonando il capitano: aveva gli occhi chiusi, ma le sue dita scivolavano sui tasti senza alcuno sforzo.

Un brivido percorse la schiena di Marinette; sentiva la passione che le saliva dalla bocca dello stomaco fino al cuore, facendoglielo battere velocemente.

L'intensità della canzone crebbe e la ragazza si morse il labbro inferiore.

Quella sensazione continuava a crescere man mano che le note riempivano la stanza, poi si fermò bruscamente.

La sirena aprì gli occhi, rendendosi conto solo ora che stava ansimando.

«Stai bene?» domandò il pirata, spostando la mano dal pianoforte alla spalla di Marinette.
«Sì, è solo... –arrossì, stringendosi alle spalle– Le sirene sentono la musica più profondamente di chiunque altro. Suoni magnificamente, mio capitano.»

Chat sorrise, notando con quanta sincerità i suoi occhi azzurri lo guardavano.

«Grazie, tesoro. Ora hai capito cos'è la lussuria, giusto?» chiese, non sapendo in quale altro modo potesse spiegarglielo.
«Sì.» rispose, poggiando la mano su quella del ragazzo, con il cuore che pulsava velocemente. «Credo di sì.»
«Ora, invece, ti spiegherò cos'è l'amore romantico.» aggiunse, ricominciando a suonare il piano.

Marinette lo guardò incuriosita, poi i suoi occhi si spostarono sulle sue mani mentre suonava una melodia dolce e lenta.

La sirena sospirò, lasciando che le note la cullassero.

Se la prima canzone le fecero accelerare il suo battito cardiaco, questa la faceva sentire più a suo agio; chiuse gli occhi, lasciandosi avvolgere dalla sensazione di calore e di appartenenza.

La melodia crebbe, divenendo più intensa, pur mantenendo la sua dolce armonia.

Marinette voleva appoggiarsi alla spalla di Chat, ma avrebbe interferito col suo modo di suonare e lei non voleva che si fermasse.

Si sentiva come se volesse essere cullata tra le braccia di qualcuno e non essere lasciata per nulla al mondo.

Ma quando finì, Marinette poté poggiarsi al pirata, inspirando dolcemente.

«Tutto bene, Principessa?»
«Tutto è perfetto.» disse, cominciando suonare casualmente qualche tasto. «È interessante.»
«Cosa?» chiese, aggrottando le sopracciglia.
Marinette sorrise un po' tristemente, guardando il ragazzo accanto a lei. «Sei così gentile ad avermi spiegato tutto questo. Anche per tutto il resto che hai fatto per me.»
«Voglio essere gentile con te.» rispose, stringendole leggermente la mano e portandola alle labbra.
«Lo sei ora?»

La ragazza di spostò sulla panca in modo tale che fosse faccia a faccia con lui.

«Lo sono.» rispose, respirando contro la sua mano.

Nessuno dei due sembrava rendersi conto di quanto fossero vicini.

«Sei sempre stato gentile con me, capitano.»

Chat non si rese nemmeno conto quando si piegò verso di lei per ascoltare i suoi sussurri.

«Non proprio.» dichiarò amareggiato.
«Chat.» lo chiamò la ragazza, notando il suo sguardo andare sul piano.

Voleva prendersi a pugni solo per il suo comportamento da stronzo; lei gli aveva salvato la vita e lui le aveva fatto passare delle settimane d'inferno.

«Chat, guardami.»

Il pirata fece come gli era stato detto, guardando i suoi occhi azzurri.

Quando si erano avvicinati così tanto?

I loro nasi quasi si sfioravano ed il biondo aveva problemi a respirare correttamente.

Marinette gli sorrise ed i suoi occhi si spostarono da quelli di Chat alle sue labbra.

«Per la cronaca, non ho la minima idea di quello che sto per fare.» confessò lei, prima di poggiare le sue labbra su quelle del capitano Noir.

La testa ed il cuore di Chat stavano per esplodere.

Ora, le loro labbra si stavano soltanto sfiorando, tenendosi a quella distanza per qualche secondo.

Lei si allontanò, sorridendogli timidamente, ma il ragazzo non gli diede nemmeno il tempo di fare altro perché le catturò nuovamente le labbra.

Chat le prese delicatamente il viso tra le mani, inclinandosi leggermente per un migliore accesso.

Lei era veramente dolce, ed ora che stava godendo del sapore delle sue labbra ne aveva piena conferma.

Mentre la accarezzava, mentre le succhiava il labbro inferiore, il capitano si ricordò che i baci delle sirene erano mortali, ma tutto ciò che riusciva a pensare fu che quello era un modo dannatamente dolce di morire.

Marinette sussultò quando lo sentì morderle il labbro, è lui subito ne approfittò per far guizzare la lingua nella sua bocca.

Forse era la sua immaginazione, ma gli sembrò che lei stesse sorridendo contro le sue labbra mentre il bacio diventava più intenso.

Come se entrambi si fossero appena ricordati di dover respirare, si separarono.

«Beh, è stato davvero bello.» ansimò lui, lasciandole andare il viso.

Marinette respirava pesantemente, non staccandogli gli occhi di dosso, con uno sguardo che neppure lui seppe leggere.

La cosa che poi seppe fu che le sue labbra erano ancora sulle proprie, e che le mani della ragazza erano sotto la sua camicia.

«Toglitela.» ordinò prima di mordergli il labbro inferiore. «Voglio sentire tutto di te. Voglio sentire la tua pelle contro di me ed il tuo profumo.»

Chat non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che i suoi vestiti furono a terra, e la corvina lo spingeva contro di sé.

Chat rimase piacevolmente sorpreso quando lei catturò ancora la sua bocca; sembrava così ansiosa di poterlo baciare di nuovo.

Che cosa aveva fatto per meritare questa beatitudine? Assolutamente nulla.

Ancora una volta si trovò col fiato corto ed una sirena che lo guardava intensamente.

«Chat.» lo chiamò con voce roca, passando le dita tra i suoi capelli biondi.
«Sì?»

Lo sguardo che gli diede era sicuramente qualcosa con non aveva mai visto prima.

«Fammi cantare una canzone d'amore.»

Era una semplice richiesta, vero? La corvina, certamente, credeva così.

Se lui era riuscito a farla sentire in quel modo soltanto spingendo alcuni tasti, poteva farle sentire di più con le sue mani sul suo corpo, no?

Tutto ciò che lei desiderava era sentire le sue braccia attorno al suo corpo; una meravigliosa sensazione di appartenenza.

Per quanto riguardava Chat, era ancora fermo ad elaborare la sua richiesta, ma sarebbe stato un ipocrita dicendole che non voleva sentirla.

Ma allo stesso tempo voleva dirle quanto era stato orribile con lei e che se questo l'avesse fatta sentire bene allora l'avrebbe lasciata fare.

«Come vuoi, mia Principessa.» rispose, avvolgendo saldamente le braccia attorno alla vita della ragazza e sollevandola.

Solo in quel momento si rese conto di quanto piccola fosse nella sua forma umana.

La fece stendere sul letto, ammirando la sua bellezza: i suoi lunghi capelli neri erano sparsi disordinatamente sul cuscino, mentre lei ansimava ancora, aprendo leggermente le sue labbra rosee.

Questa era un'immagine che non si sarebbe mai scordato.

Senza perdere altro tempo, si sistemò sul letto, inginocchiandosi.

«Chat...» lo chiamò come ad avvertirlo, e lui non poté non nascondere il suo ghigno,
«Impaziente, non è vero?» chiese divertito, schivando un suo calcio prima di tornare ad un tono più grave. «Apri le gambe, per favore.»

Quando la ragazza fece come le era stato detto, Chat si abbassò, sfiorandole con le dita i polpacci e le cosce.

Il pirata canticchiò leggermente, continuando a scendere e solleticandole la pelle con le sue labbra, evitando l'autocompiacimento nell'udire i suoi lamenti.

«Sai tesoro, credo di aver dimenticato di spiegarti un bacio.» dichiarò lui, premendo la bocca contro le sue cosce. «Il bacio sulle labbra.»
«Sulle labbra?» domandò Marinette, aggrottando la fronte. «Ma mi hai già baciata sulle labbra.»
Il capitano ghignò: «Oh ma io non intendo quelle labbra.»

Quando Chat mise la bocca su di lei, la ragazza urlò, stringendo automaticamente le gambe contro la sua testa.

Era la sensazione più incredibile che avesse mai provato.

Poteva restare così per sempre, lasciando che Chat continuasse a leccarle l'umidità in mezzo alle gambe, mentre lei continuava a gemere e a piagnucolare di piacere.

Marinette non seppe bene cosa fare con le mani, così si prese i seni, sentendo come la necessità di aggrapparsi a qualcosa.

Chat, invece, sembrava immerso nel suo piccolo mondo, continuando a canticchiare mentre le accarezzava le gambe con amore.

La ragazza trattenne il respiro man mano che il ritmo della lingua di Chat diventava più veloce, facendo aumentare il calore che provava al bassoventre; era travolgente e non sapeva per quanto ancora avrebbe potuto resistere prima che il fuoco si diffondesse in tutto il suo corpo.

«Lasciati andare, Principessa. Lasciati travolgere.»

La voce di Chat era dolce e morbida e la sua lingua era calda contro di lei.

Con un urlo di piacere, Marinette inarcò i fianchi contro il viso del biondo nel mentre che un'onda di pura beatitudine le scosse il corpo.

Il capitano leccò di nuovo tra le gambe della ragazza, godendo dei suoi gemiti mentre riprendeva fiato.

Questa era stata sicuramente la canzone di sirena più dolce che avesse mai sentito.

«Così, questo è stato sufficiente per farti...» la voce del pirata morì in gola quando vide cosa stava facendo.
«Qualcosa non va?» domandò Marinette con voce roca, e Chat doveva ancora capire com'era possibile che quella ragazza potesse apparire innocente quando si massaggiava i propri seni.
«Tesoro, per l'amor di Nettuno, fermati.»
«Perché?» le sue mani si fermarono. «Mi piace. È perché non ti piace il mio petto?»
«Io credo, –sussurrò il capitano, scivolando verso l'alto e spostandole le mani– che sia giunto il momento di farti capire ciò che provo per il tuo petto.»

Marinette diede un piccolo sussulto quando Chat iniziò a succhiarle il seno destro, facendolo sorridere ai suoni di piacere.

Delicatamente le morse il capezzolo, per poi iniziare a leccarlo.

Proprio mentre stava per muoversi verso l'alto, una forte stretta attorno ai suoi capelli lo precedette: sembrava che la sirena volesse tutta l'attenzione per sé.

Marinette amava il sapore delle sue labbra, sopratutto ora che poteva farlo quando voleva.

Baciarlo era una sensazione meravigliosa e si prese a calci mentalmente per non averlo fatto prima.

La ragazza avvolse le gambe attorno alla sua vita, cercando di togliergli i pantaloni al meglio che poteva, canticchiando contro le sue labbra non appena riuscì nel suo intento, facendoli scivolare verso i suoi piedi.

Era molto meglio sentire la sua pelle contro di lei.

Chat non voleva lasciare le sue labbra, ma voleva viziarla.

La ragazza fece un verso di protesta quando il pirata si staccò dalle sue labbra, ma smise subito dopo che Chat riprese a baciarla; Marinette ridacchiò al contatto delle sue calde labbra sul suo viso: le palpebre, le guance, la punta del naso, la fronte.

Il biondo si spostò verso il basso, strofinandosi contro il suo collo.

Riusciva a sentire l'odore del mare mescolato a qualcos'altro... Marinette.

Chat le baciò la pelle, per poi iniziare a succhiare; gli piaceva il pensiero di lasciarle un segno, ma allo stesso tempo non voleva rovinare la sua pelle delicata.

«Chat...» gemette lei, facendo passare le dita tra i capelli.
«Marinette.» sussurrò, usando le braccia come leva per alzarsi e guardarla. «Cosa c'è, mia dolce Principessa?»
«Ho ancora bisogno di... qualcosa. Non so cosa, ma mi sento come se mancasse qualcosa. E poi, sono ancora tremendamente umida tra le gambe.» ammise con le guance velate di rosa.
«Va bene tesoro.» rispose, accarezzandole la guancia con il pollice. «Ora io farò una cosa. Se senti dolore me lo dici e ci fermiamo, va bene?»
«Sì, capitano.» ridacchiò.

Non distogliendo lo sguardo dalla sua sirena, Chat si sistemò nuovamente tra le sue gambe e le cinse la vita, poi entrò in lei.

Marinette emise un altro gemito di piacere; questo era esattamente quello di cui sentiva la necessità, ciò che voleva: una sensazione di completezza.

Ora riusciva a capire tutte quelle sensazioni che prima provava quando stava con Chat Noir.

La corvina avvolse le gambe attorno al ragazzo, invitandolo a muoversi più velocemente.

Il ritmo del suo bacino si fece più rapido e profondo, e la sirena non riuscì a trattenere le urla di piacere; forse erano troppo forti, ma in quel momento, per tutta onestà, non gliene fregava nulla, nemmeno se qualcuno fosse entrato e l'avesse vista con le gambe.

Intrecciando le dita tra i capelli dorati del pirata, lo tirò verso di sé, soffocando i loro gemiti con i baci.

Quello strano calore che prima aveva percepito, invase nuovamente il bassoventre di Marinette, ma ora era più forte.

Voleva sapere se anche Chat si sentisse come lei, pronto a rilasciare quel calore all'esterno.

Insieme.

Sempre insieme.

Il pensiero sembrava parecchio allettante.

«Marinette.» sussurrò il capitano con voce roca, accarezzandole il viso con entrambe le mani. «Vieni. Per favore, vieni.»

A quel punto, il suo corpo sembrava più lucido della sua mente quando un'ondata di piacere la travolse, facendole inarcare i fianchi contro il ragazzo sopra di lei, stringendosi contro il suo corpo e scavando le unghie nelle sue spalle.

Subito dopo, il suo capitano fece lo stesso, riempiendola con qualcosa di caldo e mordendosi il labbro per non urlare come lei.

Marinette ricadde sul letto, il suo corpo scosso da leggeri tremolii e inerme da qualsiasi movimento, mentre respirava affannosamente per riprendere fiato.

Chat uscì da lei, per poi sdraiarsi accanto, abbracciandola.

Dopo che il suo respiro tornò normale, la ragazza di voltò di fianco, trovando il capitano nella sua stessa posizione, guardandola con i suoi bellissimi occhi verdi.

Lui la tirò più vicino, stringendola a sé, sentendo i loro petti combaciare.

La corvina gli accarezzò la guancia, per poi baciargli la punta del naso.

«Grazie.»
Il capitano Noir non poté fare a meno di sorridere. «Qualsiasi cosa per te, Principessa.» rispose, recuperando il lenzuolo finito ai piedi del letto per coprire i loro corpi nudi. «Buona notte Marinette.» aggiunse baciandole la fronte.
«Buonanotte Chat.» sussurrò, abbracciandolo e poggiandosi nell'incavo del suo collo.

Sembrava di stare in paradiso.

Era caldo, si sentiva sicura ed amata, e mentre l'estasi del puro piacere provata poco fa era stata a dir poco magnifica, quella sensazione di pace e di appartenenza era altrettanto sorprendente.

"Potrei abituarmi a tutto questo." pensò Marinette poco prima che le sue palpebre pesanti si chiusero, addormentandosi con un sorriso.


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Finalmente una lemon :D

L'avete atteso per un po', vero?🌚

Pervertiti🌚

Comunque, aspettatevi di tutto e di più nei prossimi capitoli: ne vedremo delle belle, ma anche di brutte (sto ancora piangendo per ciò che accadrà T^T).

A giovedì :3

FrancescaAbeni

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