XV
Draco's pov
Lasciai uscire il fiato e strinsi le lenzuola.
Mi ero rotto di provare tutto questo dolore, avevo detto che lo meritavo questo si, ma non esageratamente.
Avevo sopportato mentre ero ad Azkaban, avevo stretto i denti, e poi avevo tirato un sospiro di sollievo quando Hermione mi aveva preso con sè. Mi ero abituato a star bene, ad essere trattato bene e ora...quello che avevo provato in mezz'ora o giù di lì, mi aveva crepato.
Poco più di un mese e ero guarito, anche se non sembrava.
E ora...non lo sapevo, il dolore lo sentivo ovunque e talmente forte da non capirci niente.
C'era solo un punto che faceva più male, sordo...
La testa, gli occhi.
E poi, non riuscivo a vedere, nemmeno ad aprirli, ci provavo ma arrivavano delle fitte lancinanti che mi piegavano.
⚠️Quella...quella, chiunque fosse, si era impegnata.
Mi aveva rotto le gambe e non so che altro osso, ero caduto nell'incoscienza dopo che mi aveva colpito ripetutamente lo sterno, non so come ma non me lo aveva rotto, aveva solo schiacciato gli organi al di sotto.
Poi...lo sapevo, perché avevo sentito, mi aveva infilato qualcosa negli occhi, ferendomi...⚠️
Non sapevo dov'ero ora, quando mi ero svegliato avevo solo capito di essere in un letto, allungato, sentivo il fresco delle lenzuola contro la pelle che probabilmente era bollente.
- Ha la febbre alta - disse una voce che conoscevo dopo che mi ero sentito toccare la fronte.
Non avevo la forza per fare nulla, sentivo solo qualcosa e le voci ovattate.
- Gli daremo qualcosa per farla scendere -
- Si riprenderà? -
- Fisicamente si, ma non posso sapere la sua mente in che stato sarà a questo punto -
Sentii un sospiro.
- A quello penserò io -
Un altro dolore lancinante alla testa e mi sentii scivolare nel sonno.
***
Hermione's pov
Gli accarezzai i capelli sudati e sospirai.
La febbre, grazie al cielo, stava scendendo.
Dormiva e non sapevo se era per la stanchezza o per i farmaci che gli aveva dato la professoressa.
L'unica cosa che mi chiedevo era se anche dormendo sentiva dolore e sinceramente volevo trovare un modo per farlo smettere.
Sentii un lamento uscire dalle sue labbra e gli strinsi la mano.
- Draco? - lo chiamai.
Aprì la bocca e presi il bicchiere con l'acqua, avvicinandoglielo al viso.
- Bevi dai - lo forzai.
Mi ascoltò e bevve lentamente.
La professoressa aveva detto che appena sveglio avrei dovuto dargli l'acqua perché la febbre lo avrebbe disidratato.
- Granger... - fece lui quando smise di bere.
Mi alzai e gli lasciai un bacio sulla fronte, anche per sentire la temperatura se era calata.
- Come ti senti? - gli chiesi stringendo la sua mano nella mia.
- Non riesco...ad aprire gli occhi... - fece.
Strinsi le labbra e maledii chi aveva fatto questo. Se fosse stato meglio...quando sarebbe stato meglio, avrei fatto di tutto per trovare chi era stato e gliel'avrei fatta pagare cara.
- Non è niente - gli dissi - Passerà, supereremo anche questa, possiamo riuscirci-
Lui sospirò.
Mosse il braccio, cercando la mia mano e gliela strinsi tra le mie, portandomela al viso.
- Continuerò...a portarti guai - disse dopo un pò - Non finirà così -
- Ci basterà andare da un'altra parte - dissi - Dovevo proteggere meglio la casa, sono stata incauta pensando che stando tra i babbani non ci avrebbero trovato -
- Hermione io... -
- Non ti abbandonerò! Non provare nemmeno a dirlo - sbottai - Non farmi questo, non pensarlo e non dirlo -
Sbuffò dal naso ma non aggiunse altro.
Non sapevo come prenderlo, come parlargli. Temevo che se lo avessi contraddetto gli avrei solo fatto provare altro dolore e bastava. Non potevo più reggere questa situazione, non volevo più vederlo così piegato.
Non capivo però come, nonostante il collare di schiavitù, una persona esterna era riuscita ad avvicinarlo e a fargli del male.
Non sarebbe dovuto essere possibile giusto?
Avrei dovuto parlare con la McGranitt anche perché se non serviva come avrebbe dovuto tanto valeva spezzare il patto, almeno avrei evitato di fargli del male inconsapevolmente solo per opinioni contrastanti.
Inoltre, dovevo anche dare una risposta ai signori Weasley entro la giornata.
Mi accorsi, a quel punto, che Draco era crollato di nuovo nel mondo dei sogni.
Gli lasciai la mano e mi alzai.
Non potevo fare molto alla fine, tanto valeva che andavo a sistemare le altre questioni.
Gli lasciai un ultimo bacio tra i capelli e me ne andai, lasciandolo riposare.
***
- Scusami se non ti ho ricevuto prima, ti ho fatto aspettare un pò - mi disse la McGranitt facendomi entrare nello studio.
- Non importa, so che siete impegnata- dissi stringendomi nelle spalle.
- Ma so quanto ti pesa stargli lontana... - fece sedendosi alla scrivania - Immagino che sei qui per comunicarmi la tua decisione. Sai che il Paiolo magico è un posto sicuro, farò in modo che avrete tutte le comodità poss... -
Scossi la testa, interrompendola.
- Accetterò l'offerta dei Weasley- dissi diretta e lei mi guardò scioccata - Non vorrei, so che rischio di metterlo in imbarazzo e a disagio la famiglia di Ron ma...ho bisogno di aiuto adesso. Draco non può camminare, dovrà fare riabilitazione e...non ci vede, non so se tornerà a vederci nuovamente ma adesso che è cieco non saprei nemmeno dove mettere le mani e Molly, lei ha avuto parecchi figli e...ha detto che vuole aiutarmi con lui. Almeno fino a che non starà meglio-
La professoressa annuì.
- Mi fa piacere che sei venuta a parlarmi della tua decisione- disse - Per qualsiasi cosa, se va male con i Weasley, non esitare a venire da me -
Annuii.
- Volevo chiederle...perché il collare non ha funzionato? Perché non lo ha protetto? - chiesi.
Lei si portò le mani alle tempie.
- Non funziona così, il collare non lo protegge, impedisce a lui di tradirti - mi spiegò - Nel caso in cui una persona lo porta con sè o lo obbliga a fare qualcosa contro di te o ai tuoi danni, quello si attiva, ma se fanno del male direttamente a lui, non fa nulla -
Mi rabbuiai.
Avrei dovuto trovare un altro modo per proteggerlo, per impedire che succedesse di nuovo.
Altrimenti l'altra opzione era che non dovevo più allontanarmi da lui, ed era allettante ma non sapevo quanto era fattibile.
Un modo lo avrei trovato comunque. In un modo o nell'altro e nel mentre anche le persone che gli avevano fatto del male.
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