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VIII

Hermione's pov

- Non mi avevi detto che le cure servivano ad uno schiavo - disse la dottoressa fissandolo.

Era un'amica della McGranitt e stranamente era una babbana, conosceva il nostro mondo e la nostra natura e aiutava dove c'era bisogno da quando era scoppiata quella guerra.

- Non sapevo a chi altro chiedere e non si tratta di ferite inferte dalla magia, comunque - spiegò la professoressa.

- Per due anni ho guarito persone che hanno subito a causa dei Mangiamorte e ora mi chiedi il contrario? È un contro senso - disse la donna.

Io guardai entrambe senza sapere che cosa dire o come convincerla ad aiutarci.
La prima cosa da fare era sapere se lo avrebbe fatto, la seconda sarebbe stata farla avvicinare a Draco che per il momento, appena aveva visto il medico, si era rannicchiato a terra, tra il divano e la parete.
Aveva provato ad andare in stanza ma glielo avevo impedito e senza volerlo gli avevo inflitto dolore a causa del legame e allora si era messo lì, forse sentendosi al sicuro.

Avevo paura che quelle visite quel giorno avrebbero fatto crollare tutti i progressi che avevamo fatto in pochi giorni.

Sbuffai.

- Vuole aiutarlo o no? - feci - Se non ne ha l'intenzione allora può anche andarsene -

La McGranitt mi lanciò un'occhiata di ammonimento e la dottoressa mi guardò curiosa.

- L'ho capito sai?! Vuoi solo proteggerlo - disse scuotendo il capo - Sarò anche una babbana ma ci sono dentro fino al collo e ho sentito dire che in molti volevano quel ragazzo, più di una volta ho sentito il termine schiavo sessuale associato al suo nome -

Sussultai.
Era la stessa cosa che aveva detto anche il Ministro, ma non avevo voluto dare retta a quella voce, inoltre, lui aveva detto che non gli avevano fatto nulla del genere...non mi aveva mentito vero?

Mi voltai a guardarlo e vidi che mi fissava, leggevo rassegnazione nei suoi occhi ma nient'altro, per il resto sembravano limpidi.

- Non è niente di tutto questo - dichiarai risoluta - Ma non la rigurda comunque, ha una spalla slogata, può fare qualcosa o no? -

- Dalle bende che vedo sotto i vestiti non è quello l'unico problema - disse la dottoressa.

- Al resto ho pensato io -

- Ti credo ma non sei un medico signorina, se mi permetti, è meglio che dia un'occhiata -

- Quindi lo aiuterà? -

- Sono pur sempre un medico, non lascio persone in difficoltà, anche se si tratta di schiavi - mi disse provando ad avvicinarsi a Draco.

Solo che lui indietreggiò sbattendo contro il divano e facendosi scappare un gemito.

Mi avvicinai, facendo cenno alla dottoressa di aspettare e mi inginocchiai.

- Devi lasciare che ti guardi, non ti farà del male, te l'ho promesso, nessuno ti farà più del male ora - gli dissi - Ma ti ho anche detto che vogliamo aiutarti e che per farlo devi permettercelo tu -

Scosse il capo mentre il suo respiro si agitava.

- No, non voglio - mi rispose.

- Draco, per favore - dissi - Fidati di me, solo questo -

- Di te si - rispose guardandomi - Ma lei...non ce la faccio, mi dispiace -

- Le ferite potrebbero peggiorare - disse la McGranitt - Hai potere su di lui, usalo per fargli del bene -

Deglutii e lo fissai.

- Non costringermi - lo implorai.

Lo vidi stringere i denti e abbassò lo sguardo. E mi bastò, di sua volontà non avrebbe collaborato, non si sarebbe fatto toccare da un estraneo.

- Dovrà stare fermo se ha la spalla che non va, non posso rischiare di toccarlo e peggiorare-

Sapevo che la dottoressa me lo stava dicendo perché conosceva il suo lavoro e i rischi.
Mi alzai e lo guardai di nuovo, evitò ancora il mio sguardo, facendomi imprecare.

Non poteva continuare così, dannazione!
Ma per ora non avevo scelta.

***

Draco's pov

Aveva imprecato sotto voce tutto il tempo e io mi ero sentito una merda, sul serio. Ma non ero riuscito a fare quello che aveva chiesto, non ci riuscivo, il mio corpo si rifiutava e anche una parte del mio cervello.

- Ok - fece Hermione.

Era alle mie spalle con la dottoressa e non potevo vederla, non le avevo lasciato scelta dopotutto.

Era stata costretta ad incatenarmi al letto, ai piedi, dove c'era il bordo in ferro. Mi aveva sollevato le braccia, facendomi mettere in ginocchio e legato i polsi ai due lati della testiera.
Poggiai la testa sul ferro, sospirando e quando sentii le mani della dottoressa sulla mia pelle dovetti resistere all'impulso di scansarmi, se lo avessi fatto mi sarei fatto male da solo, vista la posizione in cui ero legato.

- Sta calmo, non farà male se non ti muovi - mi disse la dottoressa cominciando a tastare e spingere.

Gemetti e provai a scansarmi per il dolore ma non c'era niente da fare, non riuscivo a muovermi.

- Basta... - sussurrai - Per favore -

Lei non mi ascoltò e fece un movimento strano che mi fece sentire uno scrocchio e mi fece vibrare il collo e la schiena.

- Ah...cazzo! - sbottai stringendo i denti.

- Apposto - disse la dottoressa - L'ho rimessa bene, bisogna fasciarla stretta e mettergli un tutore per tenere fermo il braccio altrimenti è come se non avessi fatto nulla. Per queste...alla schiena, spalmagli questo, cicatrizzerà in pochi giorni -

- Grazie - disse Hermione.

- Puoi farlo tu? Più che altro perché penso non serva torturarlo oltre -

- Certo, grazie ancora e mi scusi per averla aggredita prima -

- Non importa, non c'è nulla di male nel voler proteggere qualcuno - rispose la dottoressa - Non scomodarti, pensa a lui, io e Minerva troviamo da sole l'uscita -

Sentii solo dei passi allontanarsi e poi la presenza di Hermione dietro di me, mi liberò le mani e prese a trafficare alle mie spalle.

- Hai visto? Non ti ha fatto nulla di male - mi disse cominciando a fasciarmi la spalla - Devi rilassarti, te l'ho detto, finché ci sono io, non permetterò che ti facciano ancora del male -

- Scusa - dissi.

Lei sospirò.

- Ti ho detto di non... -

- Questa volta si - ribattei - Dovrei ascoltarti, mi dispiace, mi dispiace di averti costretto a...farmi questo -

Sospirò, poi la sentii solo avvolgermi il collo con le braccia, poggiando la testa sulla mia spalla.

- Va bene così - disse stringendomi.

Portai le mani sulle sue e la strinsi a mia volta, chiudendo gli occhi e riuscendo a rilassarmi solo tra le sue braccia.

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