Nuovo Inizio
Un'anima non appena spogliata del proprio corpo, sarebbe difficile da descrivere. Come la ferita aperta di un colpo fatale, il suo flusso diviene incontenibile, intenso, anche tentando sarebbe impossibile rattopparla o riportarla all'interno del legame ormai perduto. Ad ogni vita trascorsa, Malachia aveva sempre percepito quell'attimo di tremenda precarietà, la paura di dissolversi in ogni parte, senza poter recuperare ogni pezzo perduto di sé. Non sarebbe mai diventata un'abitudine, nemmeno fra cinquanta o cento reincarnazioni. Il suo corpo, incenerito al suolo, spariva ancora una volta dissolvendosi come se mai vi fosse stato, portando con sé ogni tortura subita, ogni affondo della spada rovente di Uriel, perfino la più piccola carezza di Samael. Oramai abituato a quella tremenda procedura, il suo spirito andava riassestandosi, simile agli altri che vagavano per Limbo.
<< Gabriele >>
All'ordine ricevuto, l'arcangelo si inginocchiò e, allungata una mano nella bruma, ne estrasse una delle anime. Michele se la fece consegnare e cominciò a visionarla con minuzia morbosa aiutato da Raffaele, Geudiele ed Uriel.
<< Cosa stiamo cercando esattamente? >>
<< Raffaele, vuoi prestare attenzione per una volta? >>
<< Scusa, Geudiele. Ma abbiamo fatto come al solito. Gabriele ha deciso, se lo sguardo onniscente del Creatore è ricaduto su questa, non c'è alcun pericolo >>
Michele ne controllò ogni esistenza vissuta, un procedimento che di solito effettuava da solo, ma che, per precauzione, condivise con tutti.
<< Se sarà grazie a quest'anima che riuscirà a fuggire dobbiamo scoprire perché. Potrebbe essere un test di nostro padre per mettere alla prova il nostro operato. Non possiamo fallire >>
<< Hai ragione, Uriel! Non ci avevo pensato! >>
Malachia aprì le labbra e cominciò a sussurrare la propria vita, dalla prima fino a quella unendosi al resto del canto di anime. Gabriele gli si mise accanto assicurandosi che le sue parole fossero le stesse pronunciate in passato, il che rassicurò i suoi fratelli. La verità però era che l'arcangelo era curioso, terribilmente, di come il ragazzo avrebbe fatto ad andarsene. Se ci fosse riuscito una volta, allora avrebbe potuto rifarlo nel caso in cui fosse caduto di nuovo nelle loro mani. B avrebbe voluto saperlo per aggirare quel ciclo infinito e non aveva intenzione di deluderlo. Restò in attesa di un qualsiasi cenno, ma l'anima del corvino restava immobile ripetendo la sua cantilena, ripercorrendo ogni istante vissuto in quella prigione, parlava anche di lui e di tanti momento che avevano passato insieme. Niente di insolito. L'arcangelo sospirò.
<< Andiamo... >>
Pensò intensamente, sperando come mai aveva fatto prima.
<< Sbrigati, vattene... >>
Nulla. Nessuna reazione. Un terribile dubbio si insinuò nella mente di Gabriele.
<< E se mi fossi sbagliato? E se fosse stato solo un sogno e non una visione? >>
Sbiancò e poi scosse la testa.
<< Impossibile. Ne sono sicuro! Quella era onniscenza! Forse... Forse non si riferiva a questa reincarnazione? >>
Preoccupato, incrociò lo sguardo del corvino.
<< Quante ancora ne dovrà sopportare allora? >>
Sentì le lacrime premere. Prigioniero, per sempre, proprio come lo era lui, del silenzio a cui era stato forzato dal proprio padre. Michele gli si portò accanto appoggiandogli una mano alla spalla per scostarlo leggermente.
<< Non preoccuparti, andrà tutto secondo il suo volere >>
Gabriele annuì e sospirò affiancandosi a Raffaele, il quale, nel frattempo stava già iniziando ad agitarsi. Presto sarebbe stato il suo turno.
<< L'anima si direbbe perfettamente normale. Non è nemmeno una di quelle più antiche che abbiamo. Vite comuni o brevi, niente di anormale >>
<< Teniamo la guardia alta... Ma se Michele sbagliasse sarebbe davvero una prima volta imprevedibile >>
<< E se provassimo a chiamare Barachiele? >>
Uriel diede un colpetto dietro la nuca di Raffaele.
<< Bravo, vai tu a disturbarla e vedrai che ti capita >>
<< Inoltre già dalla seconda reincarnazione se ne occupa Michele e non è mai accaduto nulla di strano, cosa c'è Raf, non ti fidi più di nostro fratello? >>
<< No, no! Era solo per sicurezza... >>
<< Vedi di concentrarti piuttosto! Michele non commette errori, ma tu potresti... >>
Portando pollice ed indice all'anima di Malachia, direttamente al suo ventre, Michele ne estrasse il bandolo e, piegandolo a metà, ne compose un cappio stretto, di circa cinque centimetri attraverso cui fece passare il capo esterno dell'altra anima. Iniziò così a tirarle e cucirle insieme a forza. Se già normalmente metteva particolare cura nel processo, finì per essere ancora più zelante, fece punti intricati e stretti in modo che niente potesse scindere quel legame e strinse sino a sanguinare lungo il filo, il sangue lo rese ancora più saldo fungendo da collante fra i due spiriti. Terminato il processo, l'anima del ragazzo, proprio come in passato, assorbì quella mortale e prese a ringiovanire sino a tornare un bambino. Fu quando ebbe raggiunto l'esatta età di quando aveva messo piede per la prima volta nel Limbo che si interruppe.
<< Raffaele, tocca a te >>
L'arcangelo deglutì e, facendosi avanti, avvicinò la mano allo spirito attivandovi il proprio marchio, inciso attraverso la trama dell'anima. Poco a poco, organi interni e ossa cominciarono a ricostituirsi con precisione chirurgica, Cellula dopo cellula, si riformarono i collegamenti fra essi, ben presto vennero avvolti dai nervi e ripresero a muoversi e funzionare mano a mano che le varie aree del cervello tornavano integre. Muscoli e pelle rinchiusero ed avvolsero le parti esposte e fu allora, con il ritorno della maggior parte del corpo fisico, che Malachia recuperò la propria consapevolezza e si accasciò a terra, gridando per il dolore. Raffaele sorrise nel vederne i connotati ristabilirsi, la voce tornata quella di un innocente bambino e, soprattutto, nel riammirare i suoi boccoli dorati. Quando ebbe terminato, prese in braccio il piccolo e lo cullò mentre ancora le sue grida di dolore riempivano la stanza.
<< Va tutto bene, su su, non è successo niente... >>
Il biondo lo spinse via e si fece indietro, incerto nei passi e preda di un pianto disperato.
<< Non posso credere che quel mostro orribile e questo adorabile cherubino siano la stessa persona! >>
Michele superò Raffaele e, afferrato Malachia, si abbassò alla sua altezza e ne attirò lo sguardo carico di disperazione su di sé.
<< Fermo >>
Senza potersi sottrarre, il biondo vide i marchi sul proprio corpo illuminarsi, trattenne il fiato e obbedì. L'arcangelo lo osservò sino a quando non si fu assicurato che tutti i sigilli degli arcangeli fossero al loro posto, dopodiché lo lasciò andare. Malachia non si mosse e, carico di rabbia, sostenne il suo sguardo, ma Michele rimase impassibile, come sempre.
<< Qualsiasi fosse il tuo piano per fuggire, è fallito >>
Quando il bambino aprì la bocca, i suoi denti si separarono con uno schiocco, come le giunture nuove di un giocattolo di plastica.
<< N-non c'era... Nessun... piano >>
<< Bugiardo >>
Stringendo i pugni, il minore si asciugò con forza il viso dalle lacrime, ma questo non ne fermò il pianto.
<< Non sono un bugiardo! >>
<< Non ha importanza se lo ammetti o meno >>
Michele si alzò in piedi.
<< Farò io il primo turno di guardia >>
Raffaele gli si affiancò.
<< Michele, sei sicuro? Posso farlo io! Non è un problema! Avrai di certo cose migliori da fare piuttosto che star dietro a... >>
Il maggiore aveva già preso la sua decisione, non servì che aggiungesse altro. Malachia sbiancò e, per un breve istante, si voltò verso Gabriele, nella sua espressione crebbe la stessa preoccupazione che ora sentiva dentro di sé. Non voleva restare da solo con Michele, ma anche se gli altri fossero rimasti per assisterlo nella punizione, non sarebbe cambiato nulla. Nessuno lo avrebbe difeso correndo il rischio di finire come Sam, o peggio. Senza proteste o ulteriori interuzioni, gli arcangeli tornarono infine alle loro mansioni lasciandoli soli.
<< Dimmi come farai a fuggire >>
Il biondo tremò e si strinse nelle spalle. Ormai non aveva nemmeno più lacrime da versare. Abbassò il capo e cercò di tenersi dritto.
<< N-non... non lo so... >>
L'arcangelo attivò il proprio marchio sul corpo del bambino che cominciò a bruciare costringendolo a stringere i denti per non tornare a gridare mentre si contorceva a terra per gli spasmi di dolore.
<< Bugiardo >>
***
<< Allora? Come procedono i preparativi per la festa? >>
Lilith si mise subito dritta ed un enorme sorriso le illuminò il volto color zaffiro.
<< Benissimo, B! Vedrai! Io e Asmodeus abbiamo lavorato ad ogni singolo dettaglio! >>
<< Ne sono sicuro >>
La demone lo abbracciò appoggiandosi alla sua spalla in modo da non far notare all'altro l'imbarazzo a tingerle le guance. Ormai mancavano solo due giorni ai festeggiamenti e perfino B dovette ammettere a sé stesso di starli aspettando con particolare trepidazione, soprattutto dopo i recenti aggiornamenti ricevuti da Gabe. La visione avuta da Malachia coincideva in modo quasi troppo sospetto all'avvicinarsi di quell'evento, impossibile che non fossero collegati. Avrebbe presto rivisto il proprio bambino, il suo piano avrebbe dato i propri frutti, inoltre, una volta ripreso Mal, anche Lu sarebbe stato a portata di mano. Ogni pezzo stava andando al proprio posto, la vendetta sul caro suocero era solo a quarantott'ore di distanza. Passando le dita attraverso la distesa verde dell'Eden se ne godette il lieve solletichio per un momento, poi sentì come un pizzicore, ma non sul proprio palmo, dietro la nuca. Incredulo, vi si passò la mano dopodiché si alzò in piedi di scatto facendo finire Lilith a terra.
<< B? Tutto bene? >>
Immergendosi nel buio, B riemerse nel regno dei mortali, nel mezzo di un bombardamento. La sensazione proveniva da lì, ne era certo. Avanzando tra i cadaveri, ne vide le anime in silenziosa attesa sollevarsi dalla mera carne, alcuni venivano inghiottiti dal suolo, diretti al suo regno, ma la maggior parte restavano immobili o si sedevano, in attesa di venir recuperate. I pochi sopravvissuti che ancora si lanciavano all'attacco o tentavano di trovare disperatamente riparo dal nemico, gli passavano attraverso senza curarsi della sua presenza, le anime invece abbassavano il capo e iniziavano a tremare terrorizzate. Sarebbe bastato un suo tocco per corromperle ed aggiungerle alla propria orda, ma non era per quel motivo che si trovava lì. La sensazione si era fatta insostenibile, il pizzicorio si era diffuso a tutto il corpo ormai. Fu allora che ne individuò l'origine, non con una sana sorpresa a dire il vero. Una cappa marrone si muoveva rispettosamente attraverso quel cimitero a cielo aperto raccogliendo gli spiriti pazienti all'interno del proprio mantello in un breve abbraccio. Uno dopo l'altro sparivano attraverso le pieghe del tessuto pesante il quale, ad ognuna di esse, aumentava il proprio strascico e la fatica con cui la figura incappucciata procedeva nel proprio operato.
<< Azrael... >>
Abbassandosi al suolo come un'ombra, B iniziò a strisciare verso la propria preda, il quale, impegnato nello svolgere il proprio dovere, non si era accorto della sua presenza, complice il fatto che non fosse più un arcangelo. Un angelo comune non avrebbe mai potuto accorgersi di B, per questo gli angeli custodi possedevano tutti il sigillo di Barachiele, grazie ad esso lo individuavano sempre e se ne tenevano bene alla larga, ma Azrael non aveva niente di tutto ciò. Nonostante potesse contare solo sulla propria forza per difendersi dai demoni che ancora giravano indisturbati nel regno mortale, non sembrava preoccupato quanto avrebbe dovuto. Che si trattasse di un flebile rimasuglio di sicurezza dovuto al fatto di essere stato un arcangelo in passato o semplicemente stupidità, per B non c'era problema. Fu solo contento di potersi avvicinare liberamente per assicurarsi che le proprie sensazioni non lo stessero tradendo. Non riusciva a vedere bene dove fosse l'origine del pizzicorio, ma si trovava di certo alla mano destra dell'altro, quindi, senza esitazione, si allungò attraverso il buio e tentò di afferrarlo, ma qualcosa lo ricacciò indietro impedendogli di avvicinarsi di più.
<< Ma che... >>
L'angelo si fece indietro di scatto e, nel suo palmo, prese forma una vecchia falce. Spaventato, Azrael si guardò intorno, guardia alta.
<< Chi c'è? Fatti vedere! >>
Sorrise e, riprendendo la propria forma umana, B incontrò lo sguardo dell'altro. Per un momento, l'angelo si immobilizzo, ma poi, assumendo un'espressione di pura rabbia, cercò di colpirlo con la propria arma. Non perse tempo a schivarla, essa lo attraversò in pieno senza causare alcun danno, più e più volte, un blando tentativo se l'obiettivo dell'angelo fosse stato ucciderlo, ma non sembrava affatto. Era solo un disperato bisogno di sfogare la propria rabbia.
<< Non pensavo mi odiassi così tanto, nemmeno ti avessi stappato le ali personalmente >>
<< Hai fatto di peggio! >>
<< Il Creatore ha fatto davvero un ottimo lavoro nel dipingermi come il mostro della situazione >>
<< Lascia fuori mio padre! Almeno lui si cura dei propri figli! >>
Quello era davvero il colmo dei colmi.
<< Al punto da volersi occupare anche di quelli degli altri, giusto? >>
B iniziò a dissolversi in un ammasso di tenebre circondando l'angelo che così si ritrovò senza vie di fuga quando iniziò ad assorbirne la luce. Soffocando nell'oscurità, Azrael fu presto in ginocchio, il bagliore emesso dal proprio unico paio di ali era troppo debole perché potesse resistere a lungo.
<< Perché? >>
Strinse i denti e lottò per rimettersi in piedi.
<< Perché ancora non sei venuto a riprendere Mal?! Non puoi non sapere come viene trattato, soprattutto da Michele! Allora perché ancora non... >>
Iniziò a singhiozzare. B gli si portò davanti.
<< Io lo so, lo so bene e non c'è giorno in cui questa consapevolezza non mi corroda >>
<< Allora portalo via! Salvalo! Siete due stupidi! Vi comportate entrambi come se sapeste sempre tutto! >>
<< Nel mio caso è così >>
<< Anche per Malachia è così! Ma sapere tutto non serve a niente se non si ha la volontà di ottenere quello che si vuole davvero! Pensi che io non sapessi che mettersi contro Michele mi avrebbe ridotto così?! Eppure eccomi! >>
Adesso sì che capiva come mai a Malachia piacesse davvero tanto Azrael e non era solo il suo bel faccino. Gli stupidi come lui erano disposti a sacrificare ogni parte di sé per un ideale che consideravano giusto, lottavano per cambiare l'impossibile e ne restavano delusi quando le cose, prevedibilmente, restavano le stesse, ma non per questo motivo, smettevano di provarci. Lui non poteva fare niente per riprendersi il proprio bambino, in quel momento almeno, così come Malachia sapeva che non c'era via d'uscita dal Limbo, eppure Azrael voleva che ci provassero lo stesso sperando che ciò avrebbe cambiato le cose prima del tempo. Che stupido, adorabilmente stupido. B riassorbì l'oscurità e, portandosi vicino all'angelo, lo strinse a sé ignorando il bruciore che cresceva inesorabilmente.
<< Da cosa deriverà mai tutto questo coraggio? Prima di sapere che Malachia presto uscirà dal Limbo, non sembravi così convinto che ce l'avrebbe mai fatta >>
<< L-Lasciami! Mostro! >>
<< O forse un po' ci speravi? >>
Quello sfogo aveva aperto una deliziosa barriera nella mente dell'altro nella quale B si insinuò per leggervi le più profonde verità dell'animo di Azrael il quale, nel frattempo, immobilizzato dal terrore, aveva cominciato a tremare.
<< E se, una volta nel mondo umano, vedendo una donna, si innamorasse di lei? E se mi dimenticasse per un altro? >>
Divertito, iniziò ad imitare la voce dell'altro.
<< Sarà possibile continuare a vederci se lui sarà all'Inferno con suo padre? Forse, in realtà, non voglio che se ne vada, voglio che resti con me! >>
<< Smettila! >>
<< Che continui a dirmi che mi ama! Che mi pensi sempre, mi accarezzi, mi abbracci, mi baci... >>
Gli occhi dell'angelo cominciarono a rilasciare un'innaturale luce dorata che sbalzò via B. Tenendosi la mano destra, l'angelo sollevò la manica della cappa e, finalmente, espose il marchio. Non assomigliava a quelli utilizzati da Lucifero in passato, lui tracciava veri e propri disegni, proprio perché, come arcangelo, li aveva sempre utilizzati. B non aveva mai provato a metterne uno, lui era più per la corruzione totale ed irreversibile delle anime. Non appena il bagliore si acquietò, B tornò ad avvicinarsi per osservarne meglio il funzionamento. A riposo, il sigillo non era più grande di un neo, in modo da non farsi notare, ma non appena si era attivato, l'intero avambraccio dell'angelo era diventato nero.
<< S-stai indietro! >>
Azrael si portò il palmo al petto e cadde a terra in ginocchio.
<< C-Cosa... Cosa mi hai fatto? >>
<< Io? Io non centro, ma penso che tu lo sappia. Allora? >>
<< A-Allora? >>
<< Allora, come ti sei sentito? >>
L'angelo si coprì bene con il mantello.
<< La mia anima bruciava, come se avessi avuto troppa energia >>
<< Mal ha condiviso la sua con la tua intrecciandole con un patto, ipoteticamente, se invece di fermarla ne avessi approfittato, avresti potuto utilizzare i suoi poteri come fossero stati i tuoi >>
Nell'espressione terrorizzata dell'altro, B capì all'istante a cosa stesse pensando. In effetti la forma completa di Malachia non era proprio di una bellezza sconvolgente, sarebbe stato difficile spiegare al resto del concilio degli arcangeli di essersi fatto marchiare, probabilmente in maniera indissolubile, da un autentico mostro.
<< Almeno adesso ho capito perché mi da fastidio toccarti e sono riuscito a percepire la tua presenza sin dall'Inferno. Visto che ti sei fatto marchiare da Malachia, la protezione che il Creatore aveva messo su di lui, anche se in piccola parte, si è trasferita su di te >>
<< C-che cosa faccio adesso? N-Non... Non puoi rimuoverlo? >>
<< Se ti marchiassi a mia volta, sì >>
<< Non esiste! >>
B fece spallucce.
<< Allora chiedi a Malachia di farlo. Lui l'ha messo, lui te lo toglierà. Se si è reso conto di averlo fatto... >>
<< E se... Non volesse? >>
<< Allora dovrai solo portare a termine l'accordo. Quando Lu mi marchiò, approfittò del fatto che io non gli chiesi nulla, per dettare le regole che voleva, perché, una volta compiuto, il patto si scioglie >>
Quella consapevolezza, sembrò rincuorare l'angelo.
<< Non serve che mi ringrazi per le preziose informazioni fornite. Mi ha fatto piacere aiutare il mio futuro genero >>
Azrael arrossì di colpo e nascose il viso sotto il cappuccio. Alzandosi, fin troppo in imbarazzo per sembrare davvero offeso da quella affermazione, lo fronteggiò con sicurezza.
<< N-non sono niente del genere! I-Io e Mal non saremo mai... N-Noi non ci... >>
<< Certo! Certo! Un passo alla volta, prima gli spiriti, poi i corpi >>
<< B!!! >>
Lilith giunse alle sue spalle preoccupata a morte. Fu sufficiente che B le concedesse quel momento di attenzione in più perché il dolore sparisse del tutto e, con esso, Azrael. Il buio che li aveva circondati fino a poco prima si acquietò in una polverosa giornata di Sole torrido.
<< Questa sì, che è stata una bella prima impressione >>
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