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~ Can't Help Falling in Love ~

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Hola! Questa storia sta raggiungendo numeri che non mi sarei mai aspettata, considerando che ho iniziato a scriverla solo per sfogo e per noia ahah

Ci tengo a ringraziare di cuore tutti C:

Per la canzone vi consiglio di sentire la cover dei Twenty One Pilots, fatta con solo il mandolino, la trovo davvero dolce

Buona lettura!

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◊ Aizawa POV ◊

    La suoneria incessante del mio telefono mi impone di svegliarmi, costringendomi ad aprire gli occhi. Guardo lo schermo su cui compare la scritta "MIC" ed il suo volto snervante farmi l'occhiolino. Mic mise quella foto settimane fa, ma sono troppo pigro per toglierla.

Rispondo, già nervoso «ti uccido. Che vuoi a quest'ora?»

lo sento ridere all'altro capo del telefono /«Good morning a te Shota! Sono le 11 idiota, faresti meglio ad alzarti»/

«Mi hai chiamato solo per questo?». Mantengo un tono indifferente, ma vorrei davvero ucciderlo.

«Nah, volevo sapere che fine hai fatto. Sono già due volte che ci dai buca, ci stai evitando per caso?»

In effetti si, ma non glielo dirò mai. Non esco con Mic e gli altri da quando sono stato con Aria la prima volta. Di sicuro mi farebbero mille domande, soprattutto su come è andata dopo averla incontrata con Mic, ed io non ho alcuna intenzione di raccontarglielo.

Mi immagino già i commenti idioti di Mic, le battute di Al e le domande invadenti di Nemuri.

«Non vi sto evitando» mento. «Ho avuto da fare».

/«Bene, allora ci vediamo venerdì, e non ammetto repliche. Bye!»/. E come per ribadire il concetto, attacca il telefono, senza attendere una risposta. "Idiota" penso sospirando.

    Mi giro dall'altro lato del letto. Vuoto. Eppure sono piuttosto sicuro che Aria abbia dormito qui, non l'ho sognato.

Tiro su il busto per osservare il pavimento, ma non ci sono vestiti. Potrebbe essere in un'altra stanza, ma non sento alcun rumore ed una parte di me sa già che non la troverò in salotto.

Esco dalla camera e come previsto, di lei nessuna traccia. Potrei pensare di essere impazzito ed aver immaginato tutto, se non fosse per lo spazzolino che ha lasciato in bagno, unico segno della sua presenza.

Eppure mi ha detto che non sarebbe scappata. Forse sono io l'unico idiota che si immagina più del sesso, ma i suoi occhi non mentivano. Quegli occhi azzurri, cristallini come il mare, urlavano il mio stesso desiderio, il mio stesso bisogno. Tornerà, o almeno lo spero.

    Esco dalla doccia e vado in camera per vestirmi, quando un foglio arancione attaccato alla testata del letto cattura la mia attenzione.

Afferro quel piccolo post-it e lo leggo: "Buongiorno, mi dispiace essere scappata ma devo lavorare e non volevo svegliarti, sembravi così sereno e ieri abbiamo fatto tardi. Aria".

In fondo c'è una serie di numeri, che immagino siano il suo numero di cellulare, ma lei non ha scritto nulla a riguardo, né mi ha chiesto di chiamarla. Ci penserò più tardi.

Mi scappa un leggero sorriso guardando quel piccolo pezzo di carta e la sua scrittura buffa e delicata.

"Magari la prossima volta cerca meglio prima di farti pippe mentali" suggerisce la mia coscienza.

Vorrei andare da lei, ma devo davvero finire di lavorare, così metto da parte quei pensieri, rimandandoli a più tardi.

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È quasi sera e finalmente ho finito, perciò torno al mio dilemma esistenziale: scriverle o non scriverle?

Essendo stufo di comportarmi come un sedicenne alla prima cotta, me ne fotto di ogni ragionamento e prendo il telefono. "Ciao, sono Shota. Ti va di vederci venerdì sera?".

    È passata mezz'ora quando sento il telefono. Lo prendo e leggo il messaggio:

Aria: Va bene, io stacco alle 9

Shota: Vengo da te alle 10 ok?

Aria: Ok, a venerdì

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◊ Aria POV ◊

    La settimana è ormai terminata, tra poco vedrò nuovamente Aizawa, e sono stranamente emozionata.

Dopo il lavoro ho avuto appena il tempo di mangiare e farmi la doccia, ed ora sono quasi in ritardo, così mi trucco velocemente. Utilizzo solo un paio di ombretti, creando una sfumatura dal beige scuro al chiaro e passandomi del rimmel nero sulle ciglia.

Indosso dei shorts chiari a vita alta e una maglietta a maniche corte nera, anch'essa a vita alta, con una stampa bianca che rappresenta una costellazione e delle scritte.

Ho preferito vestiti che mi facessero stare a mio agio, niente di troppo vistoso. Inoltre credo che il momento che preferirò sarà quando toglierò questi stupidi abiti.

    Sinceramente il suo messaggio mi ha stupita. Non credevo che volesse uscire con me. Se ci vedesse qualcuno che lo conosce, cosa potrebbe pensare? Perciò, non sapendo neanche se saremmo davvero usciti, ho prestato più attenzione alla mia biancheria, scegliendo un completo in pizzo blu scuro. Quella mi servirà di certo.

Sono quasi pronta, quando leggo il messaggio di Aizawa "Sono arrivato, ti aspetto qui fuori".

Rispondo velocemente, mentre corro a prendere una piccola borsa tonda blu scuro e ci lancio dentro le mie cose. Finisco di asciugare i capelli, saluto il gatto ed esco.

Quando lo vedo il mio cuore inizia a battere più velocemente. Indossa dei pantaloni verde militare che arrivano sotto al ginocchio e una maglia grigio scuro, mentre i capelli sono legati in quel codino mosso che mi fa impazzire.

Sente il cancello aprirsi ed alza lo sguardo dal telefono, poi mi viene incontro sorridendo e io non posso fare a meno di ricambiare. Mi è mancato, più di quanto voglia ammettere.

Avvicina le labbra al mio orecchio e la barba mi pizzica piacevolmente il viso. «Sei bellissima» sussurra, per poi darmi un lieve bacio. Solo quel breve contatto mi fa avvampare, mentre il suo profumo mi inonda le narici. Muoio dalla voglia di stringermi a lui ma resisto. Non voglio che mi prenda per una pazza.

«Grazie» dico in imbarazzo, fissando i suoi occhi neri. La mia mano si muove automaticamente verso il suo viso e poso il palmo sulla sua guancia. Con il pollice carezzo la cicatrice che ha sotto l'occhio.

L'ho sempre trovata sexy, ma ora che so come è nata mi rendo conto di quanto possa soffrire nel vederla ogni giorno. Il sorriso divertito di Aizawa lascia posto a un'espressione sorpresa, con la bocca leggermente aperta.

Mi sollevo sulle punte, aiutata dalle scarpe con la piattaforma, e lo bacio delicatamente. Le sue labbra calde mi fanno desiderare molto di più. Mi stringe a sé, intrecciando una mano tra i miei capelli, ed è impossibile non cedere a quell'oceano di sensazioni.

Lecco il suo labbro superiore e lui lega la sua lingua alla mia. Il suo sapore mi riempie stordendomi, mandando in tilt il cervello, del tutto sopraffatto dalle emozioni che mi trasmette quel bacio.

     Mi distanzio solo per carenza di ossigeno ed Aizawa posa la fronte sulla mia, incatenando i nostri occhi. In quelle iridi nere riconosco me stessa, ma c'è anche tanto altro. Una sicurezza che non sarà mai mia. Mi guarda come se fossi speciale, ma si sbaglia. Quanto vorrei dirgli che non c'è nulla di straordinario in me, eppure le parole mi muoiono in gola. Se parlassi in questo momento direi tutt'altro.

Sorride dolcemente allontanandosi da me, privandomi del suo calore.

«Ho visto un pub qui vicino. Ti va di andare?».

«Sei sicuro?» chiedo preoccupata. Non dovrebbe farsi vedere con me.

«Perché non dovrei?»

«Lo sai» dico guardandolo negli occhi. È inutile fingere che sia tutto normale tra noi.

«Non ti devi preoccupare. Andiamo» dice incamminandosi e costringendomi a seguirlo.

    Riconosco subito il locale, che si trova a pochi minuti da casa. Ci andavo a volte con i miei amici, spero solo di non incontrarli questa sera, o farebbero troppe domande e battute quei casinisti. Soprattutto considerando che non gli ho mai parlato di Aizawa dopo la prima notte che ho passato con lui.

Di sicuro sospettano qualcosa ma non mi hanno mai chiesto nulla, anche dopo la mattina in cui ho ripreso le chiavi da Den. Presumo che sappiano che non gli risponderei e che se insistessero gli mollerei un pugno senza pensarci due volte. Lo so, sono molto femminile ed educata.

Prendiamo da bere e ci mettiamo su un tavolo esterno. Il locale è molto spartano e mi aiuta a rilassarmi, assieme al cocktail a base di rum che ho tra le mani.

◊ Aizawa POV ◊

    Aria stasera è bellissima. Più volte quando parla mi distrae l'il cielo nei suoi occhi o il suo  grande sorriso, per non parlare delle sue labbra rosse, che quando si morde imbarazzata mi tentano *come le gocce sul bicchiere quando ho sete*, sete di lei. [Ndr: piccola cit degli Articolo 31 C:]

Non riesco a sentirmi in colpa per aver dato di nuovo buca ai miei amici. Se la vedessero capirebbero anche loro. Provocarla per farla arrossire è indubbiamente meglio che sentire Nemuri parlare dell'ultimo ragazzo che le sta dietro.

«Shota ma.. so che sembra stupido però..» dice a disagio, torturandosi i polpastrelli «mi dici perché sei così allenato? Si insomma.. sei un agente sotto copertura per caso?» ride e alza lo sguardo, mordendosi il labbro.

Non posso non ridere, sia per la domanda che per il modo in cui l'ha posta e per il rossore sulle sue guance. Credevo fosse qualcosa di serio.

«È ovvio. Per far colpo sul gentil sesso»

«Dai sul serio. Non sei uno che si cura del suo aspetto infondo..»

In effetti ha ragione, fosse per me andrei a lavoro in pigiama. «Vado in piscina tre volte a settimana. Mi toglie solo 9 ore alla settimana su 168 e sarebbe l'epitome dell'irrazionalità non farlo, per poi ritrovarmi a quarant'anni nel corpo di un sessantenne».

«Beh ha senso» dice ridendo. «Io non sono brava nel nuoto..»

«Tu fai qualcosa?» le chiedo. Sono stranamente curioso dei suoi interessi, a differenza di come faccio con il resto del mondo.

«No beh.. Ho un sacco da boxe nello stanzino, spesso uso quello per sfogarmi un po' e fare esercizio..».

«Ora si spiegano le tue mosse da ninja» dico, ottenendo in cambio un sorriso timido.

    D'un tratto il viso di Aria si illumina «Ma questa è "Let her go". Amo questa canzone!» dice sorridendo.

Sento la musica delicata di sottofondo, ma non la conosco. Cerco di capire le parole, mentre Aria canta sottovoce. Sembra carina, e cantata da lei è decisamente meglio.

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    Aria ride serena al racconto di uno studente che all'esame è venuto senza calcolatrice né documenti, ma proprio in quel momento spunta dal locale una chioma bionda che conosco fin troppo bene.

Che diavolo ci fa Mic qui? E come se con bastasse c'è anche Nemuri. Cazzo, sono fottuto. Ora mi prenderanno in giro fino alla fine dei miei giorni.

Almeno stasera mi sono salvato dal ragazzone biondo, che presumibilmente è uscito con la sua fidanzata. Dopo i commenti dell'altra volta credo che sia il peggiore tra i tre.

Perché non vanno a disturbare lui? Sono certo che Mic me la farà pagare per le ultime settimane.

    Infatti appena ci vede viene verso di noi. Indossa una camicia bianca e i capelli biondi sono per metà raccolti, Nemuri invece indossa un vestito aderente nero che mette in risalto il suo corpo e dei tacchi piuttosto alti. Mi chiedo come faccia a camminarci.

Aria essendo di spalle non li ha ancora visti, così scuoto leggermente la testa fissando Mic, sperando che capisca che deve andarsene. Ovviamente non mi da retta e si avvicina al tavolo, rivolgendomi un sorrisetto sadico. Che bastardo.

«Good evening Shota!» urla, facendo voltare Aria e molte persone vicino a noi «è da tanto che non ti si vede!»

«Come mai qui?» gli chiedo, con sguardo truce. Andiamo sempre allo stesso locale, proprio stasera dovevano cambiare?

«Well eravamo solo in due quindi abbiamo deciso di provare a new local! E sai trovo questa zona molto carina» conclude fissandomi di sottecchi.

Non so se è un genio o un idiota. Ha capito che mi sto vedendo con Aria e sapendo dove abita è venuto qui. Considerando che lo fa solo per infastidirmi, direi che è un idiota.

«Ma che coincidenza..» commento sarcastico.

«Vi va se ci uniamo a voi?» chiede, mentre sta già prendendo due sedie.

«No» rispondo inutilmente, dato che sono già seduti.

Aria non sembra turbata e si presenta gentilmente a Nemuri, che non smette di fissarla. Sembra che stia studiando la sua preda. Ma che hanno stasera?

Dopo alcuni convenevoli Mic decide di passare all'attacco. Non sembra ma è molto vendicativo quel biondino, e non mi perdona facilmente quando gli do buca.

«Sooo Shota is for this beautiful girl che stasera hai detto di avere una cena con i colleghi?»

Oggi lo uccido «scusa non mi ricordo bene. Quand'è che sei diventato la mia fidanzata?» gli chiedo tranquillamente.

Per fortuna intervenne Nemuri «dai Mic lascialo stare. Ha i suoi motivi immagino». Poi si rivolge ad Aria «ho saputo che vai all'università. Come va?». 

Ok, forse non è l'argomento migliore considerando la situazione professore-alunna, ma almeno è una domanda normale. Nemuri è stranamente gentile ed appropriata, non so se preoccuparmi o meno.

«Oh bene grazie. Dovrei laurearmi a ottobre finalmente, anche se poi mi aspetta subito la magistrale. Tu che lavoro fai?». Almeno Aria sembra a suo agio, anche se noto che continua a sfregare il bicchiere con le dita, cosa che prima non faceva assolutamente.

«Insegnante al liceo di giorno, e dominatrice di notte» dice tranquilla, facendole l'occhiolino. Sento Aria ridacchiare, mentre io mi porto d'istinto una mano sulla fronte scuotendo il capo. Non l'avevo immaginata così la serata.

    Il successivo quarto d'ora passa tranquillamente, sembrano essersi calmati. Aria e Mic vanno stranamente d'accordo e parlano come fossero amici.

«Listen Aria! Ti racconto la prima volta che ho fatto bere Shota ai 100 giorni, che ne dici?» Aria annuisce divertita e io voglio sotterrarmi. Parla di me come se io non ci fossi.

La mia pazienza finisce quando le inizia a raccontare della ragazza che avevo conosciuto quella sera. Mi alzo di scatto, interrompendolo.

«Ok Mic, andiamo a prendere da bere» dico guardandolo male.

«Ma Shota eravamo sul più bello!!» urla.

«Non c'è niente di bello in questa storia. Andiamo». Si alza e mi segue contro voglia.

Appena entriamo mi paro davanti a lui  «si può sapere che ti prende?»

Mi  fissa con gli una faccia da cane bastonato che intenerirebbe chiunque, ma non me. Preferisco i gatti.

Poi non funzionerebbe mai dopo tutto quello che ha detto stasera.

«Non capisco perché ce la vuoi nascondere! È così carina e funny!» dice gesticolando come al solito, cioè troppo.

«Non vi ho nascosto un bel niente, semplicemente non ve ne ho parlato. Poi non mi risulta di avervi mai presentato nessuna ragazza»

«It's different! Almeno di loro ne sapevamo l'esistenza»

«Beh lei è diversa.. E non voglio che la spaventiate quindi finiscila». Mi pento subito di quello che ho detto quando vedo i suoi occhi a forma di cuore.

«Allora avevamo ragione» ridacchia «ti piace davvero»

«Non intendevo quello. Dico che non potremmo stare insieme, e lo sai. Poi non so neanche quello che vuole, te l'ho detto è complicata..»

«Don't worry Shota! Ho visto come ti guarda, gli piaci. Ora però togliti quell'espressione severa, ti prometto che non farò più commenti inappropriati»

«Non credo che tu ne sia capace»

«Allora ti prometto che non ne farò più del solito» dice sorridente.

«Ok, ora ti credo di più. Però sbrighiamoci, Nemuri è strana stasera, chissà cosa le sta raccontando»

«Oh si di lei mi preoccuperei. Ha detto che voleva fare delle "chiacchiere tra donne" e aveva quell'espressione strana..»

«Lo sapevo che non potevo fidarmi di lei. Era troppo normale».

    Ci sbrighiamo a prendere da bere e torniamo al tavolo. Aria è arrossita e si fissa le dita con un mezzo sorriso, mentre Nemuri ha un'espressione perversa.

Non ci hanno ancora notati, quando sento Aria risponderle «beh è.. sorprendente direi..» dice ridacchiando.

Nemuri ride, poi mi guarda e fa un'espressione strana. «Cos'è sorprendente?» chiedo, temendo la risposta.

«Le ho chiesto come sei a letto». Dice la mora divertita, mentre Aria sgrana gli occhi e distoglie lo sguardo dal mio, prendendo con rapidità il bicchiere e bevendo velocemente.

Anche Mic ride, mettendosi seduto «it's a compliment Shota! Dovresti esserne felice! Oppure non aveva grandi aspettative» conclude, alzando le spalle.

Sospiro affranto; fortuna che aveva detto "niente commenti inappropriati".

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    Restiamo un'altra ora e sembra che abbiano davvero smesso di farmi fare figure di merda. Che amici eh? Venuti apposta per sfottermi.

Li salutiamo e accompagno Aria verso casa «mi dispiace se ti hanno messa in imbarazzo. Sono fatti così. Inoltre credo volessero vendicarsi per non essere uscito con loro»

«Non ti preoccupare» dice sorridendo «mi sono simpatici. Anzi dovrei essere io a scusarmi, non avrei dovuto rispondere a Nemuri in quel modo. È solo che.. non ho molte amiche, era tanto che non parlavo con una ragazza di queste cose e ci stavamo divertendo un po'..  Scusa»

Mi guarda con quegli occhioni chiari e non potrei prendermela neanche volendo. Poi in realtà non mi ha dato fastidio.

«Tranquilla, sono sempre felice di sorprenderti» le rispondo, con un sorriso poco casto. Lei distoglie lo sguardo come al solito, ma stavolta mi avvicino di più costringendola a guardarmi. Mi chino e la bacio. Non ho potuto farlo per due ore ed è stato un supplizio.

Il sapore del suo cocktail si sostituisce a quello della birra che ho appena bevuto. Dio come sono soffici le sue labbra, e quanto è morbido il suo lobo, che mordo leggermente. Non so se è l'alcol o il fatto che non la vedo da cinque giorni, ma la prenderei ora se fosse possibile e se non fossimo in mezzo alla strada.

Inoltre, credo che vedere tutta la sera le sue cosce fasciate in quei minuscoli jeans non abbia aiutato a contenere il mio desiderio.

«Se vuoi puoi sorprendermi ancora. Vuoi entrare?». Il suo sguardo malizioso mi renderebbe impossibile resistere, e sinceramente non ne ho alcuna intenzione.

Fu così che passammo un'altra notte insonne facendo l'amore e parlando. Andammo a dormire solo alle 4, entrambi stanchi, ma felici.


∂  ∂

No mi dispiace, stavolta niente di sconcio ahah Magari la prossima ;)

E con questi due lunghi capitoli spero si sia perdonata la mia assenza nelle ultime settimane😁 Giuro che avrei preferito scrivere questo che studiare ahah

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