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Capitolo 4

Lei
"Vieni, ti do dei vestiti puliti."
Mi disse Emily. Era una ragazza alta, castana, occhi scuri, nera di pelle, formosa al punto giusto, dava l'impressione di essere una simpatica, ma, in quel momento, l'unica emozione, sentimento, che provavo era odio, verso tutto e tutti, accompagnato da rabbia. Mi limitai a seguirla.
"Ecco, scegli quello che più ti piace."
Mi incoraggiò aprendo le ante del suo enorme armadio. Mai visti così tanti vestiti. Optai per un semplice jeans chiaro a vita alta, una canotta grigio chiaro e delle converse bianche. Indossai il tutto, dopo essermi fatta una lunga doccia per togliere tutto quel sangue presente sul mio corpo. Notai che tutte le ferite si erano rimarginate, tranne quelle che avevo prima di diventare quello che ero, cosa che mi lasciò perplessa.
"Credevo che, quando si diventa vampiri, ferite e cicatrici scomparissero."
Dissi alla ragazza, mentre tornavamo al piano di sotto.
"Non sempre. Ad esempio, io ho ancora una cicatrice sul ginocchio e qualche graffietto, dato che giocavo a calcio, Michael ha ferite e cicatrici piuttosto numerose, è sempre stato uno fissato su esperimenti e cose del genere, perciò è capitato si usasse come cavia, mentre Benjamin ha una cicatrice sul petto, ma nessuno di noi, a parte Michael, sa come se l'è procurata."
Mi comunicò.
"E Lucy?"
Chiesi.
"No, lei è pulita, non ha nulla. Forse è proprio questo che ha attirato l'attenzione di Michael, il fatto che, a differenza sua, il corpo di lei fosse pulito, liscio e puro."
Disse sorridendo dolcemente.
"Mh, capito."
Mi limitai a dire.
"Eccoci."
Disse Emily facendoci strada nel soggiorno dove si trovavano ancora gli altri.
"Che spettacolo!"
Esclamò John squadrandomi. Era un ragazzo castano, occhi castani, abbastanza muscolo, alto, bel ragazzo dovetti ammettere.
"Non è nulla di ché."
Dissi mettondomi a braccia conserte, come per coprirmi.
"Ti conviene evitare certi commenti."
Fu lui a parlare.
"Che c'è, sei geloso?"
Lo punzecchiò John.
"No, solo che se fai altri apprezzamenti, ti ficco un pugnale nel cuore e ti lascio marcire per un tempo indeterminato."
Disse tranquillo. Tutti risero, tranne me. La cosa mi scioccò e non poco.
"Ora dovrai vivere con noi e non potrai dire niente a nessuno... Li metteresti solo in pericolo."
Mi istruì Michael. Lui sembrava più un angelo che un essere appartenente alle tenebre. Biondo, occhi azzurri, alto e abbastanza in forma, era più minuto rispetto a John.
"Devi prendere le distanze da tutti quelli che conosci."
Continuò Lucy. Lei era davvero bella, bionda, occhi verdi, minuta, snella e un po' più bassa rispetto a Emily. Sospirai e il sangue mi si raggelò quando il mio pensiero andò a quell'unica persona la cui vita mi stava davvero a cuore.
"Ah, cosa più importante, non puoi entrare nelle case altrui senza invito, ovviamente fatto dal proprietario dell'abitazione."
Mi informarono ancora. Così mi sorse un dubbio.
"Allora lui come ha fatto ad entrare?"
Chiesi indicando quel bastardo.
"Mi hai invitato tu, solo che ti ho soggiogata per fartelo dimenticare."
A queste parole ebbi come un flashback. Aveva ragione, ero stata io ad invitarlo, diceva di essere un amico di mio fratello.
"Sei proprio un bastardo."
Ringhiai a denti stretti.
"Grazie, lo so."
Disse con molta no chalance.
"E per quanto riguarda la luce del sole?"
Chiesi, notando che le tende erano tutte chiuse.
"Ti muniremo di un accessorio per poter girare liberamente alla luce del sole, sta tranquilla, è l'ultimo dei tuoi problemi."
Mi tranquillizzò Michael.
"Dovremmo iniziare ad addestrarla."
Propose John.
"Forse è troppo presto, è vampira da sole poche ore."
Fece notare Emily.
"John ha ragione. Lei ci serve per proteggere Benjamin, è l'unica che non ci penserà due volte a rischiare il tutto per tutto pur di salvarlo."
Enunciò Michael.
"So badare a me stesso."
Disse lui infastidito, come se si sentisse trattato come un bambino.
"Lo sappiamo, come sappiamo anche che sei un orgoglioso, testardo, strafottente, sarcastico, superficiale, tutte ottime qualità, se non fosse che ti mettono in pericolo tanto quanto ti salvano."
Lo descrisse Lucy.
"Gli ibridi di Helia stanno aumentando progressivamente e non sappiamo quando potrebbero attaccare, da solo non puoi ucciderli tutti e noi non bastiamo per proteggerti, anche perché dobbiamo pensare pure a noi."
Gli fece notare Michael.
"Fatemi capire, vorreste usarmi per riuscire a salvare il culo a questo idiota?"
Mi intromisi indicandolo.
"No, assolutamente."
Negò Michael. Tirai un sospiro di sollievo.
"Sarai tu stessa a volergli salvare il culo, grazie a noi però sarai preparata."
Mi spiegò il biondo, usando le mie parole. Risi isterica.
"Io non voglio morire! Tantomeno per salvare un pezzo di merda che mi ha portato via tutto e mi ha rovinato la vita!"
Esclamai furibonda.
"Tecnicamente sei già morta."
Mi fece notare lui. Lo fulminai ancora una volta.
"Senti, non ti conviene farmi arrabbiare."
Lo avvertii.
"Tanto non puoi uccidermi. Se muoio io, tu muori con me."
Mi rammentò con un sorrisetto strafottente. Sorrisi.
"Uno, ciò non vuol dire che non possa farti del male, due... Chi ti dice che io voglia vivere così?"
Lo informai. Tutti mi guardarono allibiti.
"Hai detto che non vuoi morire."
Mi ricordò Emily.
"Ho detto che non voglio morire per salvare questo idiota e, come ha detto lui, tecnicamente sono già morta, quindi."
Dissi sorridendo strafottente. Loro non mi conoscevano, non sapevano la mia storia, non sapevano di cosa ero capace.

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