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Capitolo 17

Lei
Ero ai piedi di un albero, sentii la terra fra le mie dita, quel posto mi sembrava familiare. Fu come un flashback. Io che ero scappata dall'orfanotrofio, mi ero rifugiata ai piedi di quest'albero, qualcuno che mi si avvicinò, che mi parlò e, quando i nostri sguardi si incrociarono, ricordai una voce dirmi 'Ora puoi lasciarti andare', e fu allora che le lacrime riniziarono a fuoriuscire copiose dai miei occhi.
Quella voce, quegli occhi, quella persona... Alzai lo sguardo verso lui, si stava guardando intorno.
Ad un certo punto, lo vidi posare il suo sguardo su di me, per poi distoglierlo in un nano secondo. Sembrava stesse riflettendo su qualcosa, come se stesse cercando di ricordare, un po' come me. Al ché ricordai un particolare di quella persona, un tatuaggio sul dorso della mano destra, mi parve ci fosse scritto 'Real'. Mi alzai da terra e andai spedita verso lui, gli altri mi guardarono come se pensassero che l'avrei picchiato... Non sarebbe stato male, ma non era il momento. Gli afferrai la mano, gesto che lo sorprese, e cercai il tatuaggio. Era lì, inciso proprio sul dorso della sua mano, al ché alzai gli occhi e mi fu tutto più chiaro. Quel ragazzo era lui. Non mi stava degnando di uno sguardo, non capivo perché, perché avevo ricordato quell'episodio solo in quel momento? Avevo nove anni quando successe, perché non l'avevo dimenticato? Perché lui sembrava sapere, ma non diceva nulla?
"Aurora, tutto bene?"
Mi chiese Lucy, mentre tenevo ancora la sua mano fra le mie.
"Sì."
Dissi solo, lasciandola andare.
"Ci conviene rimetterci in cammino, ragazzi."
Consigliò John, iniziando a mettersi in spalle le sue cose. Stessa cosa fecero gli altri, seguiti poi da me.

Durante tutto il tragitto non avevo fatto altro che pensare a quel ricordo... E se ce n'erano altri? Sapere che l'avevo già conosciuto quando ero solo una bambina, mi destabilizzò leggermente. Ciò cambiava alcune cose, come ad esempio il perché mi avesse trasformata. Sentii delle mani afferrarmi per i fianchi e tirarmi indietro.
"Sta attenta."
Mi disse. Non capivo, quando poi guardai verso il basso, davanti a me, notai un rampicante che si estendeva per terra e in cui sarei sicuramente inciampata se non fosse stato per lui. Lo ringraziai distrattamente, cosa che tutti notarono, ero troppo confusa. Sentivo una sensazione strana e diverse immagini mi passarono davanti agli occhi come un video. Immagini di quel ricordo, di quegli incubi che feci nel mese in cui ero andata via, della mia vita fino a quel momento. Mi veniva da piangere, ma non dovevo... Non potevo, non provavo più nulla, giusto?

"Aurora, va tutto bene?"
Mi chiese lui  improvvisamente, attirando su di noi l'attenzione degli altri. Annuii.
"Non è vero, con me non puoi mentire, sento se c'è qualcosa che ti turba, perché sento quello che senti tu, te lo sei dimenticato forse?"
Le sue parole suonarono come un rimprovero, ma la cosa mi importò poco.
"Non mi va di parlarne, tantomeno con te."
Dissi semplicemente, mettendomi a braccia conserte, senza degnarlo di uno sguardo. Lo sentii sbuffare.
"Senti..."
Iniziò.
"Qualsiasi cosa sia, sta tranquilla, sei al sicuro con noi, niente e nessuno potrà farti del male."
Tentò di rassicurarmi.
"Anche perché prima di arrivare a te, devono passare sul mio corpo e, fidati, ce ne vuole per mettermi fuori gioco."
Disse con fare presuntuoso. Ahimè, con quelle semplici frasi, riuscì a strapparmi un sorriso. Ma c'era ancora quel ricordo di me da piccola, di lui... di noi. Mi ripromisi di fargli qualche domanda sull'argomento quando saremmo arrivati a destinazione e di calmarmi così che lui non capisse come mi sentissi in quel momento.

"Eccoci."
Ci informò Emily dopo un'oretta.
"Finalmente!"
Esclamai esausta.

Era una casa piuttosto grande, quasi quanto l'altra, ma era molto più semplice, ma comunque bellissima.
"Ti piace?"
Mi chiese lui, arrivandomi alle spalle. Annuii. Era arrivato il momento.
"Senti..."
Incominciai ma fui interrotta.
"Ragazzi, andatevi a sistemare."
Ci ordinò Lucy.
"Ah, siccome le camere sono tre, voi due dormirete insieme."
Ci informò Michael. In un'altro momento, avrei dato in escandescenza, mi sarei rifiutata categoricamente e c'avrei provato con John, fregandomene dell'esistenza di Emily, ma, in quel momento, sapevo che stare con lui  era l'unica cosa di cui avevo bisogno. Dato ciò, contro le aspettative di tutti, presi le mie cose e chiesi dove fosse la camera.

"E' questa."
Mi avvertì, fermandosi davanti ad una porta, per poi aprirla ed entrarvici, seguito da me. Era piuttosto spaziosa, erano presenti un letto matrimoniale con trapunta sull'avorio e lenzuola e cuscini sul bianco panna, un'enorme armadio e un comò in legno, una scrivania ed una sedia, anch'esse in legno, una vetrata che dava su un balcone, con tende in avorio che ricadevano verso terra.
"Lì c'è il bagno."
Disse indicandomi una porta accanto all'armadio.
"Devo chiederti una cosa."
Dissi diretta. Lui si sedette ai piedi dell'enorme letto, in attesa che io parlassi.
"Io e te ci siamo già visti prima del giorno della mia trasformazione?"
Chiesi guardando ogni tratto del suo viso per riuscire a decifrare una sua qualsiasi reazione.
"Più o meno, ecco, ammetto che ti ho osservata per un po' prima di quella sera, ma non mi sono mai avvicinato."
Mi confidò.
"No, intendo prima... Molto prima. Tipo quando avevo nove anni."
Lo vidi irrigidirsi.
"Quindi era questo?"
Mi chiese spostando le mani verso dietro per posizionarsi in modo più comodo.
"Cosa?"
Chiesi ingenuamente.
"Ciò che ti tormentava. Volevi sapere se ci eravamo incontrati prima di quest'anno."
Mi espose la sua teoria.
"Ecco, quando ci siamo fermati, mi era sembrato di essere già stata lì ed ho avuto come un flashback. Mi sono ricordata di quando scappai dall'orfanotrofio, di quando tu ti avvicinasti a me, di quando mi parlasti, di quando mi dicesti di lasciarmi andare, di quando sei rimasto al mio fianco fin quando non mi sono calmata."
Spiegai. Lui mi ascoltò senza interrompermi neanche una volta.
"Perché l'ho ricordato solo adesso?"
Gli chiesi sperando che mi rispondesse in modo esauriente.
"Allora non sapevo che un giorno ti avrei rincontrata e trasformata, così decisi di soggiogarti per farti dimenticare di quell'episodio, di quello che ti dissi... per farti dimenticare di me."
Mi confessò.
"Quando si diventa vampiri, i ricordi che ci vengono fatti dimenticare con il soggiogamento, ritornano a galla."
Continuò.
"Perché volevi che ti dimenticassi?"
Gli chiesi ignorando le sue ultime parole.
"Perché temevo ti venisse la brillante idea di venirmi a cercare e non potevo permettere una cosa del genere."
Si giustificò.
"Perché?"
Chiesi confusa. Sospirò.
"Me lo devi proprio far dire, eh?"
Mi chiese con sguardo basso. Continuavo a non capire.
"Non volevo metterti in pericolo. Se tu ti fossi avvicinata a me, ci sarebbe stato il rischio che qualcuno avrebbe potuto provare a farti del male e io non me lo sarei mai perdonato."
Sorrisi stranita.
"Perché ti preoccupavi tanto per me?"
Gli chiesi.
"Perché tu..."
Iniziò, ma si interruppe.
"Sono stanco, voglio dormire."
Disse alzandosi.
"E io voglio sapere."
Ribattei.
Lo sentii sospirare, così sbuffai.
"Almeno posso farti un'ultima domanda?"
Gli chiesi. Lui annuì.
"C'è qualche altro nostro incontro che dovrei ricordare?"
Chiesi scrutandolo.
"No... Quella fu la prima ed ultima volta che ti vidi."
Disse con un velo di malinconia nel tono che non capii a cosa fosse dovuto. Non proferii più parola e lui altrettanto.

Ci cambiammo e ci mettemmo a letto. Eravamo l'uno di spalle all'altra, ma sentii il bisogno di girarmi verso di lui, cosa che feci. Lo ritrovai girato verso di me con gli occhi chiusi. Mi domandai perché non mi guardasse più negli occhi, da quando ero ritornata, non l'aveva fatto neanche una volta.
"Sei sveglio?"
Chiesi in un sussurro.
"Sì."
Rispose. Feci un sorriso appena accennato.
"Perché non mi guardi?"
Ebbi il coraggio di chiedergli. I suoi occhi si aprirono soffermandosi sul mio corpo.
"Intendo in viso."
Mi spiegai meglio. Spostò il suo sguardo sulla mia guancia.
"Intendo negli occhi."
Precisai. Lo sentii sospirare.
"Non posso."
Disse mettendosi a pancia in su, ad ammirare il soffitto.
"Perché no?"
Chiesi cautamente. Stavamo conversando pacificamente, non volevo farlo innervosire.
"Sai quale fu la cosa che mi colpì di te otto anni fa?"
Mi chiese. Non risposi.
"A parte il tuo profumo, l'odore del tuo sangue, il tuo modo di tenermi testa riuscendo a rispondere ad ogni mio tentativo di metterti in difficoltà, la tua voce, i tuoi capelli, il tuo essere, all'apparenza, così piccola e indifesa."
Lo sentii ridere amaramente.
"La cosa che mi colpì in particolar modo furono i tuoi occhi. Mi bastò incrociare il tuo sguardo per far ritornare a galla tutto ciò che avevo messo a tacere."
Mi confidò. La cosa mi sorprese e non poco. Mi sentii stranamente strana.
"Non voglio che mi risucceda."
Concluse. Istintivamente presi la sua mano nella mia e gliela strinsi.
"Non sono più una bambina, ora non ho bisogno che tu mi salvi. Lascia che sia io a proteggerti adesso."
Dissi sperando di incrociare il suo sguardo. Notai un tentennamento da parte sua, ma, alla fine, cedette. I suoi occhi finalmente si incontrarono con i miei e non potei fare a meno di dirgli quelle parole.
"Ora puoi lasciarti andare."
Una lacrima rigò il suo viso, così, prontamente, lasciai la sua mano per asciugargliela.
"Non voglio."
Tentò di resistere.
"Non sei solo, saremo in due. Ti aiuterò io a sopportare tutto."
Lo incoraggiai.
"Ricordi? Io e te siamo un'unica cosa."
Gli rammentai. Altre lacrime iniziarono a rigare il suo viso, così gli diedi l'accesso alle mie braccia. Lo strinsi forte, potevo sentire il suo dolore. Faceva male, tanto male, ma non gli avrei mai permesso di affrontare tutto quel male da solo. Io ero lì a causa sua, io ero lì per lui, non poteva mandarmi via, sapevo che mi voleva con sé, sentivo il bisogno che aveva di me e io l'avrei soddisfatto. In quel momento, non m'importava del male che mi aveva fatto, della vita che mi aveva portato via, in quel momento io dovevo essere forte, perdonarlo e aiutarlo. Dovevo farlo per lui... Per noi.

Buonasera a tutti :D
Okay, scrivere l'ultima parte con sottofondo 'Give me love' di Ed Sheeran mi ha fatto un certo effetto 🙈🙈 Spero che il capitolo vi piaccia, a presto

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