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Shirbert: "A new doctor in town." AU.

Alternative universe.
(AU)

"L'intero
significato
della vita"
di burnt_persona

Tradotta in italiano,
quanto più fedele all'originale.




Con una torta fra le mani, la donna dai capelli rossi si sedette pigra su una sedia in attesa che il dottore la chiamasse. Mentre si guardava intorno com'era solita fare da piccola, notò anche un paio di donne estremamente in dolce attesa e non poté fare a meno di riflettere su quel pensiero.

"Un giorno sarò anch'io, come loro." Si lasciò sfuggire un respiro e attorcigliò una ciocca attorno all'indice. Non appena sentí pronunciare il suo nome si mosse convulsamente girandosi.

"Signora Gardner?" Alzò la testa e notò quella giovane infermiera sulla soglia e con un sorriso di cortesia sul volto. "Se mi può seguire, il dottore appena può la visiterà."

Anne annuì respirando nervosa prima di alzarsi e dirigersi verso lo studio. L'infermiera prima di congedarsi le aveva ricordato che il dottore sarebbe entrato una volta che avesse finito di cambiarsi e indossare il camice sterile posto sul lettino d'osservazione. La ragazza fece segno di aver capito.

Non appena si fu sistemata, sentí un leggero rumore alla porta seguito da uno scricchiolio sommesso.

Guardò con curiosità e notò un uomo, restandone di sasso.

Un uomo? No. Non può essere il mio dottore, pensò in preda al panico e indecisa se rinunciare al consulto.

"Salve, signora... Pardner." Esordì con gli occhi rivolti sulla cartella medica, oltretutto sbagliando il suo cognome.

Gardner." Lo corresse. Prima che l'uomo cominciasse con domande scomode, la ragazza lo anticipò, aggrottando le sopracciglia. "Ma chi è lei?"

Il ragazzo la guardò perplesso, ma con educazione impeccabile rispose: "Forse... il suo dottore?" Anche lui, alzò il sopracciglio storcendo la bocca. Poi si schiarí la gola. "Mi perdoni, non volevo essere maleducato. Sono il dottor Blythe. Dottor Gilbert Blythe, lieto di fare la sua conoscenza..." Le sorrise e quel timbro vibrò nell'aria e poi nelle profondità del suo stomaco. "Oh, ha anche portato una torta!" Indicò con un sorriso il piatto. "Sono qui da qualche settimana e sono rimasto impressionato dall'ospitalità dei suoi abitanti."

Anne scosse la testa mentre lo fissava confusa.

"No. No, non sei il mio dottore. Sono una paziente di Muriel Stacy. Q-Questa torta è per lei. È la sua preferita, Marshmallow Mermaid." Dichiarò con tono duro e distaccato, non curandosi delle maniere galanti di quel ragazzo.

"Oh, mi dispiace che non sia stata avvisata, ma sarò io a rilevare lo studio medico e i pazienti della mia collega."

Alla ragazza si mozzò il respiro. "Cosa?"

"È una lunga storia, ma per farla breve... Sono il nuovo medico di Avonlea. Vengo da Toronto e mi sono trasferito qui due settimane fa. Sono stato abbastanza esauriente?"

"Uh, sì... Voglio dire no." Chiuse gli occhi maledicendosi per aver ascoltato il consiglio di Diana Barry.

"Sono desolato. Ad ogni modo, se non si sente a suo agio ad avermi come medico... va bene." Gilbert si schiarí la voce. "Non la prenderò a male." Disse in un sussurro. "Potrai trovare un altro dottore, ma non credo che ce ne siano di competenti in questa zona."

"No... È solo che con la dottoressa Stacy mi sentivo a mio agio... e mi fidavo." Spiegò con molta difficoltà, tentando di non demoralizzarlo.



Il riccio la guardò e sorrise, facendola arrossire fugacemente sulle guance.
"Beh, forse potrebbe imparare ad apprezzarmi e fidarsi anche di me?"

Anne lo guardò con la coda dell'occhio. "Potrei provarci."

"Bene." Mostrò le fossette e le strinse le mani. "Allora sarò il suo dottore." Anne ridacchiò ricambiando quel gesto. In fondo non poteva nascondersi una persona cattiva dietro quegli occhi vivaci e quello spirito entusiasta.

"Piacere di conoscerti, signora Pardner."

"Gardner." Lo apostrofò, generando nella ragazza del divertimento piuttosto che una cupa rabbia.

"Sì, uhm... Gardner. Me lo ricorderò." Annuì e fece scorrere gli occhi sulla cartella per correggere l'errore. "Allora, qual è il problema?"

"Beh, credo di essere incinta."

"Oh, buon per te. Cong-"

Anne lo interruppe. "Grazie, ma... non voglio questo bambino."

Il giovane sgranò gli occhi a quella dichiarazione. Di solito, nella maggioranza dei casi una gravidanza era sempre un dono da custodire gelosamente, ma per una ragione a lui ancora estranea... lei gli stava chiedendo di farla abortire?

Forse ero stato un incidente di percorso, ma Gilbert, per la sua etica, non si sarebbe immischiato nei fatti altrui.

"Allora, mi stai chiedendo di..."

La ragazza sollevò le sopracciglia.

"No, io... lo darò alla luce, ma non sono così felice come le altre. Sarebbe chiedere troppo se tu evitassi di parlare con altri o di congratularti quando mi incontri per strada? Potresti mantenere il mio segreto?" Gli puntò un dito contro. "Non è una festa, sto solo per avere un bambino e niente di più."

Nonostante fosse allibito e non del tutto convinto, Gilbert accettò.

"Va bene. C'è il segreto professionale per noi medici." Si schiarí la voce. "Non è una cosa che ti rende felice ma ti fa onore che ti prenderai cura di questa creatura." Si fermò per un momento, dato che non voleva violare la privacy di quella donna dagli occhi spenti. "Bene, per prima cosa facciamo un esame del sangue e sapremo con esattezza se sei incinta, poi ti farò delle domande."

"Sembra meraviglioso."

"Va bene, tornerò con i risultati. Non andare da nessuna parte."

Le sorrise dolcemente prima di lasciare provvisoriamente la camera.

Anne sospirò languidamente sussurrando. "Dove potrei scappare."

Trascorsero solo un paio di minuti, utili a farla sentire piú nervosa.

Gilbert fece ritorno con un mucchio di fogli e il suo portamento elegante che tanto l'aveva stupita. Sembrava diverso da qualsiasi altro medico che avesse soggiornato sull'isola.

"Ho i risultati..." La mascella si contrasse in un espressione di finta melodrammaticità. "Non congratulazioni... sei decisamente incinta."

La giovane annuì lentamente.
"Beh, non-grazie." Entrambi risero.


Per un secondo rimasero a guardarsi negli occhi, due colori differenti che si mescolavano con una tale facilità tale da portare scompiglio nell'anima e nei corpi. Gilbert imbarazzato ruppe quel contatto, concentrandosi sulle carte.

"Per i prossimi otto mesi, se hai bisogno di me... sono qui, va bene?" Anne annuì. "Se hai delle domande, chiama. Faremo dei test per accertarci che il bambino cresca correttamente, ma te ne parlerò più avanti. Ti prescriverò delle vitamine e... Vuoi chiedermi qualcosa? Qualche preoccupazione? Cosa fare e cosa no? Esercizio fisico... O contatti intimi?"

"Non né ho adesso." Rispose Anne, sbalordendo nuovamente il riccio, che si ritrovò a fare i conti con l'imbarazzo.

Non poteva pensare a qualcosa di più inteliggente.

"Ecco la tua ricetta per le vitamine prenatali." Strappò il foglio, ma lo lasciò accidentalmente scivolare sulla scrivania. Dopo aver goffamente afferrato quel maledetto pezzo di carta, glielo porse. "Scusami. Non volevo essere indelicato." Anne lo fissò con un po' di sospetto. Non aveva mai conosciuto nessuno così garbato e piacevole come lui, da incarnare l'immagine di un principe delle fiabe.
"È stato bello conoscerti, Ann... Anne con la E, giusto?"

"Sì, dai tempi delle scuole pregai i professori di chiamarmi così."

"Voglio rivederti tra tre settimane."

"Va bene." Rispose. Prima di voltarsi per andarsene, le sorse un dubbio e si fermò. "Però ho una domanda." Gilbert si voltò verso di lei, con le braccia incrociate e gli occhiali appoggiati sulla punta del naso. "Da quanto sono in questo stato?"

"È già passato un mese."

Anne scosse la testa ridendo. "No... voglio dire... di quante settimane sono?"

"Scusami, che sciocco. Circa otto settimane." Decretò, e la ragazza annuì pensierosa.

"Quindi non si vedrà ancora per molto, giusto?"

"Certo." Confermò.

"Grazie per la tua disponibilità." Si girò per uscire, ma si bloccò ancora e puntò gli occhi sul vassoio tra le sue mani.
Dovrei? Perché no. È una brava persona. Si schiarí la voce per catturare l'attenzione dell'altro, dando un taglio definitivo ai suoi dubbi. "Dottor Blythe?" Si avvicinò e appoggiò il vassoio sulla scrivania sorridendo. "Questa è per te. Lo consideri come un gentile omaggio di benvenuto dalla gente di Avonlea."

"Oh, grazie. Sembra meravigliosa e di bell'aspetto. Lo apprezzo molto." Anne sentí il cuore scalpitare nel petto e fin nelle orecchie. "Buona giornata, signora Gardner."

"Anche a te... dottor Blythe."

Gli sorrise per l'ultima volta, lasciandolo nell'ufficio con in mano quel dolce preparato con tanta premura.

Si era ripromesso di non esagerare con lo zucchero, ma per qualche motivo lo attirava come il miele per le api.

Si guardò rapidamente intorno alla ricerca di qualcosa per poterla tagliare, ma non trovò nulla e si accontentò del suo stetoscopio. Immediatamente al primo morso si sentì stregato.

"Questa torta è forse la cosa migliore che abbia mai assaggiato..."

E continuò a gustarla come un bambino, che sgattaiolava fuori in tarda notte dalla stanza per trovarsi uno spuntino da divorare.

Che bella giornata...

















Eccomi qui, con un'altra perla inglese, ri-pescata da internet e tradotta per voi.
So che state per uccidermi... ma ascoltate prima di prendere drastiche decisioni: innanzitutto chiunque l'abbia scritto ha comunque avuto una buona fantasia ed è un fan shirbert. Anne Shirley è infatti una cameriera, vive ad Avonlea ... ed è sposata con Roy Gardner. Sì, lo so... e per rendere ulteriormente più sadica la faccenda aspetta un bambino. Posso dirvi che sono rimasta a bocca aperta a sapere anche che in un mondo alternativo Anne incontra Gilbert in queste circostanze: è il suo ginecologo.

Come avete trovato questa nuova OS?

Lasciatemi qualche stellina e dei pareri, non dimenticate di non perdere nessun aggiornamento e, in questa raccolta abbiamo anche una sezione dedicata ai "Lucamy" andando ad espandere la raccolta.

Non perdete i prossimi aggiornamenti!

State al sicuro, miei cari.
Rispettate le regole e ne usciremo forti. Più forti di prima. Siete preziosi.
Alcune di queste foto sono prese da Instagram e create alcune con PicsArt.

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