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Quindicesima canzone.

Tsukishima Kei non era il tipo di persona che sbatteva le persone fuori dalla propria stanza a calci nel deretano, specialmente il proprio fratello maggiore.
No, lui non era quel tipo di persona...o almeno non lo era stato fino a quel momento.
 
Sì perché dopo essersi ritrovato davanti le labbra di Akiteru ad un soffio da quelle di Yamaguchi aveva visto tutto color torta e lo aveva, letteralmente, lanciato fuori.

Tadashi invece era rimasto con gli occhi sbarrati ad osservare la scena, mentre una qualche strana speranza si faceva largo dentro di lui.

<<Ma che cazzo!>> aveva solo gridato Tsukishima.

Finito l'impeto di follia, e realizzato cosa avesse fatto, Kei se ne tornò rosso fino alle orecchie alla propria scrivania.
"Che cazzo era quello?!"

Yamaguchi trattenne il respiro più che poté e quando lui si mise le cuffie tornò a respirare.

Ripensando alla scena di poco prima, "Ma stiamo scherzando?!", Kei sbattè la fronte contro il legno della scrivania e un foglio gli rimase incollato davanti agli occhi.

Tadashi, vedendolo, si portò una mano sulla bocca al fine di evitare di scoppiare a ridere.
Ma fu tutto inutile.

Le lacrime che prima erano di tristezza adesso erano gioia allo stato puro e quando Tsukishima le vide ne fu felice.
Anche sul suo viso si aprì un sorriso che sfociò poi in una risata fragorosa, mentre si andava a sedere davanti al moro e prendeva un pezzo di torta.

Ed eccoli lì, a ridere come quando erano bambini, con i polmoni che facevano male insieme alle guance.

Dopo una buona mezz'ora fu Kei, strano ma vero, ad iniziare il discorso.

<<Si può sapere come ci sei finito in quella posizione con mio fratello?>>
"Ma dico proprio come, voglio la spiegazione passo passo"

Le orecchie di Tadashi divennero rosse a causa della vergogna mentre lui annaspava in cerca di una risposta.

<<Mi st-stava dicendo una cosa>>

Kei socchiuse gli occhi:<<E che cosa?>> "Io lo ammazzo quel bastardo, che cazzo ti stava dicendo eh?"

Tadashi iniziò a rilasciare fumo dalle orecchie e non rispose, facendosi piccolo piccolo.

Kei cominciò a battere le dita sul tavolo con nervosismo.

"Yamaguchi che non mi dice qualcosa...non me lo sarei mai aspettato...ed è tutta colpa di Akiteru" gli balenò alla mente l'idea del secolo.

<<Se tu mi dici cosa ti ha sussurrato mio fratello io allora ti dirò cosa mi è successo>>
"Sto davvero barattando Kuroo solo per colpa di Akiteru?
No, mi rode semplicemente il fatto che Yamaguchi non voglia dirmi niente.
Però...ora capisco cosa debba aver provato lui"
Togliendosi le cuffie scollegate dal telefono le posò sul tavolo mentre il moro deglutiva.

<<Non posso>> bisbigliò, morendo dalla voglia di sentir uscire delle cose che già sapeva dalla bocca di Tsukki.
Ma lui non voleva uno scambio, lui voleva che Kei si fidasse.

Tadashi chiuse gli occhi mentre Kei fissava il cucchiaino splendere.

"Ho rovinato tutto, e pensare che oggi ha anche riso, ma proprio non posso dirglielo, non posso!"

Kei sospirò prendendo il pezzo di torta più grande e dandolo a Yamaguchi che ancora teneva gli occhi chiusi.

Iniziò a spiluccare con le parole che morivano dalla voglia di uscire.
"Dannato Akiteru! Però..." Fissò il viso rosso di Tadashi contratto in una smorfia di dolore:"...il primo che ha sbagliato sono stato io. E nonostante tutto..."
Osservando la fronte corrugata di Yamaguchi e i suoi occhi serrati, Kei prese un respiro profondo.

<<Io, sai, mi sono innamorato di una persona>> parlò piano e, ancor più piano Tadashi aprì gli occhi.

<<Era quel tipo che paragonavo ad una canzone triste, ti ricordi?>>

Tadashi puntò gli occhi in quelli del biondo e parlò:<<Stavate insieme?>> chiese con difficoltà.
"Eppure fino a poco fa ridevamo come pazzi, perché aprire la questione proprio ora?
Ma devo ascoltarlo, Tsukki si sta fidando di me e io devo ascoltare ciò che ha da dire"

<<Ci andavo a letto. Era una cosa a senso unico: per questo ogni volta che devo scrivere un testo mi viene in mente solo roba triste, ho avuto solo quella>> Kei prese un respiro mentre Yamaguchi invece lo tratteneva.

<<Tu Yamaguchi sei mai stato innamorato?>>

E il cuore salta un battito.
Tadashi annuì piano e Kei sgranò gli occhi:<<E di chi? Perché? Cosa ti fa provare?>>
"Non lui, tutto ma non lui"

Yamaguchi iniziò a far schizzare lo sguardo da una parte all'altra della camera, torturandosi le dita sudate.

<<N-non posso dirtelo>>

"Non sarà mica mio fratello vero? No, no, è impossibile. Sarebbe una cosa illegale e poi... però spiegherebbe la posizione di prima"

<<Ok. Allora dimmi solo come ti fa sentire>>

Tutti i dubbi di Yamaguchi vennero spazzati via a quella domanda:<<Mi distrugge>> rispose con occhi tristi.

"Giuro che se è quello stronzo di mio fratello lo ammazzo! Non può essere mio fratello vero? Lui non deve far soffrire Yamaguchi, a quello purtroppo ci penso già i- oh"

<<Però mi rende anche felice. Credo sia questo il punto fondamentale: dare il tuo cuore alla persona che può distruggerti o farti toccare il cielo con una sola parola>>

<<Non è mi fratello vero?>> la domanda gli uscì spontanea come poche volte nella sua vita.
"Non può essere lui! E se anche fosse lo denuncerei!"

<<Perché dovrebbe essere tuo fratello?>> chiese ridendo piano mentre Tsukishima, che si era alzato senza rendersene conto, si risiedeva.

<<Lascia stare>> un sospiro di sollievo uscì dalle sue labbra:<<Abbiamo appurato che l'amore è una cosa inutile e che fa, in prevalenza, soffrire>>

<<P-però,>>iniziò Yama attirando l'attenzione di Kei:<<È bello avere qualcuno a cui pensare anche se quel qualcuno non ti pensa, no?>> chiese con un sorriso sghembo che gli illuminò il viso.
"Oggi Tsukki sta parlando davvero tanto"

Kei lo fissò e fu come ricevere un pugno in piena faccia. Scattò in piedi e andò alla scrivania:<<Senti Yamaguchi, io scriverò una canzone per te e tu la canterai per me>> cominciò scrivendo furiosamente parole su parole:<<Perciò aspetta che io faccia qualcosa alla tua altezza>>

<<Ma Tsukki tutte le tue canzoni sono stupende>>

<<Non per te>> disse fissando il foglio davanti a sé:<<Yamaguchi tu sei diverso da me, totalmente, sei migliore di me. Tu, anche se ho fatto la ragazzina mestruata->> si bloccò. "Non...non riesco a dirlo"

Tadashi sgranò gli occhi e, capito che Kei non avrebbe continuato la frase, prese  tutti i fogli sparsi per la stanza e anche quelli dentro al cestino, leggendoli ad uno ad uno: i sentimenti di Tsukishima erano vestiti di una tristezza così elegante da far paura.

E anche la sua schiena, mentre lo osservava lavorare seduto sul letto, emanava tristezza e...solitudine?

Tadashi si alzò con tutti i fogli in mano e li depositò sulla scrivania.

<<Li avevo buttati, non vanno bene, sono deprimenti come testi>> aveva detto Tsukishima afferrandoli e preparandosi a buttarli di nuovo.

<<Ma sono i tuoi sentimenti, vuoi davvero buttarli così?>>

Quindi quelle cose egoiste e depresse erano i suoi sentimenti?

"E io dovrei scrivere una canzone per una persona altruista che pensa sempre agli altri prima che a se stesso?"

Si voltò verso Yamaguchi:<<Quindi non dovrei buttarli?>>

<<È ancora quello che provi infondo, o sbaglio?>>

"Ti prego dì che mi sbaglio"

<<Mh>>rispose solo mettendo i fogli nel cassetto.

"E invece non mi sbaglio"<<Io ora vado, mamma ha deciso di preparare le omelette per cena>>

Yamaguchi radunò le sue cose e andò in bagno, lasciando Kei da solo con un foglio di carta bianco, poiché il vecchio era già finito nel cestino.

"Questo è Kuroo" pensò mettendo una mano sulla pila di fogli alla sua sinistra:"È una sua descrizione e tutto ciò che lui mi fa provare".

Poi fissò il foglio bianco:"Questo invece è Yamaguchi"

"Lo conosco da una vita ed ecco tutto quello che so...un foglio bianco" si sdraiò sullo schienale:"Ma che davvero?" rise di se stesso mentre sentiva Yamaguchi scendere le scale.

Si precipitò al piano di sotto e si trovò davanti suo fratello che parlava amabilmente con il moro.
Vedendolo per le scale Akiteru  fece l'occhiolino a Yamaguchi e gli chiese: <<Vuoi che ti accompagni?>> ma Kei, mettendoglisi davanti, lo aveva fulminato con lo sguardo mentre Yamaguchi non capiva la situazione.

Suo fratello aveva sorriso in modo soddisfatto e Tsukishima, quasi incazzato potremmo dire, aveva detto, quasi gridato:<<Lo accompagno io a casa!>>

Poi si era infilato le scarpe e aveva preso Yamaguchi per il polso, trascinandolo fuori e sbattendo la porta in faccia la fratello.

Non si erano detti niente per tutto il tragitto e Kei aveva semplicemente rallentato il passo per stare al fianco di Yamaguchi.

Davanti al cancello di casa sua, il moro si era voltato e gli aveva detto:<<Tu sei in grado di scrivere una canzone per me, ganbatte!>> poi era corso dentro ed era salito in stanza, affacciandosi alla finestra.

"È la prima volta che non mi cammina davanti" aveva pensato con il petto sul punto di esplodere.

Tsukishima lo aveva salutato dalla strada di rimando e solo quando lui scomparve dalla sua visuale si accorse di aver lasciato le cuffie a casa.

Rientrato non aveva degnato nessuno di uno sguardo e si era chiuso in camera, davanti a quel foglio bianco.

Verso le undici gli era poi arrivato un messaggio da Yamaguchi.

Grazie per oggi >_<.

Kei lo fissò:"Per cosa grazie?" Ma non lo chiese.
Prese solo il foglio e pensò al suo amico d'infanzia.

"Lui è rimasto. Lui non mi ha mai ferito. Lui è sempre gentile, altruista e dolce...e poi? Le mie conoscenze si fermano qui? Ma stiamo scherzando?"

Scrisse sul foglio queste cose che sapeva su Yamaguchi e poi andò a letto.

"Io devo fare qualcosa, voglio sapere di più su Yamaguchi"
Poi ripensò alle risate di quel giorno e a lui che lo salutava dalla finestra.

Kuroo non comparve neanche una volta nei suoi sogni ovattati e al gusto di torta quella notte.

**Spazio pazzoidi in libertà (vigilata)**
Ehm...sì non ho scusanti, lo so, lo so.
Però Hey, l'estate è tornata e io dovrei aver finito le verifiche.
Dico dovrei perché manca l'interrogazione di storia per il 10 in pagella ma sh.
E niente...vi prego ditemi che finalmente sembra na tsukkiyama XD.

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