ALTEZZE (TsukiKage)
Questa storia partecipa alla challenge #4shipschallenge, indetta dal gruppo Facebook NonSoloSherlock-Multifandom.
E' nata praticamente da sola, facendosi spazio nella mia testa, nonostante io mi opponessi con tutte le forza ad accettare questa ship.
Ma ho dovuto ricredermi perchè... alla fine penso che funzioni alla grande!
Personaggi: Tsukishima Kei - Kageyama Tobio
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WARNING: RATING ROSSO * BOYXBOY * SCENE E LINGUAGGIO ESPLICITI ADATTI AD UN PUBBLICO ADULTO
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Tsukishima spalancò la porta dello spogliatoio del club con forza, facendola sbattere contro la parete interna.
Sapeva di trovarlo solo.
Tutti gli altri erano già scesi e si stavano dirigendo rumorosamente al negozio del coach per ingozzarsi di schifezze.
Anche Gamberetto si era già avviato lungo la strada. Le sue urla e le sue risate unite a quelle di Nishinoya si sentivano fin lì.
"Le tue alzate fanno schifo!" esordì con rabbia.
"Oh" Kageyama sollevò appena lo sguardo dalle sue unghie, che stava meticolosamente regolando con una limetta.
"Le mie alzate sono perfette. Non è colpa mia se non salti abbastanza e non arrivi alla palla" si limitò a dire, mentre tornava a concentrarsi sui suoi polpastrelli.
"Idiota! Sono alto, ma non posso mica arrivare ovunque!" urlò l'altro, in preda alla rabbia.
"Invece sì, potresti. Se solo lo volessi" replicò Kageyama puntandogli addosso uno sguardo furioso.
"Ma per chi mi hai preso? Non sono mica come quel tuo amichetto arancione che saltella ovunque solo per farti piacere!"
"E adesso cosa diavolo c'entra Shoyo?" Kageyama aveva abbandonato la limetta sulla panca e si era alzato in piedi per affrontarlo, il petto gonfio, la faccia proprio davanti alla sua.
"Vedo che sei sempre pronto a difenderlo... e poi con lui non le sbagli mica, le alzate!"
"Ma che c'è, non sarai mica geloso?"
"Tsk! Geloso io? Ma quando mai? Dico solo che, guarda caso, le tue alzate per lui sono sempre perfette, mentre quando alzi a me... sembra che tu faccia i capricci! E quando tu fai il capriccioso, noi non facciamo punto. Ti rendi conto che a causa tua ne risente tutta la squadra?" La sua rabbia era incontenibile, il viso contratto in una smorfia, i pugni stretti lungo i fianchi.
"Sentilo!" lo schernì Tobio. "Adesso ti interessa la squadra? Non ti è mai importato niente dei tuoi compagni, e neppure delle mie alzate. Anzi, mi stupisce molto che tu ti sia accorto della differenza..." si bloccò, prima di dire cose di cui avrebbe potuto pentirsi.
Troppo tardi.
"Aha! Allora è vero che quando sono destinate a me, le tue alzate non sono perfette!" Continuavano a fronteggiarsi, l'uno davanti all'altro, le mascelle serrate, gli occhi incollati, pieni di collera. "Quindi lo fai apposta!" Tsukishima era incredulo, più adirato che mai.
Kageyama abbassò lo sguardo si concentrò sul pavimento. "Diciamo che mi piace vederti in difficoltà..." disse piano, mentre un sorriso sornione allungava le sue labbra.
Questo era troppo! Kei gli arpionò le braccia e lo fece indietreggiare fino a farlo aderire alla parete. "E di preciso, dimmi, cos'è che ti piace tanto nel vedermi in difficoltà?" urlò sempre più rabbioso. "Cos'è che ti diverte tanto? Ti prendi gioco di me, bastardo?"
"Come tendi i muscoli delle spalle..." rispose Kageyama, con la voce che un po' tremava.
"Come hai detto?"
"Se la palla è troppo alta, quando ti prepari al salto tendi tutti i muscoli della schiena e il movimento si irradia alla spalla, che si gonfia e poi si tende al massimo e, insomma... mi piace". Aveva abbassato sempre di più il tono della voce, fino a farlo diventare un sussurro, che esalò con gli occhi fissi sul pavimento.
Tsukishima rimase impietrito solo un attimo, senza mollare la presa sulle braccia dell'alzatore.
"Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo, idiota?"
Tobio era arrossito dall'imbarazzo e non trovò altro modo di uscire da quella situazione che reagire. "Beh, non vuol dire che non ce la faresti a prenderle eh? Se solo tu avessi la metà della determinazione di Shoyo..."
"Ancora lui? La vuoi finire di tirare in ballo il tuo ragazzo?"
"Non è affatto il mio ragazzo! E poi senti chi parla, con quel gattaccio del Nekoma sempre tra i piedi! Ti gira sempre intorno e ogni volta che ti vede fa le fusa..."
"Lascia stare Tetsuro"
"Bene, siamo arrivati a chiamare per nome un Senpai, un capitano nientemeno. Fai progressi, Quattrocchi..."
"E adesso, chi sarebbe il geloso?" ghignò Tsukishima, avvicinandosi sempre di più a lui, fino a schiacciarlo con tutto il suo peso al muro.
Si guardarono intensamente ancora fumanti di rabbia.
"Non me ne frega niente, quello che fai con il capitano non è affar mio."
"Ecco, appunto. E ora taci, Re!"
Kei arpionò con le labbra la bocca dell'altro, e senza alcuna remora né dolcezza affondò la lingua all'interno. Non era per niente sicuro della risposta che avrebbe ottenuto, ma questa arrivò altrettanto focosa, senza indugio, libera da qualsiasi inibizione o ritegno.
I denti sbattevano, le lingue si rincorrevano e ben presto l'aria mancò nelle loro bocche.
Le mani di Tsukishima si insinuarono sotto la maglia di Tobio, fino ad agganciargli le ascelle. Lo attaccò alla parete e lo sollevò.
"Ehi, ma che fai?"
"Ti ho detto di tacere. Non sono parole quelle che voglio sentire uscire da quella bocca, Altezza."
Gli sfilò velocemente i pantaloni, che caddero sulle caviglie insieme ai boxer. Il suo membro era già duro, e appena liberato gli sbattè rigido sul ventre. "Reggiti a me."
Tobio incrociò le mani sulla nuca dell'altro e lo avvolse con le gambe all'altezza della vita. Il busto di Kei era saldo, e molto più muscoloso di quello che poteva sembrare.
Tenendolo attaccato al muro, Tsukishima si fiondò sul suo collo e cominciò a morderlo con rabbia, mentre le sue mani si abbassavano fino ad avvolgergli le natiche. Le divaricò con forza e insinuò le dita attorno alla sua apertura.
"Tsukishima...". Tobio aveva abbandonato la testa all'indietro ed emetteva dei gemiti che lo stavano mandando fuori di testa.
"Che cazzo vuoi... E smettila di ansimare, sono già abbastanza eccitato..."
"Gli occhiali..."
"Fanculo anche gli occhiali" con un gesto repentino Tsukishima li sfilò e li appoggiò sulla panca vicina e subito dopo spinse ancora di più il busto addosso all'altro. Le loro erezioni si sfregavano reciprocamente anche attraverso il tessuto della tuta di Kei, inviando ad entrambi delle scosse che dalla spina dorsale risalivano fino ad esplodere nel cervello.
Kei tornò ad impossessarsi delle sue labbra, le mordicchiò voracemente ed ansimò sulla sua bocca, incapace di controllare il desiderio.
"Io... Io..." non riuscendo a parlare, decise di passare all'azione.
Abbassò i pantaloni quel tanto che bastava per estrarre la sua erezione gonfia tanto da fargli male.
"Tieniti a me" ripetè, mentre con le dita continuava a massaggiargli l'apertura. Quando gli sembrò che fosse pronto, portò il palmo della mano sulla bocca, lo riempì di saliva, e se lo passò sulla punta del membro, che posizionò tra le natiche di Tobio mentre lo teneva saldamente per le cosce. Il tutto senza distogliere lo sguardo dai suoi profondi occhi neri, nei quali gli sembrava di essere stato risucchiato.
Tobio respirava affannosamente, neppure lui riusciva a parlare, e in ogni caso non avrebbe saputo cosa dire. Riusciva solo ad emettere gemiti sempre più forti che si univano a quelli ritmati di Kei.
Infilò le lunghe dita tra i ciuffi biondi dell'altro, e si strinse ancora di più a lui aumentando la stretta delle gambe attorno ai suoi fianchi.
"Posso... Sua Altezza?"
"Cretino..." rispose senza fiato Kageyama. "Sì... ti prego... puoi..."
Prendendolo come un incoraggiamento, Kei inserì nell'apertura la punta del membro, e una scossa violentissima gli scoppiò nella testa.
"Tobio, non resisto..." sospirò.
Contrasse i glutei con tutta la forza possibile e spinse contro le natiche dell'altro, affondando fino in fondo.
Un urlo sordo di dolore si levò dalla bocca di Kageyama. Tsukishima si bloccò.
"Ti faccio male?"
"Sì, stronzo, mi fai male, cosa credi?"
"Vuoi che smetta?" sussurrò sulle sue labbra.
"Ma allora lo sei sul serio, stronzo! Mi lasceresti davvero così?"
"Fossi matto! Rilassati". Riprese a baciarlo e a penetrarlo con affondi dapprima lenti e via via sempre più potenti e veloci.
In breve tempo i loro gemiti riempirono la stanza e i loro corpi si velarono di sudore.
Tsukishima gettò a testa all'indietro e chiuse gli occhi.
Sentì il corpo di Kageyama fremere sotto i suoi affondi e il suo membro sempre più gonfio sfregare i suoi addominali.
Spostò una mano dalla coscia di Tobio e la appoggiò sulla sua erezione, iniziando a massaggiarla.
Quando pensò di essere al limite, aumentò i movimenti della mano e del bacino, fino a quando non sentì il corpo di Kageyama tremare in preda al piacere e il liquido caldo invadergli la mano.
Solo allora si rilassò e si lasciò andare anche lui all'orgasmo.
* *
"Non c'è male, Altezza." Fu Tsukishima a rompere il silenzio che era calato nella stanza. Il corpo di Kageyama era mollemente afflosciato tra le sue braccia, incastrato tra il suo ampio torace e il muro della parete.
"Ma la prossima volta, mi raccomando le unghie. Vacci piano con la lima, voglio sentirle sulla schiena."
Kageyama alzò leggermente la testa, quanto bastava per guardarlo negli occhi. "E come fai a essere così sicuro che ci sarà una prossima volta?"
"Perchè ti è già tornato duro..."
"Sei uno stronzo!" sibilò Tobio, avvampando di rossore.
"Sì, sono il Re degli stronzi! Tu sarai pure il re, in campo, ma qui comando io! E adesso, Altezza, ti voglio in ginocchio!"
Kageyama lo fulminò con gli occhi. "E perchè mai dovrei farlo?"
"Perchè è tornato duro anche a me..."
* * *
ANGOLO AUTRICE
Ho lottato molto contro questa ship, ma alla fine hanno vinto loro.
E devo ammettere che come coppia non sono niente male. Poi, rileggendo il manga mi sono accorta che è pieno di accenni o riferimenti a una loro possibile intesa e quindi... perché no?
Non è escluso che mi venga la curiosità di approfondire questo rapporto e capire come è nato e come evolverà. Chi lo sa?
Mi sento però in obbligo di chiedere perdono a Kuroo Tetsuro, a Hinata Shoyo e a tutti quelli che (come me) pensavano di aver trovato delle certezze nelle loro ship del cuore di Haikyuu!!
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