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CAPITOLO III.

- Questo film è stato veramente pazzesco! Ogni volta che penso che non potrebbero fare di meglio... Loro fanno di meglio! È davvero incredibile! Cleangod è un grandissimo eroe!- esclama Goten, emozionato, mentre usciamo dal cinema.

- Sono d'accordo! Quando ha tirato fuori la sua prima mossa, che non usava da anni... Mi sono davvero emozionato!- dichiaro con un sorriso.

Abbiamo proprio fatto bene a venire qui, mi serviva goderci una giornata simile, di relax e tranquillità...

Lancio un'occhiata a Goten, che con un enorme sorriso in volto sta continuando a parlare del film; per fortuna, anche lui sembra essersi rilassato... Prima si vedeva lontano un miglio che non stava bene, ma nonostante cerchi di mostrarsi spensierato la sua situazione non è così semplice.

Se da un lato è felice del suo modo di vita, penso che dall'altro Goten... Non sappia bene quali altre prospettive potrebbe avere, non ha mai avuto motivo per spingersi a cercarle e adesso si trova un po' disarmato e arreso.

Ma, per fortuna, Cleangod riesce sempre a tirarlo su di morale!

Lo osservo mentre, con un sorriso luminoso in volto, continua a parlarne, e non posso fare a meno di sorridere: è bello vederlo così felice.

- Ecco, scusate...-. Ci fermiamo e ci voltiamo: quelle sono le due ragazze che c'erano in coda prima...

- Ciao bellezze; avete bisogno?- chiede Goten con un sorriso. Trattengo una risata: che cascamorto...

- Ecco, ci chiedevamo... Se per caso aveste da fare, e se vi andasse di fare un giro con noi...-.

Lancio un'occhiata a Goten: io non sono decisamente per questo genere di cose, ma so bene che a lui farebbe piacere... anche se una delle due mi sta fissando un po' troppo, mi sento leggermente a disagio...

- Cavolo, mi dispiace molto, oggi abbiamo un impegno irrimandabile... Ma se mi lasciate i vostri numeri, se volete possiamo organizzarci per un'altra volta- dichiara Goten con un sorriso.

Trattengo un'espressione sorpresa: pensavo avrebbe accettato subito...

- Oh... Per me va bene!- dichiara la ragazza.

- Perfetto!- Goten le si avvicina e si scambiano i numeri, poi il ragazzo le saluta e torna verso di me.

- Buona giornata- dico loro con un sorriso, prima di voltarmi per allontanarmi con il mio amico.

- Sei sicuro? Pensavo saresti voluto rimanere con loro- commento.

- Nah, oggi è una giornata tra di noi no?! Ho tutto il resto del tempo per le ragazze, te posso averti solo nel weekend- afferma con un sorriso.

- Così sembro il tuo amante- borbotto, e lui scoppia a ridere.

- Ti piacerebbe eh?- commenta, facendomi l'occhiolino - Sono troppo figo, mi dispiace, ci sono molte ragazze che aspettano per diventare le mie amanti- dichiara mentre saliamo in macchina.

- Infatti oggi aveva tanta scelta eh?- commento, e lui mi guarda male.

- Oggi è stata un'eccezione!-.

- Certo... E comunque, come ti ho detto, sei troppo poco femminile per me- affermo mentre parto.

Lui si porta teatralmente una mano al petto.

- Così mi ferisci! Io so essere super femminile!- esclama.

- Ah sì?-.

- Certo che si! A volte mamma mi usa come manichino per alcuni suoi vestiti, e io sto decisamente bene!- dichiara; scoppio a ridere.

- Allora, prima di iniziare a giocare, ti sfido a mettere uno degli abiti di mia sorella; voglio proprio vedere come staresti- affermo.

- Lo farò senza alcun problema!-.

- Adesso che l'hai detto, non puoi tirarti indietro- rido, mentre fermo l'auto davanti a casa mia.

- Sai che non mi tiro mai indietro!- esclama, scendendo dalla macchina.

- Allora, facciamo così- scendo a mia volta - io vado a prendere un vestito, e intanto tu porti in camera il cibo per stasera, così testiamo subito la tua teoria-.

- Affare fatto!- dichiara lui con convinzione, mentre ci dirigiamo verso casa mia.

Entriamo e ci separiamo: lui si dirige in cucina, mentre io vado verso la camera di mia sorella.

Stasera deve uscire, quindi se la conosco sarà ancora in vasca... Dovrei avere un po' di tempo... Metterò tutto a posto prima che lei se ne accorga.

Annullo la mia aura e apro silenziosamente la porta della sua stanza, guardandomi intorno: per fortuna non è qui... Ha sempre la musica alta quando si fa il bagno, per cui se non faccio casino non mi sentirà.

Entro velocemente nella stanza e mi dirigo verso la sua enorme cabina-armadio. Goten ha un bel po' di muscoli più di lei, per cui devo prendere un tessuto che sia abbastanza elastico, ma anche un vestito che sia femminile...

Giro per un attimo per la cabina, fin quando qualcosa non attira la mia attenzione: un vestito blu notte, piuttosto lungo, fatto di un materiale leggermente elastico; è decisamente elegante, ma non pieno di fronzoli e addobbi, per cui dovrebbe essere anche comodo da indossare.

Lo afferro e velocemente esco dalla stanza, dirigendomi verso la mia.

Ho una camera piuttosto grande: quando entro non c'è neanche la zona letto, ma un paio di divanetti sistemati davanti alla televisione, che Goten sta spostando in modo da sistemare un tavolino alle spalle del punto in cui, da quando siamo bambini, ci sediamo a giocare.

Il mio letto si trova dopo un piccolo scalino, insieme alla mia cabina armadio e alla porta per il bagno collegato alla mia stanza.

Ho la camera piena di foto della mia famiglia, molte con Goten... E parecchi modellini di supereroi sparsi ovunque, oltre alla scatola dei giochi che non ho mai buttato.

Anzi, ogni tanto io e Goten li tiriamo ancora fuori.

- Oh, sei tornato! Per la cena come facciamo? Ci nutriamo a stuzzichini?- commenta Goten, venendo verso di me.

- Ho ordinato da asporto stamattina, ci arriverà tutto per cena, così non dobbiamo fermarci. Ecco a te- gli allungo il vestito.

Lui lo fissa per un attimo e noto il suo sguardo vacillare.

- Ti vuoi tirare indietro?- chiedo, un sorriso di sfida in volto. Lui mi guarda male.

- Certo che no; dammi qui!- afferra il vestito e si dirige verso il bagno, chiudendo la porta alle sue spalle.

Rido appena e continuo a sistemare i nostri stuzzichini; tanto, li mettiamo sempre nella stessa posizione... Quando eravamo piccoli mamma provava a vietarci di portarli in stanza, ma diciamo che non abbiamo mai ascoltato troppo ciò che ci veniva detto.

Sono cambiate molte cose, ma trovo rassicurante che io e Goten siamo, in fondo, sempre gli stessi: avere qualcosa di fisso nella mia vita... Mi aiuta ad affrontare tutto il resto con ancora più forza.

Sento la porta del bagno aprirsi e mi volto. Fisso per un attimo Goten: ok, lo ammetto, ha un effetto diverso da quanto mi aspettassi...

Le spalline sono sottili, per cui non entrano troppo in contrasto con la larghezza delle sue spalle, e il fatto che lo scollo abbia una forma leggermente a cuore sembra quasi evidenziare i suoi pettorali. Si vede bene che ha parecchi muscoli, sono evidenziati dal tessuto, eppure il vestito non gli sta così aderente da renderlo troppo evidente, anzi, gli dà quasi un'aria elegante...

- Allora? Visto che so essere femminile?- commenta lui; se solo il suo tono sicuro non fosse in contrasto con il fatto che è completamente rosso...

- Vuoi anche un paio di scarpe con il tacco?- commento, cercando di distrarmi; lui mi guarda male.

- Ammetti solo che sono femminile! Sto coso mi sta bene- afferma lui, venendo verso di me.

Bè, in effetti, mentre cammina gli dà un'aria più leggera... Il che non è semplice, visto che di solito lo vedo volare.

- È vero, ti fa più femminile- ammetto, e un sorriso soddisfatto compare sul suo volto.

- Visto? Te l'avevo detto. Quasi quasi mi metto un po' di lucidallabra e vado a fare conquiste...- commenta lui, leggermente pensieroso.

- Hai intenzione di cambiare preferenze?- rido appena.

- Pensi che non avrei successo con i maschi? Guarda!- si indica - Questa è pura bellezza!-.

Alzo gli occhi al cielo.

- Certo certo...-. Di sicuro, se andrà vestito in giro così qualche ragazzo lo noterà...

- Non mi sembri convinto-.

- È solo che non voglio che ti trovi con il cuore spezzato, signorina Goten- dichiaro, divertito.

- Oh, ma come sei galante!- lui sta al gioco e, cercando di fare una voce leggermente più acuta, viene verso di me - Sarai tu il cavaliere che mi salverà da tutti i mascalzoni che ci sono in giro?!-.

- Ma naturalmente mia principessa!- esclamo, allungando le braccia - Se ti rifugi tra le mie braccia, niente e nessuno potrà farti del male!-.

- Oh, mio cavaliere!- Goten mi si getta addosso, circondandomi il collo con le braccia e posando la testa sul mio petto.

Sbarro gli occhi e smetto di sorridere: il mio cuore ha all'improvviso preso a battere più forte...

Eppure mi aspettavo lo facesse, non sono certo sorpreso: o e Goten siamo sempre stati uniti, non è che non ci siamo mai toccati, dovrei esserci abituato, stiamo scherzando come due idioti da ptima. Eppure, provo una strana sensazione allo stomaco...

Deglutisco appena: dev'essere colpa del vestito e della recita.

Lui alza lo sguardo verso di me, un sorriso luminoso in volto.

- Sei un vero cavaliere eh?- ride appena.

- Naturalmente- rispondo, cercando di tornare nel personaggio. Di solito quando le sue braccia sono attorno al mio collo è perché ci stiamo allenando, non perché stiamo simulando una coppia...

- È così che tieni le ragazze? Mi stupisco che Mai non sia ancora caduta ai tuoi piedi- ride Goten. Mi rendo conto in questo momento che, nel prenderlo, gli ho lievemente circondandato la vita con le braccia...

- Perché non mi ha ancora fatto avvicinare abbastanza da farlo- affermo. Riprenditi Trunks.

- Dovresti provare, stai attento se inciampa e afferrala, cadrà ai tuoi piedi in un attimo- ride lui.

Lo fisso per un attimo: oggi lo sto pensando spesso, ma mi sta facendo davvero piacere vederlo ridere così.

Goten mi guarda, e la sua espressione si fa leggermente confusa; prima che possa dire altro però, sento la porta della mia camera aprirsi.

- Fratellone, per caso hai...-. C'è un attimo di silenzio, poi io e Goten ci voltiamo entrambi verso Bra, che è ancora sulla soglia della porta.

Ci fissa per un attimo, prima di chiuderla.

- Secondo me, ha frainteso- dichiara Goten.

- Tu dici?- borbotto, staccandomi da lui e uscendo velocemente dalla stanza - Bra aspetta!- inseguo mia sorella lungo il corridoio.

Mia sorella continua a camminare senza voltarsi, ma con uno scatto riesco a piazzarmi davanti a lei.

- Stavamo solo giocando!- esclamo. Bra alza un sopracciglio.

- Trunks, non mi scandalizzo mica... Avevo una cotta per Goten da bambina perché era più grande e mi sembrava figo, mica mi devi nascondere le cose. Avvisami solo quando siete impegnati, così non entro... E se volete fare giochi erotici con i miei vestiti, almeno lasciate che ve ne dia io uno che non metto più!-.

- A parte che tu indossi i vestiti una volta sola... Ma non è come sembra! Stavamo semplicemente scherzando sul fatto che lui non fosse femminile ed è partita una sfida... Niente di più!- esclamo - Goten è il mio migliore amico, lo sai bene!-.

Lei mi fissa per un attimo.

- Come vuoi- scrolla le spalle - in ogni caso, per me non ci sarebbero problemi. Volevo solo chiederti se puoi prestarmi l'auto, la mia l'ha presa oggi papà... È passato a dare una strigliata a Goku prima di andare a fare la spesa-.

- Non mi serve- mormoro - le chiavi sono all'entrata. Attenta alla polizia, sai che in teoria sei troppo giovane per guidare-. Ma papà ha voluto insegnarle presto...

- Perfetto. Buon divertimento- mi saluta, prima di superarmi. La osservò mentre si allontana, i lungi capelli che ondeggiano appena, e con indosso un vestito rosso che per me è troppo corto, ma mamma mi ucciderebbe se lo dicessi.

Sospiro: non sembrava per niente convinta di ciò che ha detto... Ma in fondo, ci ha trovati in una situazione piuttosto equivoca.

Mi porto una mano al petto: perché ho reagito in quel modo? Probabilmente perché era una cosa nuova, in fondo non ho mai avuto queste reazioni con Goten. Anche se ora, ripensando a quanto fosse rosso, mi risultava davvero tenero...

Scuoto la testa: è stata solo colpa del vestito, non può essere altrimenti; ultimamente mi sono solo fatto un po' troppe fantasie.

Annuisco, come per convincermi della mia idea, e mi dirigo nuovamente verso la mia camera; quando entro, noto che Goten si è cambiato e si è già seduto alla nostra postazione.

- Bentornato; sei riuscito a chiarire?- mi chiede.

- Si- rispondo. Come immaginavo, adesso mi sento perfettamente bene...

- Perfetto!- mi porge il mio joystick con un sorriso - Iniziamo?-. Sorrido e lo afferro: sí, io e Goten siamo sempre stati migliori amici, e questo non cambierà mai.

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