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Sentii un altro sparo
Sussultai di nuovo

-Hey amico- un uomo grande, muscoloso e alto si avvicinò.

-Hey Seth come va? - fecero una stretta di mano
- non c'è male- sorrise
Guardai la sua altezza e dovevo dire che faceva paura
-le armi sono pronte?- chiese.
-ovvio-
Mi diede le cuffie, alzai le sopracciglia.
-scusi, ma si sente la musica ? - chiesi, misi le cuffie, non sentii niente- ma non si sente niente- Tolsi le cuffie,  sentii le risate ed era Justin e quel ragazzo
Li guardai confusa.
-Vieni- disse Justin tenendomi per mano

Lo sentii ancora ridere
Perché rideva?

C'erano due tizi che sparavano a quei cosi laggiù, credo che si chiamavano omini. Entrando sentii questi spari molto assordanti.
Ecco a cosa servivano le cuffie e loro ridevano senza dirmi niente.

Vidi Justin con una pistola in mano.
-Okay questo posto mi mette paura- dissi ad alta voce
Justin mi ignorò e andò avanti.
Mi aveva sentita?
Cominciò a sparare.

Era molto bravo, chissà quante volte veniva qui.

Quel ragazzo di prima venne verso di me con una pistola.
Mi diede la pistola
-grazie Christian- sorrisi
-mi chiamo Seth- disse infastidito
-Ops, scusa Seven- dissi andando verso Justin
Non sentii cosa stava dicendo Steven, credo che non ero riuscita azzeccare il suo nome di nuovo, feci il segno 'ok' per evitare un'altra figuraccia

***

3 ore dopo.

-ho dolore alle mani, hai idea quanto tempo siamo rimasti?- Uscimmo per poi entrare in macchina
Soffiai le mie povere mani

-devi essere molto brava se vuoi vivere- disse mettendo le chiavi nel quadro e accese il motore.
Sbuffai
-puoi smettere di ripetere la stessa cosa?- chiesi infastidita
-Okay - disse alzando le mani il segno di arresa.
-dove mi stai portando adesso?- chiesi
-a casa- disse guardando la strada
-ehm, senti, non voglio stare in quella casa, non è mia - dissi imbarazzata.
-chiamala casa mia perché starai lì-

Sorrisi alle sue parole.
-Casa mia? - chiesi sorridendo
Annuì
-so che ti conosco pochissimo e nonostante tutto quello che è successo ieri, ma in questa situazione che ci siamo messi adesso fai parte della casa- solcò le sue sopracciglia
- non ho mai avuto una casa- abbassai lo sguardo, guardai le mie unghie rovinate.
Si fermò per il traffico
-adesso ce l'hai- ci guardammo
mi accarezzò e mi baciò sulla fronte

E quel gesto?

Diventai paonazza

-grazie, sei dolcissimo- lo abbracciai

Era strano, ieri era stronzo e adesso era dolcissimo?

***

Due giorni dopo

Scherzammo a vicenda, arrivammo a casa sua o meglio a casa nostra

-Perché? Gli elefanti non possono volare? Che ne sai tu?-  rise Justin
-io credo che le scimmie sanno volare, saltano fino in alto e quello che hai detto non ha senso-
Ci guardammo e scoppiammo a ridere
-Non ho mai riso cosi tanto per queste cazzate- disse scendendo dalla macchina e feci la stessa cosa
-Nemmeno io-
-chi arriva primo alla porta vince un premio-disse Justin correndo
Corsi velocemente alla porta ma lui arrivò per primo
-non vale, non ero pronta -urlai spingendolo scherzosamente
Rise
-sei te che sei lenta-disse per poi aprire la porta - stasera cucinerai tu - disse fiero andando in cucina
Chiusi la porta
Seguendolo vidi Justin seduto sulla sedia.
-Justin, ti sei dimenticato che io non ho avuto una casa e che non ho cucinato in vita mia?-

20 minuti dopo

Insisteva che era facile e bla bla bla

- brucerò la casa, credimi- mi avvicinai al forno e girai la manopola
-No! Non toccare il forno, non vorrei che la casa andasse a fuoco - disse venendo verso di me- cucinerò io, ma tu devi imparare a cucinare intesi?- guardò il forno, sgranò gli occhi, girò subito la manopola- sei pazza, hai cercato sul serio saltare in aria il forno- urlò incredulo
Risi
Presi la farina
-che hai intenzione di fare con quella farina?- chiese
Si allontanò
-voglio una torta- sorrisi
Lui sospirò di sollievo
Si avvicinò
Aprii la busta di farina e buttai tutto in testa a Justin
-Sei una stronza- restò a bocca aperta, scappai e andai di sopra-scappa piccola perché non sai cosa ti farò quando ti prenderò - sentii Justin correre dietro di me
Entrai in una camera qualsiasi e rimasi scioccata, vidi Josh con una ragazza sul letto che facevano sesso
- ti ho presa piccola - disse prendendomi per i fianchi- hey che hai? - chiese stranito, si girò.
-Oh mio dio ragazzi un po' di privacy- urlò Josh
Quando si girò verso di noi rimase a bocca aperta - Madison- disse sorpreso.

-Cazzo amico non potevi andare a casa di Bridget ? - chiese Justin facendo una smorfia

Josh cominciò a mettersi i boxer e la ragazza cercò di coprirsi con un lenzuolo

Scesi sotto.
Ero ancora scioccata.
Andai nel soggiorno e mi sedetti sul divano.
-Madison- disse Josh sorridente
Fece un passo verso di me
-Fermati, non ti avvicinare - dissi avvertendolo- sono ancora arrabbiata con te- dissi
-Senti, mi dispiace, quella sera volevo dirtelo ma quando mi avevi raccontato quello che ti è accaduto,  sono venuti i sensi di colpa e io non volevo darti un altro dispiacere. Sul serio, sono dispiaciuto, perdonami- disse Josh
Mi alzai e mi avvicinai a lui per abbracciarlo
-ascoltami, io ti conoscevo già- continuò
-cosa?-  lo guardai sorpresa
-si, ti avevo vista mentre stavi rubando al supermarket- disse - e da quel giorno ero incantato dalla tua bellezza- 
Mi accarezzò la guancia sinistra
-non capisco, che vuoi dire? Non ti sto seguendo- solcai le sopracciglia
-ti sto dicendo che mi piaci dal primo giorno che ti ho vista Madison-
Solcai le mie sopracciglia

- sei uno stronzo- sentii una voce femminile -ti odio - urlò
Spinse Josh e cadde a terra
Restai sorpresa

-Bridget ti posso spiegare- si alzò
- non spiegarmi niente- sentii dei singhiozzi - prima avevi detto che mi amavi mentre facevi l'amore con me, ti odio- disse Bridget
E con questo andò via

-Ti sta- dissi a Josh - prima hai ferito me nascondendo tutte le informazioni, ora la tua ragazza e adesso a chi tocca? Tua madre?- lo guardai infuriata per poi andare di sopra

#Justin

Uscii dalla doccia
Sentii delle voci sotto ma non davo attenzioni
Misi l'asciugamano e uscii dal bagno
La porta si aprii per poi chiudendola forte.
-Don Giovanni, sei un cafone-urlò
Rimase di spalle e capii che era Madison.
Si girò e appena mi vide chiuse gli occhi restando a bocca aperta

-oh mio dio che ci fai nudo?- Urlò
Risi per la sua reazione
-mi hai buttato la farina addosso, dovevo lavarmi, tu piuttosto che ci fai qui? - cercai di essere serio ma non riuscivo a trattenermi.
-beh, io pensavo che questa fosse la mia stanza - disse con il tono imbarazzato
Alzai le sopracciglia e mi avvicinai
-questa non è la tua stanza ma-
-che fai?- chiese impacciata e notai che le sue guance erano rosse
Indietreggiò e la bloccai al muro
-se vuoi- accarezzai il suo braccio- possiamo condividere la stanza- dandole un bacio al collo
-Ehm, no grazie- cercò di spingermi ma scarsi risultati

Era cosi bella, aveva un corpo bellissimo.
-Già ti immagino nuda sotto di me-
Entrai una mano sotto la sua maglietta

RAGAZZE VI AVVERTO CHE IL PROSSIMO CAPITOLO SARÀ SCIOCCANTE

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