85 (Prima parte)
I bambini erano al letto.
David sembrava un supereroe.
Ci sapeva fare come infermiere.
Non parlavo.
Ascoltavo solamente.
Ero preoccupata per quel ragazzo e non aveva una bella faccia.
-cerca di non sforzarti troppo amico, hai perso troppo sangue- disse David finendo di bendarlo
-merda, mi ricordavo meno doloroso David- rispose massaggiandosi sopra la ferita
-no coglione che stai facendo? Non toccare- rimproverò David
-ma mi prude - si lamentò
-smettila di fare il bambino e dimmi cosa cazzo è successo- parlò Justin
-calmati amico, sono io la vittima qui-
-che cazzo sei venuto a fare qui?-
-è così che mi dai il benvenuto? - alzò un sopracciglio
David diede l'acqua a Christian.
Bevve l'acqua
-hai spaventato i miei figli, ti aspettavi festoni e cose varie?-
Dopo questo sputò l'acqua sporcando la maglia di David e guardò incredulo Justin
-quelli erano i tuoi figli? -
-che schifo amico- disse David disgustato guardandosi la sua maglia
-si, ma non cambiare discorso- disse Justin
-no, sul serio cosa mi sono perso? - il suo sguardo puntò su di me - e quella ragazza? -
Si girò verso di me per poi guardarlo di nuovo il suo amico
-sua moglie, ora sputa il rospo- disse David
-cosa? Justin Bieber ha una moglie? Tu? Dove cavolo è finito il mio vecchio amico?- sorrise
-puoi smetterla di prendermi per il culo?-
Scoppiò a ridere
Che cazzo aveva da ridere quel coglione?
-sul serio, scherzi a parte, non ci credo che ti sei sposato, andavi sempre dalle prostitute per poi trattarle come una merda e venderle e adesso che faccio una piccola visitina dal mio amico Bieber scopro che sei sposato-
Trasalii
Sapevo che Justin vendeva delle prostitute ma trattarle malissimo?
-meglio che chiudi la bocca- sbottò Justin
Immaginavo Justin che lo guardava malissimo.
Era di spalle.
-scusa- mi guardò Christian
Alzai il dito medio e andai sopra.
Mi fermai e mi sedetti sullo scalino.
Non volevo farmi vedere e in più volevo ascoltare.
- la ragazza è aggressiva- lo sentii
-te lo meriti cretino- disse David
-cosa? Che ha fatto? -
-Madison ha alzato il dito medio- rise David
-si vede che è tua moglie, una stronzetta proprio come il mio amico Bieber-
Alzai un sopracciglio
Io lo ammazzo.
-attento come parli coglione-
Ecco, bravo Justin.
-visto? - rise
-sei venuto a rompermi i coglioni Christian? O mi dici cosa cazzo è successo o ti spedisco fuori a calci- alzò leggermente la voce
- va bene, stavo scherzando-
Ci fu un silenzio ma subito dopo Christian ruppe ik silenzio
-Gosgrove mi ha mandato a fare delle consegne qui e questi bastardi mi hanno teso una trappola e mi hanno sparato-
- ancora lavori per quel bastardo? Ti farà uccidere così- parlò David
-sono morti due ragazzi che erano con me-
Sgranai gli occhi e portai una mano sulla mia bocca.
-adesso cosa farai?- chiese Justin
-amico sei nei guai fino al collo, quel bastardo ti ucciderà. Gosgrove si preoccupa solo la merce non lo capisci?-
-lo so, per questo sono venuto qui. Mi date una mano e risolvere questa situazione? -
-se pensi che noi ti diamo la nostra merce gratis puoi scordartelo-
-andiamo Justin, cazzo sono tuo amico, ti ho salvato il culo troppe volte e adesso che ho bisogno del tuo aiuto ti giri da un'altra parte? -
-dimentichi che non sono io il capo che gestisce la merda-
-si che lo sei, il capo è tuo zio e sei suo nipote-
-cosa c'entra? -
-c'entra, tu devi aiutarmi-
Ci fu silenzio.
Avevo paura che Justin facesse qualcosa di pericoloso
Era uno stronzo ma qui si trattava di una cosa seria.
-dovete accompagnarmi nelle consegne e poi uccidere questi bastardi-
-cosa?- dissero in coro David e Justin urlando
Sgranai gli occhi per la seconda volta
-non se ne parla, ho una famiglia, non voglio uccidermi per le cazzate che fai e in più sono problemi tuoi, non i miei-
-che c'è, hai paura Bieber? ti credevo più forte-
Non sentii niente a parte un rumore delle sedie
-Justin no- parlò David
-prova a dirlo stronzo-
-basta, svegliate i bambini, e tu idiota smettila di dire cazzate e andiamo. Non starai qui-
Grazie David
-amico dammi tregua- disse annoiato Christian
Dissero qualcosa in spagnolo e poi sentii la porta chiudersi.
In realtà non mi preoccupai se Justin scoprisse che ascoltai la loro conversazione.
Restai qui seduta.
Justin chiuse le luci del soggiorno e quando stava per salire, alzò lo sguardo e si bloccò
-che fai qui?-
-è casa mia, posso fare quello che voglio- risposi
-pensavo che - lo interruppi
-chi è questo ragazzo che è entrato in casa mia?- alzai un sopracciglio
-un amico di vecchia data - rispose
Mi alzai e mi appoggiai al muro
-e?- lo incintai per far sì che andasse avanti
-e niente-
-lo aiuterai?-
Mi guardò per poi abbassare lo sguardo.
-non lo so- rispose
-questo significa che lo aiuterai - scossi la testa
-no, significa che non lo so e basta- sbottò
-si, certo- andai in camera mia
I bambini restavano qui a dormire.
La finestra della stanza dei bambini era rotta grazie quel coglione.
Sentii una mano prendermi per un braccio.
Cercai di togliermi dalla sua presa e con questo mi tirò verso di lui e spontaneamente portai le mie mani sul suo petto.
I nostri nasi si toccarono e il mio cuore che batteva a mille.
Ci guardammo e nessuno dei due parlava.
Abbassai la testa non riuscendo a guardarlo e lui mi baciò sulla fronte.
Non riuscivo a guardarlo, sapevo che se mi guardava come mi stava guardando adesso, non riuscirei a trattenermi.
I suoi occhi erano il mio punto debole.
Lui era il mio punto debole.
-voglio sapere se stai bene- parlò
Annuii
-sto benissimo, direi alla grande-
-sicura? -
Tu e le tue domande.
No, non stavo affatto bene.
Era esattamente come il passato, lui lavorava per Joseph, che prendeva quella sostanza bianca, era aggressivo.
Mancavano i nemici di Justin per completarla.
-sto bene- sbottai
Tolsi le sue mani e mi allontanai.
-okay-
-adesso dormiamo, sono stanca- dissi
-dormirò sul divano, mi sveglierò presto e comprerò una nuova finestra-
-ecco, bravo- mi sedetti sul letto
Baciò i bambini sulla fronte e uscì dalla stanza.
-
Mi svegliai a causa della luce del sole.
Guardai i bambini che dormivano tranquilli
Mi alzai e guardai l'orologio.
Sgranai gli occhi
Merda
8:03
L'asilo.
Okay, ero in tempo a sistemarmi, fare il latte, preparare gli zaini e, oh mamma.
Corsi subito a lavarmi.
Diamine eravamo in ritardo ne ero sicura.
Optai di lavarmi il viso e i denti.
Dovevo fare in fretta.
Finii di lavarmi e andai a cambiarmi.
Nel frattempo sentii la porta aprirsi.
Mi girai ed era Justin, aveva il latte per i bambini.
Sospirai di sollievo.
-mi dispiace non volevo svegliarti- disse
-cosa?- lo guardai confusa
-ti ho svegliato a causa mia? -
-oh Justin, sono rincoglionita dal sonno, puoi spiegarti meglio? - finii di vestirmi
-stavo aggiustando la finestra-
-no, tranquillo, mi sono svegliata da sola e adesso sveglia i bambini, preparo i loro zaini- dissi velocemente andando verso la porta
-già fatto-
Mi fermai
Lo guardai incredula
-beh, credo che mi rimane soltanto il caf- mi interruppe
-già fatto anche quello- rise sotto i baffi
-Justin, ti senti bene? Hai fatto tutto tu cosa che non è mai successo -
-non è vero-
Lo guardai alzando un sopracciglio con le braccia a conserte
-okay- alzò le mani ridendo
Scossi la testa e andai sotto in cucina
HOLA
SCUSATE MA HO AVUTO MOLTISSIMI IMPEGNI.
SONO STANCHISSIMA.
LO SO, IL CAPITOLO È PICCOLO MA INFATTI HO SCRITTO 85 (PRIMA PARTE)
LOVE U ♥♥
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