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Due giorni dopo

Justin si comportava in modo strano ieri.
Parlava sempre del suo "lavoro", non capivo cosa volesse dire con quel "sono andato da mio zio Joseph" e quando avevo chiesto cosa aveva fatto non rispondeva facendo finta di niente giocando con i bambini.
Non potevo dire davanti ai bambini su questo argomento.
Preparai il caffè e mi sedetti sullo sgabello
Vidi una piccola rivista sul bancone e mi avvicinai per prenderlo ed erano gli annunci di lavoro.
Guardai bene cosa c'era scritto
"Cerchiamo una cuoca che abbia esperienza"
Guardai interessata e chiamai il numero

-mamma ho fame-
Mi girai ed era Tyler che veniva da me
-va bene amore, ti preparo il latte- dissi dandogli un bacio sulla testa
Presi il latte dal frigo e lo misi sulla piccola pentola
Finalmente risposero al telefono
-pronto? -
-buongiorno signore, ho letto un annuncio che cercate una cuoca, la cerca ancora?- chiesi imbarazzata
-si signorina, ha esperienze?- chiese l'uomo dal telefono
-non proprio-
-beh è un problema signorina-
-potrei imparare da voi, sono brava imparare qualcosa di cucina- dissi
Sospirò
-va bene avrà un giorno di prova dopodiché deciderò tra due giorni, come si chiama? - chiese
-Madison Bieber-

-bene, signora Bieber questo è il suo numero? - chiese

Oh ma questo fa domande di prima mattina della domenica?
-si- dissi
- è libera oggi pomeriggio? -
-certo-
Vidi il caffè che stava salendo e misi il zucchero

Mi disse l'indirizzo

-bene, alle 17?- chiesi
-si si, buona giornata signora Bieber- disse per poi staccando senza farmi parlare

Che maleducato.

Presi sia la caffetteria e il pentolino che erano pronti
-buongiorno piccola-
Sentii due mani sui fianchi e un bacio sulla mia guancia
-buongiorno amore- mi girai per guardarlo dandogli un bacio sulle labbra
-chi era al telefono? -Chiese
-Credo di aver trovato un lavoro- dissi sorridendo contenta guardandolo
-un lavoro? Piccola non c'è bisogno che tu trovi un lavoro- mi guardò confuso
Alzai gli occhi al cielo
-andiamo Justin, devo lavorare anch'io- diedi una tazzina di caffè per Justin -dov'è Tyler?-
-è andato in bagno- si sedette - sul serio non andarci, tu ti devi occupare per la casa e i bambini- disse serio
-Justin smettila- lo guardai male -anch'io devo lavorare, sono stanca di stare in casa e da sola anche-
Mi guardò per un secondo serio
-fai come vuoi- disse freddo

-Tyler- urlai chiamandolo ignorando la sua freddezza
Dopo pochi secondi venne
-mamma voglio biscotti- si sedette accanto a Justin
Diedi i biscotti a Tyler
-allora, che hai combinato ieri nella stanza dei giochi?- Parlò con Tyler
Tyler lo guardò con quei occhioni dolci ridendo
-io niente-
-Tyler- lo rimproverò - dimmi la verità-
Lo guardai confusa
Adesso perché se la prendeva con mio figlio?
Il sorriso di Tyler sparì
-Perché cosa ha combinato? - chiesi
- non fammelo ripetere di nuovo, sei stato tu?-
Ignorò la mia domanda
Tyler abbassò lo sguardo
- guardami mentre ti parlo- disse mettendosi davanti prendendo il viso di Tyler violentemente
-Justin smettila, lo stai facendo piangere- mi alzai per prenderlo in braccio
Ero davvero scioccata, era la prima volta che gli parlava in quel modo.
-voglio sapere perché ti comporti così con Tyler-

- tuo figlio ha macchiato i miei soldi con i colori e poi li ha strappati, pensavo fosse carta così l'ho lasciato stare, la sera sono ritornato per vedere la televisione e vedo i miei soldi a terra, i miei cazzo di venti dollari - disse
Lo guardai confusa
-e allora? Sono solo soldi Justin-
- questi soldi erano per comprare le mie sigarette-
-beh, almeno una cosa buona l'ha fatto- sbottai
-cazzo Madison, ti sembrano soldi inutili per te? Oh giusto, hai un padre ricco, ormai non sono più ricco dato che qualcuno mi ha costretto di lasciare il lavo- lo interruppe Tyler che aveva cominciato a piangere
Il viso di Justin cambiò del tutto guardando Tyler
Lo guardai arrabbiata
-sei fortunato che non dico tutto quello che penso di te in questo momento- mormorai arrabbiata per poi andare sopra

Ma che diamine aveva?
Voleva ritornare in quello schifo? Bene che vada pure
Entrai in camera sua dove c'era anche Venelia che dormiva.
-io non volevo papà arrabbiato- pianse -volevo colorare- singhiozzò
-tesoro va tutto bene, ma non farlo mai più, okay?- lo misi sul letto
Annuì abbracciandomi continuando a piangere
-ssh-
Baciai la sua piccola testa
-voglio il latte- disse con la sua piccola voce rotta dal pianto
Mi spezzava il cuore sentendo la sua voce così.
-va bene, vado a prendere il latte e ritorno, lo vuoi nel biberon o nella tazza? -
Alzò l'indice facendomi capire che voleva il biberon
Mi alzai dal suo letto e andai sotto in cucina.
Lo vidi che girava il caffè con il cucchiaino.
Presi la tazza e lo versai il latte dentro il biberon
-mi dispiace-
Lo sentii dire
Lo ignorai
Ero arrabbiata per come aveva trattato mio figlio.
Va bene un rimprovero, ma in quel modo come se fosse il suo nemico o come mi trattava tre anni fa no.
-Madison- mi chiamò
Dopo averlo versato, misi la tazza sul lavandino e mi girai trovandolo di fronte a me
-spostati-
-Madison ti prego, non avercela con me- mi accarezzò la guancia
-non volevi andare da Joseph? Che fai ancora qui?-
Non rispose
-voglio dirti una cosa, un rimprovero va più che bene, ma il modo come hai trattato mio figlio non mi è piaciuto per niente- lo guardai- oh e un'altra cosa, riprovaci di nuovo e mi vedrai incazzata di brutto e non sto scherzando- dissi per poi sorpassarlo e andare sopra

Aprii la porta e lo vidi seduto sul letto che piangeva ancora
I miei occhi si addolcirono
Andai da lui e asciugai le sue lacrime con la mia manica
-bevi tesoro- diedi il biberon mettendolo in bocca.

10 minuti dopo

Tyler si addormentò tra le mie braccia.
Tolsi il biberon dalla sua bocca e lo misi sul comodino.
Immaginavo che Justin si sarebbe scusato o qualcosa simile per farsi perdonare, invece non veniva.
Mi aveva dato una colpa. Voleva ritornare lì. Perché?

Alzai un sopracciglio avendo già in mente cosa avesse.

Ricapitolando
Ieri alle 15 di pomeriggio era da Joseph e stranamente venne alle 21.
Justin che parlava in quel modo con Tyler.
Stamattina era incazzato sia con me e con il bambino.
Le "battute" del lavoro...
Non mi rispondeva quando gli avevo chiesto cosa aveva fatto da Joseph.

Non ditemi che Justin starà lavorando di nuovo con Joseph e che prendeva quella merda perché lo ucciderò con le mie stesse mani.

Misi Tyler sul letto, lo coprii per bene e uscii andando a cercarlo.
Andai in camera nostra.
Ieri aveva qualcosa nei suoi pantaloni.
Vidi i suoi pantaloni a terra... UOMINI.
Guardai dentro le sue tasche e vidi quello che avrei tanto voluto sbagliarmi, una busta piena di cocaina.
Rabrividii quando lo buttai a terra scioccata.
Aveva detto che non lo avrebbe fatto di nuovo.
Aveva promesso di non farlo più.
La mia rabbia oramai era al limite.
Scesi dalle scale infuriata.
Guardai se era in cucina ma non c'era, ma c'era il suo telefono sul bancone.
Presi subito il suo telefono e guardai le chiamate e i messaggi.
Tutte le chiamate e questi messaggi erano di Joseph, Jonathan, Matt e David.

Joseph:" Justin stasera devi consegnare due pacchi a Wood, non dimenticarlo"
Matt: " amico Madison ti ammazzerà, non farlo"
David: " non posso crederci che lo stai facendo di nuovo, e non posso crederci che la consegna che farai ci saremo io e Matt accompagnarti"
Jonathan:" la consegna è vicino al super Book, una zona non tanto conosciuta dai poliziotti, state attenti"
Matt:"Madison sa tutto questo? "

Una lacrima cadde sul mio viso
Chiusi il telefono non volendo scoprire altri messaggi.

Mentiva.
Prendeva quella merda.
Lavorava ancora con Joseph
E come finale, i ragazzi sapevano tutto.

Sentii chiudere la porta dell'ingresso.

Sentii un'altra porta chiudersi.
Era nella stanza dei giochi.
Entrai e lo vidi seduto sulla poltrona vedere la televisione.
Andai da lui prendendo il telecomando dalle sue mani
-hey, che ti prende?- mi guardò confuso
Presi il suo braccio destro trascinandolo verso la porta dell'ingresso
-cazzo Madison- urlò togliendo la mia presa
- esci da casa mia - urlai guardandolo
Restò scioccato
-cosa?- urlò anche lui
Aprii la porta
- vattene via - dissi
Piansi.
Lui mi guardava confuso e agitato.
-che ti prende? Perché mi stai buttando fuori?-
Chiusi la porta violentemente
-mi hai mentito-
-cosa? Cosa stai dicendo Madison? - solcò le sue sopracciglia
Scossi la testa e asciugando le mie lacrime
-inutile dirlo, sei uno stronzo menefreghista - lo guardai delusa - voglio che tu esca da questa casa-
Stavo per salire quando sentii prendermi un braccio per poi tirarmi a sé
-Madison- mi tenne stretta - non capisco, cosa c'è? - mi guardò addolorato
-ho trovato la tua merda nella tasca dei tuoi pantaloni e infine ho controllato i messaggi, Justin stai lavorando di nuovo con Joseph? -
-tu cosa?- mi lasciò incredulo -come cazzo ti sei permessa a frugare i miei pantaloni e leggere i messaggi?-
Stavolta ero io che lo guardava stupita
-sono tua moglie- lo spinsi - mi hai mentito-

-Madison non voglio lavorare in quel cazzo di noiosissimo lavoro, ho deciso di lavorare per mio zio-
Restai in silenzio e lo guardai male
Sospirò
Cercai di smettere di piangere.
-Madison mi dispiace, non sono abituato nonostante tutto sono passati due anni- tirò leggermente i suoi capelli
-hai trattato tuo figlio come una merda, dì un po' era l'effetto della cocaina?- usai il tono acido

-puoi smettila di parlare sempre di Tyler e capirmi per un secondo? - urlò
-cosa c'è da capire Justin? - lo guardai- Quella roba ti rovina, hai due figli, una moglie e una casa. Hai una famiglia. L'uomo di casa deve assumersi delle responsabilità. Sei grande, cerca di ragionare con la testa-
Restava lì ad ascoltarmi senza dire una parola.
-hai pensato ai tuoi figli? Hai pensato a me?-
-amavo il lavoro che facevo- rispose
-oh, metterti in pericolo e rischiare che ti portino in carcere? Questo è un bellissimo lavoro Justin, mi congratulo con te per la scelta- dissi sarcastica
-perché spreco tempo con te se non mi ascolti nemmeno? - scosse la testa
-sono tua moglie, a me questo mi fa male. Mi fa male vederti aggressivo, mi preoccupa quando sei fuori. Mi fa male quando mi menti- dissi per poi andare sopra in camera mia.

Cosa c'era da capire?
Non c'era niente da capire, la parte peggiore era che mi mentiva chissà quanto tempo.
Era evidente che frequentando sempre i ragazzi e suo zio sarebbe ritornato lì.
Stava andando così bene.
Eravamo felici. Perché tutto d'un tratto voleva ritornare?
Mi mancava l'aria, mi mancava lui.
Ma non potevo ritornare da lui e far finta di niente e che dicessi "va bene Justin, puoi ritornare".
Non esistevo quando aveva deciso di voler andare e riprendersi la sua vecchia vita.
Fanculo a me d'accordo, ma i bambini? Cavolo non ci aveva pensato?

Mi asciugai le lacrime.
Dovevo correre, era un po' che non correvo.
Mi cambiai, misi le mie adidas, sciacquai il viso e uscii.
La porta dei bambini era aperta.
Entrai e vidi Justin che era sdraiato sul letto di Tyler che lo accarezzava.
Lo vidi alzarsi, dandogli un bacio sulla testa a Tyler e si girò
Scossi la testa per poi scendere dalle scale
-Madison- lo sentii
Presi il mio cellulare e le chiavi di casa quando sentii prendermi per um braccio

-dove stai andando? - mi guardò
-non sono cose ti riguardano più-
-invece si, dove stai andando Madison? - strinse la presa ma non troppo
-perché dovrei dirlo? Insomma tu non hai riferito una parola cos- mi interruppe
-ti prego smettila- mi guardò con le lacrime agli occhi -voglio parlare con te, non voglio litigare- mi accarezzò la guancia
Restai come una statua

Holaaa
Ecco qui il capitolo 81
90 voti e continuo ♡

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