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#Justin
Due giorni dopo
Sferrai un altro pugno al muro.
-devo assolutamente trovarla - urlai- la ammazzerò, lo giuro- presi la sedia e la buttai da un'altra stanza
Entrò Madison preoccupata
Ignorai i suoi occhi che erano puntati su di me
-Madison va via- disse Joseph
- che succede?-
-che succede?- parlai guardandola - te lo dico io cosa succede, quella troia di Vanessa si è schierata col nemico-
Mi guardò e poi guardò David
Era silenzioso, solo io urlavo dalla rabbia.
-devo ancora aprire l'altra lettera- disse Joseph
Aprì la busta e dopo un po' mi guardò
-che c'è? - sbottai
-guarda tu stesso- porse la lettera
Presi la lettera
"Justin, amore mio.
Sei arrabbiato? Mi dispiace di averti deluso, okay, non è vero.
Ucciderò la tua puttanella e i tuoi bastardi figli una volta per tutte, hai sbagliato metterti contro di me Jay, lo sai che sono molto intelligente e so quello che faccio.
So che per tutto questo tempo ti ho pensato e ho sofferto sapendo che hai quella troia e sei già padre.
Tutto quello che hai fatto è stato farmi picchiare da David, ma avrò la mia vendetta.
Stai attento a non perdere la tua famiglia e il tuo migliore amico, potresti ferire qualcuno.
Ti amavo veramente Justin, tu mi hai distrutta e adesso pagherai per quello che hai fatto."
Dopo aver letto la lettera, cominciai a strapparla.
La mia faccia era rossa dalla rabbia.
-stasera tu verrai con me- dissi guardando Madison
-Justin, non è una buona idea- disse mio zio Joseph
-non lascerò che quella puttana tocchi la mia famiglia- dissi
-Cosa c'era scritto?- balbettò Madison
La guardai e mi addolcii sentendo la sua voce che tremava.
Ero certo che Vanessa l'avrebbe presa e ucciderla. Non doveva stare qui, non con me.
-voglio tutti quanti pronti stanotte, intesi Harry?- lo guardai
- stai tranquillo, è tutto pronto- rispose Harry
-bene- sospirai e guardai Madison- andiamo in camera- presi la sua mano e andammo sopra
Entrammo in camera e chiusi la porta
- Justin-
-ascoltami bene Madison- la guardai prendendo il suo viso -voglio che tu vada all'estero con i bambini- dissi
-cosa?- sgranò gli occhi
-ti prego ascoltami, tornerò a prenderti, ma intanto voglio che tu e i bambini siate al sicuro, loro non devono sapere dove andrai- dissi riferendo ai ragazzi lì sotto
-perché dovrei andarmene? Senza di te aggiunta- tolse le mie mani
Si stava arrabbiando e dentro di me combattevo di non urlarle contro
- Madison, come ho detto prima, tornerò. Voglio che state lontano da questa casa, da questa città - la guardai seriamente- e da me-
- cosa?- urlò - sei impazzito? Io non vado da nessuna parte -
-se non lo farai morirete, hai sentito?- urlai
Restò pietrificata.
- cosa?- balbettò
Sospirai
-scusami- mi avvicinai a lei dandole un bacio - ti prego fallo per me- la supplicai - non voglio assolutamente perderti, non voglio che quella puttana si avvicini a te-
Non parlò, rimase lì, ferma.
-guardami- presi il suo viso - ti prometto che verrò a prenderti- dissi guardandola negli occhi
-ho paura- disse con le lacrime agli occhi
-anche io, tanto, ma sii forte per me Madison- diedi baci sulle sue labbra
Ci abbracciammo
Avevo il cuore a mille solo a pensare che lei si farebbe una vita senza di me.
-andrà tutto bene- le dissi
Ma ad ogni modo, attirerò quei bastardi e penseranno solo a me.
Li ucciderò.
Ucciderò tutti quanti
***
23:59
Io e Madison eravamo all'aeroporto.
Avevo programmato tutto quanto, la casa, i soldi e tutto.
Niente che le poteva mancare qualcosa, anche i bambini.
-bene, ti piacerà in Australia piccola, non è male li- cercai di sollevarla un po' il morale
Mi sedetti accanto a lei, guardai in giro e c'erano pochissime persone.
Mi aspettavo che fosse pieno.
Guardai Madison che stava piangendo.
-ti prego Madison basta piangere- l'abbracciai
-ho paura che ti succeda qualcosa-
-non mi succederà niente, al mio ritorno mi vedrai qualche graffio piccolo- le accarezzai la sua schiena
- che sia molto piccolo questo graffio Justin o giuro che ti ammazzo io stessa-
Feci una piccola risata di quanto fosse adorabile.
- oh, dovrò stare più attento allora-
Non rispose
Era appoggiata sul mio petto e sapevo che stava piangendo in silenzio.
Non potevo far altro che stringerla a me
-Il volo per l'Australia sta per partire-avvertirono
Ci alzammo, presi la sua valigia e lei prendeva i bambini
Andammo di fronte la porta e mi fermai.
Misi a terra la sua valigia e ci abbracciammo.
Presi il suo viso e la baciai
Avevo il cuore a pezzi, lasciarla andare era come dirle addio, ma volevo che stessero bene.
Lontano da tutti.
-il volo per l'Australia sta per partire, preghiamo la gentile clientela di salire sull'aereo- ripeté quella stupida voce
Ci staccammo
- voglio che stai lontano dai guai, hai capito?- Mi tremò la mia voce
Lei annuì
-voglio che dopo aver finito tutto quanto, verrai a prenderci- disse con le lacrime agli occhi
- lo prometto- diedi un altro bacio e andai da Tyler e Venelia- mi raccomando, prendete cura della mamma piccole peste- diedi anche loro un bacio sulla fronte e le loro piccoli manine
-Justin- mi chiamò
-dimmi- le accarezzai la sua guancia
-ti amo, ti amo tantissimo-
-anch'io ti amo, ti amo fottutamente tanto- diedi baci a stampo - adesso vai, perderai l'aereo-
- promettimi di stare attento Justin, ti prego- disse
Annuì
Ed ecco le mie lacrime che scesero sul mio viso
Lei con le sue mani asciugò le lacrime
Diedi un altro abbraccio
Ci staccammo e andò via.
Non riuscivo a credere che si stava allontanando da me.
Dopo che lei stava varcando quel portone, mi salutò con la sua mano
Ricambiai forzando un sorriso.
E il portone si chiuse.
Non avevo pianto cosi tanto in tutta la mia fottuta vita
Andai a casa
Vanessa, Cole e Ernique contro di noi?
Scelta sbagliata
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