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72 |prima parte |

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Ragazze so che sto rompendo, ma ho creato una nuova storia e mi piacerebbe se qualcuno di voi leggesse "MINE" e sapere cosa ne pensate

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#Madison

Quattro benedette ore in viaggio.
Morivo dal caldo nonostante fosse spaziosa.
Fortuna che avevano le luci qui dentro
Quello che non capivo era, come faceva Justin a rimanere calmo? lui non era claustrofobico?

- Justin- lo chiamai sussurrando
Si girò
-non ti da fastidio stare qui? Pensavo che ti desse fastidio stare rinchiusi- chiesi ricordando quando eravamo bloccati in ascensore all'Hotel

- si, cerco di non pensarci- fece un sorriso forzato
-scusa- dissi abbassando lo sguardo imbarazzata
-hey, tutto bene?- chiese 
-non esattamente, ma cerco di non pensarci- dissi ripetendo le sue parole
Mi sorrise
Lui appoggiò la sua testa sulla mia spalla.
I bambini dormivano beatamente, Preston era bravissimo far addormentare i bambini.

-hai sonno?- chiesi
-un po' - disse con la voce roca
-sdraiati e metti la testa sulle mie gambe- lo ordinai
-no, sto bene qui-

-Justin- lo rimproverai
-no davvero, sto bene- insistette ancora
-mi sto arrabbiando - lo guardai
-va bene- si arrese.
Poggiò la sua testa sulle mie gambe e chiuse gli occhi e accarezzai i suoi capelli

Justin si addormentò

***

Dopo un po' si avvicinò David
-hey tutto bene?- chiese

Smettetela di chiedermi se stavo bene o no
-si, sto bene, smettetela di chiedermelo - sbottai
-woah, era solo una domanda- alzò le mani in aria

Sbuffai
-scusami, solo che- scossi la testa
-lo so, è normale- disse
-no David, non è normale, non è normale avere paura di uscire quando c'è qualcuno fuori che vuole ucciderti, non è normale trasferirsi ogni cazzo di volte- dissi
-so cosa si prova, ma si risolverà al più presto- cercò di sollevarmi un po' il morale

-dite sempre cosi, ma non c'è nessun miglioramento - cercai di stare calma
Non volevo svegliare Justin

Era un incubo, odiavo la violenza, odiavo la vita di Justin che oramai era diventata anche la mia.
Mi sentivo malissimo quando lasciai la mia famiglia, avevo bisogno di loro, lasciai lì senza una spiegazione.

***

Un'ora dopo

Continuavo accarezzare la schiena di Justin.

Guardai il suo aspetto, il suo fisico.
Era a torso nudo, questo mi diede fastidio quando le cameriere si giravano e guardavano Justin mentre dormiva.
Troie.
Ogni volta le guardavo male

Ad ogni modo, era più muscoloso di prima, un tatuaggio in più e i suoi capelli erano lunghi e biondi.
Sembrava un angelo
L'apparenza inganna.
Odiavo pensare che era tutto vero.
Stavo con un assassino, con un ragazzo che vendeva droga e prostitute, e pieno di nemici che lo volevano morto.

Aveva promesso di stare alla larga con la droga e questo, senza farlo apposta, lui era obbligato a "lavorare".

Una volta che sei dentro non puoi più uscire.
Ma speravo che quando saremo sposati, lascerà quel mestiere
Guardavo il suo viso.
Si vedeva che non era affatto rilassato, dormiva ma si svegliava girandosi più volte
Era scomodo ma almeno poteva stendersi le gambe.

Sentii il camion frenare di colpo, Justin si svegliò e alzò la sua testa guardando in giro cosa stava succedendo.
-siamo arrivati- si alzò Preston
Ci alzammo tutti, compreso un Justin addormentato.

Quando uscimmo fuori restai a bocca aperta
-cosa vedono i miei occhi? È bellissima- dissi incantata
La vista era meravigliosa.
C'era il mare, la spiaggia, una villa bianca.
Sembrava la casa bianca, solo, più diversa.
-lo so- Justin mi guardò
Arrossii.
Non ebbi il coraggio di guardarlo, altrimenti sarei peggio di un pomodoro.

Andammo dentro.
-voglio farmi un bagno, chissà come sarà l'acqua- dissi guardando il mare con il tono sognante prima di entrare

-adesso non è il momento piccola, devi riposare e anche io- disse facendo schioccare il collo
-wow, qualcuno ha bisogno di un massaggio- dissi
-già- massaggiò il suo collo

-signore, se vuole le massaggio io - disse facendo avanti una cameriera che guardava il petto del mio marito
Alzai un sopracciglio

-no- disse duro
Sorrisi mentalmente
-piccola andiamo a dormire, ti farò vedere la casa dopo- continuò guardandomi dolcemente
Annuii.
Mi prese la mano e salimmo
Madison smettila di sorridere, parlò la mia vocina della testa
Smisi di sorridere

Entrammo in una stanza con le pareti bianchi e mobili stile toscano, dalla finestra si vedeva il mare.
-questo è un paradiso- guardai la stanza incantata- ti prego Justin, non voglio più andarmene- dissi riportando lo sguardo su Justin
Rise
-ti piace?-
-mi piace? Lo adoro- risposi

-sono felice, adesso andiamo a dormire, sono stanchissimo- disse andando verso il letto

-beh, io no- risi
-Madison - alzò il suo sopracciglio
-andiamo Justin- sbuffai -se vuoi schiacciare un pisolino fallo pure- continuai
Mi guardò serio per poi ridere
- puoi sdraiarti vicino a me?- chiese divertito
-tu sei troppo pigro- dissi raggiungendolo e lo abbracciai

- e tu troppo attiva- rise
-lo prendo come un complemento- solcai le sopracciglia
- no, non è un complimento per me- mi guardò
Restai confusa
-hey pigro dormi- lanciai un cuscino
-questo è offensivo- disse ridendo
-a me non importa- feci la linguaccia

Mise la testa sotto il cuscino
-sei una bambina- lo sentii ridere
Era a pancia in giù cosi mi misi sopra sulla schiena

- bambina a chi?-
-piccola dovrei essere io sopra di te, sarebbe più facile- disse togliendo il cuscino
-pervertito- dissi dandogli uno schiaffo sulla schiena
Cercò di muoversi
-no Justin cosi cadiamo- urlai
Mi ignorò e si girò, cademmo dal letto
Justin cominciò a ridere, lui non mi vide che per me non era divertente
Mi faceva male alla schiena.

Ma la sua risata era contagiosa cosi risi anch'io.
-sarei io una bambina adesso?- alzai un sopracciglio
Era sopra di me
Mi baciò il collo e alzò la testa guardarmi sorridendo
-si, sarai sempre la mia bambina-
-sei diverso- sorrisi
Solcò le sue sopracciglia
- spero che sia una cosa buona-
Annuii sorridendo
-ti amo- dissi un po' imbarazzata
-anch'io, tanto- guardò le mie labbra.
Abbassò la testa per baciarmi
Un bacio molto intenso e lungo
I brividi sulla schiena e sentivo che le farfalle nello stomaco continuavano a svolazzare
Stranamente ero io a volere qualcosa di più.
Lui si staccò e i nostri respiri erano irregolari.
Il cuore mi batteva a mille ed ero sicura che non batteva solo perché mi mancava il respiro.
Si staccò
Si alzò da me e lui mi prese il braccio per alzarmi.
Lui si sdraiò sul letto senza una parola e chiuse gli occhi
Restai in piedi confusa.

Era normale quel ragazzo?.
Stronzo proprio adesso vai a dormire?

Lasciai perdere lui e la mia vocina nella mia testa che diceva "devi svegliarlo e fotterlo ".
Evviva la finezza.
Adesso avevo una mente perversa?
Scossi la testa e guardai il panorama dalla finestra.

***

Erano 18:22

Non riuscii a resistere, cosi scesi.
Ma sfortunatamente incontrai Roy
-mi fai passare?- chiesi scocciata
Lui stava lì fermo e mi guardava dispiaciuto.
- certo- abbassò lo sguardo.

No Madison, non devi sentirti in colpa.

Scesi dalle scale e andai fuori.
Tolsi le scarpe, sentii il contatto con la sabbia fredda, ed era una sensazione bellissima.
Corsi verso il mare come se stessi volando.
Controllai l'acqua con il piede, era calda.
Non avevo idea se avevo il permesso di farmi un bagno, qui le regole erano spietate, ne ero certa.

-se vuole farsi un bagno può farlo- sentii una voce
Mi girai ed era Roy
-mi hai seguita?- alzai un sopracciglio
-mmh, si- si grattò il suo collo
-adesso devo preoccuparmi che sei diventato uno stalker?-
Rise
-no, ero solo curioso dove stava andando- rispose
-bene, adesso puoi andare via- feci un sorriso finto, mi sedetti e guardai l'Oceano

- ce l'ha ancora con me?- chiese mettendosi accanto a me
-si Roy, voglio stare da sola se non ti dispiace- sbottai
-la prego, non mi tratti cosi- prese la mia mano
-okay- dissi togliendo la sua mano

-posso rimanere qui con lei?- chiese
Lo guardai
-non credo che Justin sarebbe contento- dissi
-non lo saprà nessuno- fece un piccolo sorriso
Sbuffai
-okay-

***

19:37

Era buio, le lampade della casa faceva un po' luce.

Ascoltavo Roy e voleva la mia amicizia.
Sapevo già che Justin si arrabbierà ma era un bravo ragazzo, almeno credevo che fosse così
La mia fiducia in lui era al 5%

Merda!
Mi alzai di colpo e lui fece lo stesso

L'appuntamento che aveva Justin.

In questo momento mi starà cercando e sarà arrabbiato.
-che succede?- mi inseguì spaventato
-mi sono ricordata che io e Justin avevamo un appuntamento con qualcuno o meglio, Justin aveva l'appuntamento- parlai velocemente
- hey tranquilla- rise -entriamo-

Entrammo e vidi qualcuno correre verso in cucina
Alzai un sopracciglio
Che diavolo stava succedendo?
Sembrava che ci stessero spiando.
Lasciai perdere e andai sopra

Dovrei prepararmi al peggio.
La porta era semiaperta
Dio mio.
Aprii la porta e trovai Justin nel letto che dormiva
Sospirai di sollievo.
Era tardi, così andai a svegliarlo.

-Justin- lo chiamai sussurrando dolcemente
-ancora un altro po'- si lamentò girandosi dall'altra parte
-Justin, dovevamo uscire, ricordi?- lo feci girare
Lui aprì gli occhi lentamente
- che ore sono? - chiese assonnato
Sembrava un bambino
Guardai l'orologio.

-le sette e mezzo- dissi
-hai le mani ghiacciate, dove sei andata?- chiese
-ero fuori- dissi
Si svegliò del tutto
-dove?- si alzò la schiena
-qui fuori- indicai la finestra dove c'era la spiaggia
-non eri tu poco fa che mi accarezzavi la schiena?- solcò le sopracciglia

- cosa?-
Solcai le sopracciglia
-si, ho sentito qualcuno che mi accarezzava la schiena -

-no Justin- dissi confusa -forse ti sei sognato tutto quanto- continuai
-no- insistette -ero sveglio ed ero di spalle, pensavo che eri tu- disse
Sgranai gli occhi
La porta era aperta e ricordai che l'avevo chiusa
-la porta l'avevo chiusa e quando sono entrata la porta era aperta, Justin mi stai dicendo che qualcuno è entrato qui e ti ha accarezzato la schiena?- mi alzai dal letto - ero fuori con Roy, sono stata un'ora fuori è impossibile che sono stata qui - continuai

Justin si alzò velocemente
-con chi sei stata?- mi guardò
Merda, l'avevo detto ad alta voce
-con Roy- abbassai lo sguardo
-cosa?- urlò - ti avevo detto di stare alla larga da lui- si avvicinò
-è venuto lui da me- chiusi la mia boccaccia
Oddio, cosa ho fatto?
-noi due faremo conti più tardi- sbottò andando verso in bagno chiudendo la porta violentemente
-Justin- bussai la porta
-lasciami in pace- lo sentii
-non abbiamo fatto nulla, parlavamo soltanto, nient'altro Justin- dissi frustrata
La porta si aprì
-non mi ascolti mai, ti dico una cosa e tu non lo fai, quale cazzo è il tuo problema?- si avvicinò
-io ho solamente parlato, adesso è vietato parlare con qualcuno?-
-con lui si- sbottò

Era arrabbiato e si sapeva che si sarebbe arrabbiato quando lo avrebbe scoperto

Era bello anche quando era arrabbiato
-quanto sei bello?-

Oddio, ditemi che non l'avevo pensando ad alta voce
Solcò le sue sopracciglia

- non scherzare Madison, non è il momento - si avvicinò ancora di più arrabbiato
Presi il suo viso e diedi un bacio a stampo
Restò pietrificato

-io non ho fatto nulla con lui, parlavamo e basta, dovresti fidarti di me- lo guardai negli occhi
-mi fido di te, di lui per niente - disse

-devi solo fidarti di me, ti fidi?-
-si-
- mi abbracci?- feci gli occhi da cucciolo
Mi guardò e sospirò
Non disse nulla e mi abbracciò.

55 VOTI E CONTINUO

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