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Allora ho messo due capitoli insieme
Domani e dopo domani non ci sarò, quindi il capitolo è lungo
Buona lettura hahaha
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- ti amo Justin- disse per poi baciandomi con foga
Sentii una macchina suonare il clacson, spostai Madison vedendo il semaforo verde e partii
-che c'è? Non mi ami più?- chiese ridendo -dai, facciamolo - mi baciò l'orecchio per poi mordere il lobo
-no, non sai cosa stai dicendo, stai seduta - spinsi Madison per farla rimanere al suo posto
-sei noioso, tempo fa volevi violentarmi e picchiarmi, adesso non vuoi farlo?-
-non stavamo insieme, non mi stavi simpatica- dissi freddamente
Odiavo quando portava il discorso che la picchiavo
-però volevi farlo con me- mise a tirare la mia camicia
Sbuffai.
Sentii le sirene della polizia, guardai dallo specchietto.
Cazzo
Mi accostai
- ti prego Madison stai buona- dissi implorandola
-c'è la polizia -rise
Tempismo perfetto.
Presi la patente
-signore documenti e patente- disse l'agente
Diedi la patente e documenti
-signore lei stava correndo un po' troppo velocemente - disse guardandomi e puntandomi la torta
Stavo per rispondere quando Madison parlò
- perché voi potete?-
Guardò male il poliziotto
-stai zitta- sussurrai sorridendo - senta la lasci parlare, è arrabbiata e ha le sue cose -dissi
Mi guardò e annuii
-può andare - mi diede la patente e documenti
-grazie agente- sorrisi gentilmente
Se ne andò e sospirai di sollievo
Accesi il motore e andammo a casa
Per tutto il tempo continuava a delirare e dire cazzate .
Arrivammo e mi accorsi che si era addormentata.
Grazie Dio.
Scesi dalla macchina e aprii la porta, ritornai da lei e la presi in braccio .
Non riuscivo a credere che la stavo prendendo in braccio e portarla a casa.
Con facilità chiusi lo sportello con il piede e andai sopra.
Questa casa era costruita male, dovevano mettere le stanze a piano terra cazzo.
Una volta che arrivai in camera nostra, misi Madison sul letto delicatamente e cominciai a toglierle i suoi vestiti
Immaginavo che non era d'accordo ma se sentisse caldo?
Tolsi anch'io i miei vestiti e rimasi in boxer.
Mi sdraiai e cominciai a guardarla.
Era cosi tranquilla, la parte migliore era quando dormiva
Cosi calma, non parlava, non mi faceva arrabbiare.
Mi amava e il bacio che mi aveva dato in macchina, dio, era da stuprarla.
Mi mancavano i suoi baci, anche se non ci eravamo visti un giorno.
Per me era una vita.
Vidi l'orologio, erano le 3:13 e mi chiedevo se aveva mangiato prima di uscire.
Ma non potevo svegliarla.
Fece una smorfia, si spostò e mi diede di spalle. Si avvicinò a me prendendomi il braccio avvolgendo al suo bacino
Non riuscivo a decidere se dovevo togliermi o no, ma avevo troppo sonno per spostarmi.
Dormii a sonno pieno.
#Madison
Cercai di muovermi ma ero bloccata, vidi un braccio e tatuaggi famigliari, mi girai lentamente.
Justin, sorrisi.
Dormiva come un angelo, aveva la bocca semiaperta, russava leggermente e i suoi capelli sudati erano attaccati sulla sua fronte.
Perché stavo sorridendo?
Un attimo, non ero con Matt? Che ci facevo qui?
Guardai sotto le coperte, eravamo in intimo, se avevamo fatto sesso?
Spinsi un po' forte Justin e cadde dal letto
Coprii la bocca per la caduta che aveva fatto.
-che cazzo fai?- urlò di dolore
-mi dispiace- dissi dispiaciuta
Si alzò lentamente e un gemito di dolore uscii dalla sua bocca.
Si sedette e non disse nulla massangiandosi la schiena.
-buongiorno anche a te- dissi ironicamente
Si girò e mi guardò male
Guardai l'altra parte, non riuscivo a guardarlo quando mi guardava in quel modo.
Si sdraiò e mi diede di spalle
Dovevo dirlo, ero nuda, beh quasi nuda.
Non avevo intenzione di rimanere incinta, non volevo che mio figlio avesse un padre come quel coglione.
-Justin- chiamai
-cosa vuoi?- parlò assonnato dandomi di spalle
-cosa è successo ieri sera? Perché sono qui? E perché sono senza vestiti senza un pigiama?- chiesi
Un po' troppo domande ma non ricordavo niente a parte Matt che mi portò a ballare.
-se pensi che l'abbiamo fatto ti sbagli di grosso e ora mettiti a dormire - disse
-perché sono in intimo allora?- chiesi ancora
Sbuffò
-ho tolto i tuoi vestiti nel caso se sentivi caldo, ora dormi- disse infastidito
-cosa è successo ieri? Ricordo solo che ero con Matt e ora mi ritrovo a casa tua- dissi infastidita anch'io
Si girò
- possiamo parlarne più tardi? Che ne dici? Grazie - si girò di nuovo
-idiota- scesi dal letto
-che stai facendo?- mi guardò stranito
- me ne vado, non ho un motivo valido per restare- dissi
Non ricordavo cosa dovevo fare oggi
Mi vestii.
C'erano ancora i miei vestiti nell'armadio
Pensavo che li avesse buttati
Justin scese dal letto.
-tu non andrai da quel figlio di puttana-
-di chi stai parlando?- chiesi confusa
-Matt ti ha dato della droga cazzo, ti ha portato in un posto non adatto a te- disse
Ignorai per quello che aveva detto, ricordando Matt.
Sgranai gli occhi
Oggi dovevo partire con Matt in Spagna.
Cercai le mie scarpe disperatamente
-oggi devo partire, che ore sono? - guardai l'orologio -le dieci, oh merda- misi a cercare come una pazza
-mi hai sentito?- urlò prendendomi per un braccio
-che vuoi?-
-Matt ti ha drogata- disse
-sei stupido, non farebbe mai una cosa del genere, non dire minchiate. Questa è una scusa per non farmi partire - dissi offesa
-no- urlò di nuovo
-perché urli?- chiesi
-perché come al solito non mi ascolti, non è una scusa, secondo te perché non ricordi un cazzo di quello che avevi fatto ieri? Perché sei in casa mia e non la sua?-
In effetti aveva ragione.
-se non dici niente di quello che è successo, me ne andrò- dissi a braccia conserte
Aspettai che dicesse qualcosa
-Mi stai minacciando?- chiese
-non è una minaccia, voglio capire cosa è successo- dissi sconvolta
Sospirò
-okay, stavo per fare le consegne, quando mio zio Joseph mi aveva chiamato, mi aveva detto che c'era l'ultima consegna, dovevo portare questa consegna a Ralph che si trovava in una discoteca. Così sono andato e quando sono entrato sono andato nelle stanze private che usano i ricconi. Poi ho visto te e Matt, ho dato la droga e Ralph mi ha invitato a stare con voi, Ralph si è avvicinato a te e ha chiesto se ne volevi un altro po', cosi mi sono arrabbiato gonfiandolo di botte e ti ho preso. E sai cosa ho notato? Matt si stava baciando con una ragazza e non si era nemmeno preoccupato per te. Quando stavo per aprire la porta, lui si era alzato e non voleva che tu andassi via insieme a me, così ti aveva spinto, come vedi la ferita sulla tua mano, cosi l'avevo picchiato e ti ho portato a casa, contenta adesso?- andò a sedersi sul letto
Ero a dir poco sorpresa, non stava mentendo.
Insomma per quale motivo dovrebbe mentire su una cosa del genere?
- adesso che farai?- chiese guardandomi
-non lo so, sono cosi confusa, tu mi rendi confusa- scossi la testa- non so se stai dicendo la verità dato che menti sempre- continuai
Solcò le sue sopracciglia
-sei libera di non credermi ma ho detto la verità - uscì dalla stanza.
Okay pensa Madison.
Justin diceva cose che coincideva tutto quanto, Matt lo conoscevo da tempo dall'orfanotrofio, e da quel giorno che scappai non l'avevo più rivisto, non sapevo nemmeno se fosse lo stesso ragazzo di una volta.
A Justin non lo capirò mai e poi mai, anche se avevo pochi momenti felici con lui, lui mi aveva dimostrato un po' di bene. E mi salvò da suo zio.
Che situazione.
Matt aveva trovato mio padre e mi stava aspettando, e scoprii che venivo da una famiglia ricca.
Ma se erano ricchi, perché mi avevano abbandonata?
E se andassi con Justin?
Se...
Lui non verrà, e avrà le consegne di suo stupido zio.
Ma potevo chiederglielo, no?
Scesi sotto come un fulmine, andai in cucina ma mi bloccai
Restai a bocca aperta
Vidi vetri su tutto il pavimento
Vidi Justin poggiarsi le mani sul tavolo, le mani fatti di sangue.
-Justin- chiamai insicura.
Girò la testa guardandomi per poi girare dall'altra parte
-sto bene, tranquilla, mi sono caduti dalle mani- disse
-si, e io farò finta di credere questa scusa del cazzo- mi avvicinai a lui - perché l'hai fatto?- chiesi, accarezzai la sua schiena, si rilassò
-non lo so- disse - mi andava di farlo- continuò
- Justin- chiamandolo di nuovo- ho deciso di una cosa-
Mi guardò come se fosse spaventato
-non voglio sentire le tue decisioni - scosse la testa
Ignorai la sua risposta
-vuoi venire con me in Spagna?- chiesi
Rise cupamente
-in Spagna? Hai idea quante consegne ho? Se salto una consegna mio zio ti verrà a cercare- disse - e poi, perché dovrei?- chiese
-perché eri il mio primo ragazzo- mi fermai chiudendo gli occhi e maledicendo la mia boccaccia
-appunto, ero- andò via
-Justin non volevo-
Troppo tardi, se n'era andato.
Perfetto Madison un bel lavoro.
Potevo solo tentare di nuovo.
Inseguii Justin e scesi piano terra, vidi seduto sul divano a curare le ferite.
Mi sedetti accanto a lui, vidi che era in difficoltà a mettere la fascia, così lo aiutai.
Presi la fascia e lo avvolsi nella sua mano.
-potevo benissimo farcela da solo- disse infastidito togliendo la mano
-cerco di essere gentile, ti ho chiesto se volevi venire in Spagna e - mi interruppe
-ho detto no, non voglio incontrare nemmeno tuo padre, non mi interessa né di te e né di tuo padre. Non sono il tuo ragazzo, sono solo un conoscente che ti ha dato una casa e da mangiare-
- Justin sappi che l'hai voluto tu, sei più egoista di prima- scossi la testa - non so cosa fare con te-
-semplice, non volevi stare lontana da me? Prendi questa occasione piccola- prese una sigaretta
- sto cercando di avere una discussione tranquilla con te- dissi prendendo la sua sigaretta dalla sua bocca prima di accenderla
-dammi la sigaretta-disse freddamente
Scossi la testa
- dammi la sigaretta- si alzò
Scossi di nuovo la testa e la feci a pezzi
Non realizzai in tempo finché mi mise le mani addosso
Mi diede dei pugni in faccia e nello stomaco, dalla mia bocca uscii sangue.
Vidi tutto nero.
#Justin
Mi fermai quando cadde
Che cazzo avevo fatto?
-merda, Madison, hey Madison svegliati- schiaffeggiai leggermente la sua guancia - amore non scherzare svegliati- mi presi di panico
Non reagiva, non rispondeva.
La presi in braccio e la portai di sopra
Andai in camera, appoggiai Madison sul letto e corsi immediatamente al bagno a prendere un asciugamano e bagnarla
Andai da lei e la misi sulla fronte togliendo il sangue
Cazzo adesso mi odierà a morte.
Piansi come un bambino dopo un po' entrò David
-che è successo? - chiese preoccupato vedendo Madison piena di graffi .
Non riuscii a parlare di quanto ero spaventato.
Avevo promesso di non farlo mai più.
Raccontai a David cosa le era successo .
-amico hai dei seri problemi, non avresti dovuto, non puoi continuare cosi, ricordi Jonathan? Hai picchiato quel ragazzo solo perché ti ha messo la sua mano sulla spalla cazzo, devi gestire la tua rabbia- disse arrabbiato
#Flashback
Tornai nel magazzino, vidi David facendo segno di entrare la macchina .
Scesi dalla macchina, andai dal furgone per prendere le consegne
-Justin tuo zio Joseph ha detto che hai solo sette consegne- disse Jonathan
-d'accordo- dissi freddamente
-ben fatto - rispose dopo
Sentii una pacca sulla spalla, presi Jonathan e picchiai il ragazzo
#fineflashback
-senti ero nervoso, avevo lavorato tutta la giornata e loro solo una nottata e basta, ora concentriamoci su di lei, lei mi ha preso la sigaretta e l'ha rotta- dissi agitato
-Justin- mi chiamò David confuso
Lo guardai
-cosa c'è- sbottai
-dimmi la verità, avevi preso quella merda mentre facevi le consegne ?- domandò
Non risposi.
-Justin hai l'astinenza, l'astinenza ti porta a questo - disse indicandomi -finirai nella merda amico- continuò
Mi spaventai ancora di più.
Scossi la testa, non volevo che mi odiasse ancora di più.
Sentii un gemito di dolore, mi girai e vidi che si stava svegliando
Ringraziai al cielo.
Si mise seduta.
-piccola- tremai- mi dispiace così tanto- la abbracciai forte
Gemette
-mi fai male se mi stringi così- disse facendo fatica a parlare
-scusa- dissi togliendomi -come ti senti?- domandai preoccupato
Accarezzando la sua guancia
-sto bene- disse forzando il suo sorriso
Un'ondata di tristezza mi portò solo a sentire che stava bene che in realtà non era vero
-ti prego, non mentire- mi scesero delle lacrime
-Justin dobbiamo portarla in ospedale- disse David guardando la sua fronte che usciva sangue
-no, sto bene, non portatemi da nessuna parte - si sdraiò.
-stai scherzando? Stai sanguinando cazzo- mi agitai
Mi alzai per allontanarmi da lei, non vorrei farle del male di nuovo.
Aveva ragione David, quella merda mi stava rovinando .
Misi seduto su una sedia e cercando di stare tranquillo.
-va bene Madison, non ti preoccupare, per fortuna ci sono io- si mise seduto accanto a lei.
Sospirai di sollievo.
Dimenticavo che David poteva fare "magie"
***
Dopo un po' curò le ferite di Madison e stetti in silenzio a pensare come avevo potuto farle questo.
Non era arrabbiata, doveva picchiarmi anche se non mi bastava.
-ho finito- disse David riportarmi alla realtà - sei meglio di Justin, Justin si lamenta sempre quando si tratta di cucire mentre tu non ti sei spostata o detto qualcosa- sorrise
Mi alzai dopo essermi calmato
-mi sono offeso - dissi scherzando
Misi la mano al cuore fingendo di essere offeso.
Mi guardarono e si misero a ridere
La sua risata era così bella.
#Madison
Mi fece ridere quando Justin scherzò facendo finta di essere offeso.
Aveva sbagliato, ma quando sentii che aveva preso la sostanza bianca mentre che faceva le consegne, non era colpa sua.
Era ancora in tempo.
Il telefono di David suonò e si alzò per rispondere
- scusate ragazzi devo proprio rispondere, Justin mi raccomando- guardò Justin prima di uscire
Justin era un po' agitato e imbarazzato, non mi guardava nemmeno.
-Justin avvicinati- dissi sorridendo, anche se avevo molta paura .
Mi guardò stranito ma si sedette accanto.
-Madison prima di parlare, devo parlarti- disse guardando le sue dita -per prima cosa, mi dispiace, ho perso il controllo, lo so, avevo promesso che non ti avrei fatto del male e non l'ho mantenuto la promessa. Mi odi lo so, ma quando ti ho vista che non hai reagito più e sei caduta, giuro, ero nel panico, sento che mi starai lontano dopo quello che ti ho fatto e sto malissimo- le sue lacrime sembrano una fontana
-la seconda?- Chiesi tremando sapendo che c'era dell'altro
Sospirò
-da quando ho rcominciato a consegnare la droga, io ne prendevo un po' - abbassò la testa, non ebbe il coraggio di guardarmi.
Non credevo che me lo dicesse adesso.
Ma lo apprezzavo ugualmente.
- voglio solo dirti che per qualunque cosa, io ci sono- dissi con tutta sincerità
-l'ho preso anche prima, in cucina- disse strizzando gli occhi
Doveva fermarsi, volevo trovare quella schifezza e buttarla nella spazzatura.
Ma prenderà ugualmente quelle che consegnerà.
Notò il mio silenzio, mi guardò dispiaciuto
-vuoi farti perdonare?- chiesi
-anche se lo facessi, non riuscirei nemmeno a perdonarmi me stesso- fece un sorriso triste
-Sai, una volta, quando stavo nelle strade di Los Angeles, un'anziana si sedette accanto a me, cominciò a parlare con me, mi diceva che ogni tempo era prezioso, le avevo chiesto di cosa stesse parlando e lei aveva risposto, 'la vita si va avanti, anche il poco che ti rimane'- dissi sorridendo a quelle frasi -era una chiacchierona, ma amavo ascoltarla, perché dava dei buoni consigli e mi faceva stare bene, riusciva a strapparmi un sorriso, poi passò un mese e mi sedetti nello stesso posto dove l'avevo incontrata per la prima volta, speravo che venisse, guardavo ogni secondo a destra e sinistra. Una signora venne verso di me, era sua sorella minore, mi vide e mi aveva riconosciuto nonostante ero sporca e i vestiti ancora più strappati, mi disse che morì. Piansi tantissimo, non la conoscevo ma ero già affezionata, sono un tipo che si affeziona facilmente, così ricordai le sue ultime parole quando la salutai per l'ultima volta, 'quando troverai l'amore della tua vita, sarai felice, non per la casa, non i tuoi nuovi vestiti, ma sarai felice di essere amata dalla persona che ami'- dissi le frasi guardando Justin - non importa se fai casino, non importa quante volte hai sbagliato, importa che sei qui, accanto a me- continuai.
Justin rimase senza parole.
-sono parole bellissime - sorrise dolcemente
-adesso, c'è una cosa che riuscirai a farti perdonare- dissi prendendo la sua mano
-dimmi- strinse leggermente la mia mano baciandola
-voglio che tu venga in Spagna con me, insieme a me e voglio che ti allontani dal tuo lavoro- dissi con la speranza che dicesse qualcosa
Riflettò e sospirò
-non so se posso, non voglio che Joseph si avvicini a te- disse
-vieni con me Justin- mi avvicinai a lui- per favore, sei l'unico oltre David, che mi sei stato vicino- dissi
Alzò le sopracciglia sorpreso
-non ti prometto niente, ma ci proverò- disse
Saltai sopra a Justin ridendo e abbracciandolo.
Baciai a stampo e fu cosi che restai scioccata e imbarazzata compreso Justin
-ehm, scusa- mi alzai sistemandomi
Che figura di merda
-bene, io vado in bagno- dissi imbarazzata
Awaw♥
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