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Justin sembrava davvero arrabbiato, non l'avevo mai visto così e nonostante tutto lui era sempre arrabbiato, ma mai quanto me per il fatto che mi aveva lasciato con le ragazze in quel posto deserto e buio, non riuscirò mai a perdonarlo. Forse sarò immatura perché accettai che andassi con gli estranei ma se non fossero per loro saremmo ancora lì e probabilmente ci saremmo perse.
Eravamo tutti arrabbiati, non vedevo l'ora di tornare dai miei bambini. Mi mancavano troppo e forse mancherò anche a loro. Guardai le mie mani per noia e stranamente guardai l'anello e alcuni ricordi di noi sembrava di essere in un film.
Perché ci sposammo? I nostri caratteri erano così diversi e sembravamo delle bombe atomiche quando parlavamo. Insulti, parlare ad alta voce che per fino gli astronauti ci sentivano, faccia a faccia, freddezza, orgoglio, mani violente. Vedevo in lui un ragazzo cattivo e allo stesso tempo buono, sapeva proteggermi, era protettivo, dolce, affidabile, responsabile a parte quella sera, bello, adorabile.
Nonostante tutto, anche se mi dava i nervi, era un marito perfetto e sottolineo NONOSTANTE TUTTO.
Se non fossi io la sua donna? Se il matrimonio è stato forzato? Avremmo potuto aspettare, ma che avevo in testa? Dovevo conoscerlo in fondo, capirlo e cercando di capire i nostri caratteri.
Volevo scendere da quel jet e buttarmi senza paracadute
-Shell, per favore non guardarmi così- disse Justin sussurrando
Erano due ore esatte che bisbigliavano ed io volevo ignorarli, ma impossibile farlo, li guardai come se loro fossero una coppia e sarebbero stati bellissimi insieme perché andavano d'amore e d'accordo.
Sospirai e misi le mie cuffie ascoltando un po' di musica cercando di scacciare quel pensiero di loro due insieme. Forse ero io, ero troppo pesante, vendicativa, gelosa e orgogliosa, non andavo bene per lui. Mi piacerebbe così tanto essere Shelley, perché lei era bellissima e aveva sempre l'attenzione di Justin ogni giorno, anche lei aveva dei problemi con David ma era logico che prima o poi avrebbero fatto pace, in effetti erano abbracciati.
Gli unici che ancora non avevano fatto pace eravamo io e Cecilia con Matt e Justin. Magari Justin vorrebbe che mi scusassi ma alla fine lui aveva cominciato.
Il telefono vibrò ed era Nash e rimasi sbalordita, misi pausa la canzone che stavo ascoltando e risposi su whatsapp
io :"Hey Nash, scusa ma non posso rispondere adesso"
Dopo un po' vidi che stava scrivendo
Nash:"Scusami è stata Grace, voleva sentirti"
Fece una registrazione e sentii la sua voce adorabile che mi salutava e mi chiedeva quando potremmo rivederci
Io:"Ciao amore, mi auguro di vederti molto presto, adesso sto andando a casa mia"
Sorrisi
Mi mandò un'altra registrazione con la quale mi chiese dove abitassi e Nash rispose al mio posto, così mi disse che un giorno vorrebbe visitare Spagna
Io:"mi piacerebbe anche a me tesoro, così vi faremo da guida e vi ospiterò a dormire da me"
Sarebbe una bellissima idea così i miei piccoli conosceranno la piccola Grace
Nash:"sarebbe stupendo, così i nostri figli faranno amicizia" e qui capii che era lui e non la piccola a scrivermi
Io:"stavo pensando la stessa cosa, non vedo l'ora"
Nash:" tutto bene?"
Io:" si, tutto bene e tu?"
Nash:" insomma, se giocare con le bambole e fare una voce da femmina significa stare bene"
Scoppiai a ridere immaginando la scena e sentii gli sguardi su di me ma decisi ignorarli
Io:" esagerato, anche io gioco con il mio piccolo Tyler e faccio il verso da dinosauri ma non mi lamento"
Nash:"sai quanto vorrei essere al tuo posto, molto meglio che fare la voce femmina e avere la sua bambola, com'è che si chiama? Barbie?"
Io:" Sei troppo divertente Nash, immagino che hai ancora la bambola in mano e la faccia triste e implori tua figlia di smettere"
Nash:"come hai fatto ad indovinare?"
-con chi stai scrivendo?- sentii ed era Cecilia
-con Nash- sorrisi - prima mi ha chiamata la piccola e lui giustamente mi ha avvertito che non è stato lui a chiamarmi- feci vedere i messaggi
Immaginai che Justin mi stesse guardando male, lui non si faceva avanti e voleva sicuramente farmi ingelosire parlando con Shelley.
-aw, sono troppo teneri- disse guardando la foto che si intravedevano Nash e Grace che giocavano con le bambole
-che ne dici se facciamo una video chiamata?- chiese Cecilia
-non so se posso- sussurrai
Un conto era farlo ingelosire un po', ma non tanto da fargli perdere il controllo o magari farmi una brutta figura.
Senza che me ne accorgessi, Cecilia fece partire la video chiamata ed io rimasi a fissarla come una cretina
Mi tolse le cuffie il modo che ascoltasse anche lei
Nash accettò la video chiamata e salutammo a vicenda
-Cecilia, come stai?- sorrise Nash
-benissimo, tu e la piccola?- rispose la mia amica
Voleva sicuramente far ingelosire Matt dato che la stava guardando e ascoltava le nostre discussioni
-siete ancora sull'aereo?-
-si, ancora non siamo arrivati e siamo già stanchi - rise la mia amica
Non parlavo, mi limitavo ad ascoltarli e sorridergli
-noi in realtà stavamo giusto andando fuori a mangiare, voi avete mangiato?- chiese alzandosi da terra insieme alla piccola
-non abbiamo tanta fame- risposi per la prima volta
-parla per te amica, io ho tanta fame. Dove andate di bello?- rise Cecilia
-Dove andiamo Grace?- parlò con la piccolina
-Pizzeria- urlò felice alzando le braccia
-ancora? Ma siamo andati ieri sera con le ragazze- disse
Sgranai gli occhi quando ci nominò e Justin si alzò venendo verso di noi
Premetti aggancia e posai immediatamente il telefono
- dammi il telefono- disse
- perché? Mi serve ascoltare la musica-
- si? La tua musica fa schifo e le mie orecchie sono esplose- si riferì alla chiamata
- cosa vuoi?- lo guardai male
Grazie Cecilia che stava al lato destro, Justin non poteva avvicinarsi al mio telefono
- Justin, guarda che non sta facendo nulla di male. Stavamo chiacchierando- rispose Cecilia
- Stanne fuori Cecilia- rispose per la prima volta a Cecilia - dammi il telefono o me lo prenderò con la forza-
-Justin- venne David prendendo il suo braccio e Matt fece la stessa cosa con l'altro braccio
- toglietevi, voglio solo il telefono-
- non è il tuo - sbottai - invece di scusarti ti stai comportando come uno stronzo-
-Invece di ammettere i tuoi errori ti stai comportando da puttana- disse
Presi il bicchiere che conteneva acqua e glielo buttai in faccia e di conseguenza anche David e Matt si bagnarono
Dopo questo spinsero Justin quando cercò di prendermi
-Troia vedrai come riuscirò a prenderti- mi tirò un piatto che grazie a Josh si mise davanti e sentii gemere di dolore
-Sei impazzito?- rimase scioccato Matt
- stai bene Josh?- lo guardai preoccupata
-peggio per te che ti sei messo in mezzo- disse Justin
Josh non rispose e mi prese il braccio per poi andare dalla mia stanza
-ascoltami, ti chiedo solo di non rispondergli okay?- mi disse
Non risposi e lo abbracciai
- voglio il divorzio- piansi - non voglio stare con lui-
-ssh, non è vero, sai che non lo vuoi davvero- disse ricambiando l'abbraccio
- si invece, se non fosse stato per te quel piatto mi avrebbe tagliata il viso-
- calmati, Justin è troppo arrabbiato per ragionare e anche tu, stai tranquilla-
Cecilia entrò in camera mia e mi abbracciò anche lei
- no, non voglio stare con una persona violenta, mi sta facendo del male così - dissi
Un'ora dopo
Ero sola con le lacrime che scendevano di continuo, non me lo sarei mai immaginato che Justin avesse il coraggio di tirarmi un piatto.
Matt entrò e chiuse la porta, si distese accanto a me e mi abbracciò fortissimo
- Justin si è calmato, vuoi venire?- disse
Scossi la testa
- No, non voglio vederlo. Hai visto quello che ha fatto? Mi ha quasi rovinato il viso per una stupidaggine, ho tirato l'acqua non il bicchiere-dissi
-lo so, però avete entrambi esagerato, Justin di più-
- Come ho fatto ad innamorarmi di lui? Come ho fatto a sposarmi proprio con lui? Mi ha letteralmente distrutta Matt. Mi ha distrutta dentro-
- mi dispiace tesoro- disse
- ti prego Matt, se ami Cecilia non comportarti mai come fa Justin con me, lei ti ama davvero e sei la sua vita- dissi piangendo- promettimelo anche se vi lasciate e ti ritrovi con un'altra, sii presente promettilo -
-te lo prometto- mi baciò sulla fronte - adesso dormiamo, sei stanca-
Scossi la testa
- no, voglio il divorzio Matt. Non ce la faccio più, mi sta uccidendo in questo modo-
-non pensarci quando sei arrabbiata, spesso diciamo paroloni e tutto, ma quando la rabbia svanisce poco a poco, si fa sentire i sensi di colpa. Puoi non vederlo per quattro ore, ma poi andrete nella stessa casa ed è impossibile non parlarci-
***
Arrivammo in Spagna e scendemmo tutti dal jet, non guardai Justin per tutto il tempo e tremavo solamente vedendo la sua mano o il piede.
Fortuna che rimasi dietro con le ragazze
-Bene, io vado a prendere un altro aereo- ci salutò, venne ad abbracciarmi
-hai il biglietto?- chiesi con la voce rauca
-devo ancora prenderlo, adesso vai a casa e ti riposi-
-aspetta, ti accompagno- dissi
-non c'è bisogno- disse
-si, per favore- mi staccai da lui
- okay, ma dopo averlo preso ti accompagno dai ragazzi- disse
Andai con lui ignorando gli sguardi su di me e aspettammo la fila
- Justin, ha capito che ha sbagliato lanciare quel piatto- disse
-non si direbbe-
- Justin può essere un coglione ma è pur sempre innamorato di te- disse
-Josh, un ragazzo innamorato non fa sentire male alla donna che ama, un uomo innamorato non lancia le cose. Ti rendi conto che per colpa sua uno di noi due si sarebbe fatto male?-
-hai ragione, ma ti prego di credermi che è pentito. Era arrabbiato, era accecato dalla gelosia e dalla paura che un giorno andrai con un altro. Conosco Justin, dimostra la paura in questo modo e lo sai anche tu-
-non lo so, Josh- scossi la testa- ogni giorno diventa più violento e fa paura-
-Pensaci piccola- avanzò il passo e senza accorgermene toccammo noi - Un biglietto per New York e un altro biglietto per Los Angeles- parlò con una signora dietro al bancone
- che devi fare a New York?- chiesi
- ho alcuni impegni da finire-
Disse la data quando doveva partire e dopo aver preso i biglietti, mi accompagnò dai ragazzi
Abbracciai Josh un'altra volta e andò via
Andai da Cecilia e Shelley che mi presero per mano e andammo a riprendere la nostra auto
Arrivammo a casa distrutti ed io avevo bisogno di una dormita nel mio letto ma con la paura che avevo non volevo dormire. Era notte, entrammo silenziosamente senza far svegliare a nessuno. Tutti tornarono nelle loro stanze e non vidi Justin, capii che era da qualche parte, non volevo trovarmi sola con lui e tanto meno cascarci con le parole, ero certa che sarebbe stato in grado di farmi cambiare idea ma non adesso. Per una fottuta video chiamata mi aveva tirato un piatto, come se avessi ucciso qualcuno.
Salii e andai dai miei bambini e vidi Justin che li baciava nelle loro piccole teste e feci subito marcia indietro, andai nella mia stanza prima che uscisse Justin e chiusi la porta a chiave, non dormirà con me stanotte.
Guardai il cuscino, lo presi e presi anche una coperta, aprii la porta e lasciai tutto a terra e rinchiusi la porta.
Mi spogliai e mi guardai allo specchio di colpo, vidi i miei occhi rossi e occhiaie. Mi sentivo uno straccio, ero peggio di prima. Non mi riconoscevo nemmeno dato che avevo appena visto una foto dove sorridevo con papà sopra il mobiletto. L'altra cornice vedevo i miei bambini che giocavano, amavo quella foto, poi nell'altra vidi io e lui, dove lui mi abbracciava da dietro che mi baciava al collo mentre io avevo un piccolo sorriso con gli occhi chiusi, come se provassi piacevole, e lo era.
Misi giù la foto e smisi di pensarlo e come affrontarlo domani perché avevo intenzione di lasciarlo. Non ero tanto decisa perché pensandoci bene, i miei bambini soffrirebbero se non ci fosse il padre in casa. Ma potremmo trovare un modo, giusto?
Sbuffai e sentii la maniglia abbassarsi e di colpo raddrizzai la mia schiena fissando la porta e coprii la mia bocca. Sentii bussare ed io non risposi. Bussò nuovamente e stavolta lo sentii
- so che non andiamo d'accordo in questo periodo ma ho bisogno di parlarti- disse
Zitta Madison, zitta.
- Mi dispiace per il piatto- disse
Mi alzai in punta di piedi e mi avvicinai alla porta
- sei sveglia?- chiese
Sembrava calmo e stanco
- ne parliamo domani, lasciami dormire- dissi
-voglio parlarti, chiederti scusa per oggi, ho perso il controllo e non me ne sono accorto-
-wow, hai perso il controllo e non te ne sei accorto e quando mi ucciderai che ti succederà? Perderai la memoria? Justin, ho bisogno di dormire, lasciami sola-
- okay, a domani-
***
Salutai la mia famiglia, il personale della casa e i miei paffutelli
-oggi si va all'asilo eh? Che ne dite se vi accompagna la mamma?-
Esultarono
-Signorina, non c'è bisogno, può benissimo accompagnarli la baby sitter- parlò la governante
-baby sitter? Quale baby sitter? Non mi avete detto niente- dissi
- in effetti tesoro, abbiamo assunto una baby sitter ma tranquilla è bravissima e simpatica, vero bambini?- parlò mio padre
-si, è davvero brava mamma- disse Tyler
-si comporta bene con voi?-
Annuirono
-Non gliel'ha detto il signor Bieber? -chiese la governate
Alzai un sopracciglio
-no, da quanto lo sa?- chiesi con il fumo che uscivano dalle mie orecchie
-da una settimana e due giorni signorina- rispose ricordando bene i giorni
Un conto non saperlo entrambi e mio padre sicuramente non poteva tenerli e nemmeno il personale che avevano da fare e un conto non saperlo e che non mi aveva detto nulla
-quindi Justin non mi ha detto nulla?-
-c'è qualcosa che non va?-chiese mio padre notando la mia voce abbastanza arrabbiata
-no, se tua moglie fa una cosa senza consultarti e non avete deciso insieme secondo te va bene? Fortunati che i bambini si trovano bene, ma voglio vederla di persona quindi chiamate la baby sitter quando i bambini torneranno a casa, li accompagnerò io stessa, andiamo bambini, prepariamoci-
-stai bene?- mi sussurrò
-sto bene- sbottai- non si vede?- cercai di contenermi
Nel frattempo scesero Matt e David.
Le ragazze arrivarono con la divisa e si misero a lavoro
-dov'è?- chiesi
- nel soggiorno, indovino? Avete litigato- disse mio padre sorridendo come se avesse vinto una lotteria
- da come lo hai capito?- sbottai e poi andai da Justin
Lo vidi ancora sul divano che dormiva
La mia rabbia svanì e diventai insicura e feci un passo indietro
Sembrava che stesse scomodo su quel divano notando il suo viso e com'erano posizionate le gambe e le braccia. Lo vidi svegliarsi e subito dopo aprii gli occhi
-dì un po', oltre tirarmi gli oggetti decidi di assumere una baby sitter senza consultarmi?- misi le braccia a conserte
Si alzò la schiena e mi fissò confuso
- scusa, ti aspettavi un buongiorno amore mio, hai dormito bene? Con il vassoio pieno di cibo? -
-Madison, per favore non cominciare- disse
Alzai le mie sopracciglia e risi forzatamente
-appena torno ne parleremo eccome- dissi
-dove stai andando?- chiese
-cazzi tuoi?- per poi andarmene sopra
Andai a lavarmi e vestirmi, i bambini saranno pronti dato che bussavano alla porta
- bambini sto arrivando, aspettatemi sotto- dissi mettendomi le scarpe
Non ero riuscita ad asciugarmi i capelli
Bussarono ed io aprii la porta e uscii velocemente e mi ritrovai faccia a faccia
- vi accompagno- disse guardandomi
-no, vorrei rimanere sola con i miei bambini se non ti dispiace- cercai di oltrepassarlo ma prese il mio braccio
-ho detto- mi guardò - vi accompagno-
-Mamma- urlarono impazienti i piccoli
-Madison è tardi- sentii mio padre
-d'accordo- dissi fredda
-non ti sei asciugata i capelli?-
-no, andiamo- dissi scendendo dalle scale e li trovai pronti e belli
- andiamo .- presi i loro zaini e andammo in macchina
Sistemai gli zaini e misi le cinture ai piccoli, nel frattempo vidi Justin che uscì dalla porta ed io salii in macchina sentendo il gelo, avrei dovuto asciugarmi i capelli
Salì Justin e mise in moto e subito dopo accesi il riscaldamento
Rimanemmo in silenzio, tranne i bambini che giocavano dietro.
10 minuti dopo, arrivammo finalmente e li accompagnammo dentro, vidi la maestra che ci stava aspettando
-Signora Bieber, come sta?- chiese felice - non la vedo da un bel po' -
-ho avuto molti problemi-
Va bene che finalmente il 70% ricordavo tutto, ma lei come cavolo si chiamava?
-Salve signora Anderson- arrivò Justin
-Signor Bieber salve a lei- sorrise
Mi abbassai per salutarli
- ci prenderai mami?- chiese Venelia
- certo amore, verrò a prendervi ma fate i bravi - diedi un abbraccio e un bacio
-ci vediamo più tardi signori Bieber- ci salutò la maestra e prese le manine di quei angioletti, li guardammo fino a quando entrarono nella classe e uscimmo
Tornammo in macchina e il silenzio regnava ancora.
Andammo a casa e scendemmo dalla macchina
- dammi le chiavi della macchina- dissi
- perché?- rimase confuso
- voglio farmi un giro- dissi cercando di prenderli ma lui riuscì a scansarmi
-vengo con te- disse
-non capisci che voglio stare da sola?- sbottai
-non sei guarita del tutto, ti ho notato prima all'asilo non ricordi il cognome della maestra. Se ti lasciassi sola e perdessi di nuovo la memoria non sapremmo come rintracciarti- disse
Vero.
- visto che non vuoi darmi le chiavi, mi faccio una passeggiata-
-Prima devi asciugarti i capelli, sono troppo bagnati e rischi di ammalarti - mi fermò
-adesso ti preoccupi?- alzai un sopracciglio e tolsi la sua mano
-puoi avercela con me quanto ti pare ma non ti lascio sola- disse annoiato
-oltre stronzo sei anche un testa di cazzo- dissi per poi andarmene dentro
-lo so- lo sentii
Chiusi la porta, tanto aveva le chiavi di casa
Tornai in camera e chiusi la porta a chiave
Mi sdraiai sul letto e di colpo sentii un rumore dalla porta
Sgranai gli occhi riconobbi quel rumore, mi alzai distinto e tenetti la chiave
- lo sai, non puoi stare lì tutto il giorno a forzare la chiave- lo sentii
- lo farò eccome, non permetterò che entri nella mia stanza- dissi
-guarda che è nostra, non dimenticarlo- disse
-sbagliato, è mia adesso- dissi
- lo scopriremo, ti consiglio di allontanarti, sto per buttare la porta-
Sgranai gli occhi e mi allontanai sapendo che mi avrebbe uccisa se buttasse giù la porta
Vidi che non stava facendo nulla e subito dopo la chiave uscì
No.
Presi la chiave e cercai di impedirgli di farlo entrare.
Come cavolo faceva a farlo? Due volte che riusciva a far volare la chiave
Sentii la serratura aprirsi ed io misi la schiena bloccando la porta
-dimentichi che sono più forte di te- disse
La porta si aprì lentamente e vidi la sua mano e una volta entrato il braccio, riuscì a prendermi la mia mano e di colpo risi
Non sapevo per quale motivo ma era troppo divertente, sentii la sua risata
- sto entrando- disse
Mi arresi e mi allontanai, vidi che cadde e scoppiai a ridere
- questo gioco mi diverte e parlo quando cadi - dissi
-sei un piccolo demonio- si alzò
Smisi di ridere e tornai seria
-Non hai il diritto di entrare in questo modo-
-tu non hai il diritto di ignorarmi e comportarti così- disse
Sgranai gli occhi
- non sono io quello che ha tirato un fottuto piatto di fronte a tutti- lo guardai
Rimase in silenzio
-sono stanca di litigi, non andiamo d'accordo e tu, quando ti arrabbi perdi il controllo e non lo sopporto. Non sopporto che fai lo stronzo manesco, non sopporto che mi tratti di merda. Mi sono scocciata, voglio seriamente il divorzio perché tutto questa sofferenza deve finire. Siamo diversi e non riesco a capirti, non posso avvicinarmi con un ragazzo e subito vuoi picchiare tutti, per fino me- dissi
-non stai esagerando?- disse
-quello che hai fatto non è esagerato? La mia decisione è ovvia, non so come abbia fatto restare per tutto quel tempo stando con te, mi sono stufata che non ho un po' di tranquillità. Mi sarei fatta male se non fosse stato per Josh, sei davvero spregevole e cattivo-
Rimase a fissarmi
-hai ragione, scusami è solo che mi sono preoccupato e quando parli con un ragazzo non riesco a contenermi. Sei tutto per me, tu non puoi capire quanto, anche se mi comporto così. So di aver sbagliato, ammetto i miei errori ma devi ammettere che anche tu hai fatto degli errori-
-Ti rendi conto che un ragazzo, uno qualunque, mi ha portato all'hotel mentre tu e i ragazzi vi siete divertiti a lasciarci sole. Io ho fatto una cazzata, è vero ma sono stata fortunata perché ho incontrato un bravo ragazzo.-
-Fortunati si, perché lo avrei ucciso se ti fosse capitato qualcosa - disse
-ha parlato mio marito che ha tentato di accecarmi o tagliarmi il viso- dissi guardandolo male
- vuoi smettere di ripeterlo? Ho detto che mi dispiace cosa devo fare? Mettermi in ginocchio?- sbottò
-wow, tu puoi ripetere i miei errori ed io non posso ripetere i tuoi? Questo mi spinge ancora di più per il divorzio, sono stanca di soffrire per ogni cosa-
-lo vuoi davvero?- mi guardò
Abbassai lo sguardo e annuii
-bene, prepara quel fottuto foglio così lo brucio- disse
- non puoi dire così, devi rispettare le mie scelte-
- tu rispetta le mie invece- si avvicinò
- non ti avvicinare Justin, sto parlando seriamente. E' finita- appoggiai la mia mano sul petto
Si fermò a fissarmi
-stai parlando sul serio? Vuoi davvero lasciarmi per un fottuto errore?-
-non è un errore, sono tanti che ho perso il conto. Sei troppo impulsivo, ti arrabbi in continuazione, decidi la mia vita come se fosse tua. Basta, Justin-
Rimase in silenzio e andò via
***
-Non sei obbligata Madison- disse Matt
-chi ha detto che è un obbligo?- guardai il foglio
-I tuoi occhi- disse - sorellina, so che stai soffrendo e so che Justin è un coglione che a volte mi viene voglia di prenderlo a schiaffi ma, è un bravo marito. Se lo fai, rischi di crollare e ti conosco bene-
-sono già crollata, guardami- dissi - non posso avere una persona che mi fa soffrire Matt, sto male-
- ma la domanda è, tu vuoi farlo davvero?- alzò un sopracciglio per poi prendere il foglio dalle mie mani
-no, è normale che non voglio farlo perché lo amo ancora-
-allora non farlo-
- ti prego, non farmi sentire peggio- presi il foglio e uscii dalla macchina
- aspetta Madison- scese dalla macchina. Mi fermai e venne da me- io sono sempre con te anche se non sono d'accordo quello che stai facendo-
Lo abbracciai ed entrammo in casa
Vidi Cecilia e baciò Matt, capii che fecero davvero pace ed ero contenta per loro
Cecilia vide il foglio e capì che quel foglio sarà il motivo in cui quel matrimonio si spezzerà a momenti.
-Tesoro, sei davvero sicura di farlo?- mi guardò tristemente
Annuii
- dov'è?- chiesi
-nella vostra stanza- disse
-ormai è mia, non è più nostra- dissi salendo dalle scale e andai in quella stanza
Lo trovai di spalle seduto sul letto e chiusi la porta, girò la testa e ritornò a fissare il pavimento
- basta la tua firma per far si che questa storia finisca- dissi
Deglutii e le mie mani tremavano
Sentii la sua risata forzata che durò due secondi
- mettilo lì, poi firmo- disse
- devi firmare adesso- lo guardai- non dobbiamo aspettare, firma e basta-
Si girò verso di me e si alzò per poi prendermi dalle mani il foglio e lo strappò
Rimasi a bocca aperta
-non voglio firmare-sbottò
-vuoi davvero fare il duro? Non ti conviene perché verrò con il mio avvocato- dissi ignorando i suoi occhi
-fai venire anche gli sbirri ma non firmerò un cazzo-
-l'hai voluto tu- dissi per poi andando verso la porta
Sentii la sua mano afferrarmi per un braccio
- mi stai facendo del male, tu lo sai?-
-perché tu a me no?-
Mi accarezzò il viso
-non voglio perderti, sei tutto quello che ho- disse - abbiamo avuto alti e bassi e tu vuoi divorziare per una cosa banale?-
-per te è banale? Per te è tutto banale?- rimasi a bocca aperta
-vieni - mi prese la mano e mi tirò verso il letto
-No Justin- cercai di togliere la mano ma lui si sedette sul letto e mi tirò un'altra volta
-siediti- cercò di farmi sedere
-sto bene alzata-
-per favore siediti?-
Sbuffai e mi sedetti sul letto e non sulle sue gambe
-cosa vuoi?-
-che tu mi perdoni, ho fatto tante di quelle cazzate e mi dispiace se quelle lacrime la maggior parte sono stato io a farti piangere. Scusami se ti ho ferito, scusami se ho fatto lo stronzo ma tu sai che se ti perdo rischio di impazzire come un pazzo. Ti amo e so che tu non mi credi affatto. Non voglio che tra noi finisca così, non voglio perderti perché ho intenzione di passare il resto della mia vita con te. Mi dispiace per il foglio, mi dispiace che non posso accontentarti perché non firmerò. Ho esagerato sul jet, Ero arrabbiato che non sapevo come sfogarmi-
-ti ho tirato l'acqua e non il bicchiere, l'acqua non ti ha fatto male mentre tu hai cercato di farmi del male con un piatto di vetro, quello per te è banale? Mi accontentavo anch'io se mi avessi buttata l'acqua anche tu, ma tu hai bisogno di vedermi il viso piene di cicatrici-
-no, non dirlo assolutamente, non dirlo neanche per scherzo- mi accarezzò il viso - perdonami, ho reagito senza pensarci-
Distolsi lo sguardo su di lui e cercai di non piangere anche se mi sentivo troppo male.
-amore mio, perdonami.-
-perché? Ti sto dando una possibilità di essere libero- dissi
-io sono libero quando sono con te, sto bene con te anche se mi fai impazzire- mi prese il viso - io non voglio nessuno a parte te, non è ossessione, non è possessione, ma sono innamorato follemente-
-un uomo innamorato non fa soffrire la sua donna- dissi
Le sue mani scivolarono dal mio viso fino a prendermi le mani
-se ci fossero tante donne, sceglierei sempre te. Mollerei tutte ma non riuscirei a mollare te, sei la donna della mia vita. Lo sento perché sei rimasta sempre accanto a me dopo quello che ho fatto in passato, sei stata sempre con me e hai accettato i miei difetti-
-beh, non tutti- dissi
-si invece, mi hai sposato per quello che sono ed io ti ringrazio per essere una donna forte, sei perfetta per me ed io ho bisogno di te come non mai-
-Justin, ti prego non puoi adularmi così-
-non ti sto adulando, sto cercando in tutti modi per dirti che ho una perfetta moglie e di quanto sono fortunato-
-se per te fossi stata perfetta non urlavi o magari fare lo stronzo-
-per questo sei perfetta, non mi annoi mai- fece una piccola risata
Rimasi in silenzio
- chiedimi tutto quello che vuoi ma non chiedermi di firmare perché non sono ancora pronto per lasciarti- disse - sei una parte di me-
- ci devo pensare- mi alzai e uscii dalla stanza
VISTO CHE NEI MESSAGGI CHIEDETE DI COMPLETARE TRUE LOVE, DICO SOLO CHE LA FINE È VICINA
COSA SUCCEDERÀ SECONDO VOI?
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