Me ne sto appoggiata allo schienale della sedia di legno, aspettando che arrivi. Una mano tamburella nervosamente sul bracciolo, con l'altra tengo il mio solito bicchiere di Coca Cola che guardo intensamente, come a voler trasformare la bibita in una bella birra scura, doppio malto. Maledetti siano i tre anni di neo-patentato.

Sono ancora presa dal mio tentativo di imitare Gesù alle nozze di Canaan quando un'ombra mi passa davanti e si siede di fronte a me.

"Valar Morghulis", mi saluta.

"Valar Dohaeris" le dico di rimando.

Un ghigno complice compare sul volto di entrambe. Ci dividono quattro anni, eppure difficilmente mi trovo così bene con qualcuno, siamo simili, certo, eppure siamo completamente diverse...

Ho un segreto, io lo considero il mio superpotere, associo ad ogni persona una sfumatura diversa di colore, mi ritengo un'inguaribile ottimista e difficilmente regalo colori netti alle persone, mi piace mischiarli.

Io mi sono sempre considerata gialla, un colore acceso, appariscente, eppure in pochi riescono ad apprezzarlo, proprio perché è troppo. Un mio amico una volta mi ha definito "una macchia arancione in un mare di grigiume" ha detto che è una citazione, non m'importa da dove è presa, ma devo dire che mi piace.

Questa mia amica, che da ora chiamerò Lea, la conosco da abbastanza per aver capito che associarle un unica sfumatura è riduttivo, lei è Viola. Mi piace questo colore, mi dà molto da pensare, in sé ha i due volti del fascino, è il colore del cambiamento, della dinamicità, della simbiosi: c'è il viola, intenso, scuro che è l'energia che si sfoga, è la sofferenza che viene fuori, poi c'è il lilla, che raramente vedo in lei, eppure è costantemente presente, soffocato forse dai milioni di colori che servono per ottenere questa sfumatura, è il colore dell'equilibrio e dell'autoconsapevolezza.

Lea: il solo pensiero mi porta a chiedermi perché non è veramente mia sorella. Dovreste conoscerla, è minuscola, ed è forte! è una continua contraddizione: Ama classificare e conoscere il mondo, è precisa come pochi dal punto di vista della grammatica e ama i libri, ha una memoria di ferro. Ma  se mandaste la miglior squadra di pulizie a mettere in ordine dentro la sua testa sono quasi sicura che scapperebbero tutti a gambe levate. Dico quasi perché qualcuno potrebbe sempre attivare la Propulsione di Improbabilità Infinita trasformando il suo cervello in un tortino alla banana...ma questa è un'altra storia.

Ci si parla benissimo con lei, davvero, ha una dialettica impertinente e un tasso di acidità rinomato. Acidità che non ha mai utilizzato con me, eppure c'è. Tutto sommato è meglio così, ad una battuta acida io non so rispondere.

Il suo colore è difficile da portare, lei è attratta ed attrae molti colori diversi, proprio perché per formare il suo colore ce ne vogliono molti. Lei lo porta con gran classe: Il suo rosso è l'impertinenza, è il suo rossetto; Il suo blu è il suo continuo pensare, è il colore della sua casa: Corvonero.
Poi abbiamo il nero che è il suo caos mentale e i suoi vestiti e poi c'è il bianco, la sua sincerità e le pagine che aspettano solo di essere riempite dei suoi disegni e delle sue storie.

Vi auguro solo di conoscere una persona viola, c'è tanto da imparare da lei, e c'è tanto che si può fare per lei. Non ci si annoia di sicuro con una viola in giro, parola mia.
Cosa ci azzeccano un Viola e un Arancione? non ne ho la minima idea, eppure è un'amicizia che funziona.