"Mason,che ci fa qui?"chiede.
"Nien...eieiei ho interrotto qualcosa qui?"dice.
Sono sicuramente rossa,multicolore.
Scoppia a ridere.
"Ciao Mas."dico andando verso di lui e abbracciandolo.
Dietro alle sue spalle,vedo i lineamenti di Benjamin contrarsi e i suoi occhi cercare qualcos'altro su cui posarsi.
Mentre Mason lascia la presa Benjamin viene velocemente dietro di noi e,una volta a terra,sento le sue dita sfiorare le mie cosce mentre abbassa la felpa.
Simulo una tosse e l'imbarazzo scende fra noi tre.
Quest'ultimo viene interrotto dal campanello della porta che suona.
Vado interrogativa verso la porta,ma molto probabilmente saranno Sara e  Veronica.
Appena apro la porta,il cuore mi si ferma in gola.
Inizio involontariamente a tremare.Mi sento malissimo.
Mio padre.No.Josh.
"Mas vieni."dice Benjamin avvicinandosi a me con Mason.
"Buongiorno Sara."dice per poi entrare in casa senza alcun permesso.
Io sono ferma.Ancora davanti alla porta mentre lo seguo,basita e spaventata andare verso la cucina.
Vedo Benjamin e Mason lanciarsi uno sguardo.Il loro solito modo di capirsi.
Benjamin fa un accenno con la testa e Mason accenna un sorriso capendo e dirigendosi verso la cucina.
Benjamin fa lo stesso.E io anche.
"Allora,neanche mi hai salutata eh?"dice avvicinandosi a me.
Io faccio un passo indietro e subito tra noi ci si mette Benjamin mentre Mason incrocia le braccia al petto.
"Sono venuto a farti gli auguri per il tuo compleanno."sento le lacrime salire velocemente,senza che io possa fare niente per fermarle.E insieme a quest'ultime,la rabbia.
Supero Benjamin,ma lui si muove insieme a me.Mi fermo e incrocio le braccia al petto.
"Perdonami.So che sono stato un..."
"Un mostro."finisce Mason facendo un passo avanti.Quasi quasi riesco a vedere un filo di paura negli occhi di Josh nei confronti di questi due fratelli.
"Chi sono questi due?"chiede.
"Continua."dice Benjamin e Mason annuisce.
Lui esegue l'ordine.
"Io amo te e tua madre."a quel punto sento un calo e la terra sotto i piedi mancarmi.
Ma mi aggrappo a Benjamin e questo dolore non può non essere superato dalla rabbia.
"Aspetta,cos'hai detto?"mi lancio in avanti,ma Benjamin mi ferma.Gli è bastato fare un piccolo passo per trattenermi.
"Ho sbagliato Sara.Ma non so dare neanche io un motivo ai miei comportamenti.Ma ora,il tempo in carcere mi ha fatto riflettere.E ora rivoglio la mia famiglia."noto come dice queste cose senza un filo logico.Noto che non le dice con lucidità.È ubriaco.
Quando ha terminato,nessuno dice niente.Il ronzio di una mosca sarebbe assordante in questo silenzio.