18
A Chris Argent era venuta un'emicrania per via del racconto che stava ascoltando. «Un attimo, che c'entra il Nemeton con Stiles? Perché nel... rinascere è apparsa proprio lì?»
«Cos'è il Nemeton?», domandò Stiles.
Deucalion camminò indisturbato, i Beta di Derek erano ancora tenuti fermi dagli artigli del suo branco. «Una volta esistevano molti Nemeton, come esistevano più lupi mannari di adesso. Sono querce secolari, sacre, la fonte del sovrannaturale. Richiamano le creature leggendarie e curano ferite di ogni genere. Sono morti, uno dietro l'altro, poco a poco in ogni parte del mondo. Perché il sovrannaturale si è dimezzato. Fino a quando uno di loro non ha ripreso vita, qui a Beacon Hills, nel 1978. L'ultimo Nemeton».
Stiles si inginocchiò e rilesse uno dei fogli. «Nel 1978...»
«Con la tua nascita, Stiles».
Scott inghiottì a vuoto. «Deaton ce l'ha detto. La tue due nascite hanno ridato la vita al Nemeton, ma questo ha portato delle conseguenze per te. Una porta nella tua testa è rimasta aperta e a detta sua, potrebbe risultare fatale».
Lei traballò, basita.
Una porta.
Quando una porta non è una porta?
C'era una porta aperta nella sua mente. Il Nogitsune proveniva da lì?
Allison e Lydia si guardarono con Scott. «Cos'è capitato precisamente quel giorno, nel 1978?», fece la bruna.
Deucalion sbuffò una risata. «Peter? Derek? Volete avere voi l'onore?»
Peter ingoiò un'imprecazione. «Non è esattamente un onore, ma dato che non abbiamo scelta... Il 14 Settembre 1978, io e Derek abbiamo causato un incidente. Pioveva, stavamo litigando per non so cosa e siamo quasi andati addosso ad una macchina. Una Jeep blu».
Noah e Stiles sentirono un bruciore allo stomaco e alla gola.
Derek proseguì. «Scendemmo dalla nostra auto con dei colpi di frusta. La donna che era al volante della Jeep era messa peggio. Era disorientata, sanguinava, era incinta. Prima che potessimo fermarla, si è diretta nella boscaglia. Quando l'abbiamo trovata, stava gridando per il dolore. Non abbiamo potuto fare niente. È morta davanti a noi».
Stiles pianse silenziosamente. Sua madre...
Non aveva mai visto la sua tomba. Per tanto, neanche l'anno in cui era morta.
«E dov'è che era sdraiata, Derek?», lo esortò Deucalion.
Lui si torturò mentalmente per dirlo. «Sul Nemeton. Si era seduta e... e poi è svenuta. Ed è successa una cosa strana, mentre i suoi battiti stavano rallentando, simboleggiando la sua morte».
«Le radici del Nemeton sono cresciute dal lato sbagliato e si sono conficcate nel corpo di Claudia Stilinski». Peter ricordava quel giorno come se l'avesse appena vissuto.
Noah, inorridito, emise un verso addolorato.
«Il suo corpo era ancora caldo. Ha cominciato a muoversi, a fare dei suoni come se si stesse strozzando con la propria lingua. Pochi secondi dopo, mentre le spirali della corteccia smettevano di illuminarsi come fosse stato un albero d'oro, è nata Stiles».
Il nipote finì la storia. «Mentre la stavamo portando in ospedale, tra me e lei ha avuto inizio il Legame, non appena l'ho guardata negli occhi. Non sapevo nemmeno cosa mi stesse accadendo. Non l'ho più rivista fino al liceo, quando si faceva chiamare Paige. Sapevo bene chi era, non ho potuto starle lontano. Non ho voluto». I suoi occhi verdi incontrarono quelli scuri della ragazza.
Stiles fece dei passi indietro. Non sarebbe stato semplice digerire questa notizia. «Voi... avete ucciso mia madre?»
Derek negò. «È stato un incidente».
«Oddio». Scott mosse il capo per esaminare Derek e Peter. «Quel pettegolezzo. La famiglia Hale che anni fa ha ucciso una donna. Era la mamma di Stiles».
Peter fulminò con gli occhi l'Alfa nemico. «Perché stai facendo questo? Talia era tua amica. Se sapesse la tortura psicologica che stai infliggendo alla Mate di suo figlio, non te lo perdonerebbe mai».
«Questa tortura psicologica, come la chiami tu, è appena iniziata».
Ennis, scattante, lanciò Theo contro quello che una volta era un camino. In un secondo, allontanò Eli dal gruppo e anche luì finì come i Beta di suo padre. Con degli artigli alla giugulare.
«Eli!»
Deucalion colpì Derek, rispedendolo indietro. «Che nessuno si muova».
Eli aveva il fiato corto e teneva la testa in alto per evitare istintivamente gli artigli di Ennis.
«Aspetta. Aspetta, aspetta, che vuoi fare?» Stiles si muoveva sul posto, trattenendosi dall'andare dal ragazzo.
Deucalion si mise tra Eli e i tre Beta. «Ti darò quattro occasioni, Stiles. Io ho fatto una cosa per te, svelandoti il tuo passato. Devi ricambiare il favore».
«Come so che non mi hai raccontato un mucchio di frottole? Come so se lui è mio figlio?»
Lui piegò in quattro il suo bastone e fece brillare di rosso le pupille. «Vuoi davvero correre il rischio?»
No che non voleva.
«Che vuoi da me?»
Si riferì ai propri alleati. «Per avere il potere che abbiamo, ognuno di noi ha dovuto uccidere i membri del proprio branco, lasciando per ultimi gli emissari e gli Alfa. L'ultimo Druido, prima di morire, ci ha fatto una profezia. "L'ultimo Nemeton verrà risvegliato e la ragazza che è nata due volte è la mappa". Ho capito subito che eri tu e sapevo che, per questo, prima o poi saresti tornata a Beacon Hills».
«Quindi è questo? Vuoi il Nemeton?», chiarì Stiles.
«La corteccia sacra che guarisce ogni cosa». Si toccò lievemente gli occhiali da sole.
«Ma tu ci sei già stato e anche Peter. Hai detto che mi avete trovata lì».
«Il Nemeton è legato a qualunque cosa sia soprannaturale e può essere molto pericoloso. Talia ha cancellato la memoria ad entrambi, non voleva che fosse mai più ritrovato», spiegò Peter. «E da quel che so, ha funzionato solo in due occasioni negli ultimi trent'anni. Per far nascere te e per farti rinascere».
Deucalion frugò nella tasca, prendendo una cartina dei boschi di Beacon Hills piegata in sei, e la lasciò cadere ai piedi della giovane. «Tocca a te, Stiles. Dicci dov'è o loro moriranno. Tuo figlio per ultimo».
«Stiles, non farlo», la pregò Argent. «Io l'ho studiato il Nemeton. Una volta riattivato, guarirà chiunque, certo, ma sarà anche un faro. Le creature del sovrannaturale verranno a Beacon Hills, ne saranno attratte. Metteresti in pericolo tutti».
«La scelta è semplice. O loro o il Nemeton».
La povera ragazza tremava così forte che pareva in procinto di andare in ipotermia. «Come accidenti dovrei sapere dov'è?»
«Nello stesso modo in cui sai dei licantropi e del Kanima. C'è un motivo se disegni il soprannaturale. Sei parte di questo mondo grazie al Nemeton, sei unita a lui».
Derek ricordò il quadro che stava dipingendo nell'aula di arte. Era il Nemeton e lui non l'aveva riconosciuto.
Stiles l'aveva visto. O per lo meno, lo aveva sognato.
Lei si morse le labbra e sussurrò la verità. «Io non lo so».
Deucalion sospirò. «Stiles, Stiles, Stiles. Quando Talia mi ha detto del Legame, ho fatto delle ricerche. Lo sai cosa succede quando muore uno dei Beta dell'Alfa?»
Derek sgranò gli occhi, ricordando quel particolare. «No...»
«È la Mate a soffrire. Ethan?»
Uno dei gemelli, Ethan, squarciò la gola di Erica, fermando il suo grido.
Il dolore si dipinse sul viso di Stiles, mentre guardava impotente la lupa dai capelli biondi accasciarsi al suolo. Morta.
Boyd e Isaac provarono a ribellarsi, furiosi, senza risultati.
Stiles si poggiò una mano al petto, gemendo e finendo sulle ginocchia.
Derek serrò le palpebre e la mascella.
Deucalion girò intorno a Stiles. «Si dice sia insopportabile. Come se ti avessero staccato di netto un braccio. È così, Stiles?»
Lei si limitò a piangere.
«Proviamo di nuovo, che dici?»
Theo, ferito, si alzò tenendosi ad una parete. «Ti ha detto che non lo sa!»
«Ha solo bisogno di uno stimolo». Deucalion la costrinse a rialzarsi. «Dov'è il Nemeton, Stiles? Dove si trova?»
Scott e gli altri erano rimasti scioccati e non sapevano come uscire da quella situazione senza mettere in pericolo nessuno.
«Se lo sapessi, te lo direi. Non l'ho mai visto!»
«Come desideri. Aiden?»
Gli occhi di Boyd si rivoltarono all'indietro e il suo cadavere raggiunse quello di Erica.
No!
Stiles strillò e singhiozzò. Cazzo. Perché?
Lydia, che aveva nascosto la faccia sulla spalla di Allison e la sua amica aveva fatto lo stesso con lei, desiderava unicamente che tutto questo finisse.
Il corpo di Derek stava vibrando. Era fuori di sé e il rosso nelle sue pupille, come quello di Scott, era un avvertimento.
«Perchè rendi le cose così difficili, Stiles?»
«Smettila! Non sono io la ragazza della profezia, non lo so dov'è! Ti prego!»
Lo sguardo di Lydia andò su Stiles e deglutì. Sentiva un'energia scorrerle dentro.
Deucalion fece un cenno a Ennis. «Magari con un dolore più straziante...»
Derek ansimò. «No, per favore. Eli!»
«Giù le tue zampe da mio nipote». Noah mise mano alla pistola, ma evitò quando Deucalion lo guardò con gli occhi da Alfa.
Eli stava soffocando. «Mamma... mamma...»
Isaac, nelle mani di Kali, sbuffava dal naso come un toro folle. «Tutto questo è inutile. Lei non lo sa».
«"L'ultimo Nemeton verrà risvegliato e la ragazza che è nata due volte è la mappa"», ripeté Deucalion. «I Druidi non sbagliano».
«Non ricordo nemmeno la mia vita passata, come dovrei saperlo?!»
Lydia prese dei respiri veloci. Lo sentiva. C'era qualcosa che poteva fare. Lei poteva... doveva...
La stretta di Ennis su Eli aumentò. «Mamma!»
Stiles sbottò. Non aveva mai provato una tale agonia e non comprendeva neppure il motivo. «Ti imploro, lascialo!»
E la Banshee urlò. «Paige!»
Stiles si coprì le orecchie, chiuse gli occhi e ricordò.
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