17
Stiles si svegliò di soprassalto e si toccò un lato della testa, dove sentiva dolore.
Cos'era successo?
Perlustrò la zona intorno a lei. Era sul letto di una camera a lei sconosciuta. La camera di un ragazzo.
Ma era distrutta, vecchia, impolverata. Quasi le avessero dato fuoco anni prima.
E a lei parve... familiare.
«Ben svegliata».
Saltò sul posto e seguì il suono di quella voce. Sulla soglia, l'uomo che si era proclamato come Deucalion, girava la testa come se riuscisse a vedere la mobilia. «Non credevo che un giorno ti avrei ritrovata qui. Nella sua stanza».
«Come, scusi?»
«Ne è passato di tempo. Scommetto che in un angolo del tuo cervello, riesci a sentire la tua coscienza che ti dice "Io sono già stata in questo posto"».
In effetti era così.
Stiles si mise in piedi e lo fronteggiò. «Dove sono? E perché mi ha rapita?»
Deucalion poggiò entrambe le mani sul bastone da passeggio, sostenendosi. «Preferisco il termine "prelevata"».
Sollevò le pupille al cielo. «D'accordo. Perché mi ha prelevata?»
«Ti ho detto che sei preziosa e non ho mentito. Ti mostrerò la ragione. Vieni con me, gli altri ospiti ci attendono».
Non potendo fare altro, Stiles lo seguì, temendo che gli ospiti menzionati fossero l'uomo e la donna che le erano saltati addosso come animali davanti casa.
«Dove siamo?»
«In quella che una volta era la villa Hale».
Hale.
«Perciò nella Riserva degli Hale? È la vecchia casa di Derek?»
Deucalion piegò la nuca nella sua direzione. «Oh, sì. Gli unici Hale rimasti sono Peter, sua figlia, Malia, Derek e suo figlio, Eli».
Chissà come, nello stomaco di Stiles crebbero migliaia di farfalle. Quella notizia l'aveva in qualche modo resa raggiante. «Eli è il figlio di Derek?»
L'uomo ridacchiò. «Oh, tu, piccola ingenua ragazza. Presto capirai tutto». Riprese la sua avanzata.
Giunsero nel salone, metà delle mura che reggevano la casa erano a pezzi, come se ci avessero lottato e spaccato il legno.
Stiles inspirò in un colpo l'aria. Due gemelli e la donna con artigli ai piedi nudi stavano trafiggendo a terra, da parte a parte con dei tubi di metallo, tre ragazzi. Li riconobbe come Erica, Boyd ed Isaac.
«Oh, mio Dio». Le salirono le lacrime.
Isaac alzò dolorante la testa, continuando a sputare sangue come gli altri due Beta. «Stiles... va' via. Scappa».
«Kali?», fece Deucalion.
La donna spinse il suo tubo, facendo urlare Isaac. Il lamento divenne un ruggito, le unghie sul pavimento artigli e le pupille chiare si illuminarono.
Stiles si disperò. «Basta! Basta, vi prego. Li state uccidendo».
Il bastone sollevato contro di lei le bloccò il passaggio per andare da loro. «Sappiamo che Scott McCall ti ha detto la verità su chi è lui e su chi sono loro. Ennis», chiamò.
L'uomo con la testa rasata entrò da un'altra parte, teneva la mano stretta intorno al collo di Theo da dietro.
Stiles tremò. «Santo cielo. Theo...»
Il ragazzo, malridotto e con sangue secco alla bocca, le sorrise. «Mi dispiace. Ho provato a rallentarli. Ci ho provato davvero».
Respirando pesantemente, Stiles non ebbe timore a gridare contro il leader di quel branco. «Liberateli, tutti! Che volete fare?»
«Suppongo tu non sappia quali sono i vantaggi della nostra specie. Siamo più forti, più veloci, guariamo più in fretta. E...» Usò il bastone per sollevare il mento di Isaac. «... possiamo farci sentire per chilometri dal branco».
I tubi vennero tolti dai corpi a quattro zampe, i tre Beta si ritrovarono tirati su con la forza. Alle loro gole, in un attimo, comparvero degli artigli pronti a squarciarle.
La porta principale venne abbattuta e in casa entrarono di prepotenza gli amici di Stiles, suo padre, Mr Argent, Derek con lo zio e il figlio.
Deucalion alzò un dito. «Fermi dove siete, ve lo consiglio».
Sia che Noah che Chris puntarono su di lui le pistole. «Non mi serve muovermi per spararti», latrò lo sceriffo.
«Un solo passo, una sola mossa sbagliata, e i Beta di Derek muoiono. Non volete essere la causa della loro morte, dico bene?» Dimostrò loro di aver fatto scacco matto. «Sono stato chiaro?»
I due uomini e Allison abbassarono le armi, Scott rientrò gli artigli.
«Molto bene, ci siamo intesi. Ora... torniamo a te, Stiles. Credo che questi siano tuoi». Andò al tavolo in disparte e prese dei documenti, passandoli alla ragazza.
Lei aprì il fascicolo e lesse accuratamente. Le venne un capogiro. «Certificato di nascita e... morte? Chi è questa Mieczysława Paige? Avevo una sorella?»
«No. Sei tu. O per la precisione, eri tu».
Le crollò il mondo addosso. Cercò sostegno in suo padre. «È uno scherzo o sono nel Programma Protezione Testimoni e non me l'hai detto?»
«Ti rispondo io». Interruppe l'uomo di legge Deucalion. «Gli ultimi diciassette anni della tua vita sono stati una menzogna. Il tuo vero nome è Mieczysława Paige Stilinski. Sei nata nel 1978 e sei morta nel 1994 quando hai partorito Eli Hale, figlio tuo e di Derek. Sembri così diversa da lei, adesso. Paige... La chiamavano "La ragazza che correva coi lupi". Finché uno di loro non l'ha divorata».
Scott chiuse gli occhi, non riuscendo a sopportare l'orrore sul viso della sua amica.
«Mi correggo. Dovresti essere morta. Talia Hale, colei che all'epoca era l'Alfa più potente che fosse mai esistito, ti morse per salvarti la vita. Potevi diventare un licantropo, una di noi, o morire. Non sempre il morso funziona. Ma con te accadde qualcosa di ben diverso».
Stiles non voleva crederci. Per nessun motivo. Eppure... sentiva che era vero. «Cosa mi è successo?»
«Ad assistere al parto e alla tua morte c'eravamo io, Talia, Peter e Deaton».
«Deaton?» Stiles si rivolse al suo migliore amico. «Il tuo capo?»
«Non è solo un veterinario. È un Druido. Un emissario. Il consigliere fidato della famiglia Hale da anni».
Stiles fissava in tralice Derek e Eli. Se ciò che le stava raccontando era reale...
«Partorire un lupo mannaro per un umano è fisicamente e psicologicamente straziante. Stavi morendo dissanguata. Io, in quanto amico di Talia al tempo, le consigliai di non farlo. Non conoscevamo i rischi in pieno. Ma lei non voleva che suo figlio perdesse la sua Mate e così ti morse».
Il labbro di Stiles vibrava nell'esprimersi. «Cos'è una Mate?»
«Avere una Mate comporta il Legame. Il Legame è più raro del riuscire a trasformarsi in un lupo completo, come riusciva a fare Talia e a quanto pare anche Derek. Comporta, per l'appunto, un legame emotivo con il partner predestinato a noi. Prima di te e Derek, non era mai accaduto a due esseri che non fossero entrambi mannari».
Il pulsare nella testa della ragazza crebbe. Quindi era per questo che era attratta da Derek? E lui era attratto da lei? Per il Legame? O per l'amore che avevano avuto anni prima, di cui lei non ricordava niente?
«Se uno di voi due morisse o fosse in rischio di vita, l'altro lo proverebbe sulla propria pelle e i danni sarebbero permanenti».
Eli, attonito, incrociò lo sguardo del padre. «Per questo non ti sei trasformato fino a tre anni fa, quando hai scoperto che era viva. I tuoi occhi erano blu perché ti sentivi in colpa».
Deucalion sorrise. «Un effetto placebo dovuto al fatto che Talia rubò dei ricordi a Derek e gli disse che la sua Mate non ce l'aveva fatta. Paige Stilinski non fu mai ritrovata e venne data per morta; c'è addirittura una lapide con il tuo nome nel cimitero qui vicino».
Stiles lasciò cadere la carta. Le braccia le erano diventate insensibili. «Cosa mi è capitato dopo il morso?»
«Sei scomparsa, davanti ai nostri occhi. Il tuo corpo è come andato in combustione dopo che sei svenuta. Ero sicuro che stessi bruciando viva. Poi io, Peter e Talia abbiamo sentito i gorgoglii di un neonato nel bosco. Eri tu, su una quercia antica tagliata più di cinquant'anni fa».
Lydia comprese. «Il Nemeton».
«Deaton e Talia ti hanno riportata da tuo padre. Eri stata lontana da lui per mesi per via della gravidanza. Fu una saggia decisione tenerla nascosta, data la sua amicizia con un cacciatore ed essendo lui il tuo padrino».
Padrino? Chris Argent era il suo padrino?
Scott continuò il racconto, rammentando le parole del Druido. «Dissero a Noah che quel che ti era stato fatto... è servito unicamente per impedire la tua morte».
«E che avrei saputo tutto a tempo debito». Noah Stilinski ripercorse nella sua memoria quel giorno straziante. «Per questo ti ho mandata il più lontano possibile da Beacon Hills. Io volevo proteggerti, Joe e Cindy volevano un bambino e... Perdonami, tesoro».
Stiles serrò i pugni.
Derek e Eli... La sua famiglia.
Suo figlio. Aveva un figlio.
Il Nogitsune, qualunque cosa fosse, aveva cercato di dirglielo.
«Tu mi hai spedita dall'altra parte dell'America a causa sua?» Indicò Derek. «E non ho potuto conoscere mio figlio».
«Ho saputo di lui oggi pure io».
Stiles sentì i primi sintomi di un attacco di panico. «No. No, non può essere vero. Insomma, ha la mia età. Io non ho più di trent'anni. Diavolo, me lo ricorderei!»
Deucalion scosse la testa. «Hai rivissuto la tua vita tutta da capo. Il trauma del parto e della tua stessa morte ti hanno scioccata a tal punto da farti dimenticare».
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