•96•
Frannie
14 giugno 2021
Quella mattina Yeosang, accompagnato da Hongjoong, era venuto a prendere me e Christina per portarci all'università, dove si sarebbe tenuta la partita di calcio di fine anno. Era ormai nota, da quello che ci era stato spiegato dal blu durante il tragitto in macchina, che ogni anno a fine corso si teneva appunto una partita contro l'università di un'altra città vicina alla nostra, in cui si assegnavano dei crediti in più ai giocatori che l'avrebbero vinta.
Quell'anno nella squadra era stato preso anche Jongho come attaccante e proprio per quel motivo tutti noi ci eravamo messi d'accordo per andare a fare il tifo proprio per lui.
«Questa sarà l'ultima partita a cui assisterò e la prima per Jongho. Non posso assolutamente perdermela.»annunciò Hongjoong mentre uscivamo dalla sua macchina e ci indirizzavamo a passo svelto verso il piccolo stadio del campus. Per lui sarebbe stata l'ultima dal momento che aveva terminato gli studi. Era il primo del gruppo ad uscire dall'università dato che studiava lettere, mentre Yeosang sarebbe stato l'ultimo, ovviamente, facendo medicina. Anche io e Christina avevamo finito il quarto, entrambe promosse per fortuna. Come ogni anno ci era stato dato del filo da torcere ma eravamo riuscite a passarlo senza debiti, anche se ne avevamo rischiato più di qualcuno.
Per quanto riguardava Chris, lei non stava nella pelle per la partita. Ci eravamo raccontate dei nostri baci del due giugno ed entrambe eravamo uscite altre volte con i due ragazzi solo che lei aveva avuto l'occasione di baciarlo altre volte, mentre io e Hongjoong eravamo quasi sempre in compagnia di Yunho e Mingi. Infatti, la camera di San e Jongho era sempre occupata da Chris e Jongho, quella si Wooyoung e Seonghwa da San e Wooyoung, quella di Yeosang e Mingi da Seonghwa e Yeosang e quella di Yunho e Hongjoong da Yunho e Mingi. Perciò, per me e lui, non c'era mai stato un momento di intimità e non avevamo potuto fare ulteriori passi avanti.
O almeno fino a quel giorno.
«Hey Fra, ti va di parlare?»mi chiese infatti ad un certo punto, quando eravamo arrivati davanti agli spalti del campo. Tutti e tre ci voltammo verso il blu nel sentirlo parlare e io annuii imbarazzata sotto l'occhiolino della mia migliore amica e dello sguardo perverso che mi era stato rivolto da Yeosang.
Allungò la mano verso di me e mi prese il polso, per poi trascinarmi lontano da occhi e orecchie indiscrete, per rimanere il più soli possibile.
Quando poi arrivammo dietro lo stadio io appoggiai la schiena ad una parete e lui si mise di fronte a me, guardando in basso, probabilmente anche lui in ansia.
«Allora?»gli chiesi poi, cercando il suo sguardo e solo in quel momento sentii le prime urla dei tifosi, simbolo che la partita era appena iniziata. Hongjoong davanti a me sospirò come a voler prendere coraggio, e poi parlò.
«Mi dispiace che non abbiamo trovato dei momenti per...sai, parlare di quello che è successo...»iniziò a dire e io trovai davvero tenero solo il fatto che ci avesse pensato.
«È tutto ok, davvero, non ce ne era bisogno.»in realtá ce ne era eccome, dato che non sapevo nemmeno più come comportarmi con lui, ma feci finta di nulla.
«Però io volevo parlartene, sai, e chiarire...»chiarire? Chiarire cosa? Voleva dire che avevo sbagliato tutto e che sbagliavo a credere che potesse provare qualcosa per me?
«Non c'è nulla da chiarire se per te è stato un errore. Non c'è problema, davvero...»iniziai a dire abbassando poi la testa per non guardarlo in faccia. Era stato con Seonghwa, chi volevo prendere in giro? Come poteva piacergli una come me?
«Un errore? Oh mio Dio, pensi che io mon volessi baciarti?»mi chiese allora poi incredulo. Io scrollai le spalle continuando a tenere gli occhi per terra, fino a quando non sentii il suo indice sotto al mio mento che mi fece alzare la testa solo per vedere quanto si fosse avvicinato a me senza che nemmeno me ne accorgessi. Eravamo davvero vicini, tant'è che potevo sentire l'odore del dentifricio mattutino.
«Frannie io volevo baciarti con tutto me stesso.»annunciò semplicemente e io alzai le sopracciglia avvertendo il mio stomaco in subbuglio. Allora una possibilità c'era?
«Volevo baciarti da sempre. Da quando ti ho vista la prima volta. Da quando hai dormito sulle mie gambe dopo quella cazzo di festa. Da quando abbiamo parlato delle nostre madri a quando mi hai aiutato con Seonghwa. Mi hai messo la testa in un caos che nemmeno ti immagini e io ti giuro che non sono mai riuscito a pensare lucidamente da quando ti ho incontrata.»confessò all fine e io sentii tutto il corpo in un brivido.
«Ma tu...»iniziai a dire ma non mi fece finire perchè mi parlò sopra.
«Ma io sono stato con Seonghwa, è vero, ma come ti ripeto, tu mi hai confuso più di tutto. Amavo Seonghwa ma non sapevo di amare anche te.»a quelle parole potei giurare di poter svenire da un momento all'altro. Amare?
«Si Frannie. Io ti amo.»mormorò ancora prima di avvicinare un po' il viso al mio anche se io fui più veloce. Mi avventai nuovamente sul suo viso e feci incollare le mie labbra alle sue per la seconda volta, sentendomi finalmente intera dopo tanto tempo. Mossi subito le mani sul suo collo e lui sulla mia vita, attirandomi a sè come fanno due calamite. Continuammo a baciarci per attimi che sembravano essere secoli e allo stesso tempo millisecondi, una sensazione mai provata prima.
«Ti amo anche io, Hong.»sussurrai poi sulle sue labbra quando ci fermammo per riprendere fiato e lui semplicemente sorrise e fece scontrare i denti coi miei che solo in quel momento mi resi conto di star sorridendo.
Ero felice senza nemmeno accorgermene e solo grazie a lui.
Christina
14 giugno 2021
«CHOI JONGHO FA GOAL! VITTORIA PER LA SUA SQUADRA!»urló il telecronista dalla sua postazione e gli spalti si riempirono di grida di gioia di tutti gli universitari dell'università dei miei amici. Mi girai a guardarli col sorriso sulle labbra e li trovai tutti intenti nell'urlare vittoriosi e nel gridare a Jongho quanto lui fosse bravo. Quando mi voltai lo vidi correre ancora in campo, con tutta la sua squadra a seguito mentre anche loro saltavano per la vittoria appena conquistata. Lo vidi lì, col sorriso sulle labbra e non potei non pensare a quanto fosse bello in quel momento. Guardava sulle tribune e, quando incontrò i suoi amici il suo sorriso sembrò allargarsi ma, quando si accorse di me, si bloccò. Aggrottai le sopracciglia ma sorrisi subito quando capii che mi stava facendo un cuore con le mani, che ricambiai subito dopo.
Decisi in quel momento di voler festeggiare la sua vittoria in modo diverso, di volerlo rendere ancora più felice di quanto non fosse già. Perciò presi il telefono solo per mandargli un messaggio.
Sapevo di poter sembrare una pervertita e morta di cazzo ma in quel momento l'unica cosa che volevo era lui. Mi indirizzai quindi al suo dormitorio, solo dopo aver chiesto le chiavi della loro stanza a San e, una volta arrivata, mi ero seduta sulla sua scrivania, aspettandolo con ansia.
Volevo davvero averlo per me, speravo con tutta me stessa che volesse essere il mio ragazzo perchè io ero pronta ad entrare in una relazione e volevo esserlo con lui. Non sapevo quando era successo che mi avesse fatto cadere tra le sue braccia, ma era successo. Piuttosto in fretta a dire la verità, ma a me andava più che bene.
Forse avevo agito in quel modo grazie all'adrenalina, ma dovetti ringraziarla dal momento che mi aveva fatto venire tutto il coraggio che mi era mancato in una vita.
Sentii il clic della porta che si apriva. Alzai lo sguardo e i miei occhi si incastrarono nei suoi nocciola. Non disse niente, semplicemente avanzò verso di me a passo svelto e ancora col fiatone, simbolo che si era davvero sbrigato per raggiungermi. Arrivò davanti alla scrivania e fece in tempo a prendermi per i fianchi che le nostre bocche si attaccarono di nuovo. Non fu nulla di simile ai baci che ci eravamo scambiati in quella dozzina di giorni. Fu vero e proprio desiderio che passava da un corpo all'altro, mentre mi spingeva più verso di lui e facendo aderire i nostri corpi l'uno con l'altro. Agganciai le mie gambe intorno al suo bacino per avvicinarlo più a me e lui mi infilò le mani tra i capelli, per poi massaggiarmi il retro della nuca.
Gli accarezzai la schiena per intero mentre mi mordeva le labbra e iniziava a scendere sul mio collo, martoriandolo con morsi e baci umidi che mi fecero sospirare per il piacere. Spinta probabilmente ancora dall'adrenalina di poco prima gli afferrai i lembi della maglietta e iniziai a tirargliela su, facendo per sfilargliela e poi passai la mano sulle sue spalle nude che si riempirono di brividi dati al mio tocco dato che eravamo in pieno giugno e che non poteva essere il freddo.
🔞
Mise la mano sul bordo della mia maglia, abbassandomela solo per lasciare dei baci sulla clavicola e sulla parte superiore del petto, prima di sfilare anche a me la maglia e passare le labbra e la lingua tra i miei seni.
«Sei bellissima.»mormorò mettendo poi i palmi delle mani sopra di essi e iniziando a massaggiarmeli, mentre io semplicemente continuavo a fissarlo mordendomi il labbro ansiosa di ciò che sarebbe accaduto dopo. Mi sfilò allora anche il reggiseno e i pantaloncini di jeans che avevo deciso di indossare quel giorno, lasciandomi solo in slip davanti a lui, ancora seduta sulla sua scrivania. Percorse il mio corpo con delle carezze allontanando il viso per ammirarmi mentre io avvicinavo le mie mani ai suoi pantaloncini della tuta. Li tirai giù e insieme ad essi anche i boxer, facendo drizzare la sua erezione che si rivelava bisognosa di attenzioni.
«Sei impaziente, mh?»mi prese in giro e come risposta io gli leccai le labbra, andando poi ad afferrargli il pene in una mano, cosa che lo fece gemere dal piacere.
Poi, come se volesse prendersi gioco di me, mi prese le mutandine e le tirò, per poi lasciarle di nuovo facendole riattaccare alla mia pelle con una botta secca causata dagli elastici. Infine le riprese tra le dita e me le tirò verso il basso, facendomi ritrovare completamente nuda come lo era anche lui.
«Non mi sembri da meno.»ridacchiai allora, con ancora la mano sulla sua erezione e, a quelle parole, passai il pollice sul suo buchetto, facendolo sospirare pesantemente. Allora lui, probabilmente per vendetta, con poca grazia infilò l'indice al mio interno, facendomi inarcare la schiena contro di lui e sfiorando il suo petto con il mio seno. Spinse il dito al mio interno e io aprii la bocca quando lo sentii iniziare a muoverlo dentro di me, facendomi poi gemere dal piacere.
Rimosse il dito solo per poi mettermi le mani sul mio sedere e fare per sollevarmi con le mie gambe ancora attorno al suo bacino creando frizione tra le nostre parti intime, cosa che fece gemere entrambi. Mi portò sul suo letto, dove mi fece sdraiare a pancia in su e dove mi raggiunse, mettendosi poi sopra di me.
«Voglio essere il tuo ragazzo.»affermò, prima di riattaccare rudemente le sue labbra sulle mie, picchiettando con la lingua in modo tale da farmele aprire e da consentirgli tutto l'accesso che voleva nella mia bocca. Gli presi però le spalle e lo spinsi via, soltanto per guardarlo, sorridere e poi annuire.
«Io voglio essere la tua ragazza.»mormorai semplicemente, mettendogli una mano su una guancia e, dopo quelle parole, sentii la punta della sua erezione iniziare ad accarezzare la mia apertura e, dopo un solo tentativo, lo avvertii dentro di me.
«Merda, quanto sei bella...»mugolò contro la mia tempia dove poi ci lasciò un semplice bacio.
Gemetti a quelle parole e iniziai ad andargli incontro per avere più frizione fra i movimenti. Se lui andava giu io andavo su e viceversa, come se fossimo d'accordo per fare gemere maggiormente l'altro.
«J-jongho...»dissi il suo nome mentre buttavo la testa all'indietro e lui lo prese come un invito a mordere la parte di collo che gli avevo appena esposto, per poi portare il pollice sulla mia zona intima, che poi accarezzò per crearmi più piacere, cosa che effettivamente fece, dato che mi fece quasi urlare.
«Sto per venire...»mormorò poi lui e solo in quel momento mi ricordai che nessuno dei due aveva pensato al preservativo. Prendevo la pillola, ma avevo sempre preferito farlo in maniera protetta, dal momento che non funzionava al 100% sempre ma, quel giorno, mi sentii talmente bene da non riuscire nemmeno a dirgli di uscire da me, anzi, feci tutt'altro.
«Vieni d-dentro di me. Ti p-prego...»gemetti e gli ci vollero solo altre pochissime spinte prima di avvertirlo riempirmi del suo seme e di sentire il suo ultimo gemito. Proprio per quelle sensazioni riuscii a raggiungere il mio orgasmo, durante il quale strinsi le gambe intorno al suo bacino e gli tirai i capelli, mordendogli una spalla per non urlare.
🔞
Si spostò da sopra di me e si mise al mio fianco, mentre entrambi cercavamo di riprendere fiato.
«È stato...»cercai di dire ma, quando mi voltai, notai i suoi occhi chiusi. Beh, come dargli torto dopotutto? Aveva appena giocato una partita e aveva appena finito un rapporto. Ci credevo che era stanco. Comunque mi misi su un fianco e lo guardai, per poi accarezzargli il viso e lasciargli un bacio sull'angolo della bocca, coprendo entrambi con la coperta del letto sfatto.
«Bellissimo.»finii la frase di prima e poggiai la testa sul suo petto, prima di lasciarmi andare anche io e chiudere gli occhi per dormire.
👇🏻Spazio autrice!👇🏻
CONTINUATE A TENERE L'ACQUA SANTA NE AVRETE ANCORA PER UN PO' NFOWNFOWNF PERDONATEMI
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro