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Hongjoong
5 marzo 2021
Mi trovai abbracciato a Seonghwa nella stessa posizione in cui ci eravamo addormentati la sera prima. Avevamo cenato e parlato un po' prima di iniziare una lunga, lunghissima sessione di baci che si era conclusa con me che lo abbracciavo e lui che mi stringeva a sè. Infatti in quel momento eravamo entrambi su un fianco, faccia a faccia, io tenevo la testa sul cuscino e lui un po' più in basso rispetto a me; non avrei mai creduto che dormire in un letto singolo con qualcuno fosse così rilassante, dal momento che entrambi dovevamo stare attaccati quasi del tutto. 
Abbassai la testa e lo trovai a giocare con l'elastico della mia maglietta e mi venne spontaneo sorridere.
«Hey.»lo salutai, tenendo il tono di voce più basso possibile. Lui alzò la testa e incontrò i miei occhi, sorridendo e sporgendosi subito dopo per lasciarmi un bacio sulle labbra, nonostante avessimo le bocche impastate dal sonno.
«Buongiorno.»ricambiò il saluto e poi si alzò per mettersi a sedere. Gli accarezzai la schiena e notai dei brividi sulle sue braccia l'attimo dopo, e sperai vivamente che furono causati dal mio tocco.
«Devo andare a farmi una doccia. Non posso mancare le lezioni oggi.»annunciò poi dopo aver controllato l'orario sul piccolo orologio da muro, posizionato proprio accanto alla mia parete.
«Va bene, prendi pure le mie cose. Sono nel cassetto in basso.»gli spiegai e lui annuì. Si voltò subito dopo e mi accarezzò il viso con un sorriso prima di dire quelle due paroline magiche.
«Ti amo.»
Rimasi in silenzio, non aspettandomele minimamente, e per un attimo credetti che mi sarei messo a piangere, ma cercai di contenere le lacrime. Risi soltanto e lui anche ridacchiò, prima che portassi una mano sulla sua, ancora sul mio viso, e rispondessi.
«Anche io.»lui allora si chinò e mi lasciò un tenero bacio sulle labbra, prima di scendere dal  letto e dirigersi verso il comodino sotto, per prendere shampoo, bagnoschiuma, asciugamano e ciabatte da doccia. Uscì dalla stanza e io non potei fare a meno di esplodere dalla gioia.
Imitai anche io allora i suoi movimenti e poi come prima cosa presi il telefono. Caso volle che però sbagliai e presi il cellulare di Seonghwa che, al primo tocco, si accese e si ritrovò su l'ultima applicazione. Mi venne da ridere al pensiero che non avesse una password e me ne venne ancora di più quando riflettei sul fatto che non si vergognava a lasciare a me il suo telefono incustodito: non aveva nulla da nascondere.
Mi apparve subito una chat, era con Mingi. Lessi immediatamente i messaggi e capii subito il panico che era nella sua voce e, inizialmente mi sentii onorato nel leggere come lo aveva liquidato, ma l'attimo dopo mi sentii un peso. Mingi aveva avuto bisogno del suo amico e quest'ultimo non era andato in suo soccorso perchè voleva passare del tempo con me, per causa mia. Avvertii immediatamente una sensazione di senso di colpa, pensando subito al fatto che se qualcuno lo avesse fatto con me io non lo avrei perdonato tanto facilmente, perciò mi innervosii. Mi sentivo come se lo opprimessi, come se per causa mia lui non passava piú tempo coi suoi amici. E poi capii: in realtà anche io non ne passavo più molto con i miei di amici. Che fosse per causa sua? O per causa mia?
«Hongjoong?»mi richiamò la sua voce, dopo l'apertura e la chiusura della porta della mia stanza. Aveva fatto in fretta, infatti quando mi voltai lo trovai con un accappatoio che lo copriva e con i capelli ancora bagnati. Era bellissimo. Ma in quel momento non avrei dovuto pensarci.
«Che ci fai col mio telefono?»mi chiese ma fu quasi come se non lo avessi sentito.
«Perchè hai ignorato Mingi? Aveva bisogno di te, lo sai?»gli domandai poi io, non rispondendo alla sua domanda. Lui venne verso di me e rimase fermo, in attesa che io gli restituissi il cellulare, cosa che però non feci.
«Dovevo stare con te ieri sera, ora lo chiamo e vedrò quello che gli serviva. Sarà stata una cazzata, come al solito.»cercò di calmarmi lui facendo per mettermi una mano sulla spalla ma io mi scostai. Lui capì che era una cosa seria per me perciò assunse un espressione d'ansia, quasi impaurita.
«Non puoi saperlo! Lui aveva bisogno di te ieri sera, e tu non c'eri!»continuai poi. Sapevo di poter apparire ridicolo: insomma, quanto ragazzi si arrabbiano perchè il proprio ragazzo vuole stare con lui?
«Avresti preferito non vedermi e che fossi andato da lui?»continuò poi lui e io non trovavo una piega nel suo discorso, ma dovevo fargli capire cosa intendevo.
«Abbiamo degli amici, Seonghwa. Non possiamo chiuderci in noi stessi.»gli feci notare a bassa voce e lui rimase in silenzio.
«Perciò è questo il problema, vuoi stare con i tuoi amici? Vai, puoi farlo!»continuò lui e io mi sentii irritato da quelle parole. Il modo in cui me lo aveva detto mi aveva fatto innervosire, anche se non ne capivo il motivo.
«Perchè non me lo hai detto? Che Mingi aveva bisogno di te.»domandai come ultima cosa e lui sospirò semplicemente.
«Perchè volevo passare del tempo con te. Anche se a quanto pare per te non é lo stesso.»rispose soltanto, prendendo poi i vestiti che aveva lasciato posati sulla sedia girevole e indossandoli velocemente, prima di uscire dalla stanza. Provai a chiamarlo, ma ovviamente non mi aveva risposto.

Yunho
5 marzo 2021
Avevo dormito in macchina. E questo perchè? Perchè quei due dovevano scopare. Almeno speravo che avessero scopato, o li avrei uccisi. Dal tweet che però aveva messo Hongjoong non sembrava che si fossero divertiti, anzi. Abbandonai quei pensieri e mi stiracchiai, per quanto mi fosse possibile, dato che anche se ero nei sedili posteriori ero troppo alto. Ovviamente non mi ero cambiato ed ero rimasto direttamente con gli abiti che avrei messo quest'oggi, dato che mi sarei vergognato a farmi vedere in pigiama nella mia macchina. Mi misi a sedere e poi andai ad aprire la portiera per poi uscire dalla macchina e finire di scrocchiare la schiena, le gambe e le braccia. Sbuffai e guardai l'orario sul mio cellulare, decidendo che quel giorno non sarei andato a lezione. Avevo dormito in una posizione abbastanza scomoda e ora il mio collo era abbastanza indolenzito e non avevo proprio voglia di fare nulla quel giorno. Mi diressi quindi verso la mia camera e prendendo poi il mio telefono.

Spensi il telefono e me lo misi in tasca, per poi incamminarmi verso il dormitorio. Le risposte di Hongjoong non sono mai state qualcosa di emozionante, ha sempre avuto quei tratti quasi apatici certe volte, ma da quando usciva con Seonghwa le cose erano cambiate. Perció ero quasi certo che quei messaggi corti e coincisi fossero per un probabile litigio.
Arrivai davanti alla nostra porta e bussai, dato che avevo lasciato le chiavi all'altro, e qualche attimo dopo il mio coinquilino mi aprì. Abbassai di poco lo sguardo e lo trovai in condizioni quasi pietose: i capelli disordinati come se avesse passato l'intera mattinata a tirarseli, e il viso rosso mentre delle lacrime cercavano da uscire dai suoi occhi imperterrite. Si fece da parte per farmi entrare e poi io lo afferrai per le spalle, portandolo a me. A quel punto iniziò a piangere mentre lo stringevo da dietro. Abbassò la testa e appoggiò le mani a stringermi i polsi come se potesse alleviargli il dolore e io gli portai l'altra mano sullo stomaco, accarezzandolo cautamente. Mi andai a sedere sulla sedia girevole e lo lasciai accomodarsi sulle mie gambe: non ci era mai capitato prima d'ora di fare una cosa del genere, ma in quel momento nessuno di noi due sembrò curarsene. Si mise di lato e si sistemò nel migliore dei modi, appoggiando la schiena al poggia-braccio e la testa sulla mia spalla, mentre lo cullavo come se fosse un bambino.
«Che è successo?»provai a chiedergli ma lui pianse ancora di più. Hongjoong era fatto così: passava mesi, o anni, a non dare sfogo ai suoi sentimenti e quando poi alla fine lo faceva, esplodeva letteralmente, come stava facendo in quel momento. Singhiozzò e si portò la manica della maglia al naso, togliendosi il muco e le lacrime e io mi appuntai mentalmente di metterla subito a lavare, una volta che se la sarebbe tolta.
«Abbiamo li-litigato. Perchè sono un c-coglione.»balbettò sul mio collo e lo strinsi ancora più a me.
«Che cosa hai fatto?»domandai ancora e iniziai a preoccuparmi. Per avere avuto quella reazione doveva essere successo qualcosa di grave, o non si spiegava.
«L'ho t-trattato male. Gli ho detto c-che non è giusto che abbia i-ignorato Mingi per stare con m-me e che non po-possiamo rinchiuderci in noi s-stessi per sempre.»continuò a singhiozzare ogni tanto e io dovetti prestare tanta attenzione per capire cosa dicesse. Al sentire il nome di Mingi avvertii delle farfalle nello stomaco che ancora non riuscivo bene a spiegarmi, ma le scacciai subito, dato che dovevo preoccuparmi di lui.
Tirai un sospiro di sollievo però nel sentire quelle parole: non era nulla di troppo grave.
«Non è niente che non si possa risolvere, Hongjoong. Basta che gli chiedi scusa e poi tutto sarà risolto, ok? Ora smetti di piangere, per favore.»cercai di tranquillizzarlo accarezzandogli le cosce e dopo altri singhiozzi lui annuì.
«Pensi davvero c-che si possa risolvere?»mi chiese poi incerto e io annuii. Allora lui scese dalle mie gambe e andò a passo lento ad arrampicarsi sulla scaletta per il suo letto e io lo imitai. Si rannicchiò su sè stesso e io gli misi la coperta sulle spalle mentre continuavano ad uscirgli dei piccoli singhiozzi dalle labbra, e poi gli lasciai un bacio tra i capelli, prima di scendere e dirigermi anche io verso il mio letto. Salii la scaletta a pioli e poi mi sdraiai su un fianco verso il mio migliore amico, per controllare che non si sentisse male. Dopo almeno cinque minuti di silenzio notai che i singhiozzi cessarono e che il suo respiro si fece regolare, perciò capii che si era addormentato.

👇🏻Spazio autrice!👇🏻
Ma quanto è minuscolo Hongjoong da 1 a Hongjoong? È un po' coglione, si, ma è pieno di insicurezze capitelo pls

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