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Frannie
5 marzo 2021
Quando mi svegliai quella mattina ero nel mio letto che, improvvisamente era diventato troppo piccolo per me. Mi sentivo stretta contro un muro e, quando feci per girarmi, sentii chiaramente un verso che mi fece ricordare che non avevo dormito da sola quella notte.
«Sei sveglio?»gli domandai, scuotendolo per una spalla e lui mugugnò un "si".
Non avrei mai creduto che avrei dormito con Mingi una seconda volta. Ma quella notte avevo avuto bisogno d'affetto più che mai. Non avevo voluto disturbare Chris dal momento che era con Wooyoung e, nonostante quella situazione iniziasse a darmi sui nervi (il fatto di non stare quasi mai con lei il pomeriggio) dovevo solo accettarla: era la prima volta che si fidanzava, col tempo avrebbe imparato a spartire il tempo con un ragazzo e gli amici; in realtà non sapevo se fossero fidanzati o meno, quando cercavo di parlargliene lei cambiava discorso e capivo il motivo: lo faceva per non mettermi in imbarazzo.
«Devi alzarti. Mia zia non deve sapere che hai dormito qui o altrimenti...»ma mon mi lasciò finire perchè si voltò verso di me e continuò.
«Possiamo tranquillamente dirle che sono gay, anche perchè per una parte è la verità.»propose lui e io ricordai del suo orientamento sessuale. Mia zia avrebbe potuto benissimo non crederci, ma era vero. Tutto vero.
Comunque Mingi si alzò dal mio letto e si mise a sedere sul mio materasso, dandomi le spalle, mentre io ripercorrevo i ricordi della sera prima.
«Dovevi per forza picchiarlo?»gli chiesi poi, riferendomi a Matthew e a come era scattato per difendermi. Ero felice che avessi un migliore amico protettivo, ma non così.
«Se li meritava tutti quello stronzo, i miei pugni.»mi rispose allora e io non potei fare altro che scuotere la testa. Ormai ciò che era fatto era fatto, e di certo non potevo negare di aver goduto nel vedere quel bastardo soffrire.
«Vogliamo parlare dell'altra cosa?»mi domandò poi lui e io mi alzai dal letto sbuffando. Cos'altro c'era da dire. Mi diressi allora verso il mio zaino, tirando fuori i libri, sapendo perfettamente che quel giorno non sarei andata a scuola. Tutto ciò soltanto per ignorare quella domanda.
«Mi hai sentito? Dovremmo parlarne Fra. Dobbiamo decidere cosa fare.»continuò poi non ottenendo alcuna risposta da me.
«Non so cosa dire.»ammisi semplicemente e sentii lui alzarsi dal letto e camminare scalzo vicino a me. Mi prese per le spalle e mi voltò verso il suo petto, dato che ero abbastanza più bassa rispetto a lui.
«Sai che non puoi nascondere questo segreto vero? Neanche io posso.»cercò di spronarmi e io sbuffai, cercando di scansarmi dalla sua presa ferrea, che ovviamente non mi mollò nemmeno per un attimo.
«Ho sbagliato a chiamare te. Avrei dovuto parlarne con qualcun altro.»mormorai a bassa voce e notai subito come la sua espressione cambiò, diventando un mix di tristezza e senso di colpa.
«Non aprirò bocca se è questo che credi. È una tua faccenda, non voglio immischiarmi se non per aiutarti a stare meglio.»cercò di farmi stare più tranquilla lui anche se non funzionò molto. Mi sentivo uno schifo in quel momento, al solo pensiero di tutto quello che mi era stato tenuto nascosto fino a quel momento. Da mia madre, da mia zia, da tutti.
«Voglio solo aspettare un po'.»cercai di fargli capire e lui a quel punto annuí facendo scivolare le mani lungo il suo corpo e poi fare un passo indietro, voltandosi a prendere le sue cose.
«Beh, io me ne torno al campus. Tu dovresti andare a scuola.»mi fece notare poi Mingi puntandomi un dito contro, mentre lo accompagnavo nella maniera più silenziosa possibile verso l'uscita di casa, sperando che da un momento all'altro sarebbe comparsa mia zia. Le volevo bene ma era davvero troppo protettiva nei miei confronti e dopo quello che era successo con Matthew qualsiasi ragazzo mi girava attorno non le andava bene.
«Non mi va di andare. Al massimo entro in seconda ora.»ribattei stiracchiandomi e poi sbadigliando, mentre aprivo la porta di casa dopo aver fatto due giri con la chiave al suo interno. Mingi fece un passo fuori e poi mi guardò con aria da rimprovero e io alzai semplicemente gli occhi al cielo, per poi chiudergli la porta in faccia. Prima che si chiudesse del tutto lui la spinse indietro con la mano e poi mi guardò in maniera più seria.
«Chiamami e scrivimi quando vuoi, va bene?»si rassicurò per poi abbassarsi a lasciarmi un bacio sulla guancia. Io gli sorrisi e poi annuii, guardandolo incamminarsi fuori dalla mia via di casa verso la stazione. Quando tornai in camera avvertii immediatamente la vibrazione del mio cellulare.

Christina
5 marzo 2021
Quando mi svegliai Wooyoung non era a letto. Mi rotolai tra le lenzuola, cercando il suo corpo ma tutto ciò che sentii fu il suo profumo. Mi stesi sulla schiena e guardai il soffitto che in quella posizione era proprio di fronte a me: avevo perso la verginità con Wooyoung. Sorrisi spontaneamente al solo pensiero e poi mi portai le mani sugli occhi, allargando ancora di più il sorriso e quasi scoppiando a ridere. Da un lato credevo che fosse troppo presto ma cazzo, avevo diciassette anni. Avevo sempre pensato che la mia prima volta sarebbe dovuta essere speciale, perciò da una parte per me era stato meglio concedermi ad una persona che teneva a me, nonostante non fossimo una coppia.
Fidanzati. Quella parola mi faceva riflettere e il sorriso che avevo sparì gradualmente. Perchè ancora non me lo aveva chiesto? Forse non gli piacevo abbastanza? Forse per lui era solo qualcosa così? Per un attimo mi sentii stupida, ma mi sentii ancora più stupida l'attimo dopo: come potevo pensare che per Wooyoung non fossi nulla? Lo vedevo da come mi guardava e speravo vivamente che i miei sentimenti fossero ricambiati totalmente.
Mi voltai per prendere il cellulare e per mandare un messaggio a Frannie. Dopo aver capito che probabilmente sarebbe andata a scuola solo per sapere cosa avessimo fatto io e Wooyoung, quest'ultimo spalancò la porta della stanza.
Mi voltai nel letto, ricordandomi solo in quel momento di essere ancora nuda, perciò mi portai spontaneamente il lenzuolo al petto, nonostante ormai non ci fosse nulla che mon avesse già visto. Lui d'altro canto era a torso nudo, con solo dei pantaloncini della tuta a coprirlo e la maglietta sulla spalla, mentre si passava una mano tra i capelli bagnati. Mi dava le spalle e potevo benissimo notare come i suoi muscoli si contraessero ad ogni minimo movimento, tipo quello del chiudere a chiave la porta.
Dio, che panorama.
«Buongiorno.»mormorai poi facendomi coraggio e lui si girò verso di me, per poi sorridermi e venire a sedersi sul letto.
«'Giorno principessa.»rispose e mi lasciò un bacio sulla fronte. Io arrossi nel sentire quel nomignolo e l'attimo dopo avvertii le farfalle nello stomaco, cancellate subito dal pensiero che avevo fatto poco prima: si comportava così solo per portarmi a letto?
Probabilmente notò il mio cambiamento di umore, dal momento che mi mise due dita sotto al mento e me lo alzò per guardarlo in faccia.
«Che succede?»mi chiese poi accarezzandomi una ciocca di capelli che mi cadeva sulla fronte.
Inizialmente non seppi cosa rispondergli: avrei potuto fare la figura dell'idiota sia se ciò che credevo fosse stato vero sia se fosse stato falso.
Nel primo caso sarei passata per la povera ragazza che era stata appena presa in giro, la solita ingenua di turno; nel secondo invece...non so, ma comunque avevo la sensazione che mi avrebbe creduta stupida li stesso.
«Penso troppo.»gli risposi soltanto, cercando di ignorare l'argomento, ma sapevo bene che non avrebbe lasciato facilmente.
«A cosa pensi?»mi domandò come mi immaginavo avrebbe fatto.
«Io ti piaccio?»risposi io porgendogli una domanda di getto. Probabilmente era stupido da chiedere, ma in quel momento non riuscivo a non pensarlo.
«Cosa?»disse confuso, allontanando la mano dal viso, e ciò mi fece allarmare ancora di più.
«Ti ho chiesto se ti piaccio. Perchè ormai è passato più di un mese da quando ci frequentiamo e abbiamo fatto abbastanza cose e ce ne siamo dette un bel po' credo, ma non abbiamo mai chiarito cosa stessimo facendo. È una conoscenza per andare oltre? Siamo amici? Siamo trombamici? Insomma, che diavolo siamo? Perchè io vorrei saperlo e...»ma non mi lasciò finire la frase.
«Mi stai...mi stai chiedendo di essere il tuo ragazzo?»mi domandò e io sentii un tuffo al cuore. Per lui era una vergogna?
«No io...»ma anche questa volta mi interruppe per porgermi un'altra domanda.
«Vuoi, non so, che sia il tuo ragazzo?»
Io rimasi di stucco nel sentire quelle parole. Avevo paura a rispondere, ma comunque non potevo rimanere ferma e in silenzio, o sarei passata per l'idiota della situazione.
«Non so io, credo di si, ecco è che...»possibile che ogni volta doveva parlarmi sopra?
«Mi piacerebbe essere il tuo ragazzo se tu sarai la mia ragazza.»silenzio. Silenzio totale dopo quella frase. Arrossii di botto e notai subito come gli angoli della sua bocca si incurvarono verso l'alto notando la mia reazione.
«Davvero vorresti che io sia la tua ragazza?»gli domandai per esserne certa e lui annuì, portando di nuovo la mano sulla mia guancia e carezzandomi la pelle con delicatezza.
«Allora mi piacerebbe esserlo.»risposi e lui sorrise, cosa che feci anche io il secondo dopo. Unì immediatamente le nostre labbra in un bacio pieno di affetto e passione, un semplice assaporarsi fatto di piccoli morsetti e leggeri sorrisi, fino a quando non ci trovammo di nuovo sotto le coperte, nudi, l'uno sopra l'altra, per "inaugurare" la nostra nuova relazione.

👇🏻Spazio autrice!👇🏻
L'app che ho utilizzato è piena di bug e mi ha messo il nome sbagliato nel tweet di christina, uffaaaaa. Vabbè, avete capito comunque🙃

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