Yeosang
12 gennaio 2021
Da due giorni a quella parte non uscivo dalla mia camera. Mi ero dato per malato con i miei professori e avevo saltato tutte le lezioni di ieri e di oggi. Mingi era stato anche abbastanza carino nei miei confronti, rifiutava al posto mio le richieste dei miei amici e mi aveva portato anche del cibo anche se non avevo nemmeno la voglia di mangiare. Nonostante fosse uno dei suoi migliori amici la causa di tutto quello che stavo passando non si era espresso sulla situazione, stava soltanto cercando di aiutarmi a stare meglio anche se non funzionava molto come cosa. Avevo preso a fumare ancora più del solito e passavo la maggior parte del tempo a dormire. Mi dispiaceva sprecare quel tempo in quel modo dato che comunque i miei genitori stavano comunque pagando le lezioni ma in quel momento non volevo nemmeno pensarci.
Mingi mi aveva detto che San e Wooyoung avevano litigato e che Jongho era intervenuto e aveva tirato un pugno dritto in faccia al moro. Mi aveva detto anche che secondo lui San poteva farsi i cazzi suoi e non sarebbe successo nulla e io ero d'accordo con quell'idea ma non avevo le forze di arrabbiarmi con lui.
«Basta fumare Yeosang. Dico sul serio.»mi rimproverò Mingi quando mi vide accendermi il terzo drum della giornata. Io ovviamente ignorai le sue parole e me lo misi tra le labbra aspirando subito dopo quel sapore amaro che, come sempre, mi grattava la gola.
«Mi hai sentito? Oltre che depresso sei anche sordo, ora?»insistette lui alzandosi dal suo letto e venendo verso il mio. Mi strappò il drummino dalle labbra e lo buttò per terra per poi schiacciarlo col piede non pensando minimamente alla moquette.
«Ma che cazzo vuoi? Non sei mia madre.»gli risposi a tono mettendomi subito dopo a sedere. Appena feci quel movimento sentii la testa girare e fui costretto a risppoggiarmi sul cuscino.
«Non sarò tua madre ma sono tuo amico. E come amico ti consiglio di smetterla o ci saranno delle conseguenze.»continuò lui. Io sbuffai una risata e mi girai dandogli le spalle e chiudendomi in me stesso.
«Mio amico? Ascoltami bene, perchè non lo dirò una seconda volta.»cominciai a dire mettendomi poi a sedere e alzandomi, ignorando tutto il dolore alla testa e andando a fronteggiarlo, nonostante fossi più basso di quasi 10 centimetri.
«Io e te non siamo e non saremo mai amici. Siamo soltanto due compagni di stanza che si scambiano il fumo. Ora piantala una buona volta di comportarti da fratello maggiore.»buttai fuori tutto quell'odio mon capendone esattamente il motivo. Non mi aveva fatto nulla dopotutto, non era di certo colpa sua se uno dei suoi amici non ricambiava i miei sentimenti. Però in quel momento mi ero sentito come le parole uscirmi da sole dalla bocca, non riuscendo a farne a meno.
Lui d'altro canto rimase a fissarmi, sicuramente nemmeno lui si era aspettato di sentire quelle parole dette da me e riferitegli.
«Senti, adesso sei tu che devi ascoltarmi. Non fare lo stronzo con me perchè non attacca, mi hai capito bene? Chiuditi pure in te stesso, fai pure, a me frega meno di niente. Ma non azzardarti mai più a rivolgerti a me in questo modo o ti faccio saltare tutti i denti a forza di pugni, intesi?»mi minacciò abbassando un po' la testa e guardandomi fisso negli occhi. I nostri visi erano talmente vicini che quasi sentivo i nostri nasi toccarsi.
Ovviamente non risposi a quelle parole, in realtà non sapevo nemmeno cosa dirgli.
Fui salvato in calcio d'angolo dato che lui si voltò, non aspettandosi probabilmente una risposta, e prendendo il telefono per poi chiamare qualcuno. Io mi rimisi a sedere sul mio letto e cercai di concentrarmi solo su me stesso. Non sentivo nemmeno le sue parole, riuscivo ad avvertire solo il forte battito del mio cuore che aveva accelerato appena si era sentito quelle parole.
Aveva ragione. Non avevo il diritto di trattarlo cosí. Anzi, non avevo il diritto di trattare cosí nessuno, neanche Wooyoung. Dopotutto mon si sceglie di chi innamorarsi, no?
Anche io presi il mio telefono e spontaneamente scrissi al primo contatto che mi ritrovai nella rubrica.

Rimisi il telefono sul mio comodino e quando alzai lo sguardo vidi Mingi davanti a me mettersi il suo in tasca. Prese le chiavi da sopra il suo letto e afferrò una giacca dall'attaccapanni per poi uscire dalla camera senza nemmeno dire una parola.

Mingi
12 gennaio 2021
Quando uscii dalla camera sbuffai pesantemente pensando a come Yeosang si era comportato nei miei confronti. Era come se fosse colpa mia se Wooyoung non ricambiava i suoi sentimenti. Non decidevo di certo io per lui, cazzo.
Avevo chiamato Frannie perchè sapevo fosse lí e non volevo trascorrere neanche un minuto di più in camera con il mio compagno di stanza. Mi aveva detto che era in camera di Hongjoong e Yunho e per un attimo mi chiesi cosa facesse con quei due ma poi mi dissi che gliel'avrei chiesto appena arrivato.
Non ci misi molto tempo a raggiungere il dormitorio dei due ragazzi e, una volta seguito le indicazioni che mi aveva scritto Frannie per messaggio, raggiunsi la camera e bussai alla porta. Ad aprirmi poi fu proprio Yunho, il quale mi sorrise e mi fece entrare.
«Hey!»mi salutò la mia ormai migliore amica alzandosi e correndomi letteralmente contro. Non ci vedevamo praticamente da prima delle vacanze e devo ammettere che un po' mi era mancata.
«Come mai siete qui?»chiesi subito dopo aver salutato Christina con un cenno della mano e essermi seduto sul letto di Yunho accanto a lui.
«Mi andava di venire qui oggi. Abbiamo aiutato Hongjoong a prepararsi per l'appuntamento che aveva con Seonghwa.»mi spiegò Frannie gesticolando un po' come era suo solito fare.
«Ah, non ricordavo fosse oggi.»affermai grattandomi il retro della nuca confuso. Sapevo che fosse riuscito ad ottenere un appuntamento con quel ragazzo, dato che lo aveva detto a me e Wooyoung il giorno prim, ma non avevo capito che fosse proprio oggi.
«Già. A proposito, vorrei rimanere qui con voi ma si sta facendo tardi e io sono qui con la macchinetta. Devo tornare a casa.»iniziò a dire Christina alzandosi dal letto e stiracchiando le gambe.
«Macchinetta?»chiese Yunho e quasi sembrò leggermi nel pensiero. Mi voltai verso di lui e lo trovai a guardare la bionda in piedi per poi rivolgere lo sguardo a me. Fu un attimo in cui i nostri occhi si fissarono e sentii come un peso nello stomaco quando distolsi lo sguardo, colto sul fatto.
«Già. I miei genitori me ne hanno regalata per Natale. In realtà i soldi erano per la macchina di Yeosang ma lui ha detto di volersela comprare da solo.»spiegò poi lei e io annuii anche se in realtà non mi interessava molto. Ero venuto in quella stanza per passare del tempo con la mia migliore amica e avevo pensato di andarmene ma dopo aver incrociato quegli occhi scuri suppongo che mi sarebbe stato davvero complicato lasciarlo lí da solo.
«Io vengo con te. Yunho ti lascio in ottime mani.»aggiunse Frannie poi abbassandosi per salutare me e l'altro ragazzo seduto al mio fianco. Le sorrisi grata di quella battuta: fu come se lei avesse capito che dentro di me si stesse creando un certo "interesse" nei confronti del rosa.
«Beh, grazie della compagnia ragazze.»disse poi lui alzandosi e accompagnandole alla porta nonostante non ci fosse molto da camminare, anzi, non erano nemmeno cinque passi probabilmente. Le due uscirono dicendogli che non c'era nessun problema e che se avesse avuto delle informazioni su Yeosang di avvertirle. Fui quasi tentato di chiamarle per parlargli proprio di lui ma lasciai perdere, provando una strana sensazione, una abbastanza nuova per me: volevo rimanere solo con quel ragazzo.
«Allora, cosa avete mangiato?»chiesi cercando di non rimanere in silenzio. Non volevo che si creasse della tensione tra noi due perciò preferivo non far morire la conversazione prima del tempo.
«La pizza. Avevo fatto un tweet dato che eravamo indecisi su cosa prendere e alla fine è finita con carta, forbici, sasso. Tu cosa hai mangiato?»disse per poi sedersi sul letto del suo migliore amico e mettendosi di fronte a me.
«Nulla, non avevo fame. Sto cercando di controllare Yeosang, sai.»iniziai a dire e appena sentí il nome del suo amico sembrò illuminarsi di una luce nuova.
«Come sta?»mi domandò subito dopo e io dovetti trattenermi da non insultarlo davanti a uno dei suoi migliori amici.
«Non bene. Sta fumando parecchio.»risposi sinceramente ma non volendo entrare troppo nel dettaglio. Avevo paura che se gli avessi detto altro sarebbe potuto sentirsi soltanto male. Dal momento che era stato proprio lui a chiedergli chi piacesse al biondo e quindi a causare tutto questo problema, avrebbe potuto facilmente sentirsi in colpa.
«Mh, ok. Se fa qualcos'altro ti prego avvertimi, ok?»mi chiese poi e io annuii anche se in realtà non sapevo se avrei fatto ciò che mi aveva chiesto. Rimanemmo in silenzio forse per un paio di minuti mentre io lo guardavo fissare il pavimento in silenzio e muovere nervosamente la gamba. Quello che aveva era un tic che avevo anche io e capivo da quello che non era tranquillo.
«Hai degli avanzi di pizza? Ho un po' fame, ora che ci penso.»gli dissi e lui alzò lo sguardo per poi sorridermi e annuire. Si alzò allora dal letto e qualche secondo dopo si avvicinò a me con un cartone di pizza in mano, che mi passò tranquillo.
«Non è molto buona. L'abbiamo pagata quattro soldi.»cercò di difendersi dalle mie eventuali critiche. Io lo guardai e gli sorrisi per tranquillizzarlo cosa che sembrò funzionare dal momento che mi ricambiò il sorriso.
«Non fa nulla, se la compagnia è buona mi mangerei di tutto.»vidi chiaramente l'imbarazzo sulle sue guance nel sentire quelle parole e non potei fare a meno di pensare a quanto fosse carino in quel momento.
Mangiai gli avanzi della pizza e poi rimanemmo a parlare per almeno un'altra mezz'ora del più e del meno prima che io me ne andassi per tornare in camera.
Quando poi mi guardai allo specchio non potei fare a meno di notare il sorriso che avevo stampato in faccia.

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