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Frannie
16 novembre 2020
Anche quel giorno in classe avevo continuato ad utilizzare il mio telefono durante l'ora di matematica. Nonostante fosse l'ora più importante, dato che frequentavo lo scientifico, era tutta la mattina che ignoravo la spiegazione dell'insegnante.
Nessuno se ne era accorto perchè avevo la fortuna di essere al secondo banco centrale e non si riusciva a vedere nulla dal posto della cattedra. Nemmeno Christina era riuscita ad accorgersene eppure eravamo compagne di banco: anche se non potevo esserne certa dato che era da un po' che non parlavamo.
Da quando lo avevo fatto con Mingi lei non mi aveva più rivolto la parola e io, da orgogliosa quale ero, non l'ho cercata; ma non perchè non me ne importasse, semplicemente non capivo cosa avessi fatto di tanto sbagliato, perciò non avrei chiesto scusa per nulla.
Anche perchè si sarebbe incazzata ancora di più se avesse saputo che avevo iniziato a scrivermi con Mingi. In realtà io non volevo iniziare una conoscenza con lui ma il fatto era che quando avevamo discusso per via del suo tweet lui continuava a rispondere a qualsiasi mio messaggio e la mia doveva essere l'ultima parola.
Suonò la campanella e io immediatamente mi alzai. Presi il cellulare da sotto il tavolo e uscii dall'aula andando direttamente fuori e continuando a leggere i suoi messaggi.

Ormai avevo fatto l'abitudine a parlarci le mattine e avevo accurato che il cuore che avrei utilizzato con lui sarebbe stato quello blu mentre il suo animale sarebbe stato la giraffa. Come avevo fatto con Christina e Yeosang, per i quali avevo affibbiato un cuore e un animale, avevo fatto anche con lui.
«Hey, chatti con qualche ragazzo?»mi chiese una voce che per me era fin troppo familiare. Avrei preferito non doverla sentire ma purtroppo quel ragazzo mi stava letteralmente perseguitando.
«Fatti i cazzi tuoi, Matthew.»ringhiai tra i denti portandomi istintivamente il telefono al petto. Lui probabilmente capí che stavo davvero parlando con qualcuno e infatti arrossí. In un primo momento credetti che ebbe quella reazione per la vergogna di aver fatto anche una battuta, ma poi capii che in realtà era per la rabbia.
«Con chi stai parlando?»mi chiese facendosi avanti a venendo verso di me che mi avvicinai alla parete del bagno. Non eravamo dentro ma eravamo in un angoletto che precedeva l'entrata e perciò nessuno ci avrebbe notati.
«Nessuno che ti interessi. Ora vattene prima che ti dia un bel calcio.»lo minacciai facendo per spegnere il cellulare. Lui però fu più veloce e me lo agguantò.
«Ridammelo!»urlai cercando di riprendermelo ma lui aveva già iniziato a leggere gli ultimi messaggi. Mentre li leggeva notai perfettamente come la sua mascella si serrasse sempre di più, segno che si stava incazzando.
Quando alzó gli occhi e il suo sguardo incontrò il mio fu come se stessi rivivendo il momento in cui avevo deciso che fosse una causa persa.
Lui sopra di me che mi teneva la testa china sul tavolino stringendomi in un pugno i capelli.
Lui che mi prendeva per il collo.
Lui che mi faceva vedere tutto ciò che non avrei mai meritato di vedere.
«Quindi mi stai tradendo, non è cosí? Pensavo che potessimo riprovarci.»disse tenendo il telefono ancora in mano. Mi allungai per prendermelo ma probabilmente non avrei dovuto farlo dal momento che mi afferrò un polso e mi tirò verso la parete. Mi fece appoggiare di pancia sul muro e lui si mise dietro di me, appoggiandosi al mio corpo.
«Levati immediatamente o finirà male.»riuscii a dire dal momento che agganciò la mano intorno alla mia gola, facendomi rivivere quell'esatto momento di mesi prima.
«Ti ricordi quando ti toccavo e a te piaceva? Ora ti fai toccare da altri, non è vero? Sapevo che eri una troia dal primo momento in cui ti ho vista ma volevo salvarti e farti mia.»mi bisbigliò il tutto all'orecchio e a me vennero i brividi per quanto fosse ripugnante anche solo pensarle quelle cose. Ebbi il dannato istinto di vomitare e lui strinse un po' la presa sul mio collo facendomi tossire.
Cercai di muovermi ma qualsiasi parte del corpo agitavo mi faceva andare ancora di più contro di lui e sapevo che non sarebbe finita bene per me se avesse messo di nuovo le mani sul mio corpo.
«Ti piace ancora strusciarti su di me, mh? Fallo di nuovo, dai.»mugolò ancora al mio orecchio lasciandoci poi un bacio umido subito sotto e a me venne quasi da piangere.
Dovevo essere forte e togliermelo di dosso.
Ma quanto cazzo durava quella ricreazione?

Christina
16 novembre 2020
Continuai a prendere appunti fino al suono della campanella. A quel punto notai perfettamente che Frannie accanto a me scattò via fuori dall'aula. Sospirai sapendo perfettamente che aveva usato il telefono per tutta la mattina e speravo vivamente che non fosse quel Mingi.
Mi alzai dalla sedia e mi indirizzai verso le macchinette del nostro piano per prendermi una bottiglietta d'acqua. Cercai di sbrigarmi per non fare la fila ma quando arrivai trovai comunque quattro persone davanti al distributore automatico.
Aspettai che tutti finirono cercando con gli occhi la mia migliore amica. Dove diavolo era finita? Fuori la nostra classe non era andata ed era molto raro che si recasse al bagno. Non era come le altre ragazze che andava al bagno di continuo: credo che in quattro anni di superiori l'avrò vista andare al bagno meno di una decina di volte.
Quando infilai la moneta e vidi la bottiglietta d'acqua cadere allora la presi e mi diressi di nuovo in classe per iniziare a riordinare le mie cose: quel giorno saremmo uscite prima dato che avevamo un professore che era assente e le ultime due ore di assemblea di istituto che però potevamo saltare tranquillamente.
Passai davanti la porta del bagno e quando sentii la voce familiare di quell'essere orrendo la mia testa scattò di lato per vedere che diavolo stesse facendo.
«Ti piace ancora strusciarti su di me, mh? Fallo di nuovo, dai.»disse e io mi sentii disgustata soltanto nel sentirlo. Quando lo cercai con lo sguardo notai perfettamente che era con una ragazza e guardando più attentamente notai che era proprio la mia migliore amica.
In quel momento sentii il sangue arrivarmi al cervello: che cazzo stavano facendo quei due?
«Che cazzo le stai facendo?»dissi infatti facendomi avanti verso i due. Frannie alzò lo sguardo verso il mio e notai che i suoi occhi erano lucidi: aveva pianto una volta sola a scuola perchè aveva litigato con un insegnante e ora stava per rifarlo, ciò significava che non stava bene.
«Fatti i cazzi tuoi.»ringhiò il ragazzo in questione e io mi avvicinai minacciosa verso i due. Gli presi il braccio e lo allontanai bruscamente da lei e mi ci misi davanti.
«Il pugno dell'altra volta non ti è bastato?»dissi alzando la voce e andando verso di lui. A quel punto fu Frannie a sorprendermi: infatti si scostò da dietro di me e gli andò incontro tirandogli un pugno sul naso.
«Questo è per tutto quello che mi hai fatto, pezzo di merda.»affermò tra i denti e poi si diresse verso la nostra classe proprio nel momento in cui suonò la campanella.
A quel punto rimasi sola con lui e fui io a tirargli un calcio negli stinchi e a farlo gemere dal dolore. Si piegò sulle gambe e io ghignai.
«Toccala di nuovo e ti ammazzo.»dissi soltanto e anche io feci la strada per andare nella mia classe.
Trovai Frannie a raccogliere i suoi libri e ad infilarli nello zaino e io mi avvicinai a lei facendo poi la stessa cosa.
«Tua zia è a casa?»le domandai. Lei scosse la testa senza dire nulla e continuando a rifarsi lo zaino.
«Vuoi venire da me?»continuai poi io. Lei chiuse la zip della borsa e alzò gli occhi verso i miei. Non disse nulla, semplicemente mi gettò le braccia al collo e posò la testa sulla mia spalla.
«Grazie di esserci sempre.»mi sussurrò e io la strinsi. Frannie non era tipa da gesti affettuosi. Non lo era mai stata in realtà ma dopo che era successo quel che era successo con Matthew la situazione era andata peggiorando. Se ti abbracciava era un evento più unico che raro: solo con i ragazzi che non conosceva era più affettuosa, infatti non ero rimasta stupita quando avevo saputo che era andata a letto con Mingi. Se non conosceva una persona per lei era più facile perchè non significava mostrare di volergli bene, semplicemente era un abbraccio senza significato.
Quello che mi diede in quel momento invece era pieno di affetto.
«Mi dispiace per l'altra volta. Non dovevo farlo, lo so, ma quei ragazzi mi attirano davvero tanto e Mingi mi è sembrato l'unico che mi ha notata. Volevo sentirmi di nuovo bella e amata.»mi spiegò staccandosi e arrossendo. Io le misi una mano sulla testa e le feci i grattini con un lieve sorriso.
«Non fa niente, non sono nessuno per dirti cosa devi fare e cosa non. Solo stai attenta, ok?»le dissi e lei annuì prendendo poi lo zaino in spalla e seguendomi quando iniziai ad uscire dall'aula.
«Vieni da me, dai.»le dissi una volta uscite dall'edificio e in quel momento ci incamminammo verso casa mia parlando del più e del meno, soprattutto delle cose su cui non c'eravamo aggiornate ultimamente.
«Quindi gli amici di mio fratello ti attirano, mh?»la presi in giro ad un certo punto e lei scoppiò a ridere.
«Sapevo me l'avresti chiesto. Non ti dirò chi mi attira, scordatelo.»mi disse ma io la conoscevo troppo bene e non poteva nascondermi nulla.
«Non ho bisogno che tu me lo dica. So bene che quello con i capelli blu è il tuo preferito.»le dissi io dandole una spallata e lei si coprì il viso con le mani fissandomi.
«Come lo sai?»mi domandò e io feci spallucce come se fosse chiaro.
«Hai dormito sulle sue gambe, mi sembra abbastanza ovvio.»risposi io ovvia e a quel punto continuammo a parlare della festa e di ciò che era successo durante la serata fino a quando arrivammo a casa mia, dove mangiammo e rimanemmo fino alla sera.


Spazio autrice
NELLO SCREEN DEL POST DI CHRIS C'É UN ERRORE DELL'APPLICAZIONE: IL PROFILO SI CHIAMA @/itschristina MA NON SO PER QUALE RAGIONE POI IN BASSO SCRIVA @/chrisss31 OVVERO IL NOME DI TWITTER. TRALASCIATE QUESTO ERRORE
Comunque questo è il capitolo, ci vediamooo

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