Futuro
Atterrati di schiena su di un lettino rimanendo senza fiato per il colpo. Mi tirai a sedere guardando dove fossi finito.
Faceva freddo, non conoscevo il posto, c’erano altri lettini a fianco a me con sopra però… no che è quella roba?
Non dire che è quello che penso che sia. Non possono essere sacchi per cadaveri!
Basse temperature più sacchi per cadaveri uguale, che schifo, sono in un obitorio!
Perché sono in un obitorio? Oddio sto avendo un attacco di panico!
Respira Alec. Inspira…. Espira…. Inspira…
“Aaaaaaaaaaaaa”
Quel sacco si muove! Sono finito in un film horror! Sono troppo giovane per morire! E poi non era così che immaginavo la mia dipartita.
Balzai giù dal lettino e mi allontanano il più possibile da quel sacco. La cerniera cominciò a scorrere aprendo il contenitore nero e… ne uscì un Simon sorridente che mi fissava.
Svenni
“Alec riesci a sentirmi? Ti prego aprì un occhio, dammi un segno” mi sentii schiaffeggiare la guancia.
Aprii gli occhi fissandoli in quelli marroni di Simon.
“Oh finalmente ci siamo ripresi”
“Simon non sai che cose assurde mi sono capitate, conoscendoti non le troverai tanto strane però pensa che credevo di essere nella cella frigorifera di un obitorio” dissi quella frase ridendo sentendo quanto suonassero assurde le mie parole.
Non che il volo con l’anatra fosse stato una cosa sensata o essere precipitato in compagnia di mia sorella ma magari era solo un sogno.
Mi misi seduto e guardai oltre Simon
“Mi spiace ma non era un incubo”
“No no no no. Che ci faccio qui? È che ci fai tu qui?”
“Sono qui per mostrarti il futuro Alec” disse alzandosi e aiutandomi a fare lo stesso.
“Mi stai dicendo che io sono in uno di questi sacchi?” ero un po' infermo sulle gambe.
Troppe informazioni insieme e soprattutto che informazioni! Che diavolo non sarei arrivato al Natale successivo!
“Alec calmati. Non sei in uno questi. Rilassati e ascoltami. Siamo qui perché ce una porta che ti permetterà di vedere il futuro. Capisci ciò che sto dicendo?"
“Di solito capisco la metà delle cose che dici ma… credo di aver capito. Magnus li chiamava Portali”
“Esatto sono una specie di portali sì. Ma questi ti permettono di muoverti oltre il tempo e lo spazio. Sono una specie di TARDIS per intenderci.”
“Un Tar-che?”
“TARDIS. Doctor Who. Ma in che mondo vivi?”
“E si ricomincia a non capire una parola di ciò che dici"
“Okay lasciamo perdere, sapevo che non dovevo lasciarmi coinvolgere ma quando Izzy chiama come si può rifiutare.” Parlottò tra sé voltandosi, afferrò il sacco da cui era uscito e lo stese a terra. Lo spalancò e continuando a parlottare vi entro scomparendovi dentro come quando si scendono le scale.
Rimasi a bocca aperta e immobile ancora appoggiato alla parete.
“Alec"
Da quel sacco uscì una mano che mi fece segno di seguirlo scomparendo poi nuovamente.
Rimasi appoggiato ancora un attimo poi però la curiosità di sapere il mio futuro mi spinse a seguire quel ragazzo che già consideravo strano ma che con questo poteva aggiudicarsi un posto nel Guinness dei primati.
Con riluttanza misi un piede all’interno del sacco che con mia sorpresa si appoggiò a quello che sembrava essere un gradino. Sempre con estrema cautela infilati anche l'altro, mandai un ultimo sguardo a quel lugubre posto e continuai a scendere quella scala invisibile.
Era buio all’inizio ma poi una luce al fondo delle scale illuminò gli ultimi gradini.
Eravamo in un locale, c’era tutta la famiglia tranne me. Di nuovo. Erano tutti più vecchi e non ci posso credere! Izzy aveva una bella pancia rotonda fasciata da uno splendido vestito rosso natalizio. Era mano nella mano con Simon e si guardavano con affetto. Jace e Clary erano con loro e c’era anche un barbuto Max con una bella mora al seguito. Stavamo festeggiando il Natale. Il Natale senza di me.
《 Mi manca sai. Avremmo dovuto invitarlo Alec. Avremmo anche tagliato i contatti però il Natale è Natale. Spero almeno che lo stia passando come meglio crede》
《 Questo bambino ti ha fatto diventare più sentimentale Izzy. Non che la cosa mi dispiaccia però se l’è andata a cercare. Da quando ha lasciato Magnus non è più stato lo stesso. Dopo che anno dopo anno ti senti sempre rispondere di andare a disturbare qualcun altro non possiamo più farci niente. È stata una sua decisione, noi ce l’abbiamo messa tutta. Adesso spetta a lui》
《Sai quanto mi costi dirlo ma… Jace ha ragione. Avete fatto il possibile. Adesso tocca lui fare lo stesso》
《Già deve andare avanti.》disse Clary raggiungendoli e abbracciando Jace.
《È Natale, bisogna fare solo pensieri felici. Allora è l’ora di leggere i bigliettini dei desideri che da tradizione abbiamo appeso all'albero. Chi vuole cominciare?》
DIN DON
Izzy andò ad aprire.
《Ecco gli ultimi ritardatari. Benvenuti prego entrate e buon Natale》
Spostandosi per lasciarli passare, riuscii a vedere chi avesse appena suonato. Un sorprendente e affascinante Magnus, si era fatto crescere la barba che gli dava un’aria più da adulto nascondendo il volto giovanile che lo contraddistingueva. Era più vecchio di me ma sembrava più giovane. Il sorriso che era spuntato alla sua vista comparve così velocemente quanto era arrivato quando vidi che teneva mano nella mano uno sconosciuto.
《Che piacere vederti Sebastian. Come stai?》
《Io bene piuttosto come sta la nostra futura mamma?》
《 Bene grazie. Su accomodatevi stavamo per leggere i biglietti dei desideri》
《Siamo arrivati giusto in tempo allora》Disse Magnus ridendo.
Quanto mi era mancata quella risata.
Chi era quello? Che ci faceva con il mio Magnus.
“Quello è Sebastian Morgestern, nuovo compagno di Magnus, stanno insieme da due anni. Mi spiace Alec ma te lo sei fatto sfuggire ed essendo un uomo molto affascinate e desiderabile non è rimasto single a lungo.”
“Ti ricordo che stai parlando del mio Magnus”
“Come puoi vedere non è più tuo già da un po'” non lo disse con cattiveria si vedeva, però mi colpì al cuore ferendomi lo stesso. La verità fa male.
《Su sedetevi qui. Cominciamo. Amore leggi tu per primo》
Simon si alzò e stacco uno dei tanti fogli che erano attaccati all’enorme albero.
《Io vorrei che la bambina che sta crescendo dentro il grembo del mio amore crescesse bella e forte come la mamma. Che prenda da lei e non da me perché così avrò la certezza che sarà perfetta come lei.》 Finendo di leggere le si sedette accanto e la baciò con trasporto.
《Calmatevi voi due, ci sono occhi che non vorrebbero vedere come siete arrivati a diventare genitori, grazie. È il mio turno adesso》
Jace si alzò e prese un altro bigliettino. Lo apri con fierezza e comincio a leggere seriamente.
《Caro Babbo Natale, vorrei chiederti di realizzare questo mio desiderio. Vorrei, visto la loro inutilità e al favore che farebbe al mondo di far estinguere tutte quelle diaboliche creature che camminano sulla terra terrorizzando poveri bambini indifesi. Fai che non terrorizzino la bambina che sta per nascere. Ti prego Babbo fai estinguere tutte le anatre. Rendi felici i bambini di tutto il mondo. Ti chiedo solo questo》
I presenti scoppiarono tutti a ridere e questo contagiò anche me.
È inguaribile. Adesso si che lo riconosco altro che Quaky.
《Jace, mi hai rovinato il regalo! Ti volevo presentare tuo regalo di Natale》
Clary estrasse dalla borsa un’anatra di peluche e la sventolò di fronte a Jace che fece un balzo scavalcando il divano per allontanarsi il più possibile da lei. Questo fece esplodere gli ospiti che si piegarono in due dalle risate.
《Adesso tocca a voi. Sebastian a te la parola》disse Izzy con le lacrime agli occhi per le risate.
Sebastian si alzò lasciando andare la mano di Magnus che fino ad adesso erano rimaste intrecciate, si diresse verso l’albero e prese un altro bigliettino.
《Il mio desiderio non lo devo chiedere a Babbo Natale. Solo una persona che è qui presente può avverarlo e quindi lo chiederò direttamente a lui》 lasciò cadere il bigliettino per terra ed estrasse uno scatolino dalla tasca interna della giacca. Si avvicinò a Magnus e gli si inginocchiò davanti.
No non poteva farlo. Non poteva chiederglielo. Era tutto sbagliato! Dovevo esserci io al suo posto.
《 Magnus Bane, mi concederesti l'onore di diventare mio marito?》
Magnus rimane a bocca aperta, senza muovere un muscolo.
Ti prego rifiuta, digli di no! Ti prego…
《Certo che lo voglio!》Magnus gli si buttò tra le braccia baciandolo ripetutamente.
NO! Caddi in ginocchio. Avrebbe sposato un altro, non si ricordava neanche più di me, non aveva avuto esitazioni.
“Mi dispiace Alec" Sentii la mano confortante di Simon sulla spalla.
《O no. Simon! Pesca*!》disse Izzy toccandosi la pancia.
《Cosa vuoi una… pesca? Hai detto pesca?!? Okay niente panico. Jace vai a prendere la borsa. È in camera nostra. Max le chiavi della macchina sono in cucina. Avanti muoversi! Sto per diventare papà!》
Izzy si fece aiutare da Simon a rimettersi in piedi, la stava trascinando fuori quando lo fece fermare e rivolgendosi a Magnus gli chiese
《Ti prego, lo so quanto ti costi farlo ma… avvisa Alec per favore. Digli che sta per diventare zio. Magari riuscirai a convincerlo a venire in ospedale》
《 Farò del mi meglio. Non ti posso promettere niente però lo sai come è diventato.》
《Lo so però la speranza è l’ultima a morire no?!?》
“Simon mi sarei perso la nascita di mio nipote? Come ho potuto?”
“Ti sei chiuso in te stesso rifiutando l’aiuto di tutti, sei diventato crudele nell’uso delle parole per allontanare tutto è tutti. Senza accorgerti che facevi più male a te stesso che agli altri.”
“Apri gli occhi Alexander” mi sentii avvolgere da quella voce più che conosciuta.
La scena che avevo di fronte si dissolse. Nella mia mente si fece strada un pensiero. Dovevo farmi perdonare, dovevo tornare ad essere l'Alec che tutti amavano. Dovevo tornare ad essere me stesso. Potevo anche aver perso Magnus per sempre ma la nascita del mio nipotino non potevo perderla per nessun motivo al mondo!
Caddi di nuovo, seguii la voce, non sapevo dove mi avrebbe condotto ma l’avrei seguita ovunque, senza alcun timore e senza cercare di frenare la caduta mi buttai in picchiata come i falchi che si buttano sulla preda. La mia era il perdono.
Una luce al fondo era pronta ad accogliermi e come aveva detto la voce,
Aprii gli occhi.
* Pesca era il "nome in codice" che usarono Manfred ed Ellie nell'era glaciale.
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