Tre denti, frammenti ossei e peli
Bastian corse lungo il corridoio, voltandosi indietro. Il camice allacciato sulla schiena gli impediva di muoversi velocemente e l'orlo gli sbatteva contro le cosce fastidiosamente.
Non sapeva come fosse finito lì, ma voleva andarsene.
"Fermati!"
Si girò e vide un infermiere, o qualcuno che si spacciava per tale, rincorrerlo. Davanti a sé una porta lo chiamava e lui cercò di velocizzare l'andatura per mettersi in salvo.
"Dave, fermati!" L'infermiere gridava e lui iniziò a provare un senso di rabbia: non era Dave, lui era Bastian! Non riuscivano a capirlo?
Riuscì a spalancare la porta: ancora un corridoio pieno di gente con la divisa dell'ospedale. Altre mani cercarono di fermarlo, altre voci gli intimarono l'alt, ma lui cercò ancora di fuggire: non lo avrebbero preso.
Due braccia lo bloccarono: presto venne raggiunto da altri infermieri che cercarono di immobilizzarlo. Strattonò e si ribellò finché non riuscì a liberarsi.
Vide poco lontano il carrello degli strumenti chirurgici, si allungò e ne prese uno con una lunga lama. La brandì come l'arma che era e tutti i suoi inseguitori fecero cerchio intorno a lui.
"Lasciatemi stare! Non sono Dave!" gridò, prima di attaccare chi gli ostruiva la fuga. Il sangue colò sulla divisa candida e, eccitato, si girò verso uno degli altri, tentando di ferire anche lui: adorava il sangue.
Un dolore improvviso alla gamba gli fece abbassare lo sguardo: una grossa siringa sporgeva dalla sua coscia. Tutto intorno si fece buio e perse i sensi.
***
Dave si svegliò e si guardò intorno: il chirurgo gli mostrò un barattolo con dei resti umani. "Due denti, frammenti ossei e peli: abbiamo rimosso il materiale dell'embrione gemello non assorbito".
Dave annuì; Bastian lo avrebbe lasciato in pace, non avrebbe più ucciso.
***
"Ciao, Dave. Sono ancora qui."
"Bastian! Ma come..."
"I denti erano tre..."
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