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09. Astrologia

L'astrologia è un complesso di credenze e tradizioni secondo cui le posizioni e i movimenti dei corpi celesti rispetto alla Terra influiscono sugli eventi umani collettivi e individuali. Una definizione alternativa di astrologia proviene dall'Enciclopedia delle religioni Vallecchi dove è definita come tecnica e dottrina di tipo religioso che attraverso l'identificazione degli astri con intelligenze divine o superiori, stabilisce un rapporto diretto fra azione degli astri e avvenimenti nell'ambiente, nella natura e nella storia umana. Chi pratica l'astrologia si chiama astrologo e la sua divinazione è chiamata oroscopo.

Dall'antichità fino al XVII secolo, tuttavia, col termine astrologia si indicava tutta l'astronomia, di cui le previsioni astrologiche erano considerate una branca, quella che indicava le conseguenze sugli eventi umani risultanti dalla configurazione astronomica. Il titolo del testo principale dell'astrologia antica, il Tetrabiblos, era appunto "Degli effetti [delle configurazioni astronomiche sulla storia degli individui e delle nazioni]" e l'astrologia era chiamata da Tolomeo "la scienza degli effetti". L'astronomo/astrologo di corte, infatti, era tenuto a studiare il moto dei pianeti con l'obiettivo di fornire i suoi oroscopi e la praticarono anche due protagonisti della rivoluzione astronomica come Keplero e Galilei.

Con la rivoluzione scientifica, tuttavia, l'astronomia diventò una disciplina autonoma e l'astrologia venne considerata una pratica dell'occulto e una pseudoscienza. L'astrologia, quindi, viene oggi considerata da filosofi della scienza, da psicologi e da esponenti della comunità scientifica attivi nelle discipline più diverse una credenza basata su antiche superstizioni e, secondo alcuni studiosi, si configura come una scienza patologica. Nel 2006, il National Science Board degli Stati Uniti d'America ha pubblicato una dichiarazione ufficiale in cui ribadisce che l'astrologia è una pseudoscienza. In Italia il CICAP raccoglie ed esamina le previsioni fatte dagli astrologi sull'anno trascorso rilevando che "quando le previsioni sono vaghe e generiche, tali che chiunque le potrebbe fare, gli astrologi tendono a indovinare. Quando invece si fanno più precise, l'errore è pressoché costante". Solo il filosofo Paul Feyerabend, pur criticando gli aspetti ciarlataneschi dell'astrologia contemporanea, enumerò alcune teorie scientifiche (controverse, cioè non accettate dalla maggioranza degli scienziati, come l'Effetto Piccardi), che potrebbero fornire un fondamento all'astrologia e impedirne una netta condanna. La linea di demarcazione fra astrologia e scienza è posta sull'impossibilità di stabilire qualunque legame causa-effetto fra gli eventi astronomici considerati dall'astrologia e le conseguenze da essa ipotizzate nella vita dei popoli e degli individui.
Alcune civiltà antiche si sono dedicate all'osservazione dei fenomeni celesti e svilupparono una propria astrologia come ad esempio quella babilonese, quella indiana o vedica, quella cinese e quella maya.

L'astrologia, nel suo senso più ampio, è la ricerca di un significato delle vicende umane e terrene restituito dal cielo; si cerca tramite essa di capire il comportamento umano in generale, ma anche nel suo specifico, attraverso l'influenza su di questo da parte dei pianeti e di altri corpi celesti. Si è sostenuto che sia sorta come materia di studio non appena gli esseri umani iniziarono a fare dei tentativi coscienti di misurare, registrare e prevedere i cambiamenti stagionali riferendoli ai cicli astronomici.

La prova iniziale di tali pratiche appare come marcature su ossa e disegnata sulle pareti delle caverne, il che dimostra che i cicli delle fasi lunari venivano annotati fin dal 23-25 mila a.C.; il primo passo verso una registrazione dell'influenza della luna sul corso delle maree e sui fiumi, oltre che verso l'organizzazione di un calendario comune. Con la comparsa dell'agricoltura, durante la cosiddetta rivoluzione neolitica, nuove esigenze si sono via via manifestate, mentre aumentava nel contempo la conoscenza riguardante le costellazioni le cui apparizioni nel cielo con il passare delle stagioni permettevano di fare certi collegamenti: il sorgere di un particolare gruppo di stelle era ad esempio indice dell'avvicinarsi delle inondazioni annuali o di una variazione delle attività stagionali.

A partire dal III millennio a.C., con la diffusione della civiltà, si era altresì sviluppata anche una sofisticata consapevolezza dei cicli terrestri e si ritiene che gli uomini abbiano consapevolmente orientato i propri edifici templari con il preciso intento di creare un allineamento con i moti eliaci delle stelle. Vi sono prove sparse che suggeriscono il fatto che i più antichi riferimenti astrologici conosciuti sono copie di testi realizzati durante questo periodo; due di essi, tratti dalla Tavoletta di Venere di Ammi-Saduqa sono considerati come esser stati prodotti durante il regno di Sargon di Akkad.

Un altro, con un uso precoce dell'astrologia elettiva, viene attribuita al regno del sovrano del popolo dei Sumeri Gudea di Lagash. Una sezione di tal documento illustra di come gli déi abbiano rivelato a lui solo in sogno la disposizione - e quindi il momento più favorevole - delle costellazioni adatta per la costruzione di un tempio.

Tuttavia sussistono dubbi sulla questione se queste indicazioni fossero state effettivamente registrate nel momento, o più semplicemente attribuite ad antichi sovrani dai posteri. La più antica testimonianza indiscussa dell'uso dell'astrologia come un sistema integrato di conoscenza è quindi attribuita alle annotazioni che emergono da quella definita col nome di età neo-sumerica.

In astrologia il tema natale è la raffigurazione simbolica della posizione dei pianeti, della linea visibile dell'orizzonte a est ("ascendente") e a ovest ("discendente"), dello zenit (il "punto più alto del cielo" o "medium coeli") e del nadir (il "punto più basso del cielo", o "imum coeli") come appaiono ad un osservatore dalla Terra nel preciso luogo e momento della nascita di un individuo, o dell'inizio temporale di una qualsiasi attività.

Per calcolare con la massima accuratezza possibile un tema natale, oltre alla data di nascita sono necessari anche il luogo e l'ora precisa; di solito viene considerato l'orario del primo respiro del neonato. Sulla base di queste informazioni vengono consultate alcune tabelle chiamate "effemeridi" che contengono la posizione esatta dei pianeti e dei punti cardinali in determinati momenti del giorno o dell'anno; questi valori vengono poi interpolati per calcolare le posizioni precise dei pianeti e dei punti cardinali nel momento e luogo della nascita e i dati così calcolati saranno poi riportati graficamente sul tema natale.

Nel calcolare un tema natale l'orario di nascita riveste un'importanza critica. In molti paesi esso può essere dedotto dall'estratto del certificato di nascita. A volte però capita che l'orario venga arrotondato al quarto d'ora o alla mezz'ora più vicina dall'infermiere o dal medico che era presente alla nascita, rendendolo così solo parzialmente corretto.

È uno strumento indispensabile dell'astrologo, ed è necessario per l'interpretazione del cielo di nascita di un individuo, o dell'inizio di una qualunque attività, con lo scopo di raccogliere informazioni relative all'individuo stesso, o all'esito dell'azione intrapresa (un viaggio, un matrimonio, la stipula di un contratto, ecc.)

Dal tema natale finito si individuano dignità, debilità, aspetti planetari positivi e negativi, oltre a posizione del Sole, della Luna e degli altri pianeti nei segni zodiacali e nelle case. Viene data rilevanza anche alla posizione dei punti cardinali, in particolare all'ascendente e al medium coeli.

Siccome il Sole, la Luna, i pianeti e gli angoli principali nel cielo sono in perenne movimento relativo rispetto alla Terra, ogni secondo che passa il tema natale si modifica, seppur lentamente, e un nuovo tema può essere teoricamente calcolato per ogni momento in qualsiasi luogo. Ogni tema natale è personale ed unico, in quanto dipende dal giorno, dall'ora e dal preciso luogo di nascita. Anche le carte natali di una coppia di gemelli sono spesso leggermente differenti, a causa dell'intervallo di tempo che intercorre tra le rispettive nascite.

Gli astrologi interpretano il tema natale considerando tutti questi fattori, prima uno per uno e poi nell'insieme, per descrivere carattere, interessi e destino, ossia quello che è chiamato l'oroscopo personale di un individuo.

Nell'astrologia occidentale, lo zodiaco è suddiviso in dodici parti uguali, di 30° di ampiezza ciascuna, dette segni zodiacali. I segni zodiacali ricevono il nome da dodici costellazioni situate lungo l'eclittica, ma per il resto queste ultime sono del tutto ignorate dall'astrologia occidentale tradizionale. Infatti l'astrologia occidentale prende in considerazione solo le componenti mobili del cielo, ossia Sole, Luna e pianeti.

l'Ariete è il primo segno dello zodiaco perché anticamente il Sole si trovava in quella costellazione al momento dell'equinozio di primavera, data utilizzata come capodanno. Il punto in cui il Sole transita all'equinozio, cioè il punto in cui il piano dell'eclittica interseca il piano equatoriale terrestre, è detto vernale o punto gamma, e vede l'eclittica entrare nell'emisfero boreale della Terra. Per tradizione viene detto anche primo punto d'Ariete, nonostante ciò non sia più vero astronomicamente.
Anche oggi il periodo del primo segno zodiacale, l'Ariete, inizia il giorno dell'equinozio di primavera, il 21 marzo, ma il Sole è ancora nella costellazione dei Pesci, dove rimane fino a metà aprile. A causa, infatti, della precessione degli equinozi, le costellazioni sono sempre meno sovrapposte alle omonime suddivisioni dello zodiaco, e si discostano da queste di circa un grado ogni 72 anni. Perciò ogni 2150 anni circa i segni zodiacali si spostano di 30° e si vengono a trovare in una costellazione diversa. Dopo dodici volte si ristabilisce la corrispondenza iniziale. Questo ciclo si dice Anno platonico, mentre i periodi di 2150 anni, molto comuni in astrologia e soprattutto testi New Age, sono detti ere zodiacali e prendono il nome dal segno; per esempio "era del Toro" o "era dell'Aquario".

Quindi nell'astrologia occidentale tradizionale, detta "tropica", il nome dei segni fa riferimento alla posizione del punto gamma (e quindi delle costellazioni zodiacali) valida poco prima dell'inizio dell'era cristiana, ma ancora utilizzata all'epoca del primo ampio manuale astrologico, il Tetrabiblos di Claudio Tolomeo, in modo che le previsioni restino ancorate al ciclo delle stagioni e non alla posizione delle stelle. In altre tradizioni astrologiche, come quella indiana, detta "siderale", si fa invece approssimativamente riferimento alla posizione attuale del punto vernale: le previsioni, in questo caso, sono ancorate alla posizione reale delle costellazioni zodiacali.

Anticamente ogni parte del corpo umano fu associata astrologicamente ed esotericamente a una costellazione/segno zodiacale. Nell'Ariete vi era la testa; nel Toro la laringe; nei Gemelli, ciò che meglio esprime la simmetria, ossia le due braccia; il torace al posto del Cancro; il cuore al posto del Leone; fino alla parte bassa delle gambe al posto dell'Aquario; ed ai i piedi al posto dei Pesci. Queste teorie astrologiche risalgono ai Babilonesi, ma furono diffuse ampiamente nel mondo Greco-Romano. Ultimamente sono state adottate anche dall'antroposofia di Rudolf SteinerMolti simboli (animali) attribuiti alle costellazioni zodiacali, ancora oggi in uso, sono di origine sumerica.

I simboli più antichi come Toro, Scorpione, Leone e Aquario indicavano i quadranti del cielo corrispondenti agli equinozi e ai solstizi, com'erano localizzati nell'Era del Toro (IV-III millennio a.C.). Con la precessione degli equinozi la funzione passò alle costellazioni successive, cioè rispettivamente ad Ariete, Bilancia, Cancro e Capricorno.

Toro e Ariete corrispondono all'equinozio di primavera, quando le greggi ricominciano a figliare. La Bilancia corrisponde all'equilibrio tra notte e giorno nell'equinozio d'autunno; il declino del potere del sole è ricordato dallo Scorpione, simbolo di oscurità. Il Leone, simbolo del fuoco, rappresenta il caldo estivo, mentre il Cancro (=gambero), che procede indietreggiando, rappresenta la ritirata del sole dal suo punto più settentrionale nel solstizio d'estate. L'Aquario, infine, portatore d'acqua corrisponde alla stagione piovosa; i Pesci simboleggiano il ritorno della vita e il nuovo inizio dell'agricoltura.

Per le loro caratteristiche stagionali i segni dello zodiaco compaiono spesso in contesti non astrologici in cui si intende sottolineare lo scorrere del tempo. Per esempio molti orologi astronomici storici, in Italia ed in Europa, riportano i segni zodiacali. In molte iconografie, in particolare, i segni zodiacali sono associati con i mesi dell'anno, spesso abbinandoli a rappresentazioni dei lavori agricoli caratteristici di ogni mese.

Il mondo giudeo-cristiano ereditò dalla tradizione antica anche l'uso della simbologia zodiacale. Pur essendo ideologicamente contrari all'astrologia, l'ebraismo e il cristianesimo si appropriarono del repertorio di immagini fornito dallo zodiaco, conservandone e replicandone le rappresentazioni soprattutto in funzione calendariale, e, in tal caso, associandole alla sequenza stagionale dei lavori agricoli.

In questo modo la rappresentazione dello zodiaco non uscì mai completamente né dal sistema di segni ebraico né da quello cristiano, e anzi compare in sinagoghe, cattedrali, chiese e monasteri tardo-antiche, medievali[23] e moderne.

Alla fine del Medioevo l'intreccio tra le conoscenze provenienti dal mondo islamico e il risorgere della cultura antica consentì all'astrologia di rifiorire vigorosamente, e al repertorio delle immagini zodiacali di recuperare complessità e raffinatezza, e di uscire dai limiti dell'uso in edifici religiosi per entrare anche nella decorazione degli edifici civili, sia pubblici che signorili.

Ogni corrente esoterica è un sistema preciso che guarda a precise variabili. Poi ognuno si regola come crede.

Di base gli elementi che si guardano sono le fasi lunari, la posizione della luna e le ore planetarie. Questo bene o male vale un po per tutti i riti che vanno a compiersi, grossomodo di qualsiasi tipologia (relativamente: alcuni riti non prevedono affatto di seguire il ciclo lunare).
Sicuramente la magia Salomonica segue il discorso astrologico, ovvero alcuni riti vanno fatti in determinati periodi dell'anno in concomitanza con particolari eventi astronomici (anelli di sosta, congiunzioni etc.), ma è solo uno dei tanti, innumerevoli, fattori che si valutano quando si compiono certi rituali complessi.
Ad esempio è sconsigliabile intraprendere riti che hanno a che fare con questioni giudiziare avendo giove in posizione sfavorevole (non solo con il proprio tema natale). Cosa significa questo? semplicemente che non potremo sfruttare al meglio l'influsso del pianeta (pianeta protettore di un operatore del sagittario ad esempio), non che il rito per ottenere fortuna o giustizia va alle ortiche in senso generale.
Molto utile l'astrologia anche in divinazione, come potete intuire da soli si parla di "prevedere il futuro" in base alle stelle e ai pianeti, sicuramente un metodo molto più complesso della solita palla di vetro o pendolo.

Questo era per farvi presente come sarebbe utile avere delle basi di astrologia in ambito magico, io purtroppo non sono molto ferrata sull'argomento ma ci ho provato.

Allora, allegati venite a me!

Il primo è un app che contiene oroscopo giornaliero, carta natale corrente e può calcolare anche la vostra personale, in che segno sono sia sole che luna e tanto altro MA purtroppo è in inglese.

Poi vi consiglio questo libro su wattpad che purtroppo non so se mai verrà aggiornato ma c'è comunque più di quello che ho detto io.
saintGipsy


Il prossimo capitolo sarà sulle candele!

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