Siamo ritornati nella "nostra" casa,qui almeno siamo al sicuro o per lo meno si spera.
<<Denise questa è la prima e ultima volta che ti daremo ascolto>>  urlò Alex
<<Credevo avrebbe funzionato!>> urlai in risposta io.
<<Beh, se il tuo obbiettivo era farci catturare allora sì, ha funzionato alla grande!>> ribatté lui.
<<Non ci hanno catturati,stiamo tutti bene Alex>> mi stava facendo innervosire
<<Beh..quasi>> constatò lui.

<<Che palle,piantatela di litigare..Non è colpa di nessuno,okay?>> urlò Max alle nostre spalle.
A volte mi chiedo se nella mia vita ci sarà mai un momento in cui tutto per me sarà chiaro e facile, 
in cui la strada davanti a me sarà dritta, semplice e priva di domande senza risposte, 
a volte mi chiedo se ci sarà mai un momento in cui saprò esattamente cosa fare, cosa dire..
Alex andò via sbattendo forte la porta alle sue spalle

<<Mi dispiace ha ragione è tutta colpa mia>> feci una pausa,le lacrime stavano quasi per uscire <<Mi sento così stupida>> feci un respiro profondo,per trattenere quel nodo che si era formato in gola <<Non dovresti. Alex è fatto così,ma ti assicuro che non è poi così cattivo>> disse cominciando ad accarezzare i miei capelli dolcemente per farmi calmare un po' <<Sembra un insensibile senza cuore è tanto testardo,ma lo fa per proteggersi>> fa una pausa guardandomi con occhi tristi <<L'hanno portato ad essere così,dopo tutto quello che ha passato nella sua vita,ma in realtà,forse,è l'unico ad avere un cuore grande,anche più grande del nostro>> affermò infine.
Mi sentivo consolata e non so per quale motivo,mi sentì di doverlo abbracciare forte,forse la troppa sofferenza mi stava facendo questo effetto,ho bisogno di un abbraccio.

Il contatto umano con cui mi è sempre stato più semplice esprimermi è sempre stato l’abbraccio.
Stringere ed essere stretti, capire e farsi capire, è la massima aspirazione della comunicazione tra anime. Puoi dare forza, consolare, amare e sentire, tutto insieme senza bisogno d’aprir bocca. Sembrano così stupide le parole, così usate e talmente tangibili da essere irreali. Le braccia, invece, sono eteree. In un abbraccio mi apro la mente, consegnandola all’altro, che l’accetta senza remore né timori. 
Se parlo, potrei vomitare.
Se abbraccio, posso solo sorridere. 
Perché  è così un vero abbraccio, riscalda, risana, rinvigorisce. 
Accettando qualcuno tra le proprie braccia, accetti tutti gli sbagli affogati, le felicità momentanee e le sue terminazioni nervose. 
Ed è l’unico modo per dire davvero "Io sono qui, per te. Non ho paura delle tue paure, affrontiamole insieme."
In quell'abbraccio sentivo il cuore di Max battere in modo regolare,sembrava abbastanza tranquillo e non era turbato da quell'abbraccio e questo mi permetteva di non imbarazzarmi
<<Andrà tutto bene>> sussurrò al mio orecchio <<Lo spero>> risposi semplicemente io.
Alex arrivò fischiettando e si fermò quando ci vide abbracciati in quel modo <<Mi sono perso qualcosa?>> domandò perplesso.
Mi staccai scattante da Max <<Non ci conosciamo neanche,risparmia queste battute>> lo fulminai con lo sguardo e continuai <<Avevo solo bisogno di un abbraccio>> e in quel preciso istante entrò Juliette che aveva appena finito di farsi un bagno caldo e vestirsi.
<<Stai meglio?>> chiesi preoccupata,avvicinandomi a lei <<Sto bene>> mi rispose con un sorriso,voglio un bene immenso a Kate.
<<Tu stai bene>> feci segno di si con la testa e lei mi sorrise piegando la testa da un lato <<Allora? Hai ancora intenzione di andare via da qui?>> leggevo una preoccupazione immensa nei suoi occhi,era spaventata solo all'idea di dover uscire da quella porta <<Qui siamo al sicuro,per il momento è meglio restare qui>> cercai di tranquillizzarla,lei sorrise e mise la sua mano sopra la mia <<Sono contenta. È un ottima decisione>> rispose lei sicura di sé.

Io non ero molto sicura di aver fatto la scelta giusta.
La vita è un qualcosa di incredibilmente indefinito, che ogni persona affronta in maniera diversa.
Che ogni persona vede in maniera diversa è complicato.
Ma la vita è anche questo, una grande complicazione, che si diverte a giocare con il destino.
Bisogna saperla accettare. O avere la forza di prendere in mano le redini della propria esistenza.
Cos'è reale? In certe situazioni della vita distinguere tra realtà e fantasia può essere complicato. Il confine può farsi confuso. Sto pensando troppo,forse è meglio se vado a dormire ho bisogno di riposare un po'.. Mi dispiace solo essere nella stessa camera di Alex,visto che prima sembrava davvero molto arrabbiato.
Non esito ad entrare in stanza e quando arrivo sulla soglia lo vedo sdraiato nel suo letto e ha la testa girata dalla parte opposta del mio letto,non riesco a vedere il suo viso.
Insomma non che non lo abbia mai notato, ma mentre dorme e non fa il solito ragazzo acido e freddo sembra così dolce e innocente.
Cerco di fare piano,non voglio svegliarlo,mi alzo sulle punte e raggiungo il mio letto,mi infilo sotto le coperte e aspetto che il sonno si impossessi di me.

Ricordi?
Dovete mantenere la promessa è una regola fondamentale.
Stupida voce,esci dalla mia testa.
Solo tu conosci la verità,quel segreto che nessuno sa.
Non ne posso più,basta,zitta stai zitta.
Solo tu puoi salvarci,Denise.
Salvaci,salvati.
<<Non ci riesco,no,i-io non lo so>>
Il mio non fu certo un sonno tranquillo, ma fu tormentato da brutti sogni e sensazioni di disagio.
<<Calma Denise,calma>> stavo parlando nel sonno,quella voce non voleva andarsene <<Svegliati>> fortunatamente Alex mi svegliò scuotendomi delicatamente.

<<Scusami,i-io stavo sognando>>
Non ero poi così spaventata,in fondo quella voce mi stava dicendo solo cose che non riuscivo proprio a coprendere,mi confondeva
<<Tranquilla è normale>> disse lui guardandomi e sedendosi nel mio letto,proprio di fianco a me <<Ci sto facendo l'abitudine,anche se non è facile convivere con una Banshee>> esclamò,per poi continuare cambiando discorso <<Senti Denise,m-mi dispiace per ieri>> Alex si stava scusando e giuro che non sto sognando,questo è reale.
<<Sarebbe successo lo stesso,non ci sono colpe>> quasi sussurrava.
Sentire quelle parole mi rasserena,sono contenta che nonostante tutto è riuscito,anche se con fatica e balbettando,a chiedermi scusa.
<<Sono davvero contenta di sentirti dire queste parole>> dico,mentre mi sollevo con le braccia per sedermi <<Non me lo aspettavo>> sposto una ciocca di capelli dal viso <<Non prenderci l'abitudine>> sbotta in fretta lui prima che io possa dire altro.