Scuola
JULIETTE POV'S
<<Quanto è noiosa la scuola,un rompimento di palle>>
<<E poi non riesco a capire a cosa serve la storia!?>>
<<Per non parlare della chimica,che fa ancora più schifo della storia>>
<<E non solo,mi chiedo anche a cosa servi la>>
Blocco immediatamente Denise e non le lascio continuare la frase,sono davvero stufa di sentirla parlare,anzi lamentare ogni tre secondi.
La zittisco finalmente e la vedo sbuffare,ma senza aprire bocca.
La prof continua a spiegare e io cerco di prendere più appunti possibili.
<<Tra meno di un ora si esce>>
Sento Denise esultare queste parole con gioia immensa
<<Già>>
Sussurro io.
Inizia a posare tutto dentro lo zaino, un ora prima,riordina il portacolori e lo mette via insieme al libro e al quaderno,poggia la testa sul banco e chiude gli occhi come se fosse a casa sua.
Io continuo a seguire la lezione e la trovo molto interessante,su questo punto di vista,io e mia cugina Denise siamo molto diverse,lei odia studiare.
Mentre sottolineo il mio libro con l'evidenziatore,mi accorgo che Denise è infastidita da qualcosa
<<Cavolo,questa collana è davvero fastidiosa>>
Sbotta,cercando di non farsi sentire dalla professoressa e toglie la collana dal suo collo mettendola dentro il suo zaino.
È la collana che ci hanno regalato le nostre mamme,ritorna di nuovo a dormire sul banco,ma questa volta a infastidirla sono io
<<Hey Denise,rimetti subito la collana>>
Sussurro al suo orecchio
<<Juliette l'ho solo tolta un attimo,per sdraiarmi sul banco,mi infastidisce addosso>>
Mi risponde
<<Ho capito,ma ricordi cosa hanno detto le nostre mamme?>>
Cerco di convincerla e si solleva un'altra volta,la vedo roteare gli occhi senza ascoltarmi e lascia la collana dentro lo zaino
<<Juliette..è solo una collana>>
Suona la campana e Denise è la prima ad alzarsi
<<Muoviti,voglio tornare a casa>>
Esclama e mi aiuta a sistemare lo zaino per fare più in fretta.
DENISE POV'S
Aiuto Juliette a posare le sue cose dentro il suo zaino,per fare il più in fretta possibile visto che voglio tornare a casa.
Questa scuola è uno stress.
I compiti sono uno stress.
I professori sono uno stress.
I compagni sono uno stress.
Tutto è uno stress.
Non vedo l'ora di arrivare a casa e prepararmi per la festa.
Usciamo dall'istituto e ci incamminiamo verso la fermata dell'autobus
<<Non so davvero come vestirmi stasera>>
Sono molto indecisa,ho così tanti vestiti che non riesco mai a scegliere
<<Denise hai un armadio pieno>>
Alzo un sopracciglio
<<Appunto,proprio per questo non riesco mai a scegliere>>
L'autobus arriva puntualissimo e saliamo in fretta a prendere gli ultimi posti,fortunatamente è vuoto,ci sono solo un gruppetto di ragazzi e due anziani signori,che sollievo.
Io e Juliette prendiamo posto e visto che non c'è nessuno,poggio lo zaino nel sedile accanto a me e la stessa cosa fa Juliette.
Lungo il tragitto per tornare a casa,guardo fuori dal finestrino e oggi non c'è tanta gente in giro,ci sono tante macchine ma poche persone,al semaforo rosso ci fermiamo e d'un tratto mi accorgo di una panchina e un uomo vestito di nero.
Ha la testa rivolta verso il basso e non si muove è proprio immobile.
Lo fisso attentamente e strizzo anche gli occhi per osservarlo meglio.
Non si riesce a vedere il suo volto,tiene la testa bassa e fissa le sue scarpe.
<<Denise,posso prendere le cuffie dentro il tuo zaino?>>
Mi volto verso Juliette e annuisco,poi velocemente mi volto di nuovo verso l'uomo sulla panchina vestito di nero e lui non c'è.
La panchina è vuota e sbarro gli occhi,com'è possibile?
Com'è riuscito a sparire in un attimo?
Guardo la strada attentamente,ma non c'è nessuna traccia di quel tizio,non lo vedo più è completamente sparito nel nulla.
L'autobus riparte e continua a camminare,questo è davvero molto strano.
Distolgo lo sguardo dalla strada e mi metto comoda sul sedile e sobbalzo quando vedo il tizio vestito di nero che prima era sulla panchina,seduto sopra l'autobus,due sedili davanti me e mia cugina Juliette
<<Non è possibile>>
L'uomo tiene ancora la testa bassa,non vedo il suo volto,stringo il braccio di Juliette e lo scuoto forte
<<Juliette,Juliette>>
Lei sobbalza e toglie subito le cuffie
<<Che c'è,cosa è successo?>>
Si guarda intorno e io le indico il tizio,che sembra l'uomo nero,lei lo vede e lo guarda un attimo e poi si volta verso di me
<<Cosa ha che non va quel bambino?>>
Alla parola "Bambino" sbarro gli occhi e sporgendomi verso sinistra,guardo di nuovo verso la direzione del tizio e non c'è più,adesso c'è un bambino al posto di quell'uomo.
<<No Juliette,c'era un tizio strano,vestito di nero,lui era sulla panchina e poi è apparso nell'autobus,era al posto di quel bambino>>
Juliette mi fissa spaventata e poi scoppia a ridere
<<Denise smettila subito>>
La fisso un attimo e poi guardo di nuovo il bambino
<<Ma io giuro di>>
Mi blocca
<<Denise tu sei davvero molto spiritosa ma adesso andiamo,siamo arrivate>>
Faccio un respiro profondo e mi alzo dal sedile insieme a Juliette,passo di fianco il bambino seduto sul sedile e prima di scendere dall'autobus mi blocco e mi volto verso il bambino che sembra essere tranquillo insieme a sua madre,poi passo lo sguardo sui sedili dove eravamo sedute un attimo fa io e mia cugina e non c'è niente.
Nessuna traccia di quel tizio.
<<Denise ti muovi si o no?>>
La voce di Juliette mi fa tornare alla realtà e quando mi volto verso di lei,scendo dall'autobus ed è come se sentissi qualcosa,una voce,un sussurro.
<<Denise>>
Qualcuno mi sta chiamando.
<<Denise>>
È la voce di un uomo a me sconosciuto,ed è dentro la mia testa.
Chiudo gli occhi e li riapro.
<<Denise>>
Continuo a sentire questa voce dentro la mia testa è sempre più forte,io non capisco,che diavolo mi sta succedendo
<<Denise>>
Non può essere che io stia diventando pazza
<<Basta lasciami in pace>>
Quando esclamo queste parole,vedo Juliette davanti a me che mi guarda scioccata
<<Ti sei bevuta il cervello per caso? Ti ho solo chiamata una volta e te la stai prendendo?>>
Passo una mano fra i capelli
<<No,no no Juliette perdonami non parlavo con te>>
Lei ride preoccupata e poi mi risponde
<<Ah no?
Se non parlavi con me,con chi parlavi allora?>>
Sospiro guardandola e non so cosa rispondere,non so davvero cosa dire
<<Denise sei sicura di stare bene?>>
Mi chiede Juliette,guardandomi interrogativa e io sorrido meravigliosamente facendo finta di niente.
Sarà il sonno o la stanchezza.
Devo rilassarmi.
<<Ma certo Juliette,sto benissimo andiamo>>
Afferro Juliette a braccetto e torniamo a casa.
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