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La casa nel bosco

Cammino tra gli alberi alti, le foglie verde scuro frusciano ed a me sembra di sentire rumore di passi. Ma devo sbagliarmi, deve solo essere il vento che soffia tra i rami.
Eppure, nel profondo del mio cuore, sento che c’è qualcosa che non va. Sapete quando si ha la sensazione di essere osservati, quel prurito sottocutaneo dietro al collo? Ecco, in questo momento è agli estremi, il mio istinto mi dice di scappare, di correre via, ma io resto lì.
Continuo a camminare senza accorgermi, o magari ignorandoli di proposito, degli occhi che mi fissano senza mollare la presa.
Un altro fruscio.
Volto di scatto la testa. Questa volta non me lo sono immaginato, questa volta non sono state le foglie.
Voglio voltarmi e tornare a casa, ma c’è qualcosa  che mi trattiene, non riesco a fare marcia indietro, ed intanto i passi continuano ad avvicinarsi sempre di più,notai qualcosa muoversi alle mie spalle . Mi girai di scatto e dietro di me vidi solo Alex,Max e mia cugina Juliette.
<<Questa volta questi inquietanti rumori non sono solo dentro la tua testa,Denise>> affermò freddo Alex.
Uno strano rumore , simile ad un ronzio , sembrava provenire dagli alberi più lontani , ma con lo scorrere dei secondi , sembrava che quel suono si facesse sempre più vicino.
Nonostante all'inizio fossi terrorizzata sembrava che la paura se ne stesse andando lasciandomi senza pensieri , quasi come ipnotizzata.
Finalmente riuscì a vedere qualcosa,un lungo ponte in legno fatto di mille e mille tronchi rotondi divideva l'area dal bosco ed un fiume irruento ed azzurrissimo.
C'erano anse di una tranquilla placidità in quel fiume che, per qualche ragione, io avevo stabilito di esplorare e finalmente eccola li..La casa nel bosco.
<<L'abbiamo trovata>> esclama mia cugina,cercando di non urlare per paura che qualcuno ci possa sentire.
<<Si,Kate dovrebbe essere li>> Lo dico con molta sicurezza,forse ci siamo è arrivato il momento di conoscere Kate.

Immediatamente cerco di affrettarmi nell'arrivare in quella casa ma vengo afferrata da un polso
<<Piano Denise,dobbiamo fare molta attenzione>> mi volto spaventata e urlo <<Sei impazzito? Afferrarmi così da un polso non mi sembra il massimo,mi hai fatto prendere un colpo Alex>> questo ragazzo a volte è davvero così stupido,alleggerisce la presa e mi lascia andare senza darmi una risposta e io rallento il passo,non posso dargli tolto,in fondo ha ragione, dobbiamo stare tutti molto attenti.

All'improvviso vedo succedere qualcosa di incredibile. Vedo un coltello da taschino passarmi a pochi centrimetri dalla faccia e finire con la punta conficcata nella spalla di Alex. Lui si allontana da me, cacciando un urlo agghiacciante. Un rumore di passi si fa sempre più forte. Qualcuno si è fermato dietro di me. Mi volto velocemente, e finalmente la vedo: una ragazza bellissima, con i capelli biondi e le labbra color rosso come il sangue. i suoi occhi brillano al sole. Ha un'espressione terrificante. Il suo sorriso beffardo la dice lunga. 
<<Ma che diavolo...>> balbetta Alex con un filo di voce. 
Lei avanza, superandomi, e lancia un'occhiata di disprezzo. La tensione è nell'aria.
<<Cos'è uno scherzo?!>> urla Max,con un tono quasi isterico. 
<<Stupida ragazzina>>ringhia Alex,estraendo il coltello dalla sua spalla. 
Lei sbuffa con aria seccata e prima che ci possa fare del male le urlo <<Ferma Kate,sono io..Denise>> quelle parole sembrano rassicurarla
<<Oh, non mi avevi detto che avremmo avuto ospiti>> ironizza, con un sorriso compiaciuto e imbarazzato. 
<<S-si>> balbetto,cercando di continuare la frase <<Loro sono con me,sono miei amici>> affermo.
Allungo una mano verso Alex per farlo rialzare,ma lui indifferente a quel gesto si rialza da solo
<<Sto bene>> il suo sguardo è serio e non smette di fissare Kate,la guarda con puro odio,come se avesse davanti a lui un mostro.
<<Non era mia intenzione farti del male,ho agito di istinto>> si giustifica Kate guardandolo dritto negli occhi,lui non risponde,si volta semplicemente verso di me come se volesse darmi la colpa di quello che gli è appena successo
<<State tutti bene?>> chiede lei, senza più neanche un briciolo di rabbia in corpo,sembra essere diventata una persona normalissima
<<Si>> rispondo io decisa,mentre tutti gli altri annuiscono.

Seguiamo Kate che ci fa strada verso la casa nel bosco,riesco già a vederla da lontano è orribile e paurosa.
È tutta vecchia e tetra con alcune finestre rotte. Una fioca luce solare si fa strada fra i rami illuminando alcune pareti esterne, facendo risaltare il colore umido di quel legno ormai finito dal tempo. Tutto intorno, arbusti selvatici molto alti e spogli riempiono quella via di foglie secche e raggrinzite, bagnate da una pioggia ormai passata. Alcuni raggi riescono a penetrare i vetri rotti e così,una volta vcini,osservando con attenzione,notiamo una scrivania e una sedia impolverata.
Sembra un film dell'horrore.
Kate ci fece segno di entrare con la mano.
La porta era di legno, massiccia, all'antica. Dava sul salotto, un'ampia stanza buia con al centro una rampa di scale, arreddata alla vecchia maniera con antichi mobili e divani in pelle. Nella parete a destra c'era un grande arco che si affacciava alla cucina inutilizzata da molto tempo. Ogni cosa era al suo posto: frigorifero, forno, fornelli, tavolo per mangiare, mensole e c'era addirittura il cibo anche se si vedeva chiaramente che era scaduto da molto tempo. C'era poi uno scaffale chiuso con dentro dei barattoli e bottiglie di liquori. 
Se si salivano le rampe di scale del salotto, c'era un ingresso arredato solo con qualche quadro e una libreria piena di vecchi libri polverosi. L'ingresso aveva 2 porte. La prima era un'ampia camera buia con un letto matrimoniale, un armadio, un grande tappeto che ricopriva gran parte della stanza, una scrivania colma di libri polverosi.
La seconda stanza era ampia anche questa e con un grosso tappeto che ricropriva un'ampia zona della stanza. Aveva un letto matrimoniale, una scrivania e dei libri. Appoggiata a una poltrona c'era una divisa da militare, consumata dal tempo. 
Se si continuava a salire le scale, c'era un corridoio lungo e tenebroso. Una porta si affacciava al bagno, mai utilizzato e pieno di ragnatele.
<<Questo posto non mi piace>> mi sussurra Alex all'orecchio,io faccio finto di non ascoltarlo e continuo ad osservare la casa <<Sento un cattivo odore,si,odore di guai>> mi sussurra subito dopo Max,mia cugina Juliette lo guarda interrogativa <<Sono un vampiro e il mio olfatto funziona molto bene,sento odore di sangue nero>> lo sussurra per paura di essere sentito da Kate.
Ad un certo punto il mio respiro è affannato. 

Alzo lo sguardo. Il corridoio è buio, tranne per una piccola luce che si accende a intermittenza. Probabilmente sta per fulminarsi. L'aria è gelida. Sento il vento soffiare forte. Mi volto, la finestra della stanza vicino a me è aperta. 
Sento che qui non sono al sicuro,non più. "Corri!" urla una voce dentro la mia testa. "Corri o ti ucciderà." 
Quello che accadde fu un attimo: Alex  tirò un pugno e colpì in pieno volto Kate facendola cadere a terra e quando si alzò in piedi,si tastò il volto e sentì il sangue uscirgli dal naso e prima che potesse attaccarci,mia cugina Juliette fissò con uno sguardo magnetico la ragazza e non riuscivo a capire bene quello che stava succedendo,ma Kate non si muoveva più,era incantata e fissava gli occhi di mia cugina Juliette che erano diventati neri.
Non riuscii a parlare. Le parole mi morivano in gola e faticavo a deglutire,ero totalmente in preda all’ansia e al panico. 
<<Juliette>> cerco di correre verso di lei continuando ad urlare il suo nome,ma ecco che Max mi si pizza davanti <<No Denise,andrà tutto bene Juliette sta ipnotizzando Kate>> a quel punto ricordai quello che mi aveva detto mio cugina,lei riusciva a ipnotizzare la gente ed evidentemente ha già capito il meccanismo.
Ad un certo punto un tonfo,Juliette cade a terra debole <<Hey,hey>> la raggiungo subito,mi abbasso per sostenerla dalle spalle e i suoi occhi stanno pian piano ritornando normali,non è svenuta <<Va tutto bene>> cerco di tranquillizzarla e lei sembra essere molto debole,come se avesse sprecato tutta la sua energia,ma non del tutto da non riuscire ad abbracciarmi forte.

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