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La tempesta dopo la quiete

Svegliarsi la mattina non era mai stato così piacevole.
Nonostante avesse dormito poco e niente, il suo orologio biologico ritenne che le dieci del mattino fossero un buon orario per alzarsi, costringendola ad entrare in bagno senza fare alcun rumore, visto e considerato che le sue compagne di stanza erano ancora tra le braccia di Morfeo.
Anzi, forse sarebbe stato meglio dire i suoi compagni di stanza, considerando che quella notte sia Dario che Luca avevano dormito in camera sua, rispettivamente nei letti con Sissi ed Elena.
Carola e Luigi avevano infatti preso in ostaggio la stanza delle ragazze, mentre Serena ed Albe avevano fatto lo stesso con quella dei ragazzi.
Era rimasto fuori soltanto Alex, il quale aveva però dormito sul divano.
Nonostante Cosmary avesse disperatamente voluto averlo vicino quella notte, quando era andata in salotto a chiamarlo l'aveva già trovato così collassato da non aver avuto il coraggio di svegliarlo.
Sicuramente l'alcol aveva contribuito in tal senso.
Si specchiò come ogni mattina, ma non riuscendo a non notare due cose: la prima era il suo sorriso, molto più smagliante del solito.
La seconda invece era una macchia scarlatta proprio alla base del collo, il punto che la sera prima Alex si era divertito a tormentarle.
E forse avrebbe dovuto esserne infastidita, visto che avrebbe usato mezza boccetta di correttore per coprirlo prima di ogni lezione, ma mentre lo sfiorava con le dita i ricordi della sera precedente le affollarono la mente
Ed allora fu proprio impossibile avercela con lui.

Dopo averlo soddisfatto, Alex si era inginocchiato accanto a lei e l'aveva baciata in un modo che le aveva fatto girare la testa.
Poi però, proprio mentre stava allungando una mano dalla sua coscia al bordo del vestitino, il bussare alla porta aveva spezzato l'atmosfera.
<< Cosmy? Sei dentro? >> aveva detto Elena, facendola trasalire.
La ragazza aveva guardato Alex con rammarico, cercando di fargli intendere che non aveva altra scelta.
Luca l'aveva vista andare in camera e aveva anche sospettato il motivo, era impossibile che Elena non lo sapesse...ma allora perché era comunque venuta a chiamarla?
<< Si, sto prendendo delle cose >>
<< Ehm non è che potresti sbrigarti? Sai, prima di andare a dormire io e Luca volevamo stare un po' insieme >> mormorò dolcemente la sua amica.
Bastardo di un LDA.
Era palese che non avesse detto alla sua ragazza che c'era già qualcuno che stava un po' insieme prima di andare a dormire in quella stanza, altrimenti Elena non l'avrebbe mai interrotta proprio sul più bello.
<< Prima o poi lo uccido >> mormorò Alex, appoggiando il capo contro la sua spalla con fare esasperato.
Se fosse stata meno brilla, forse Cosmary avrebbe obiettato che era colpa sua e del non voler ammettere ciò che stava succedendo tra loro.
<< Cos, allora? >>
Sbuffò, allontanandosi poi da Alex per alzarsi in piedi.
<< Vai a chiamare Luca, io ora esco >>

Elena l'aveva ringraziata in tutte le lingue del mondo e Cosmary non osava immaginare cosa le avrebbe detto dopo aver scoperto ciò che aveva effettivamente interrotto.
Dopo quel momento Alex era poi uscito dalla stanza dicendole di vedersi più tardi in giardino, per poi collassare sul divano prima che lei arrivasse.
Ecco perchè quella mattina si sentiva così elettrizzata: quella sarebbe stata la prima volta che lo vedeva da quando lui aveva finalmente ripreso a parlarle, e non solo.
Indossò quindi un maglioncino a mezzo collo, abbastanza alto da coprire il succhiotto, ed un paio di pantaloni della tuta rosa, avviandosi poi silenziosamente verso la cucina.
O meglio, verso il salotto.
Se la sera prima non aveva voluto svegliarlo infatti, quella mattina era tutt'altra storia.
Si avvicinò al divano con calma, sedendosi sul bordo.
Alex dormiva a pancia sotto, ma con la testa girata verso di lei, ed aveva sul viso un'espressione così serena che quasi le dispiaceva turbarla.
Gli accarezzò però delicatamente i capelli, scendendo poi con le dita sulla pelle del suo viso e sentendo una scarica di brividi lungo la schiena.
Dio, non poteva fargli quell'effetto senza neppure aprire gli occhi.
Alex mugugnò qualcosa e poi, aprendo in modo accennato in occhio, abbozzò un sorriso.
<< Buongiorno >> mormorò allora lei, senza smettere di accarezzarlo.
<< Che ore sono? >>
<< Le dieci >> rispose lei << Sono stata la prima a svegliarsi, penso che gli altri ne avranno per un altro po' >>
Alex mugugnò qualcos'altro di incomprensibile, tirandosi poi a sedere con poca energia.
E, sarà stato il sonno, ma Cosmary percepì subito qualcosa che non la convinceva.
Non avrebbe saputo dire cosa, però.
<< Buon anno, Mr Wyse >> gli sorrise, avvicinandosi per schioccargli un bacio a stampo sulle labbra.
Lui, in risposta, le passò un braccio dietro la schiena per avvicinarla a sè, schiudendo le labbra e lasciando che scivolassero più volte tra quelle di lei.
Forse si era solo impressionata, forse non c'era niente di strano in lui e si era semplicemente appena svegliato.
Tra l'altro, se avesse continuato a confrontare i suoi atteggiamenti con quelli della sera precedente, di sicuro non ne sarebbe più uscita.
Sapeva infatti che quella con cui aveva vissuto quel momento era una versione di Alex che, probabilmente, da sobrio sarebbe stato molto più difficile tirare fuori.
<< Allora come stai stamattina? >> gli domandò dolcemente, accarezzandogli ancora una volta il viso.
Alex ritrovò un'espressione seria, allontanandosi leggermente da lei.
<< Confuso ed in hangover direi >> mormorò, ma Cosmary percepì di nuovo quella strana sensazione.
Come se, dopo il passo avanti della notte precedente, improvvisamente si stesse tirando indietro.
<< Perché confuso? >> gli chiese allora.
Lui scosse la testa.
<< Per la cosa di Mattia >> mormorò << Continuo a pensare che avresti potuto dirmelo in qualche modo, o per lo meno far sì che io lo capissi e... >>
Lo sguardo di lei era sconvolto.
Tutto si sarebbe aspettata, qualsiasi risposta, ma non quello.
Era convinta che avesse paura di aver corso troppo, di aver bruciato molte tappe tutte insieme.
Ma mai sarebbe andata a pensare che, dopo ciò che avevano vissuto, Alex potesse tirare fuori di nuovo quella storia.
<< Pensavo fosse chiaro il perché io non te lo abbia detto >>
<< Si, ma... >>
<< Ma niente, Alex! >>
Lui la guardò come se non capisse il motivo per suo fastidio.
E lei, a quel punto, ricambiò quello sguardo con una rabbia mista alla tristezza.
<< Sul serio tu, dopo quello che abbiamo fatto ieri sera, hai il coraggio di venirmi a parlare di Mattia? >>
Alex buttò gli occhi al cielo, sbuffando appena.
<< Cosa c'entra ieri sera? >>
Cosmary sbarrò gli occhi.
Non poteva essere serio.
<< C'entra che mi hai fatto credere di aver risolto le cose e te ne sei approfittato. Hai avuto quello che volevi e adesso... >>
<< Non mi sembrava che lo volessi soltanto io >>
Proprio quando le sembrava che non potesse sbagliare di più, ecco che se ne usciva con frasi come quella.
<< E non ho fatto finta di perdonarti >> aggiunse << semplicemente... >>
<< Semplicemente sei uno stronzo, Alex >>
Si alzò in piedi di scatto, dovendo necessariamente allontanarsi da lui per paura di scoppiargli a piangere in faccia.
Se fino a quel momento era infatti riuscita a mascherare tutto con la rabbia, era certa che le lacrime non avrebbero tardato ad arrivare.
Si sentiva presa in giro, si sentiva tutto l'opposto di ciò che aveva sperato per quella giornata.
Non poteva credere che Alex avesse finto la sera prima, così come non poteva dare all'alcol tutti i meriti del loro avvicinamento.
Ma allora perché se n'era uscito in quel modo, come se la questione Mattia non fosse mai stata davvero risolta?
Mentre si avviava verso la propria camera, si ritrovò a sbattere contro qualcuno.
Alzò a malapena gli occhi, già imbevuti di lacrime, fino a riconoscere la figura di Crytical, l'ultimo arrivato.
Cosmary c'aveva parlato poco e niente fino a quel giorno, eppure lui parve accorgersi subito che qualcosa non andava.
<< Ehm, è tutto okay? >>
Lei sollevò allora lo sguardo verso di lui ed avrebbe voluto disperatamente dirgli di sì, ma la verità è che era pessima a mentire.
Scosse quindi il capo, mordendosi il labbro con forza per trattenere le lacrime.
Francesco la guardò a disagio, senza sapere bene come approcciarsi ad una persona a lui così sconosciuta.
<< Che dici se andiamo a fumare una sigaretta? >>
Lei annuì appena.
<< Andiamo fuori all'altro giardino però >>
Non voleva incontrare Alex, non con le lacrime che spingevano per venire giù.
Mostrargli la sua rabbia era un conto, ma piangere per qualcuno era tutt'altro.
<< Ti sei svegliata presto >> commentò Crytical mentre erano seduti.
Lei annui ancora.
Le dispiaceva non avere alcuna voglia di fare conversazione, eppure allo stesso tempo era felice di non essere sola.
Francesco la guardò accendere l'iqos e poi, con nonchalance, le passò una delle sue Marlboro.
<< Quella cosa fa schifo >> commentò << Almeno oggi che non ci sono le telecamere, fumiamo qualcosa di decente >>
Quella frase la fece ridacchiare.
Effettivamente odiava quella pseudo sigaretta, ma tutti loro erano costretti a preferirla alle sigarette normali a causa dello sponsor.
Dopo altri quattro o cinque minuti di silenzio, Crytical sembrò estremamente a disagio.
<< Senti, se vuoi restare da sola io... >>
<< No, resta >> provò a sorridere lei.
Sapeva che se fosse rimasta da sola non avrebbe smesso per un secondo di pensare ad Alex e alla loro discussione.
Accanto a Francesco invece, mentre lui provava a parlare di qualsiasi cosa gli passasse per la testa, i suoi pensieri sembravano acquietarsi un po'.
<< D'accordo allora >> sorrise dolcemente lui << Adesso ti racconto di quella volta che... >>

Angolo autrice:
Non uccidetemi please!
Mi sono flagellata da sola scrivendo del litigio tra Alex e Cosmary, ma purtroppo era necessario per l'evolversi della storia.
Cosa pensate che succederà adesso?

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