La sfida
<< Più gambe Cosmary, forza! >> urlò la maestra Celentano, abbastanza forte da sovrastare la musica.
La ballerina recepì quella frase e sebbene fosse ormai esausta, provò a stendere di più le ginocchia così da accentuare il movimento.
La Celentano le aveva detto fin da subito che ci sarebbe stato da lavorare, eppure non aveva mai pensato che sarebbe arrivata a ballare fino alle nove di sera, con il sudore che quasi le appannava la vista ed un calo glicemico alle porte.
Certo, se avesse pranzato forse la situazione zuccheri sarebbe andata meglio, ma quello non era un giorno come tanti.
Era il giorno prima della sua sfida e lei era semplicemente terrorizzata.
E, come ogni emozione negativa, la stava somatizzando contro il cibo.
<< Okay, per oggi a posto così >> annunciò la maestra, staccando la musica ed avvicinandosi al plexiglass per parlarle.
<< La sfida di domani è molto importante Cosmary, mi raccomando >> le disse, come se non fosse stato abbastanza chiaro da quanto l'aveva fatta lavorare nell'ultima settimana.
Lei annuì comunque però, sedendosi per terra di fronte alla donna.
<< Hai studiato tanto e te la puoi giocare, anche se devo ammettere che il tuo sfidante è bravo >> continuò la maestra.
<< Sappi che è una prova importante anche per me: a breve inizieremo a dare le maglie del serale e se vincessi domani, non dico che te la darò sicuramente, ma avrai sicuramente delle buone probabilità >>
L'udire quelle parole le provocò un conato di vomito che fortunatamente riuscì a nascondere.
E non perché le facesse paura il serale, ma perchè quella era l'ennesima conferma che doveva vincere la sfida, niente scuse.
Sentirsi dire che quello avrebbe potuto aprirle la strada per il serale non le permetteva di concepire la sconfitta, perché le toglieva anche la possibilità di dire a se stessa "non fa niente, tanto mi avrebbe comunque eliminata alla puntata successiva".
<< Stasera riposati, mangia e vai a dormire presto. Domani ti voglio carica, mi raccomando >>
Provò ad accennare un sorriso, nascondendo fino all'ultimo le sue vere emozioni.
E non sapeva dire se la maestra avesse colto la falsità della sua espressione ma, quando si rivolse di nuovo a lei, usò un tono decisamente più dolce.
<< Se ho deciso di scommettere su di te, è perché io non sbaglio mai Cosmary. Ricordatelo. >>
E, detto ciò, le sorrise.
Per la prima volta.
*
<< Non vieni a mangiare? >>
Mattia era entrato nella stanza in modo così silenzioso che, all'udire la sua voce, Cosmary sobbalzò.
Da quando lui e Christian avevano iniziato a stare insieme, lei ed il biondo non passavano più così tanto tempo insieme, ma del resto non poteva biasimarlo: anche lei spendeva ogni momento insieme ad Alex, o quantomeno ci provava.
La scuola di Amici era infatti molto più dura di ciò che potesse sembrare dalla tv e, tra lezioni, pulizie, DAD, interviste, servizi fotografici eccetera, il tempo per fare ciò che uno voleva non era poi così tanto.
<< Finisco di fare i bagagli e arrivo >>
Era la prassi che ogni ragazzo in sfida iniziasse ad organizzare le proprie valigie, ma Cosmary lo stava facendo con più attenzione rispetto a quanto avesse mai visto fare agli altri.
Se una parte di lei sapeva infatti di non poter perdere, l'altra era certa che sarebbe successo.
Il suo sfidante era davvero bravo, aveva visto più volte il video dei suoi provìni ed aveva uno stile molto particolare, era più pronto di lei e forse anche più versatile.
Cosa avrebbe dovuto spingere un giudice a scegliere lei?
<< Guarda che è inutile farli, domani vinci tu! >> esclamò Mattia, ormai sull'uscio.
Senza forze per ribattere, Cosmary si limitò a sorridergli.
Non sarebbe andata a cenare, non aveva dubbi su quella scelta.
L'outfit del giorno dopo era un leggings strettissimo e non aveva voglia di mostrare a tutti quel kg in più che aveva messo su nelle ultime settimane.
Sapeva che era sbagliato, che non poteva lasciarsi controllare ancora dal suo problema eppure, se normalmente riusciva a controllarsi, quando era così in ansia era impossibile farlo.
<< Ohi piccola, guarda che è pronto >>
Se le avessero detto appena qualche settimana prima che un giorno Alessandro Rina l'avrebbe chiamata piccola, Cosmary sarebbe scoppiata a ridere.
Eppure eccolo lì, sull'uscio dove fino a poco prima era Mattia, ad avvisarla della cena con tono premuroso.
Si voltò verso di lui, lasciando cadere sul letto il maglione che stava piegando.
<< Mi dai qualcosa di tuo da mettere in valigia? >>
Alex scosse la testa in un chiaro cenno di dissenso.
<< Non ti servirà quando domani sarai ancora qui >>
Cosmary accennò una smorfia disillusa.
<< Non puoi saperlo >>
Lui sollevò le spalle, muovendo intanto qualche passo nella sua direzione.
<< No, ma lo so comunque >>
Cosmary portò una mano ad accarezzargli il viso, vedendolo socchiudere gli occhi a quel gesto.
Amava sfiorarlo in quel modo, solo con i polpastrelli, delicatamente come si fa solo con le cose che valgono tanto.
<< Voglio lo stesso qualcosa di tuo però, anche se dovessi rimanere >>
Alex, in tutta risposta, le schioccò un bacio sulle labbra.
<< Va bene questo? >>
Lei scosse la testa sorridendo, per la prima volta quel giorno, in modo sincero.
Alex ridacchiò, scaldandole il cuore con quel suono di cui ormai aveva imparato a conoscere ogni nota.
<< Facciamo così, domani sera apri il mio armadio e ti prendi quello che vuoi >>
Il sorriso sul volto di Cosmary si illuminò.
<< Tutto tutto, anche i pantaloni rosa? >>
Alex alzò gli occhi al cielo ma poi, per restare coerente con le sue parole, si ritrovò ad annuire.
<< Si, anche i pantaloni rosa >>
*
Purtroppo l'effetto panacea che le faceva Alex non aveva più lo stesso effetto quando lui non le era vicino.
E così, mentre si rigirava per l'ennesima volta tra le coperte, sciami di pensieri bui le vorticavano nella testa.
Perderai, non sei abbastanza brava.
Come potresti, del resto?
Con quella pancia che ti ritrovi...
Prese a respirare pesantemente, tentando di calmarsi mentre si sedeva in mezzo al letto e si legava i capelli in modo disordinato.
Elena e Cristiano, alla sua destra, per fortuna avevano il sonno così pesante da non notare nulla di ciò che stava accadendo.
Perché hai cenato stasera?
Domani sarai appesantita, ballerai male e perderai.
Aveva mangiato perché Alex era venuta a chiamarla.
Aveva mangiato perché doveva mangiare, perché aveva già saltato il pranzo e non aveva le forze neppure per mettersi il pigiama.
Aveva mangiato perché era giusto.
Ma allora perché adesso si sentiva così male all'idea?
La sua psicologa le aveva detto di fare quell'esercizio: inspirare come se l'aria t'entrasse dalla testa ed espirare come se uscisse dai tuoi piedi.
Ripetè il tutto più volte, contando intanto ogni volta fino a dieci.
Niente, non funzionava più.
C'era un solo modo che le venisse in mente per calmarsi.
E Dio, lo sapeva quanto fosse sbagliato affidarsi così tanto a qualcuno, ma non poteva evitare di pensare che, se Alex fosse stato lì in quel momento, lei sarebbe riuscita a respirare per bene.
Si alzò allora in piedi, camminando silenziosamente verso la camera arancione, sebbene sentisse intanto il cuore batterle così forte da uscirle dal petto.
<< Ale... >> sospirò una volta ai piedi del suo letto che, per fortuna, era il primo della stanza.
Sperava che Albe e Luca avessero lo stesso sonno pesante di Elena e Cristiano, perché non aveva alcuna voglia di spiegare ciò che sentiva a qualcuno che non fosse il suo ragazzo.
<< Ale... >> mormorò ancora, scuotendogli appena la spalla.
Il cantante spalancò gli occhi spaventato, sollevandosi immediatamente a sedere.
<< Che succede? >> sussurrò abbastanza da non svegliare gli altri, ma allo stesso tempo non così tanto da nascondere la propria preoccupazione.
Cosmary avrebbe voluto dirglielo, ma la parole le morirono in gola e al loro posto comparvero le lacrime.
Scosse la testa, come a volerle negare a se stessa, ma era tutto inutile.
<< Piccola davvero, non mi far spaventare >> continuò Alex, allungando intanto le braccia a sollevarle il viso.
Lei deglutì pesantemente.
<< N...non riesco a respirare >>
Non era una stupida, sapeva di stare effettivamente respirando, ma non come avrebbe dovuto, non con quella facilità.
<< Vieni qui >> le disse allora Alex, stringendola a sè.
Le teneva una mano poggiata contro la schiena, mentre con l'altra le accarezzava i capelli.
<< Respiriamo insieme >> mormorò al suo orecchio, facendole sentire come inspirava e poi espirava.
Cosmary si sforzò di fare lo stesso, ripensando all'esercizio della psicologa.
Quest'ultima non aveva mai detto che sarebbe stato più facile se avesse avuto qualcuno che la stringeva nel frattempo e anzi, uno degli obiettivi della psicoterapia era proprio quello di farcela da soli.
Ma cosa poteva farci lei se tutto le sembrava così semplice quando c'era lui?
<< Brava, stai andando benissimo >> sussurrò ancora Alex, mentre lei si rendeva conto che finalmente stava riuscendo a respirare senza sforzarsi di ricordare come si faceva.
Passò ancora qualche minuto e poi, mentre ancora lo stringeva a sè, Cosmary gli confessò di non aver chiuso occhio fino a quel momento e di essersi pentita della cena, assieme a tutte le paranoie che ne erano scaturite.
Non voleva fargli pena, nè tantomeno renderlo ancora una volta la valvola di sfogo dei suoi problemi, ma la verità era che Alex era l'unico a conoscerli là dentro, l'unico a cui avesse mai voluto parlarne così apertamente.
<< Posso dormire con te? >> mormorò poi, imbarazzata << Mi sento più tranquilla se ci sei tu >>
Alex la allontanò appena, ma solo per poterle schioccare un bacio sulla fronte, sostando per un po' con le labbra sulla sua pelle.
Era il gesto che faceva sempre suo padre ed in qualche modo le trasmise la stessa identica sensazione: quella di essere protetta, di essere davvero la sua piccola.
Si sdraiò allora accanto a lui, prendendo posto sopra il suo braccio e accoccolandosi contro il suo torace.
<< Anche se domani dovessi andartene >> mormorò Alex d'un tratto << E, bada bene, non sto dicendo che succederà. Ma anche se dovesse succedere, la tua carriera avrebbe comunque avuto un grande aiuto da questo programma. >>
Le spostò i capelli dal viso con la mano libera, usandola poi per accarezzarle ripetutamente la guancia con delicatezza.
<< Sei apparsa in tv, hai preso lezioni da maestri bravissimi. Se già prima ricevevi proposte di lavoro, figurati adesso >>
Cosmary annuì contro il suo corpo, ma continuava ad esserci dentro di lei qualcosa in sospeso.
Certo, uscire da Amici avrebbe significato perdere un'occasione dal punto di vista lavorativo.
Ma ormai per lei non era più soltanto quello.
<< E noi due? >>
Alex le rispose con tono quasi stupito.
<< Noi due cosa? >>
Lei sollevò appena le spalle.
<< Ci siamo appena messi insieme, non voglio perder... >>
Anna non ebbe neppure il tempo di terminare la frase, che subito lui la interruppe.
<< Guarda >>
Le tolse il braccio da dietro il collo, mostrandole l'Apple Watch al proprio polso.
Cosmary lo guardò stranita.
<< Quando si illumina è perché la mia frequenza cardiaca è troppo alta >> spiegò allora lui, trattenendo a malapena un sorriso imbarazzato.
<< E, se guardi tutti i video di noi due, questo cazzo di orologio è sempre illuminato, proprio come lo è adesso >>
Era il modo più dolce, e allo stesso tempo più assurdo, che qualcuno avesse mai usato per dirle di essere preso da lei.
<< Credi davvero che questo potrebbe cambiare? >>
Cosmary non riuscì a non sorridere.
Era convinta che adesso fosse il suo di cuore ad essere partito per la tangente.
<< Saranno almeno tre mesi distanti Ale, perché tu arriverai di sicuro alla finale e... >>
<< Ed allora vorrà dire che userò questi mesi per tenere a riposo il mio cuore, altrimenti qua con 'sta tachicardia come faccio a cantare >>
Gli afferrò il viso con le mani, avvicinandolo a sè e baciandolo con tutto il fiato che, fino a mezz'ora prima, era convinta di non avere neppure più corpo.
E che Alex invece, a modo suo, era riuscito a farle ritrovare ancora una volta.
Angolo autrice:
Due giorni di ritardo, ma mi sono fatta perdonare con un capitolo che è il doppio del solito.
Ci tenevo tanto ad affrontare il problema dell'ansia, anche perché più volte nella storia ho accennato ai "problemi" di Cosmary (che ovviamente sono inventanti da me, ribadisco) e non mi piace quando nelle storie vengono buttati in mezzo argomenti del genere senza poi approfondirli.
Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo!
Il prossimo lo pubblico lunedì, così commentiamo insieme la finale anche se, devo essere sincera, non ho delle bellissime vibes per Alex...ma va beh, noi ci speriamo fino in fondo🤍🌻
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