Avremmo potuto essere così speciali
Perfetto!
Così finalmente hai la scusa per provarci con la mia ragazza.
Non poteva averlo detto davvero.
Cosmary lo guardò scioccata, mentre Francesco gli riservava un'espressione infastidita.
Alex, dal canto suo, non faceva una piega: era così apparentemente tranquillo da essere irritante.
<< Non è colpa mia se la tua ragazza passa più tempo a lamentarsi di te, piuttosto che con te >>
Quella risposta non le era piaciuta, proprio per niente.
In primis perché non era vera: certo, lei ed Alex discutevano molto, troppo spesso, ma i momenti che avevano passato insieme riuscivano comunque in qualche modo a compensare tutto quanto.
E poi perché non era da Francesco parlare in quel modo, con quel fastidio nella voce e quella voglia di ferire il suo interlocutore.
Ma Alex non sembrava ferito, non in modo convenzionale almeno.
A guardarlo bene infatti, la linea della sua mandibola si era leggermente indurita, ma i suoi occhi tentavano ancora disperatamente di comunicare sicurezza.
<< Quello che fa o non fa la mia ragazza non è affar tuo >>
Il modo in cui pronunciava le parole la mia ragazza era così freddo e distaccato che Cosmary lo sentì come un appellativo proveniente dal passato, come se quasi non le appartenesse più.
Non le piaceva il tono di quella conversazione, non le piaceva che i due stessero litigando per colpa sua, non le piaceva che Alex ci tenesse quasi più a scaricare la propria rabbia contro Francesco anziché chiarire con lei.
<< Ed invece si, dal momento che la tua ragazza... >>
<< La sua ragazza ha un cazzo di nome! >>
Aveva sbottato senza neppure sapere che stava per farlo, le era venuto fuori in modo completamente incontrollabile.
Alex e Francesco si voltarono a guardarla di scatto, entrambi stupidi della piega che quella situazione stava prendendo.
<< Frà, le discussioni tra me ed Alex non ti riguardano >> disse allora, abbassando il tono della voce.
Le dispiaceva dover zittire in quel modo il suo amico, considerando soprattutto che era stata lei più volte a raccontarle cosa succedeva con l'altro cantante, eppure era necessario.
Si voltò allora verso quest'ultimo, lasciandosi dietro le spalle lo sguardo dispiaciuto di Crytical.
<< E tu, ti sembra normale attaccare lui invece che venire a chiedere scusa a me? >>
Alex la guardò come se fosse appena uscita da un manicomio, con gli stessi occhi sbarrati.
<< Ma chiederti scusa per cosa? Per aver rivolto la parola ad un'altra ragazza? >>
Cosmary sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
Era convinta che Luca si fosse fatto sfuggire qualcosa circa le vere ragioni del suo dispiacere, ma evidentemente Alex non aveva voluto ascoltarle.
<< Ma lo vedi che non capisci? >> sbottò allora, non riuscendo più a controllarsi.
<< Non è per Alice, è per... >>
<< Per Londra, ho capito! >>
Stava alzando la voce anche lui e quello, considerato che sicuramente in cucina c'erano gli altri che preparavano da mangiare, non era proprio ciò che Cosmary avrebbe sperato.
Tra l'altro c'era Francesco ancora lì, il quale assisteva alla scena con più interesse di quanto sarebbe stato giusto mostrarne.
<< Ma ti sembra normale incazzarti perché le ho detto tre parole, TRE, su Londra, dopo quello che invece abbiamo fatto io e te l'altra notte? >>
Cosmary era convinta che Alex non si stesse rendendo davvero conto di ciò che diceva, altrimenti non avrebbe mai accennato a ciò che era successo tra loro a voce così alta, consapevole che chiunque avrebbe potuto sentirlo.
Ed evitò volentieri lo sguardo del suo amico dopo quella frase, perché non era mai stata sua intenzione parlargli così a fondo della sua relazione.
<< Appunto per quello! >> sbottò anche lei.
E poi, tirando un fortissimo respiro per calmarsi, provò a spiegarsi con un tono meno acceso, consapevole che non sarebbe servito a nulla continuare ad urlargli contro.
<< Te l'ho anche detto l'altra mattina, Ale. Te l'ho detto che avevo paura di come sarebbe andata e... >>
<< Ed io ti ho detto quello che provavo in quel momento e che sarebbe stato lo stesso anche fuori da quel cazzo di letto >>
Anche se avesse provato a non infastidirsi per l'ennesima conferma alle orecchie altrui di cosa avessero effettivamente fatto quella notte, Cosmary non avrebbe comunque potuto evitare di innervosirsi per il tono scazzato di quella risposta.
Stava provando davvero a spiegargli il problema, ma Alex sembrava intenzionato a continuare ad andarle contro senza nemmeno ascoltare ciò che stava dicendo.
Era un treno che andava in direzione opposta alla sua e non riusciva a fermarlo, in nessun modo.
<< Si, ma fuori dal letto non è stato lo stesso poi >>
<< Ma se non mi hai neanche dato il tempo! >> sbottò lui e, a quel punto, lei non ci vide più.
<< Ma il tempo di cosa, Alex? Ma tu hai un cazzo di disturbo bipolare! Ma che tempo vuoi!? >>
Forse aveva esagerato.
Anzi, a giudicare dal modo in cui la stava guardando in quel momento, aveva decisamente esagerato.
Vide Elena e Serena affacciarsi dalla cucina, richiamate dalla sua ultima frase o forse dal silenzio che l'aveva seguita.
Sentiva i loro occhi addosso, proprio come quelli di Fra ancora accanto a lei, ma non le importava niente.
Alex continuava a tenere lo sguardo fermo nel suo, ma non sembrava più intenzionato a dirle nemmeno una parola.
E la cosa peggiore era che lei non avrebbe mai pensato di arrivare a dirgli una cosa del genere, non era il tipo di persona che perdeva la testa nei litigi, non abbastanza da dire cose che non pensava.
Alex si voltò per tornare nella sua camera e lei, senza essere sicura di cosa volesse dirgli, gli afferrò una manica della felpa per impedirgli di allontanarsi.
Lui allora si voltò e, con gli occhi tristi, le disse soltanto: << Buona fortuna per domani >>
*
<< Allora Alex, scendi tu >>
Il ragazzo si sistemò meglio la bandana tra i capelli, consapevole che quella avrebbe potuto essere la sua ultima esibizione.
Una parte di lui era infatti convinta di prendere la maglia del serale ma l'altra, quella che riusciva sempre e solo a pensare al peggio, lo faceva dubitare.
Mormorò un ciao poco convinto quando fu davanti a Lorella, la quale invece gli sorrise dolcemente come suo solito.
<< Allora Alex, che dici di farci sentire Accade, il tuo nuovo inedito? >>
Lui annuì appena.
<< So che in settimana hai avuto un po' di difficoltà a prepararlo >> parlò allora Maria al suo posto.
<< Ti va di spiegare perché e di cosa parla? >>
No, era in realtà proprio l'ultima cosa che gli andava di fare, eppure quel contesto lo costringeva sempre a parlare più di quanto volesse.
Prese allora il microfono tra le dita un po' tremanti, lamentandosi dentro per il non poter cantare e basta.
<< La canzone parla di come alcune cose accadano e basta, senza rispettare i nostri piani e senza che possiamo controllarle. In questo caso ci si riferisce ad una storia d'amore, ma è il discorso che vale un po' per tutto: per le cose belle, ma anche e soprattutto per quelle brutte >>
Non aveva intenzione di aggiungere altro, aveva già parlato troppo per i suoi standard.
Maria gli sorrise leggermente, facendogli capire che andava bene così.
<< E come mai hai avuto problemi in settimana a cantarlo? >>
Ma ovviamente non andava bene così, bisognava sempre che qualcuno mettesse il dito nella piaga.
Alex sospirò profondamente.
<< Diciamo che non è sempre semplice concentrarsi sulla musica e basta >>
<< Non quando c'è di mezzo l'amore, Maria! >> commentò divertito Raimondo ma, mentre il pubblico esplodeva, Alex penso che non ci fosse proprio niente di simpatico in quel momento.
L'amore, o comunque si chiamasse ciò che provava per lei, avrebbe potuto fargli perdere l'occasione della sua vita se non fosse riuscito a controllarlo.
E si, certe cose forse accadevano e basta, ma l'Alex che aveva scritto quella canzone non era lo stesso che in quel momento stava per cantarlo.
Dopo ciò che era successo la sera prima infatti, detestava l'idea che lei sentisse quelle parole e che capisse che, in qualche modo, erano rivolte a lei.
Certo, alcune barre le aveva scritte prima del suo ingresso ad Amici, non era un'intera canzone dedicata a lei, ma c'erano riferimenti così palesi che neppure avrebbe dovuto spiegarli.
Ho già fatto di tutto per oppormi all'evidenza
che la mia e la tua assenza
mi fanno ancora male.
Così come l'inverno non vuole
e non chiede l'estate.
Cosmary sentì le lacrime pizzicarle gli occhi ed impiegò tutte le sue forze per cacciarle indietro.
Mattia, seduto accanto a lei come sempre, allungò una mano ad accarezzarle la gamba, mentre anche Maria le lanciava uno sguardo come a volerle chiedere se stesse bene.
Lei annuì, costringendosi ad un sorriso che non sapeva fingere.
Aveva visto uscire Cristiano e Rea appena cinque minuti prima ed adesso, prima di sapere quale sarebbe stato il destino suo e degli altri compagni, si ritrovava ad ascoltare la canzone che Alex le aveva tenuto nascosta nelle ultime settimane.
Solo adesso capiva il perché.
Sapeva infatti che aveva iniziato a scrivere Accade prima del suo arrivo, ma quella consapevolezza non bastava a non convincersi che alcuni pezzi fossero dedicati a lei.
Come ciò che stava cantando adesso ad esempio: avremmo potuto essere così speciali, e lavorare con l'istinto per cambiare i piani.
Dio, perché lei ed Alex non facevano altro che rovinare sempre tutto?
Perché non poteva essere sempre tutto perfetto come la notte che aveva passato tra le sue braccia?
Erano soltanto tre giorni che non lo toccava, eppure le mancava tremendamente.
E, se ripensava a ciò che gli aveva urlato contro la sera prima, si sentiva morire un po' dentro.
<< Accade, accade, scompare... >>
La canzone terminò, ma Lorella continuava a guardare io suo allievo con un sorriso sornione ad illuminarle il viso.
<< Allora Lorella, adesso devi dirmi se vuoi mandarlo al serale, sentire un altro pezzo o eliminarlo >>
Alex trattenne il respiro per i secondi che seguirono.
E Cosmary, sebbene fosse certa che sarebbe andato avanti, non potè evitare di fare lo stesso.
<< Maria, ma come potrei non mandarlo al serale? Io sono convinta di avere davanti il vincitore di Amici, lo sono dal primo giorno! >>
Il pubblico urlò così forte che quasi venne giù lo studio, mentre Alex guardava la sua insegnante con sguardo commosso ed il cuore pieno di gratitudine.
<< Siamo contenti allora, malinconia? >> lo prese in giro la bionda, mentre gli consegnava la felpa dorata.
Alex le sorrise nel modo più sincero che conosceva.
<< Non so come ringraziarti Lorella, davvero >>
Avrebbe voluto dirle tante cose in realtà.
Per esempio che nessuno aveva mai creduto in lui con tanto entusiasmo, addirittura pensando che potesse vincere un programma così importante.
Avrebbe voluto dirle che la stimava e che lei e Maria erano come delle madri lì dentro per lui.
Ed era sicuro che un giorno lo avrebbe fatto, ma non in quel momento.
In quel momento, mentre Maria lo mandava a sedere, riusciva a pensare soltanto ad una cosa.
Anche se era arrabbiato e le parole della sera prima continuavano a rimbombargli nella testa, non c'era nulla che fosse più forte di quella speranza.
Adesso che lui era al serale, doveva per forza arrivarci anche lei.
Angolo autrice:
Lo scorso capitolo vi ha fatti impazzire e vi giuro che non so come ringraziarvi, è stato bellissimo leggere tutti i vostri commenti e mi piacerebbe che foste sempre così attivi! 🤍
Ecco perché ho deciso di pubblicare subito questo che, come vi avevo promesso, non è proprio tranquillissimo ahhaha
Fatemi sapere cosa ne pensate!
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