Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Cap. 41 - Non sono geloso.

Bakugo, ascoltando ogni parola, sbuffò ancora più forte, «Passami quel telefono», ringhiò con un mezzo sorriso, allungando una mano come se volesse afferrare il cellulare.

Shinso, però, lo tenne lontano, «Oh, no, no, no. Lascia che Denki possa parlare senza la minaccia di esplosioni imminenti, eh, Katsuki?».

Dall'altra parte, Kaminari continuava a parlare, anche se con un tono sempre più esitante, «E comunque, io volevo solo sapere se sei ancora disponibile per quella cosa del sito. Sai, il progetto è importante e non vorrei... insomma...».

«Denki, rilassati», rispose Shinso ridendo, «Bakugo non ti farà niente, te lo prometto».

«Eh... grazie, Shinso. Spero davvero che tu abbia ragione...», rispose Kaminari.

Bakugo, osservando la scena, non poté fare a meno di scuotere la testa, lasciandosi andare a un mezzo sorriso, «Se gli fai credere che è tranquillo, poi diventa pure più stupido», sussurrò, cercando di non farsi sentire troppo da Kaminari.

Shinso scoppiò di nuovo a ridere, coprendo il microfono con una mano, «Ah, sì, Denki. Come dicevo... tutto a posto. Fisseremo un appuntamento, e magari stavolta evitiamo di coinvolgere Katsuki, eh?».

«Sì, ottima idea», rispose Kaminari in un tono quasi di sollievo.

Shinso concluse la chiamata, appoggiando nuovamente il telefono sul comodino. Poi si voltò verso Bakugo, sorridendo beffardamente, «Ecco, tutto risolto. Ora Kaminari non penserà più che gli salterai addosso».

Bakugo lo guardò, «Dovrebbe essere più grato, sai? Gli faccio solo un favore».

Shinso si avvicinò a Bakugo e sussurrò nel suo orecchio, «Sì, certo, sicuramente lo vede come un favore. Ma sai una cosa, Katsuki? Questo lato di te... geloso, possessivo... non è poi così male».

Bakugo sbuffò, «Non sono geloso».

«Oh, certo, come no. Non sei geloso, come no», ripeté Shinso con tono ironico.

Bakugo spinse il suo volto di lato, un lieve rossore apparve sulle sue guance, ma cercò di ignorarlo, «Smettila, o ti faccio vedere quanto poco sono 'geloso'», borbottò, anche se c'era una sfumatura di divertimento nella sua minaccia.

Shinso rise, «Davvero, Katsuki, dovresti vederti quando parli così. Hai quell'aria seria e minacciosa, ma gli occhi ti tradiscono sempre».

Bakugo sospirò, arrendendosi, «E va bene, forse un po' lo sono», ammise, «Ma solo perché non voglio che certi idioti come Kaminari si mettano in mezzo e creino problemi inutili».

«Ma non devi preoccuparti. Denki non è mai stato un problema... e, se proprio vuoi saperlo, non mi interessa nessun altro. Almeno, non da quando ci sei tu».

Bakugo abbassò lo sguardo per un istante, colto di sorpresa da quella sincerità, e per un momento, non disse nulla, cercando di raccogliere i pensieri. Alla fine, sbuffò di nuovo, ma stavolta con un accenno di sorriso, «Sei un idiota, lo sai?».

«Lo so», rispose Shinso, riavvicinandosi un po' di più, «Ma tu sei uno stronzo geloso, quindi direi che siamo pari».

Bakugo sospirò, «Sì, a una condizione, però».

Shinso sollevò lo sguardo, curioso, «Quale?».

«Se mai Kaminari ti chiama di nuovo, digli che se esagera sarà lui a vedere quanto poco sono geloso», rispose Bakugo.

Shinso avvolse Bakugo in un abbraccio più stretto, sentendo il calore della sua pelle contro la propria sotto le coperte. Poi, i loro corpi si incastrarono in modo naturale, una vicinanza che sembrava così spontanea e familiare, come se fosse dove entrambi dovevano essere.

Shinso lasciò che la punta delle sue dita tracciasse piccoli cerchi sulla schiena di Bakugo, un gesto che aveva sia qualcosa di dolce che di provocatorio.

«Sai, Katsuki», sussurrò, «Potremmo... restare qui ancora un po'. Saltare le lezioni, tanto... chi noterebbe la nostra assenza?».

Bakugo alzò un sopracciglio, «Saltare le lezioni, eh? Ti stai mettendo nei guai da solo, lo sai?».

«Oh, lo so bene», rispose Shinso, sorridendo mentre i loro volti erano così vicini da condividere lo stesso respiro, «Ma forse ogni tanto ti fa bene lasciarti andare un po'. Rilassarti, stare lontano dalla pressione. Siamo sempre così concentrati a essere eroi perfetti, no? Magari possiamo prenderci un momento per noi stessi... almeno per oggi».

Bakugo sorrise appena, lasciando che l'idea lo stuzzicasse, «D'accordo, solo per oggi».

Shinso rise piano, «Promesso», disse, continuando ad accarezzarlo dolcemente. E, con quel patto silenzioso tra loro, si lasciarono andare a quel momento, dimenticando il mondo esterno, le lezioni e tutto il resto.

Sotto le coperte, immersi nel calore l'uno dell'altro, i baci tra Bakugo e Shinso si fecero sempre più intensi. Le loro mani esploravano ogni centimetro, in una danza di passione e complicità. 

Poi, tra un bacio e l'altro, Bakugo si fermò per un attimo, e sussurrò, «Non pensare che mi faccia perdere la testa per uno come te, eh?».

Shinso gli accarezzò il volto e avvicinandosi per un altro bacio, «Oh, davvero?», mormorò, «E questo tipo che ora ti sta facendo impazzire... non è come me, dici?».

Bakugo scosse la testa con aria provocatoria, «Nah, niente a che vedere», rispose, prima di baciarlo di nuovo, più a lungo, come se volesse dimostrare il contrario.

Shinso, senza staccarsi, rise piano tra un bacio e l'altro, lasciando che le parole di Bakugo scivolassero nelle sue orecchie come un dolce scherzo, «Ah sì? E com'è allora, questo tipo misterioso?», chiese con una voce quasi sussurrata.

Bakugo sembrò riflettere, prima di inclinare leggermente la testa e rispondere, «Non lo so... mi piacciono i suoi capelli».

Shinso rise di nuovo, un suono soffice e caldo, e si avvicinò per un altro bacio, «I suoi capelli, eh? Interessante... altro?», mormorò.

Bakugo strinse leggermente gli occhi, come se stesse riflettendo, ma poi, fingendo di mantenere un'aria indifferente, rispose, «Forse... anche il suo sguardo. Quel modo che ha di fissarmi, come se fosse sempre un passo avanti a me, come se sapesse qualcosa che io non so».

Shinso sogghignò, lasciandosi sfuggire un altro bacio prima di rispondere, «Ah, altro?».

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro