Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Cap. 39 - Liberami, Hitoshi.

Shinso si chinò leggermente, col sorriso malizioso che gli si allargava sul viso mentre osservava Bakugo, ancora bendato. Gli alzò delicatamente il mento, «Sei così sexy con quella benda sugli occhi, Katsuki», disse, ridacchiando, «Ma sai cosa sarebbe ancora più bello?».

Bakugo, con uno sguardo furioso ma intrigato, lo fissò, «Cosa hai in mente, stronzo?».

«Voglio che tu mi preghi di liberarti», ordinò Shinso, con voce bassa e seducente, «Dai, Katsuki, mostra a questo bellissimo ragazzo coi capelli viola quanto sei disposto a sottometterti a lui».

Bakugo serrò i denti, «Non ti permettere di pensare che ti pregherò!», rispose, tremando.

Shinso fece un passo indietro, osservandolo, «Ah no? Allora se vuoi liberarti... beh, devi solo chiedere».

«Liberami, stronzo», sbottò Bakugo, ma il suo tono era più giocosamente provocatorio che supplichevole.

«Non è esattamente quello che ho chiesto, Katsuki», ribatté Shinso. 

«Prova a essere un po' più convincente. Io so che vuoi essere liberato. Sei nudo... non hai freddo? Ti ho privato di tutto e se così... maledettamente sexy, con quei muscoli che tanto mi piacciono e vorrei toccare... sei attraente, cazzo».

Shinso si chinò ancora un po' verso Bakugo, godendosi il modo in cui ogni muscolo dell'altro sembrava teso e pronto a reagire, come una molla carica, «Sai, è raro vederti così, Katsuki. E te lo assicuro, sto apprezzando ogni secondo di questa... bella vista».

Bakugo sbuffò, cercando di essere indifferente, ma le parole di Shinso e il suo tono provocatorio lo facevano fremere di rabbia, «Sei proprio un maledetto stronzo», sibilò, cercando di suonare sprezzante, «Non mi piacciono i giochetti come questi».

Shinso ridacchiò, divertito dall'evidente contrasto tra le parole di Bakugo e la tensione che percepiva nel suo corpo, «Oh, ma a me sembra che non ti dispiaccia così tanto. Sei ancora qui, fermo e... obbediente e... nudo. Solo che non vuoi ammetterlo», stuzzicò e fece scorrere una mano lungo la linea della mascella di Bakugo, fermandosi appena sotto, con delicatezza.

Il tocco fece serrare i denti a Bakugo, «Se vuoi che faccia qualcosa, dovrai fare di meglio di così».

Shinso sorrise, senza scomporsi, «Va bene, allora. Ma ricorda, Katsuki... sei tu che puoi mettere fine a tutto questo. Basta solo che me lo chieda per davvero. E so che un tipo orgoglioso come te odia chiedere qualsiasi cosa in quel modo. Chissà, magari potresti sorprendermi».

Shinso osservò Bakugo. La situazione era esattamente come l'aveva immaginata, forse anche meglio. Poi continuò a passare le dita sulla la pelle di Bakugo quasi ovunque, mentre il suo respiro si fece teso.

«Stai iniziando a capire cosa succede quando non sei tu a dettare le regole, eh?», sussurrò Shinso nel suo orecchio con un tono basso e vellutato. I movimenti erano lenti, calcolati, ogni gesto portava un'intensità tale da mantenere Bakugo sull'orlo.

Bakugo si irrigidì, cercando di mantenere il suo controllo, ma Shinso percepiva la tensione. Poi, l'ombra di un sorriso gli attraversò le labbra mentre si chinava ancora un po', sfiorando appena la pelle con un tocco leggero, che lasciava intendere il controllo totale che stava mantenendo.

«È divertente, sai?», disse Shinso, con un tono quasi scherzoso, «Non avrei mai pensato che saresti rimasto così... docile».

Bakugo si trattenne dal rispondere, ma la sfida si leggeva nella piega delle sue labbra.

Shinso fece scorrere una mano con lentezza lungo il suo fianco, poi scesero giù, raggiungendo zone che solo lui e Kirishima conoscevano davvero, mantenendo un contatto leggero. Sentiva la tensione nei muscoli del biondo, come se ogni fibra fosse pronta a reagire.

Bakugo trattenne un respiro, «Non starai pensando di provarci di nuovo, vero?», ringhiò, tentando di nascondere il leggero tremore nella voce.

Shinso sorrise, divertito dalla reazione e dal tono brusco di Bakugo, «Oh, quindi te lo ricordi bene, cosa ho fatto l'altra volta, o cosa mi hai fatto fare», rispose, provocandolo.

«No, ti prego no», sussurrò Bakugo.

Shinso si fermò, «Va bene, Katsuki. Non voglio forzare nulla, ma questo non significa che non proverò a rifarlo in un altro momento».

Lentamente si avvicinò, unendo il suo corpo semi nudo a quello completamente nudo del biondo, alzò le braccia e sciolse la benda dagli occhi di Bakugo, lasciando che la luce tornasse nel suo campo visivo, mentre lo baciava.

«Cosa ne dici, Katsuki? Potresti fermarti da me stasera, così non dovrai attraversare il campus di notte da un dormitorio all'altro, rischiando di essere visto da qualche prof... non saprei... Aizawa... E poi non sarebbe poi così male, vero? La mia stanza già la conosci, o dovrei dire... il mio letto già lo conosci...», propose casualmente, anche se il sorriso sul suo volto tradiva un certo compiacimento.

Bakugo si limitò a un sussulto, cercando di nascondere il rossore che gli era salito sulle guance. Dando un'occhiata alla sua uniforme sul pavimento, si chinò per raccoglierla, indossandola con un'aria indifferente. Ma, mentre finiva di abbottonarsi la giacca superiore, lanciò un'occhiata di sottecchi a Shinso, «Mi hai spogliato di tutto stasera, e confesso che non è stato male... ma non prendere l'abitudine di fare tutte queste... trovate. Per questa sera posso fare un'eccezione».

Shinso rise leggermente, «Va bene, Katsuki, ma ora andiamo, è tardi».

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro