Cap. 24 - Sei geloso di Kaminari?
Mentre si avviavano verso la strada principale, Shinso tirò fuori il telefono con un'occhiata furtiva a Bakugo, «Ok, lo chiamo. Così lo avvisiamo che stiamo andando da lui», disse con un sorriso leggermente provocatorio.
Bakugo lo fissò con un'espressione che sembrava dire "te l'avevo detto", ma non fece obiezioni, limitandosi a incrociare le braccia e attendere.
Shinso compose il numero di Kaminari e aspettò qualche secondo prima che dall'altra parte rispondesse, «Ehi, Kaminari, stiamo venendo da te. Così risolviamo il problema del sito una volta per tutte».
Dall'altro capo della linea, Kaminari si fece subito sentire, «Ah, Shinso! Guarda, stavo pensando... forse è meglio se vieni solo tu. Sai com'è, potrebbe essere più facile lavorare sul server in tranquillità, senza troppo casino. Bakugo... non è esattamente il tipo di persona che ha la pazienza per queste cose, giusto?».
Si sentiva un tono leggermente nervoso nella sua voce. Shinso sollevò lo sguardo verso Bakugo, che lo fissava con una strana calma, «Capisco. Quindi meglio se vengo da solo, eh?».
«Sì, sì! Sarà più semplice. E poi ci mettiamo un attimo, non ti preoccupare», aggiunse Kaminari.
Shinso chiuse la chiamata e guardò Bakugo, «Kaminari ha detto che è meglio se vado da solo. Non vuole "troppo casino" e pensa che tu non abbia pazienza per queste cose.»
Bakugo lo fissò, serrando leggermente la mascella, «Troppo casino? Io?».
Shinso alzò le mani ridendo, «Non è colpa mia. Pare che gli fai un po' paura».
Bakugo sospirò, scuotendo la testa, «Fai pure, vai da lui. Ma sappi che se ci mette troppo, sarò lì in cinque minuti a tirarlo fuori dal casino a modo mio».
«Non preoccuparti, farò in fretta. E poi sai che tornerò da te», disse con un sorriso complice prima di incamminarsi verso la direzione di Kaminari.
«Ti aspetto vicino alla palestra, non fare tardi», avvisò Bakugo.
Shinso annuì con un sorriso mentre si allontanava, «Non farò tardi, promesso».
Qualche minuto dopo, entrò nella sala computer dell'accademia, trovando Kaminari già piegato su uno dei monitor, circondato da cavi e apparecchiature sparse ovunque. Era un tipico caos da "genio distratto", e Shinso alzò un sopracciglio, divertito dalla disorganizzazione del suo amico.
«Ehi, finalmente sei qui!», esclamò Kaminari, alzando lo sguardo dal monitor con un sorriso, «Ho bisogno di te, sto impazzendo con questo server. Non riesco a capire cosa c'è che non va».
Shinso si avvicinò, dando un'occhiata veloce allo schermo, «Fammi vedere un po'... probabilmente è solo un errore di configurazione, nulla di irreparabile».
Si sedettero fianco a fianco, lavorando in silenzio per alcuni minuti. Shinso si muoveva rapido sulla tastiera, mentre Kaminari lo guardava con attenzione, e ogni tanto Shinso notava con la coda dell'occhio che l'altro lo osservava più del necessario. Era come se cercasse qualcosa, un motivo per parlare di altro oltre al problema tecnico.
«Prova a ricaricare il sito ora, vedrai che risulterà cancellato», disse Shinso dopo aver fatto alcune modifiche.
Kaminari annuì e fece clic sul mouse, osservando lo schermo con trepidazione, «Oh, funziona! Sei un mago, Shinso!», esclamò, visibilmente sollevato. Poi si rilassò sulla sedia, lanciando uno sguardo più lungo al ragazzo dai capelli viola, «Non so davvero come farei senza di te».
Shinso sorrise, cercando di minimizzare, «Beh, è solo un piccolo aggiustamento. Nulla di complicato».
Kaminari però non sembrava pronto a lasciar cadere la conversazione lì. Si girò completamente verso Shinso, il solito sorriso allegro ora più calmo, quasi serio, «Sai, sei sempre così... affidabile. Non è solo per oggi, lo sai, giusto?».
Shinso si voltò a guardarlo, un po' sorpreso dal cambio di tono, «Beh, siamo amici, è normale darsi una mano», rispose, cercando di mantenere il discorso leggero, ma c'era qualcosa nello sguardo di Kaminari che lo metteva a disagio.
«Sì, amici...», ripeté Kaminari, come se stesse riflettendo su quella parola, «Sai, Bakugo è fortunato. Sei davvero un tipo raro».
Shinso ridacchiò, cercando di allentare la tensione, «Bakugo fortunato? Sono solo il suo... amante, alla fine. E non credo che userebbe quelle parole. Ma sì, ci capiamo».
Kaminari rimase in silenzio, poi lo guardò più intensamente, «Comunque se mai avessi bisogno di prenderti una pausa da tutto, se ti servisse qualcuno che ti ascolti... io sono qui, eh?»
Shinso si fermò, notando finalmente quel tono strano, quasi come se ci fosse qualcosa di non detto nelle parole di Kaminari, «Apprezzo davvero, Kaminari, ma sto bene. Grazie comunque».
Kaminari sorrise, anche se sembrava un po' forzato, «Certo, certo. Lo so...».
Shinso fece un passo indietro, notando che il clima si era fatto troppo teso, «Comunque, direi che il problema è risolto. Bakugo sta aspettando, meglio che vada».
Kaminari annuì, tornando al suo solito atteggiamento, «Sì, e grazie ancora, sei un grande».
Shinso fece un cenno di saluto, ma mentre usciva dalla stanza, non poté fare a meno di riflettere su quell'interazione. Kaminari sembrava troppo vicino a qualcosa che Shinso non aveva mai considerato, e per un attimo si chiese se l'insistenza non nascondesse qualcosa di più. Ma per ora, preferì lasciar cadere il pensiero e tornare da Bakugo.
Shinso uscì dalla sala computer con la testa piena di pensieri. L'insistenza di Kaminari gli era sembrata strana, come se ci fosse stato qualcosa di più oltre l'amicizia nelle sue parole. Scosse la testa, cercando di non pensarci troppo.
Attraversò il cortile dell'accademia, dirigendosi verso la palestra dove sapeva che Bakugo lo stava aspettando. Lo trovò appoggiato contro il muro, con le braccia incrociate e lo sguardo impaziente. Non appena Shinso si avvicinò, Bakugo lo fissò con una smorfia.
«Hai risolto?», chiese, senza alcun preambolo.
«Sì, tutto a posto», rispose Shinso.
«Tutto qui?», domandò Bakugo con tono sospettoso.
Shinso si strinse nelle spalle, «Sì, beh, sai com'è Kaminari. Sempre un po' nervoso quando si tratta di tecnologia, ma ora il sito non si vede più».
Bakugo sbuffò, ma continuò a fissarlo, «Non mi convince. Ha detto qualcosa di strano?».
Shinso esitò un attimo, poi decise di essere sincero, «Beh... mi è sembrato un po' più intenso del solito. Ha detto che se mai avessi bisogno di parlare con qualcuno, lui è lì per me».
Bakugo aggrottò la fronte, e il suo sguardo si fece più duro. «Quel cretino. Sta cercando di mettersi in mezzo?».
«No, non credo. Penso che voglia essere d'aiuto. Magari si preoccupa per noi, non lo so».
«Kaminari dovrebbe preoccuparsi di non farmi arrabbiare, piuttosto», sbottò Bakugo.
Shinso ridacchiò, «Non ti preoccupare, ok? Io sono qui con te. Non c'è nient'altro da capire».
Bakugo sbuffò di nuovo, ma questa volta sembrava meno irritato, «Lo so. È solo che... non mi piace che altri provino a insinuarsi dove non devono».
Shinso sorrise, «E tu non sei geloso, eh?»
Bakugo scosse la testa, «No, affatto».
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